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sabato 24 febbraio 2018

Il guerriero solitario di Nicole Locke

 Con Il guerriero solitario, leggiamo il quarto volume della serie medioevale Lovers and Legends
Rispetto agli altri tre libri (La promessa del cavaliere, Il nemico scozzese, Cuori sotto assedio), torniamo indietro di sei anni e ritroviamo un personaggio che io ho amato particolarmente, Robert de Dent, il cavaliere inglese che sposerà Gaira, la protagonista del primo volume della serie. Personaggio bellissimo, che vi invito a recuperare, se non lo avete già conosciuto.
Detto questo, vi posso tranquillizzare sul fatto che, questo libro, come anche gli altri, si può leggere singolarmente, senza risentire buchi nella storia. Se però, volete sapere come prosegue la vita di Robert, allora recuperateli tutti, per avere un quadro completo dell'intera vicenda.
Tornando a noi. Con Il guerriero solitario facciamo un salto nel Galles del 1290. I Gallesi hanno perso contro gli Inglesi e sono ora tutti sono il dominio del Re Edoardo I d'Inghilterra. Il paese vive un equilibrio precario, dove la diffidenza e il rancore sono all'ordine del giorno.





Galles, 1290 - Essere figlio di un padre inglese e di una madre gallese ha da sempre messo Teague, signore di Gwalchdu, nella posizione per nulla invidiabile di non appartenere pienamente a nessuno dei due popoli, costringendolo a isolarsi e a erigere un'invalicabile barriera attorno al proprio cuore. Quando poi le due nazioni sono scese in guerra, si è guadagnato la nomea di traditore schierandosi dalla parte degli inglesi. Ora che Re Edoardo I d'Inghilterra ha vinto e il Paese vive una pace precaria, Teague sta lottando per conquistare la fiducia e il rispetto dei gallesi. Ma il bizzarro incontro con una bellissima donna precipitata da un albero mette fine ai giorni solitari e senza amore che hanno segnato la sua intera vita, perché Arwen, cocciutamente determinata a disprezzarlo e a considerarlo un nemico, è l'unica capace di far vacillare, e forse crollare, tutte le sue difese. 



I protagonisti di questo romanso sono Teague, signore di Gwalchdu e Arwen, figlia illegittima di un principe gallese. Due personaggi forti e diffidenti che, per arrivare ad aprirsi e a fidarsi pienamente l'uno dell'altra, dovranno sfiorare più volte il pericolo e la morte.


Il personaggio di Teague è molto ben descritto. Ha un carattere schivo e diffidente, che gli deriva dalla non invidiabile condizione di figlio di un padre inglese e una madre gallese, in un periodo di forti contrasti tra i due popoli. La scelta di schierarsi con gli Inglesi, per proteggere Gwalchdu, gli ha garantito la nomea di Traditore tra i Gallesi. Così il suo incontro fortuito con Arwen non parte sotto i migliori auspici, anche se le circostanze costringeranno la bellissima gallese, dai capelli biondi come l'oro, a sentirsi costantemente in debito con il signore di Gwalchdu, costringendola a superare il pregiudizio iniziale, per scoprire chi si nasconda sotto la dura corazza che si è costruito in anni di diffidenza e dolore.




Un romanzo pieno di ritmo, che mescola diffidenza, odio, amore e passione, dalla prima all'ultima pagina, con un finale al cardiopalma, fino alla resa totale alla vita e alla speranza.
Lo confesso, a parte i due protagonisti, il mio cuore è rimasto con Robert de Dent e ringrazio l'autrice per questa piccola finestra sul passato di quest'uomo dalla scorza dura e il cuore d'oro. Da leggere, per credere.

Voto: ♥♥♥♥

domenica 11 febbraio 2018

Non ho tempo per amarti di Anna Premoli

Anna Premoli, nel mondo del romance, è una certezza, soprattutto per le vendite. Eppure i suoi romanzi non sono smieltati, non contengono abbondanti scene di sesso e trattano argomenti non ancora ben digeriti, come in questo caso, dove il protagonista ha ben undici anni meno di lei.

Intorno a questo ruota Non ho tempo per amarti, l'ultimo lavoro della Premoli.
Siete tra i pochi che non avete almeno sbirciato la trama? Eccola a voi!

Julie Morgan scrive romanzi d’amore ambientati nell’Ottocento. Di quell’epoca ama qualsiasi cosa: i vestiti lunghi, gli uomini eleganti, le storie romantiche che nascono grazie a un gioco di sguardi o al semplice sfiorarsi delle mani… L’unica cosa che salva del mondo di oggi è lo shopping online, che le permette di non mettere il naso fuori dal suo amatissimo e solitamente silenzioso appartamento. Almeno finché – proprio al piano di sopra – non arriva un misterioso inquilino: un ragazzo strano, molto giovane e vestito in un modo che a Julie fa storcere il naso. È davvero un bene che lei sia da sempre alla ricerca di un uomo d’altri tempi, perché il suo vicino, decisamente troppo moderno, potrebbe rivelarsi ben più simpatico di quanto avrebbe mai potuto sospettare…
Che dire? A me l'ultima Premoli, quella di È solo una storia d'amore, Un imprevisto chiamato amore e ora Non ho tempo per amarti, piace più della prima. I temi trattati sono più interessanti e i personaggi hanno caratteristiche proprie, che non ricordano quelli precedenti e questo, a mio parere, è un grande pregio.
Scoperta con il suo maggiore successo, Ti prego, lasciati odiare, mi era presto venuta a noia, con storie molto simili, ma in questa scrittura più matura l'ho rivalutata positivamente, anche se, in questo romanzo ho trovato elementi positivi e negativi, che rendono più difficile il giudizio finale.
La protagonista di Non ho tempo per amarti è Julie, l'amica di Laurel, che abbiamo conosciuto in È solo una storia d'amore, una scrittrice di rosa storici, che a trentasei anni, si ritrova sola, dopo la fine di una storia durata molti anni, con un uomo che sembrava perfetto per lei. Così, ferita e addolorata, Julie non sembra disposta a rimettersi in gioco tanto presto e non certamente con Terrence Graham, frontman di un famosissimo gruppo rock, popolare tra le teenager.
Bellissimo e perseguitato dalle fan, Terrence si trasferisce a vivere nel palazzo di Julie, in un mega attico al piano successivo al suo, minacciando la quiete dei vicini. Determinata a rivendicare i suoi diritti, Julie si presenta da lui, con propositi bellicosi, ma tra loro nasce subito una simpatia, che, se la situazione fosse diversa, lascerebbe pensare a un risvolto romantico. In effetti, le attenzioni del bel musicista non lasciano spazio a fraintendimenti, ma Julie finge di non accorgersene, fino a quando la situazione non precipita nell'invevitabile. A quel punto, che fare? Julie è combattuta. Terrence le piace e volendo, potrebbe concedersi una breve parentesi sessuale, se Terence non fosse determinato a vivere alla luce del giorno, quella che per lui è semplicemente una storia d'amore. Ma può una donna concedersi l'illusione di amare per sempre qualcuno che è ancora nel fiore della giovinezza? Inizia un tira e molla che, naturalmente, si concluderà nel migliore dei modi, grazie soprattutto alla caparbietà di Terrence.


Ora, se nel complesso il romanzo è scorrevole e carino, devo confessarvi che ho attraversato tre fasi diverse nella lettura: la prima parte del romanzo mi ha divertita ed emozionata, la seconda, invece, mi ha un po' stancata, perché il primo bacio arriva forzatamente tardi, senza una motivazione valida, mentre la terza parte ha alternato momenti entusiasmanti a interrogativi lasciati in sospeso, non per una mancanza di coerenza nella trama, ma per un tentativo frettoloso di portare a conclusione la storia. Il punto centrale della vicenda è la differenza di età tra i due protagonisti e l'impossibilità per una donna di concedersi il lusso di amare un uomo, senza rinunciare all'idea di diventare madre, perché è chiaro che se Terrence un giorno si stancasse di Julie, potrebbe sempre lasciarla, iniziando una relazione con una donna molto più giovane, che lo renderebbe padre, ma Julie, se vuole diventare madre, non potrà concedersi il tempo di amare la persona giusta, senza sentirsi in colpa, per averlo costretto ad assumersi la responsabilità della paternità in un'età non consona. Certo, alla fine sono solo punti di vista, perché Terrence potrebbe ritenere molto più sensato avere un figlio con una donna che ama, piuttosto che con una persona non così affine, ma i dubbi e le paure di Julie sono condivisibili.


Infatti, il personaggio di Julie è caratterizzato molto bene. Credibili sono le sue paure e i suoi dubbi, così come anche le sue decisioni. Terrence appare forse un tantino stereotipato. È il classico ventenne che vive la vita senza freni, che in contrapposizione all'aspetto trasgressivo, rivela un animo gentile e buono. Cliché o meno, a livello di pancia, Terrence piace un sacco e seduce anche le quarantenni. Peccato per alcune situazioni un tantino forzate, che mi hanno lasciato dei dubbi, come quando appare nel locale dove la nostra protagonista incontra le amiche, senza capire bene come ci sia giunto, senza soffermarci sulla parte finale, dove, a mio parere, manca un confronto solido e profondo, tra i due protagonisti. Un'occasione persa per sviscerare il nocciolo del problema, che rende frettolosa la parte conclusiva, ma nell'insieme è una lettura piacevole, che consiglio a tutte coloro che cercando qualcosa di meno scontato da leggere.

Venendo ai voti, confesso che all'inizio avrei attribuito a questo romanzo cinque cuori, per la freschezza, i dialoghi, la contrapposizione tra i due protagonisti e la piacevole improbabilità della coppia, ma la parte centrale e finale mi costringono a scendere a tre e mezzo.


Voto: ♥♥♥






Angelica Schiava d'Oriente di Anne e Serge Golon - Vol. VIII


Il romanzo precedente, ANGELICA L'INDOMABILE, ci aveva lasciato con l'ennesima separazione e con un nuovo imprevisto sul cammino della nostra eroina, ovvero con la cattura da parte del Grande Eunuco, deciso a fare di lei la terza moglie del potente Sultano Muley Ismael.


In un clima estremamente sensuale, fatto di donne, tutti addestrate ad essere pronte per il momento in cui il grande sovrano sceglierà una di loro per intrattenersi, Angelica è catapultato in una nuova corte, anche se completamente diversa da quella di Luigi XIV, da cui era fuggita nella romantica speranza di ritrovare suo marito.


Il ricordo di Joffrey, divenuto vivo e doloroso alla fine de ANGELICA E L'AMORE DEL RE, sfuma sempre di più, sostituito dal dolore, dalla resistenza, dall'orrore difronte ai soprusi sofferti dai cristiani fatti prigionieri.


Tra gli schiavi, catturati, spicca per carisma l'avventuriero Colin, una sorta di pirata, per niente aristocratico, divenuto però un leader, a cui tutti i cristiani, in un modo o in un altro si rivolgono. Mentre Angelica viene sottoposta ad una sorta di addestramento, da parte dell'astuto Grande Eunuco, che pensa di fare di lei la nuova moglie del Sultano, la nostra protagonista finisce per conoscere le dinamiche dell'harem, i giochi di potere, tra la prima moglie e la seconda, le aspirazioni delle altri, il desiderio innegabile di fuga, con il quale lotta quotidianamente.


Se l'interazione tra lei e il Grande Eunuco, finisce per aprire spesso conversazioni interessanti, tutta la tensione narrativa sembra concentrarsi sul momento in cui il Muley Ismael poserà gli occhi sulla bellissima Angelica, tenuta in serbo per una grande occasione.


Peccato che il momento tanto attesa avverrà nel più drammatico dei modi, tanto da scoraggiare qualsiasi possibilità di relazione tra Angelica e il Muley, così come, infondo, era stato impossibile per lei diventare la favorita di Luigi XIV, al quale comunque la donna si rivolgerà nella speranza di essere riscattata.


Sarà l'estremo sacrificio del vecchio Savary, che Angelica è arrivata ad amare come un padre, a permetterle di evadere dall'harem del sultano, unica donna che sia mai riuscita a farlo. Peccato che avverrà, grazie all'intervento di Colin, proprio nel momento in cui il Grande Eunuco era sul punto di rivelare il segreto del Rescator e la ragione per cui il Muley Ismael l'avrebbe riconsegnata al suo precedente proprietario senza nessun timore.


L'ultima parte è dedicata alla pura avventura, con la grande fuga attraverso il deserto, dopo essere riuscita a scappare grazie alla complicità interessata della prima e della seconda moglie del Sultano. Entrambe le donne, infatti, hanno capito che Angelica rappresenta un pericolo da evitare e che, una volta entrata nelle grazie dell'uomo che l'ha punita per aver cercato di ucciderlo, non sarà più possibile per nessuna di loro avere il predominio.


Angelica, Colin, insieme agli altri cristiani fuggiti, intraprendono una corsa disperata, nel tentativo di sfuggire alle guardie del sultano che li cercano. Svaniranno tra le sabbie del deserto uno ad uno e solo Angelica e Colin riusciranno nell'assurda impresa di bussare alle porte di Ceuta, baluardo cristiano nel mezzo del regno dei mori.



Ovviamente l'amore, o meglio un'intenso legame tra Angelica e Colin maturerà, fino alla scoperta da parte dell'avventuriero che la donna salvata e di cui si è innamorato non è altro che una potente aristocratica per la quale persino il Re di Francia ha scomodato i suoi uomini per poterla riscattare.


Tutto sembra perduto per Angelica, anche perché Colin non vuole più saperne niente di lei; la speranza di ritrovare Joffrey è naufragata nel dolore delle esperienze vissute, e Luigi XIV ordina che venga arrestata e ricondotta a forza in Francia. La barca del Rescator mi appare quanto mai lontana, anche se sembra che una nuova angelica sia emersa da questa dura esperienza.


FRASI TRATTE DAL ROMANZO 





Algeri. All'improvviso cominciò a sentirsi la città,  che inviava il suo rumore ruggente, la sua voce fatta di mille voci, e apparve bianca, arida, tra due moli, che si prolungavano in torri. La galera principale entrò nel porto trascinando dietro di se, sulle onde, lo stendardo dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.


***


Quel Mohamed  Raki, gioielliere arabo, nipote di  Alí Mektub, era l'unico che aveva la certezza di aver conosciuto Joffrey de Peyrac nella sua seconda vita. E adesso non avrebbe più parlato!



***


«Se piango adesso, sarà perduta...Se grido, se resisto...sarò perduta».(Angelica dopo la cattura)



***


«Dove vorresti vivere? Per che mondo sei stata creata, Angelica, sorella mia?», le diceva a volte Raimundo, suo fratello, guardandola con i suoi penetranti occhi da gesuita.


***


 Non comparire tra le «presentate» era il peggiore degli esili.  Si perdeva successivamente la speranza di vedersi ammesse a dividere i piaceri del sultano. Era  l'inizio del oblio, della vecchiaia, di un esilio crudele a pochi passi dal centro di tutte le felicità.



***


  «Quale impero non si è formato sulla strage, le guerre ed il sangue?». (Grande Eunuco Osmar Frarradjii ad Angelica)


***


«Ho conosciuto piaceri meravigliosi nelle sue braccia».«Parlate del mostro?».«Ha bisogno di far soffrire. In lui è una forma di lussuria».(Angelica parlando del sultano Muley Ismael con una delle sue favorite)


***


 Angelica,  con  le braccia sotto la nuca, sognava...Sul mare azzurro, una nave bianca, inclinata come un gabbiano nel vento...Un uomo che l'aveva comprata al prezzo di una flotta! Quell'uomo che l'aveva voluta pazzamente per se, dov'era? Si ricordava ancora della bella prigioniera che era fuggita? Perché era fuggita?, si chiedeva adesso.


***


Quella donna era come un paese sconosciuto il cui orizzonte si rivelava lentamente, un posto nemico da conquistare, un avversario da trapassare, una città chiusa dove bisognava trovare il punto debole.(Il Gran Eunuco pensando ad Angelica)


***


«Sei mutevole come l'orizzonte e fissa come il sole...Sembri adattarti a tutto e, nonostante ciò, continui ad essere ingenuamente latina nella tua volontà, diretta verso un solo obiettivo. Assomigli a tutte le donne e allo stesso tempo non sei uguale a nessuna». (Il grande Eunuco ad Angelica)



***


«Perché sei fuggito dal Rescator?», mormorò alla fine. «Sarebbe stato l'UNICO  uomo con abbastanza forza per allearsi con te e forse anche Muley Ismael, ma ... Adesso non so se il rischio sarebbe stato peggiore! Agli uomini che si innamorano di te, tu porti la morte...È così!»(Il Grande Eunuco ad Angelica)



***


«Parla! Perché sei fuggita? Non hai sentito che il destino di quell'uomo e il tuo, vi univano?Rispondi! Non hai sentito?».Adesso la guardava e la sua voce si era fatta imperiosa. Lei balbettò, umilmente.«Sì, l'ho sentito».«Oh, Firuzé!» esclamó quasi con dolore. «Ti ricordi quello che ti ho detto?» «Non si deve forzare il destino e quando si percepiscono i segni, non bisogna ignorarli...Il segno personale di quell'uomo incrocia  il tuo cammino»(Il Gran Eunuco parlando del Rescator)



***


«È una buona cosa non voler morire», disse. «A condizione di non averne paura. La morte forma parte del nostro gioco, di quello che siamo noi vivi. Ho sempre pensato che bisognava considerarla una buona compagna, legata ai nostri passi. Così, camminiamo con la vita e la morte come compagni.  Entrambe hanno lo stesso diritto su di noi. No c'è ragione per trasformarle in fantasma, né l'una né l'altra. Così è e questo è il gioco».(Colin ad Angelica)



***


«A volte, quando dormivate», mormorò lui. «... vi guardavo e mi dicevo: non so nulla di questa piccola né lei sa nulla di me. Cristiani catturati in Barberia...è l'unica cosa che ci avvicina. Ma...io la sento come mia. Ha sofferto, è stata umiliata, macchiata... Ma sa rialzare con orgoglio la testa. Ha navigato, ha aperto gli occhi al vasto mondo. La sento della mia stessa razza». (Colin ad Angelica)

lunedì 5 febbraio 2018

Le cover più belle di gennaio

Buongiorno amiche e amici di Leggo Rosa.
Come ogni primo lunedì del mese entrante, eccoci con la proclamazione delle cover più votate nelle settimane appena trascorse.
Rullo di tamburi!

Il primo posto sul podio spetta a Ornella Albanese con il suo Cuore di lupo.



Se non lo avete letto, questa è la trama:


Il caparbio Alessandro di Iesi, braccio destro di Federico II, conquista il feudo di Montalto, espropriando la famiglia che da sempre ne detiene il potere. In poche ore Irene di Montalto si ritrova senza casa né padre, ucciso per mano nemica. La sua unica speranza di difesa è sposare Evandro di Cerrano, un nobile cavaliere che potrebbe tutelare i diritti dei Montalto sul feudo. Tuttavia Alessandro continua a tormentarla: come nuovo feudatario ha diritto di esercitare lo ius primae noctis, di essere il suo primo uomo... Ma non è forse quello che Irene sogna?

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Secondo posto ancora per Ornella Albanese e il suo Contratto di matrimonio.


Sbirciamo la trama?
Un'estate indimenticabile nella scintillante cornice della Costa Azzurra.
Per quale motivo Nicole Javier, una ragazza dalla vita normale, per caso in vacanza ad Antibes, dovrebbe sposare il giovane miliardario Luc De Chassé, che non la ama e che ha appena subito una straziante delusione d'amore? Lei si inventa di farlo solo per un bizzarro contratto di matrimonio, ma tra i due è già cominciato un gioco di seduzione sottile e intrigante.

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Terzo posto per Marco Cannella e il suo Loris, frutto proibito.


Ecco a voi la trama:
Perché dovrei rifiutarla? Per la promessa che ho fatto di non innamorarmi mai più? Al diavolo, meglio approfittarne… sarà solo una volta, poi non accadrà più!

Loris nasconde un passato terribile che lo ha segnato profondamente. Ha fatto una promessa alla madre scomparsa; promessa che gli vieta di innamorarsi.
Comincia a vacillare quando in ufficio si presenta Scilla, neo assunta dalla bellezza indiscutibile, che dimostra di essere intelligente, dolce e sensibile. È il massimo per un uomo, e Loris, che è il suo capo, inizia a provare qualcosa, anche se non vuole ammetterlo.
Un viaggio di lavoro a Milano segna la svolta. Dopo un primo momento in cui i due legano diventando ottimi amici, la situazione precipita. Loris, invitato a cena dal cugino milanese, si presenta in compagnia di Scilla, spacciandola per la fidanzata. Un bacio maledetto apre un solco tra i due…
Sarà la madre, che si presenta in sogno a Loris, a tentare di dare una svolta in positivo. Incita il figlio a dichiararsi, cancellando quella promessa che non ha più ragione di esistere.
Loris racconta a Scilla il suo passato; torna il sereno, ma un nuovo ostacolo giunge inaspettato a infrangere la tranquillità faticosamente raggiunta.
Il futuro si prospetta tutt'altro che roseo per i due… l'amore riuscirà a trionfare sconfiggendo le avversità?

Disponibile in formato digitale su Amazon

Un ringraziamento sentito a tutti coloro che hanno partecipato. Mi raccomando, non mollate. La gara è di nuova attiva e la vostra copertina è quella che stiamo aspettando!

domenica 4 febbraio 2018

ANGELICA L'INDOMABILE di Anne e Serge Golon - Vol. VII


La parte finale di ANGELICA E L'AMORE DEL RE mi aveva lasciato in un punto cruciale della storia, come il più classico e moderno dei cliffhanger. Inevitabile quindi il passaggio successivo a ANGELICA L'INDOMABILE, soprattutto per scoprire che fine avesse fatto un personaggio carismatico ed affascinante come quello di Joffrey de Peyrac.


La storia di Angelica e Joffrey, per molti versi, è facilmente avvicinabile alla saga di Claire e Jamie, ovviamente togliendo gli elementi fantasy, ma se c'è un punto decisamente diverso è la mancanza del punto di vista di Joffrey, cosa che invece non accadeva con la Gabaldon, che ci regala anche la visione del mondo e dell'amore attraverso gli occhi di un personaggio leggendario come Jamie Fraser.


Joffrey de Peyrac resta invece un fantasma per buona parte dei libri precedenti, una sorta di vera leggenda oscura, poi rimossa dalla coscienza dei singoli che lo hanno incontrato, perché l'orrore della sua morte, ingiustificata, era stato tale da non poter essere facilmente gestito.


Angelica è andata avanti con la sua vita. È risalita coraggiosamente dal baratro dove era caduta, salendo tutte le scale per arrivare fino al Re. Si è risposata ed ha avuto un altro figlio; è diventata nuovamente vedova e probabile nuova favorita di Luigi XIV, ma a questo punto arriva la grande rivelazione, fattale proprio dal Re. Joffrey de Peyrac non è morto sul rogo.


Disperata, ansiosa di scoprire cosa sia successo, Angelica chiede l'aiuto dell'amico di sempre, Desgrez, che in un primo momento cerca di cacciarla, dopo che si erano separati con la promessa di non rivedersi mai più. Il problema, però, è che il re stesso ha messo Desgrez al comando di alcuni uomini che devono vigilare sulla Marchesa di Plessis- Bèlliere, affinché non lasci per nessuna ragione al mondo Parigi.


Intrufolatosi di notte nella casa della donna, Desgrez le svela di aver scoperto già anni prima, quando lei si era risposata con Philippe, che il suo primo marito non era morto, ma che, mentre cercavano di trasportarlo in una prigione segreta, si era lanciato nel fiume e che da quel momento lo avevano inutilmente cercato. Anni dopo, un mercante arabo, era arrivato a Parigi chiedendo notizie della vedova di Joffrey de Peyrac e Desgrez si era visto costretto a raccontare del suo nuovo matrimonio e della sua posizione a corte.


Angelica non si vuole rassegnata ed è pronta a tutto pur di rintracciare quel mercante per scoprire se Joffrey è davvero ancora vivo. Si confida con il figlio maggiore, Florimond, che apre una porta su un mondo che lei, fino a quel momento aveva ignorato. Sia Florimond che Cantor avevano scoperto la storia del proprio padre e nella vecchia casa parigina di Joffrey de Peyrac, avevano trovato un sotterraneo, probabilmente usato dall'uomo dopo la sua fuga, per recuperare dei gioielli che gli permettessero la fuga.


Angelica è decisa a ritrovarlo ed utilizzando proprio quel labirinto riuscirà a fuggire al controllo vigile di Desgrez per lanciarsi in una folle avventura nel Mediterraneo, attraversato da pirati, mercanti di schiavi, e dal leggendario Rescator, un pirata ricchissimo, liberatore di schiavi, avvolto da un mito insondabile.


Utilizzando il suo fascino, Angelica seduce Vivionne, comandante di una nave, e riesce a farsi portare nel Mediterraneo. Il suo obiettivo è quello di arrivare a Candia, ma finirà per cadere nelle mani del Terrore del Mediterraneo, un ex aristocratico francese, ormai pirata, feroce e perverso, che deciderà di venderla in un'asta leggendaria, dove Angelica sarà comprata proprio dal Rescator.


E che il Rescator abbia molto da dirci e soprattutto da raccontarci sulla sua vera identità è un dato di fatto, anche se mi chiedo che fine abbia fatto quel leggero zoppicare che era un tratto distintivo di Joffrey de Peyrac e che qui sembra praticamente non più esistente. 


E quando Angelica è sul punto di seguirlo nel suo magico palazzo, dove probabilmente svelerà la sua vera identità, la complicità di alcuni suo amici le permetterà di fuggire dalle mani del suo nuovo padrone, mentre Candia brucia nel cuore della notte. 


Romanzo decisamente accattivante, che ti tiene con il fiato sospeso, in un contesto ambientale e storico completamente diverso e pieno di avventura, con il solito pizzico di sensualità che caratterizza un personaggio come quello di Angelica. 



FRASI TRATTE DAL ROMANZO
ANGELICA L'INDOMABILE

Ovviamente è importante. Non ci sarebbe bisogno di infastidire la polizia per una sciocchezza. Con voi, la cosa è sempre seria:  siete sul punto di essere assassinata, di suicidarvi o avete deciso di ricoprire di spazzatura la famiglia reale, turbare il regno, scontrarvi con il Papa...che ne so?(Desgrez parlando con Angelica)



***


Dieci anni...Un lasso di tempo all'apparenza molto corto e allo stesso tempo le sembrava aver vissuto varie vite da allora. Era stata, alternativamente, nella miseria più profonda e all'apice della ricchezza. Si era sposata di nuovo. Aveva regnato nel cuore di Luigi XIV. Tutto quello svaniva come in un sogno.


***


«Era  il signore di Tolosa», disse lui. «Il padrone di Tolosa già non esiste. Regnava in un palazzo...Già quel palazzo non esiste più... Era il signore più ricco del regno...Lo hanno privato delle sue ricchezze...Era un saggio conosciuto in tutto il mondo...Adesso è uno sconosciuto...Dove potrebbe esercitare la sua scienza?».«Desgrez, non potete capire l'amore che un uomo come lui può ispirare».(Angelica e Desgrez parlando di Joffrey de Peyrac)




***


Tutto si concentrava in quella visione lontana di una certa barca sulla riva del fiume, in una notte di inverno. A partire da quello, iniziava a vivere di nuovo. E si dimenticava del suo corpo che altri avevano posseduto, del suo nuovo viso, quel viso di una perfezione consumata, la sua comparsa faceva tremare il Re, e dei segni di una vita che un destino brutale aveva impresso su di lei. Ritornava ad  essere miracolosamente pura, con l'ingenuità selvaggia dei suoi vent'anni, come una donna completamente nuova, adorabilmente tenera, che si girava verso di lui.(Angelica pensando al primo marito)



***


Sono sua moglie e lui è mio marito. Per questo lo cercherà. La terra è grande, però se vive in qualche angolo di questa terra, lo troverò, anche se dovessi camminare tutta la vita...Fino a cento anni!


***


Como  Flipot  poco prima, con un misto di orrore e di paura l'antico ladruncolo della Piazza dei Miracoli aveva riconosciuto  Nicolás  Calembredaine, l'illustre bandito che credevano morto dopo gli scontri della feria di Saint-Germain e che, da circa dieci anni, espiava i suoi crimini in una galera del re.


***



«Non so cosa mi succeda con te», disse lui. «Mi...mi appassioni. Era così mutevole, piena di mistero e di sorpresa. Un attimo prima ti mostri raggiante. Siamo tutti come docili agnelli sotto il potere del tuo sguardo e delle sue risate. E poi ti ritrovo debole , come atterrita dal pericolo che ti minaccia  e contro il quale vorrei difenderti. È una sensazione che non ho mai sperimentato, sai? Tranne con i bambini». (Vivionne a Angelica)



***


venerdì 2 febbraio 2018

Magnifico assedio di Emily Pigozzi

 Oggi parliamo dell'ultimo romanzo di Emily Pigozzi, Magnifico assedio.



Non avete ancora avuto modo di leggere la trama? Aprrofittatene adesso.

Con lui ho capito cosa significa il termine passione, il godimento più puro, che è ancora più speciale perché si fonde con qualcosa a cui non sono ancora riuscita a dare un nome. Forse è l’amore, ma chi l’ha mai provato davvero? Nei ragazzi che ho conosciuto finora non c’è niente del mare di forza, dolore e di vita bruciante che Fabrizio porta con sé.
E l’incredibile è che lui non se ne accorge nemmeno. Non si accorge che con lui sto cambiando il mio modo di essere, e la cosa mi esalta e mi terrorizza. Siamo chiusi in questo assedio, ancor più mentale che fisico, a testare i nostri limiti, a sfidarci, a imparare a comprendere la nostra capacità di amare…

Per Fabrizio Brandi, ex parà della Folgore e ora ispettore di polizia della Criminalpol, il lavoro è la cosa più importante e lo basa totalmente sull’ istinto. Lui è la carta pazza, quella che sconvolge tutto e va oltre le regole senza farsi domande. Almeno finché il suo nuovo incarico non lo mette alla prova. Nina Orlando, giovane e bellissima, è la figlia di un importante uomo d’affari divenuto collaboratore di giustizia, e Fabrizio viene assegnato alla scorta che dovrà accompagnarla al sicuro in una località sconosciuta. Nina è viziata, ribelle, abituata ad avere tutto ciò che desidera, ma anche terribilmente sensuale. Lontani dai loro mondi e costretti a stare insieme i due non potranno che fare scintille, in un crescendo di attrazione impossibile da controllare…

Il romanzo si presenta come un erotico. Lo lascia pensare la copertina e anche la sinossi, ma leggendolo, quello che balza subito agli occhi è la capacità di Emily, constatata anche negli altri suoi libri, di parlare di sentimenti. Così, anche in questo libro, l'erotismo è un'espediente per far parlare il cuore ed è questo che rende speciale la narrazione della nostra autrice.
La scrittura è pulita e fluida e i personaggi sono caratterizzati in modo da entrare facilmente in empatia con il lettore, catturandone la simpatia.
Nina Orlando ha tutto per risultare subito ostica (viziata, immatura, superficiale), ma le perdoniamo tutto, perché il suo mondo patinato crolla, all'improvviso,  lasciandola senza certezze. Povera Nina, siamo portati a pensare, ma per fortuna c'è lui Fabrizio, il poliziotto senza regole, che ci piace tanto, che la protegge a costo della vita.
Ed è lui il personaggio più interessante della storia, perché quell'uomo dall'aspetto palestrato, chiuso nei suoi silenzi, ha un mondo interiore tutto da esplorare.
Nina lo capirà e riuscirà ad innamorarsene, come mai le era capitato in passato. La storia potrebbe concludersi, così come è iniziata, con la fine della loro avventura, ma quello che provano l'uno per l'altro non è solo un'attrazione sessuale, c'è molto di più. Sono due anime ferite che si conosolano a vicenda, mettendo a loro disposizione le armi che la vita gli ha permesso di procurarsi, per andare avanti.
Per Fabrizio è la prova del fuoco. Non ha mai amato nessuno, o almeno così pensa, ma il dolore che si porta dentro è segno di un sentimento soffocato, che lo ha fatto soffrire tanto. Lasciarsi andare, dunque, ai sentimenti che prova per Nina non è facile e non solo per il ruolo che si trova a svolgere nella sua esistenza, ma anche per il timore di perderla, così come è accaduto in passato, ogni volta che suo malgrado si è legato a qualcuno. Non provare qualcosa per quella ragazzina, all'apparenza fragile, però, gli è impossibile e il desiderio di tenerla legata a sé è forte, così forte, che vorrebbe non lasciarla più andare, ma l'amore non è possesso e Fabrizio lo sa, così le lascia la possibilità di scegliere. La incoraggia ad aprire le ali, per spiccare il volo, incrociando le dita, perché ritorni a casa ...
Di Emily ho letto diversi libri e anche se il genere erotico non riscuote il mio entusiasmo, non mi sottraggo mai alla lettura dei suoi romanzi, perché ci mette sempre il cuore e questa cosa mi piace.
Dunque, non mi resta che consigliarvelo e, se vi capita, recuperate anche gli altri, perchè ne vale la pena.
Voto: ♥♥♥♥