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martedì 29 maggio 2018

Intervista a Emma Lee Bennet

Martedì scorso, sul gruppo facebook di Leggo Rosa, abbiamo lanciato un'intervista collettiva a cui hanno partecipato tante autrici, e qualche autore, che ringraziamo per la disponibilità e la generosità con cui si sono prestati a rispondere alle nostre domande.
Tra le prime ad accogliere il nostro invito è stata Emma Lee Bennet, che ritroviamo in questa sede, per dare il dovuto spazio al suo mondo.
Che abbiate avuto modo o meno di conoscere il suo Duca,  questa intervista ci permette di conoscerla un poco meglio, stuzzicando, magari, la curiosità per i suoi scritti, che appassionano migliaia di lettrici.



Chi sei nella vita di tutti i giorni?

Sono una mamma, una moglie e una donna impegnata nel sociale.

Scrivi rosa, perché?

Per completare tutto il resto che metto in ogni romanzo: suspance, giallo, realismo, avventura...

Italia, Inghilterra America... Dove sono ambientate le tue storie?

Italia, Inghilterra, America!!!

 Chi non deve leggere i tuoi romanzi? A chi potrebbero non piacere?

Oddio... chi odia le emozioni

Cosa non troviamo nei tuoi libri?
Scarsezza di editing e monotonia

Quale genere non scriveresti mai e perché?

Fantasy: non sono lettrice di fantasy e non saprei scriverlo. Si scrive solo di ciò che si conosce.


I tuoi libri in uno spot...
Intenso, emozionante assuefacente

Ci descriveresti la tua libreria?

Quale??? Ne ho molte, tutte piene, oltre scatoloni di libri da sistemare nella libreria nuova 😂



Diamo qualche dritta al lettore... Che cosa non manca mai nei tuoi romanzi? Amore, sesso, romanticismo, famiglia, bad boy...

Non manca nessuna delle cose elencate

I tuoi protagonisti hanno delle caratteristiche comuni o sono diversi tra loro?

No, i miei personaggi sono tutti diversi.

Quanto c'è di te nei tuoi romanzi?

C'è ciò che le persone reali mi offrono ogni giorno, il loro modo di fare, parlare, essere, c'è la vita di tutti.

Scrivi storici o contemporanei? La motivazione della tua scelta? Ti cimenteresti nel tuo opposto?

Entrambi, perchè come autrice non mi metto limiti: amo le sfide e scrivo con stili differenti. Dato che i miei romanzi zono realistici, l'opposto sarebbe il fantasy... No, non scriverei mai un fantasy perchè non li leggo: ogni autore è prima di tutto lettore, e scrive di ciò che conosce, diversamente sarebbe un flop.


Puoi consigliare il libro di una tua collega. Quale scegli e perché dovremmo leggerlo?

Non posso consigliarne uno, troppe colleghe bravissime!
 
Puoi segnalare uno solo dei tuoi libri. Quale scegli? Perché?

Il Duca The Northcliff Series, trilogia d'esordio che ha venduto oltre 17.000 ebook. Perchè? É un romanzo completo, rosa, giallo, familiare, saga, ecc...; le lettrici dicono che Il Duca crea dipendenza.
 
A chi o a cosa ti ispiri per le tue storie?

Alla realtà che vedo ogni giorno


E con questo si conclude la nostra chiacchierata con Emma, ma se l'intervista vi ha incuriote e volete chiedere ancora qualcosa alla nostra autrice, il nostro incontro con Emma prosegue domani sul nostro gruppo facebook, dove, per tutta la giornata, la nostra autrice avrà a disposizione la bacheca, per pubblicare video, estratti, cover e quanto altro lei voglia per parlare dei suoi romanzi. Dunque, se avete domande da porre, non siate timide. Emma risponderà a tutte voi!

domenica 27 maggio 2018

Finché non sei arrivato tu... Kristan Higgins

L'ho appena finito di leggere e mi è piaciuto tantissimo, Finché non sei arrivato tu... di Kristan Higgins. Partito in sordina, con un vedovo che torna in città con la figlia adolescente, si riprende alla grande, con un finale come quelli che piacciono a me: romantico, romantico e ancora romantico.



Chi di voi non ha sognato di imbattersi, ad anni di distanza, nell'uomo che le ha spezzato il cuore scagli la prima pietra. Magari in una serata in cui siete in forma smagliante, al braccio del vostro fidanzato bellissimo, stupendo e super innamorato che non riesce a tenere le mani a posto nemmeno in pubblico. Non riesce a non accarezzarvi, a non posarvi un bacio sul collo o a mascherare la propria felicità. E a un tratto... no, non può essere lui, l'uomo che ha trattato il vostro cuore come uno staccio, ci si è pulito i piedi e lo ha buttato in un bidone. Oh, ma gli anni non sono stati clementi, con lui, poverino...



Peccato che a Posey Osterhagen non sia successo esattamente così. La divisa da cameriera del ristorante di famiglia, con quei nanetti ricamati e i collant verdi, non ha proprio l'effetto di esaltare la sua bellezza, quando Liam Declan Murphy fa il suo ingresso. Ancora bello e affascinante come un tempo, porta scritta in faccia la parola guai.



Quando ho iniziato a leggerlo ho arricciato il naso. L'idea del vecchio amore adolescenziale che ritorna, dopo essersi fatto una vita con un'altra, non mi attirava molto, ma ho resistito, perché amo la Higgins e sono stata premiata. Pagina dopo pagina ti chiedi come farà Posey a catturare l'attenzione del super sexy Liam Declan, che ha solo la posa di cattivo ragazzo, perché vive per sua figlia e ha una visione molto poco lusinghiera di se stesso.


 Così dopo tanti anni, Posey, che lui chiama con il suo vero nome, Cordelia, può finalmente coronare il suo sogno d'amore, trovando quel ragazzo che aveva appena intravisto, nelle pieghe di una posa da duro, prendendosi cura di un gattino abbandonato. E' nella natura di Liam. Non può fare a meno di preoccuparsi per le persone a cui tiene, anche se non è bravo a lasciarlo intravedere. A tale proposito, posso dirvi che Posey scoprirà come i ricordi non sono sempre quello che sembrano.
La bellezza della Higgins, a parte il suo stile pulito e frizzante, risiede nella sua capacità di creare personaggi reali, con difetti e pregi che te li rendono familiari, amici, vicini e non per questo meno interessanti e coinvolgenti.
Non mi dilungo, perché non posso e non voglio svelarvi nulla, ma se amate le storie romantiche, gli affetti familiari, gli amori che non muoiono con il tempo e gli animali domestici, che fanno parte degli affetti più cari, questo libro fa per voi. Io l'ho divorato e lo consiglio a tutte coloro che nella vita cercano una rivalsa. Cordelia l'avrà e si chiama "Dono di Dio alle donne"!!! Più di così...

Voto:  ♥♥♥♥

domenica 20 maggio 2018

ANGELICA E IL COMPLOTTO DELLE OMBRE di Anne e Serge Golon - Vol XVI


Il sedicesimo volume di Angelica, ANGELICA E IL COMPLOTTO DELLE OMBRE, è una sorta di libro di preparazione a quelli che seguiranno, o almeno così l'ho interpretato, con questo viaggio verso Quebec che non arriva a destinazione, ma che ci permette di vedere Angelica interagire nuovamente con Joffrey, da cui era stata separata per buona parte del volume precedente, ANGELICA E LA DIAVOLESSA, e allo stesso tempo recupera un personaggio singolare come la piccola Honorine, che era stata abbandonata nel forte, mentre i genitori vagavano per l'America alla conquista di nuovi spazi.


In questa nuova tappa della storia, tra pirati, personaggi aristocratici e ricordi del passato, Angelica si libera della paura e dell'orrore che l'incontro con Ambrosine aveva riversato su di lei, trasformandola nell'ombra della donna potente che era stata.


Accanto al marito che ama, si prepara allo sbarco nel territorio del Re di Francia, da sempre loro nemico, e qui si scopre che dietro ai vili attentati subiti, all'incontro che la pericolosa Ambrosine deve esserci un insieme di nemici che vengono dal passato e che i nostri due intrepidi eroi saranno disposti ad affrontare nel migliore dei modi.


Tutto il volume non è che una preparazione all'azione e il rapimento di Ambrosine, da parte di un pirata risentito nei confronti di Joffrey, che poi si scoprirà essere uno dei tanti innamorati del passato di Angelica, ritornato alla ribalta, è solo un espediente narrativo, di breve durata, per creare azione e movimento in una trama che il più delle volte si piega all'indietro.


Se il ritorno del amante mancato di Angelica, quello che la corteggiava pochi anni prima, quando lei lavorata nella casa degli ugonotti alla Rochelle, prima che el Rescator arrivasse a stravolgere la sua vita, mi ha lasciato alquanto fredda, sicuramente maggior emozione viene con il ricordo di Desgrez, l'avvocato e poi poliziotto amico e amante, che molteplici volte era arrivato nella vita di Angelica per aiutarla a uscire fuori dalle molteplici difficoltà.


A lui Angelica scrive, svelando i segreti scoperti sulle avvelenatrici, tra cui la stessa Ambrosine, sperando che questo amico perso e ritrovato, infinite volte, possa essere d'aiuto nella scoperta e nella conquista del paese dove si stanno dirigendo.


La curiosità per quello che accadrà è il sentimento finale che emerge dalla lettura di questo sedicesimo volume, più breve degli altri, ma in qualche modo più intimista e interessante, che porta anche Joffrey a cercare di indagare in quel passato oscuro della moglie, che l'ha trasformata dalla ragazza fascinosa che aveva sposato, in quel tempo dorato del Gaio Sapere, nella donna forte, pericolosa e coraggiosa di cui si è perdutamente innamorato.


Il racconto di Angelica degli orrori vissuti in qualche modo li avvicina ancora di più, mentre si attende il ritorno sulla scena di quello che è stato il loro nemico implacabile, Luigi XIV.

FRASI TRATTE DAL ROMANZO




Lui, suo marito, un vecchio condannato a morte e lei, una proscritta, sulla cui testa era stato posto un prezzo, erano appena penetrati nel regno dal quale erano stati espulsi in un'altra epoca.


***


— Che così sia! Andremo in Quebec, mio adorato signore, ma promettetemi...promettetemi...— Cosa? —  Non so...Che non morirete mai, che rimarrete per sempre con me, che mai ci separeremo, succeda quello che succeda!  — Te lo prometto... — E rideva.(Angelica e Joffrey)


***


«Sono uno stregone bruciato anni fa nella piazza de Grève».(Joffrey de Peyrac)


***


 Il  conde  de  Peyrac  de  Morens  de  Irristu,  signore di Tolosa, fu bruciato colo come effige, ma a partire da quel momento è sparito per sempre. Oggi è tornato.


***


Il  Gouldsboro era il rifugio dove la morte non poteva raggiungerli. Desiderava seppellirsi con lui nella nave e solo lì sarebbe stata sicura di averlo salvato.



***


Erano sopravvissuti, anche se avrebbero dovuto morire mille volte.


***


La vita e il tempo passano e tra tutte le responsabilità e i tesori che mi corrispondevano c'eri tu, sorgi sempre davanti a me e il tuo viso passa e ritorna a passare nel mezzo della mia vita avventurosa, come un sogno impregnato di delizie e di dolori travolgenti, amore mio.


***


— Questa notte siamo i principi di questo mondo —esclamava ridendo e i suoi denti brillavano nel suo viso scuro.— Siamo i padroni di Tadoussac, del Canada e del regno di Francia. Ci riconosciamo sudditi solo del grappolo divino, della vite sontuosa, in una parola, sudditi del vino, padre degli uomini.



***


Quell'uomo aveva commerciato con il Diavolo e per questo era stato condannato ed espulso dal regno, vagabondando da allora per il mondo. La misura della sua insolenza e del suo attaccamento al male si mostrava di fatto nel suo insistere, svergognatamente, nel utilizzare il suo titolo, senza preoccuparsi di sentirsi collegato ad una simile condanna per stregoneria.


***


—Vedete, l'ho comprata quando aveva diciassette anni in cambio di una miniera d'argento. L'acquila di suo padre non voleva cedermi la miniera se non avessi accettato anche la figlia nel pacchetto. Non conoscevo ancora la bambina che mi vendevano...  — Ed era lei?  —Era lei.


***


Si trovava in un altro posto, a Parigi, insieme a  Desgrez  nel momento in cui avrebbe rotto i sigilli.  Peyrac la contemplava con tenerezza. Era lontana, ma vicina a lui. Riviveva le sue antiche battaglie, ma questa volta lui era lì per prenderla tra le braccia e per cullarla contro di sé nel caso in cui la paura la dominasse.


****


 « Grazie, poliziotto del demonio. » Poi dubitò, prima di firmare:   « Marchesa degli Angeli. » Così ritornava a vederla, fuggire leggera, ancora una bambina, per le strade di Parigi, nel mezzo della notte putrida, nauseabonda, con il cane che la perseguitava.


***


Dicono che ci sarà la guerra. E se ci sarà la guerra, voglio essere soldato —disse la bambina.—Però nel caso in cui ci sarà una festa, dovrai essere una principessa.(Angelica e Honorine)

domenica 13 maggio 2018

Un giorno perfetto per innamorarmi di Anna Premoli

Sono in una fase di noia, che detto da me è grave, visto che ho creato questo blog, ma bisogna essere sinceri, per dare un giusto valore anche alle recensioni. I romanzi rosa, così come sono concepiti, mi stanno stancando. Sono ripetitivi, spesso simili tra di loro e con poco margine di approfondimento al contesto sociale e al periodo storico, per non appesantire il testo e, sempre per lo stesso motivo, spesso ne risentono anche i personaggi. Sembra che tutto debba ruotare solo intorno ai protagonisti, altrimenti il lettore si annoia. Cosa assolutamente non vera, perché bisogna distinguere lettore  da lettore. Ci sono romanzi che escono fuori dagli schemi, che sono bellissimi e andrebbero rivalutati, ma questa è un'altra storia ed è una riflessione personale che esula da questo romanzo, che, invece,  mi ha risollevato il morale.

Parlo di Un giorno perfetto per innamorarsi di Anna Premoli.





E se un fastidioso trasferimento di lavoro nascondesse un inaspettato e piacevolissimo regalo?
Kayla Davis è una donna “metropolitana”. Di New York ama tutto: il traffico, il caos, le folle. Nota per il suo sarcasmo e le sue relazioni mordi e fuggi, Kayla aspira a diventare un’affermata giornalista. Anche se al momento si accontenta di scrivere recensioni sui posti più alla moda della città. L’occasione di fare il salto arriva quando il suo capo decide di mandarla in una sperduta cittadina dell’Arkansas, per preparare un pezzo di rilievo nazionale su un argomento del tutto particolare... Kayla coglie al volo la proposta e, abbandonata l’amata New York, prova a inserirsi nella vita di Heber Springs. L’impatto non è dei migliori: le sue scarpe tacco dodici, preferibilmente blu elettrico, mal tollerano le polverose zone dell’America del Sud, il suo temperamento frenetico mal si adegua alla calma di un posto dove tutti si conoscono. Ma soprattutto, Kayla non pensava di dover fare i conti con la comparsa di Greyson Moir. Ce la farà Kayla a dimostrare quanto vale?
Un nuovo divertentissimo e dolcissimo romanzo dalla regina della commedia romantica italiana.

Lasciato in libreria per lungo tempo, è venuto in mio soccorso, con la sua scrittura fluida e la trama brillante.
Niente di impegnativo o di originalissimo, ma lo schema funziona e ti spinge ad andare avanti, soprattutto se amate la campagna, le piccole realtà, i vicini impiccioni, la vecchietta arzilla e naturalmente il fustaccione serio. A questi ingredienti aggiungeteci una donna in carriera che vi giunge costretta e finisce con lasciarsi travolgere dalle vicende di paese, capeggiate dal primo cittadino, e avrete la ricetta perfetta per qualche ora di evasione.


Un elemento che ho molto apprezzato in questo romanzo è stato il capovolgimento dei ruoli: lui serio e bellissimo, lei determinata a non lasciarsi travolgere da una storia troppo importante, senza rinunciare a del sano sesso.
Nulla di rivoluzionario, ma la storia è scritta bene e ti mette di buonumore, tanto da poterlo considerare tra i più frizzanti della Premoli. 
Conoscendola come autrice si ritrovano elementi già letti nei suoi libri, come la donna cazzuta che poi tanto non lo è, perché finisce con lo sciogliersi come un ghiacciolo al sole, ma è un tratto che ci piace di lei e devo dire che, negli ultimi romanzi, se rapportato anche a questo, si nota una crescita dell'autrice, con personaggi anche diversi, che si lasciano apprezzare.
Che dirvi, dunque, senza rivelarvi troppo? Se siete alla ricerca di una lettura fresca e divertente, che vi strapperà più di qualche sorriso, ve lo consiglio.

Voto: ♥♥♥♥

Lo scozzese dei miei sogni di Valentina Piazza

Ho acquistato questo libro, Lo scozzese dei miei sogni di Valentina Piazza, attirata dalla sinossi e dalle card che l'autrice pubblica su facebook e non me ne sono pentita.






Abigail Cormac è famosa, ha un suo blog ed è una cuoca di successo, vive a Londra e la città non ha segreti per lei, ma… Le manca qualcosa. Per questo in men che non si dica compra un antico cottage e si trasferisce a Kyle of Lochash, Highlands, Scozia.
Qui trova una minuscola gattina e conosce Rose, la sua vicina di casa, amante dei romanzi e dei lieti fine, che pare decisa ad accasarla.
La vita nelle Highlands è diversa da quella che Abby conduceva a Londra, il cottage è vecchio e ogni giorno salta fuori un guasto da riparare, ma non c’è da preoccuparsi se nei paraggi si trova Logan Oh’mulley: idraulico, tecnico delle caldaie, pompiere, giardiniere e… Tremendamente sexy, quasi come l’uomo che popola i sogni di Abigail. Ma cosa succederebbe se il passato tornasse a bussare alla porta di Abby?
Dopo “Man in kilt”, una storia romantica e spensierata nel cuore delle Highlands che, come sempre, fanno sognare e regalano un po' della loro magia a chiunque decida di scoprirle...



L'ambientazione è molto carina, la protagonista è simpatica, lo scozzese è da togliere il fiato e le sue competenze, non solo amatorie, fanno gola, soprattutto se si è incapaci di provvedere a tutte le cose pratiche che possono servire in una casa.
La scrittura di Valentina è fluente, delicata e piacevole. Mi è sembrato di leggere una fiaba per adulti e l'ho trovata carinissima. Lo consiglio alle persone romantiche, che apprezzano la scrittura delicata e che hanno un debole per la Scozia e certi personaggi che fanno sospirare...


Voto: ♥♥♥♥


sabato 5 maggio 2018

ANGELICA E LA DIAVOLESSA di Anne e Serge Golon - Vol XV



Tra tutti i volumi letti di Angelica fino ad ora, onestamente,  devo dire che questo è quello che mi è costato maggiore fatica a leggerlo, per tutta una serie di ragioni, tra cui l'assenza, ormai ingiustificata, per buona parte del volume, di Joffrey de Peyrac, che pur viene evocato dalla nostra eroina continuamente.

Nelle parti in cui lui compare sulla scena, interagisce con lei o con la pericolosa duchessa Ambrosine de Maudribourg, il ritmo diventa più incalzante e il fascino della storia incrementa, ma perde mordente quando ci perdiamo nel racconto dei lati oscuri dell'animo di Ambrosine, con tutta la sua storia, apparentemente travagliata, che sembra avere alle spalle.


In realtà, già dal volume precedente, quando era sbarcata sul finale sulle sponde americane, in qualche modo ci eravamo resi conto che era lei la Diavolessa di cui parlavano le profezie: questa donna bellissima, ma frutto del male, pronta a distruggere qualsiasi sentimento positivo.


Anche se arrivata come la "benefattrice" con l'intento di condurre delle giovani aspiranti ad un matrimonio, a Quebec, subito si intuisce la sua ossessione per Angelica e Joffrey, capace, come un camaleonte, di cambiare pelle per avvicinare tutti quelli che desidera e sedurli, per poi spezzarli.


Mentre i nostri eroi finalmente si riconciliano, dopo la rottura provocata dalla storia di Colin nel precedente romanzo, Ambrosine appare come la donna d'intelletto, non solo bellissima, in grado di attirare l'interesse di un uomo come Joffrey. Per Angelica inizia un periodo di tormento e paura, ora che sente di amare il marito come non ha mai amato nessuno, consapevole di non poter vivere più una vita senza di lui.


Vicende varie, però, lo allontaneranno da lei, lasciata sola a fronteggiare la pericolosa Ambrosine, che semina morte intorno a lei, anche se, prima di capire che è proprio lei il nemico da combattere, Angelica faticherà non proprio.


Lo capirò prima di lei il giovane Cantor, personaggio alquanto fascinoso che con il passare degli anni, diventa sempre più simile al padre, almeno nel carattere. Il ragazzino si rende conto dei tentativi della duchessa di sedurre anche lui, contrapponendolo alla sua famiglia, e la respinge prontamente, per schierarsi dal lato della madre e farle aprire gli occhi davanti al pericolo che stava correndo.
I vari personaggi che ruotano nella sfera di Angelica l'aiuteranno a salvarsi dai vari tentativi di Ambrosine di farle del male, mentre Joffrey, da lei disperatamente cercato, sembra sempre sfuggirle per poco, inviato verso un altro porto, o a caccia di un altro nemico, fino a quando il suo ritorno, quando la disperazione dell'eroina ha raggiunto il suo apice, non strappa un sospiro di sollievo anche al lettore disperato per la sua assenza.


Alla fine Joffrey sembra non essersi lasciato sedurre per niente dalla donna, che ha solo giocato con le paure di tutti loro, fino a quando non sarà vinta ed eliminata dal gioco, in cui in realtà i nemici più grandi di Angelica e Joffrey si nascondono non tanto su di una nave, ma nella Nuova Francia, in quella posto chiamato Quebec dove Joffrey, sul finale, decide di andare, portando con sé tutta la sua corte, deciso ad affrontare il suo vero nemico di sempre, Luigi XIV.


Come dicevo, ho risentito di un ritmo più lento degli altri romanzi e ho fatto una certa fatica a lasciarmi conquistare dal fascino diabolico di Ambrosine. Mi mancava Joffrey, che per fortuna sul finale è ritornato prepotente sulla scena. 




La strada è ancora lunga, ma mi auguro di ritornare all'entusiasmo e all'interesse dei precedenti volumi.

                     FRASI TRATTE DAL ROMANZO



«Il suo passo sregolato, la sua voce, il suo sguardo su di me...Credevo nell'incanto della vita e poi, di colpo, il grande freddo, la solitudine. Mai, nel fondo, l'ho accettato. Da allora ho avuto paura e ho sentito un po' di rancore verso di lui. Loro lo prenderanno, loro lo vinceranno e lui si allontanerà da me, senza preoccuparsi del mio dolore. Ci riamo ritrovati, ma la fiducia non è totale, la mia fiducia in lui, nella vita, nella felicità».



***


—Sì—disse lei— avevo diciotto anni. Eravate il mio cielo, la mia vita e vi ho perso per sempre. Come sopravvivere a questo?



***


Amava troppo l'amore! Lì c'era il male, la sua debolezza e il suo incanto.


***


Gilles  de  Retz?—Il Maledetto.—L'uomo del Diavolo.— Quello che uccideva bambini per ottenere la pietra filosofare di Satana!-  Quello che fu impiccato per i suoi crimini a Nantes. — Proprio lui: Gilles de Retz(Angelica e la duchessa Ambrosine ricordando la loro terra d'infanzia e i suoi miti)



***


Avete sempre saputo parlare d'amore—disse— L'avventuriero dei mari, il conquistatore del Nuovo mondo non hanno ucciso il trovatore della Linguadoca.— Sono molto lontano da quello. Non sono più il conte di Tolosa.— Che m'importa del conte di Tolosa? Io amo il pirata che ha avuto pietà di me a  La  Rochelle  e che mi diede da bere una tazza di caffè turco quando morivo di freddo.


***


—Volevate sapere chi ero?— chiede Angelica guardandolo in faccia. —L'ho scoperto.— Avreste potuto avere delle brutte rivelazioni. —Le ho avute e ne ho avute di meravigliose che hanno rafforzato il mio cuore.— Sempre voi e le vostre scommesse insensate!(Joffrey e Angelica parlando della notte passata sull'isola da Angelica e Colin)

***


Quebec!—mormorò — Andremo in Quebec? Questa trappola del re di Francia? In quel covo dei nostri peggiori nemici di sempre, dei devoti, degli uomini della chiesa, dei gesuiti...  — Perché no? È lì che tutti si trama.


***


Voi avete un corpo felice. Questo è il segreto. Godete di tutto nel vostro cuore, ma anche nella vostra carne, della felicità e della disgrazia, del sole, dei passeri che volano, del colore del mare, di quello che succederà domani, della fortuna... e dell'amore che gli altri sentono per voi e quello che voi sentite per loro . (Ambrosine ad Angelica)



***


Che dire? Lei si ricordava. Anche per lei, spostata per interesse, tutto sarebbe potuto risultare nello stesso modo spaventoso e vile, ma era esistito un  Joffrey  de  Peyrac  che l'aspettata a Tolosa e nacque l'avventura insolita di un amore appassionato tra quella giovane vergine venduta e il signore che l'aveva comprata.


***


La riflessione di Ambrosine era giusta. Erano fisicamente molto simili, alti, di bella fattura, vigorosi: il gesuita e il gentiluomo di avventure si somigliavano, soprattutto per la forza interiore che emanavano, un ardore controllato, una comprensione del mondo intero, una volontà che non si allontanava facilmente dal cammino.


***


—Beh andate allora in Quebec. Sì, questo è quello che vi ordino come penitenza. Andata in Quebec, accompagnate vostro marito l' se si presenta l'occasione. Abbiate il coraggio di affrontare la città, senza vergogna, senza paura. Dopo tutto, forse ne uscirà qualcosa di buono per l'America.


***


—Non avere paura di niente —ripeté—  Se "loro" vogliono divorarmi, si romperanno i denti. Sono molto coriacea.


***


Quanto era strana e varia l'esistenza. Un giorno, un momento di felicità inaspettata aveva concepito un bambino e adesso questo bambino divenuto uomo era difronte a lei come un estraneo e sembrava che ricordava solo i dolori che doveva a sua madre e non le sue gioie.(Angelica guardando Cantor)


***


Come ho potuto vivere tanto tempo senza di te? Tu sei l'unico che mi conosce e mi riconosce, quello che sa che sono identica a te, anche se sono una donna e tu sei un uomo. Esiste un passato nella mia vita in cui tu non c'eri? No, visto che era la visione che avevo conservato di te quella che mi ha permesso di conservarmi, malgrado le mie debolezze di donna, e di non unirmi alla massa, di confondermi in essa, e di perdermi.(Angelica pensando al marito)


***


«Sono una bambina», pensò, «una bambina che non vuole soffrire, maturare...Qualcosa si è rotto in me, quel giorno in cui hanno catturato Joffrey e da allora la paura mi che mi perseguita è quella di rivivere quei momenti una seconda volta...Che cosa diceva lui? Non bisogna avere paura... di nulla. Affrontiamo apertamente il problema e otterremo la ricompensa. ...Avere il coraggio di mettere i piedi sulle impronte dell'altro e i mostri si allontaneranno. Non posso dissociarmi da lui senza morire...Non posso...E allora? Che fare?....Andare avanti...Sapere...»


***


Era como un sogno, una visione...Lui spariva, ritornava a comparire, lui, tutta la vita. Tutta la vita era stata così. Lui, passando e ritornando tra le ombre dei ricordi, in sogno, l'immagine del amore, il paradiso per lei...Lo vedeva, lo riconosceva....Era lui.




***


— Nella vita e nella morte e per tutta l'eternità. Non è così, mia cara bambina, amore mio, sposa mia?(Joffrey ad Angelica)

giovedì 3 maggio 2018

UN ANNO CON MARIANNA VIDAL


Il post di oggi è dedicato a un'amica di Leggo Rosa, Marianna Vidal, che in occasione del primo anno di vita del suo romanzo d'esordio, Vieni via con me, ha accettato di rispondere alle nostre domande impiccione.



Liberty: Benvenuta, Marianna.

Marianna: Grazie a voi per avermi ospitata.

Liberty: Prima di parlare dei tuoi libri, che ci dici di te?

Marianna: Che domanda...Che dire di me? Vivo a Ischia, un'isola del Golfo di Napoli, con i miei amori pelosi e faccio una vita molto tranquilla. Nella mia casa ci sono tantissimi libri e presto, se continuo così, sarò costretta a trasferirmi, per lasciare posto a loro... Sono molto romantica e adoro i film e le storie d'epoca.


Liberty: Come ti sei avvicinata al mondo della scrittura?

Marianna: Scrivere in generale è sempre stato nelle mie corde e ho avuto la fortuna di farlo anche per lavoro, ma in ambiti molto diversi da quelli che trattiamo qui. Dunque, direi che per quanto riguarda la scrittura creativa, ho iniziato nell'adolescenza, ma essendo ipercritica, l'ho abbandonata per molto tempo, ritornandovi solo negli ultimi due anni...

Liberty: Con Vieni via con me... 

Marianna:  Sì, Vieni via con me è stato il mio esordio. Il primo romanzo che non ho lasciato incompiuto.

Liberty: Un traguardo?

Marianna:  Guarda, io credo che ci sia un tempo per tutto e non ha importanza l'età in cui realizziamo ogni singola cosa, se questo ci rispetta e rispecchia. Il mio momento, con la scrittura creativa, è giunto con questa storia che mi frullava in testa da anni.
Liberty: Un romanzo molto voluminoso...
Marianna: Sì, sono più di seicento pagine, con una storia molto articolata che narra le vicende di Giulia e dei suoi amori.
Liberty: Aaron e Clark...
Marianna: Due uomini molto importanti per Giulia, anche se, il vero amore, è solo uno... 

 Liberty: Quanto tempo hai lavorato alla stesura del romanzo?
Marianna: Un anno.

Liberty: Un anno di lavoro e un anno di vita del romanzo... Dovendo fare un bilancio, sarebbe?
Marianna:  Positivo. Tra alti  e bassi, ho iniziato una bellissima avventura che mi ha aperto un mondo completamente nuovo, che mi piace, mi diverte e mi stimola molto.



Liberty: Come nascono le tue storie?

Marianna:  Dipende... Non ho uno schema fisso... A volte nascono interamente dalla mia mente, altre volte mi lascio ispirare da personaggi reali, che ho conosciuto personalmente, ma che non si riconoscerebbero mai nelle mie storie, perché una volta entrati nel mio mondo, acquistano un'altra vita... Altre volte invece, traggo ispirazione da storie viste o lette nell'arco della mia vita, che mi hanno colpito in qualche modo e sono cresciute con me, trovando una loro dimensione. Insomma, non sono mai come le ho conosciute, ma presentano elementi che me le ricordano. Altre volte mi lascio condurre da semplici sensazioni, che mi portano a una storia... Come quella che scriverò su Rafael Canoa, dopo aver terminato la revisione del nuovo volume a cui sto lavorando...


Liberty: Hai in cantiere un nuovo romanzo?
Marianna: Sì, sto lavorando alla storia di Race... Il banchiere che incontra gli Alvarez ad Acapulco, nella serie Latinos, ma dopo passerò a scrivere di Rafael, il cugino di Luis e Ana...
Liberty: Della serie Latinos?
Marianna: In verità, il romanzo con Race è a metà tra la serie Britannici e quella dei Latinos, perché ritroveremo i Turner, ma anche gli Alvarez, e l'ambientazione si muove tra l'Italia, l'Inghilterra e il Messico.

Liberty: C'è una storia, tra quelle che hai scritto, che senti più vicina a te?
Marianna: Sono tutti figli miei e li amo allo stesso modo, ma Vieni via con me è quello dove mi ritrovo maggiormente. Giulia ha molti tratti del mio carattere, anche se fisicamente ci somigliamo poco, purtroppo... 
Liberty: Passiamo da te alle altre scrittrici. C'è un libro che avresti voluto scrivere tu?
Marianna: Sì, assolutamente. Adoro Margaret Mitchell e il suo Via col vento. Così avrei anche il film adatto da associare al libro. A parte lei, ce ne sono tantissime... Un elenco infinito.

Liberty: Un libro che non scriveresti mai?
Marianna: Non saprei... Nessuno mi ha traumatizzato così tanto, almeno tra quelli che ho letto... Non amo il genere horror e dunque non scriverei mai un romanzo del genere.
Liberty: Scriveresti un erotico?
Marianna: Non è nelle mie corde, ma quelli scritti veramente bene, con un forte profilo psicologico, sono interessanti.

Liberty: Cartaceo o digitale?
Marianna: Cartaceo. Il libro cartaceo non tramonterà mai, a mio parere, anche se forse diventerà un oggetto da collezione. In ogni modo, il digitale è un grande alleato, perché ti consente di acquistare a un prezzo inferiore libri che costerebbero tanto e ti permette di archiviare un numero infinito di volumi in un poco spazio.

Libery: Nella tua libreria, che romanzi troviamo?
Marianna: Diversi classici della letteratura italiana, tantissimi romanzi rosa, diversi volumi della letteratura inglese e qualcuno di quella francese e americana. Sono orgogliosissima dei due volumi di Candy Candy. Ci tengo a precisarlo, perché li ho attesi con trepidazione!
Liberty: Leggi libri in lingua?
Marianna: Magari! Trovo che non conoscere bene le linque sia un grosso limite, ma per il momento mi azzardo solo con lo spagnolo.

Liberty: Volendo leggere i tuoi libri, quali sono? 
Marianna: Allora, al momento sono cinque romanzi, un racconto e una raccolta... I romanzi sono suddivisi in due serie: Latinos e Britannici. La serie Latinos comprende: Vieni via con me, Il tuo bacio tra mille, Una cena di Natale (racconto), Uno scapolo da sposare, Prendimi al laccio. Della serie britannici, al momento, è stato pubblicato solo il primo volume, La preda più ambita.


Liberty: A chi li consiglieresti?
Marianna: Alle persone romantiche, che in un romanzo cercano soprattutto una trama articolata, che amano ambientazioni particolari e che non si spaventano per il numero di pagine, perché alcuni sono lunghi, ma scorrevoli...



Liberty: Siamo in dirittura di arrivo. Il 18 maggio esce la raccolta Gli Alvarez, ce ne vuoi parlare?
Marianna: Volentieri. Ho pensato di raccogliere in un unico volume i romanzi che parlano dei tre fratelli Alvarez (Clark, Luis e Ana), aggiungendo il racconto di Natale. Il prezzo dell'ebook è, ovviamente, un po' più alto di quelli soliti, ma è inferiore a quello che pagheremmo se li comprassimo separatamente. 

Liberty: Che cosa pensi delle recensioni?
Marianna:  Uhm, tasto dolente... In linea generale, sono espressione di un mondo, quello del lettore, che con i suoi commenti, più o meno accalorati, lascia trasparire molto di se stesso, delle sue propensioni, delle sue aspettative e delle relative delusioni. Ogni recensione lascia trapelare cose interessanti sulla personalità di chi l'ha scritta... Riesci a capire se ha rispetto degli altri, se tendenzialmente è un arrogante, se è alla ricerca della polemica, se è in disputa con gli altri... Se cercava altro e si è imbattuto per caso nel tuo libro e non lo rivedrai più... Viste con distacco, alcune recensioni fanno sorridere, altre commuovono e molte lasciano perplessie.
Ecco, a me piacerebbe raggiungere quei lettori che trovano interessante il mio modo di scrivere, che  condividono i miei valori e si riconoscono nel mio mondo. Non vorrei perdermi neppure uno di loro! Gli altri andassero pure per la loro strada...
Liberty: Ok, siamo quasi alla fine di questa nostra chiacchierata. C'è qualcosa che vorresti dire alle tue lettrici?
Marianna:  Certo! Grazie per il tempo che dedicate a me e alle mie storie e già che ci sono, ringrazio anche i blog che mi concedono spazio con una segnalazione o una recensione.Vi amo!

Se siete interessati all'acquisto di uno dei romanzi di Marianna, li trovate su Amazon a questi link:

Vieni via con me, Il tuo bacio tra mille, Una cena di Natale (racconto), Uno scapolo da sposare, Prendimi al laccio, La preda più ambita. Sarà disponibile dal 18 maggio, ma è già prenotabile, la raccolta Gli Alvarez, che raccoglie i romanzi dell'omonima famiglia e cioé Vieni via con me, Una cena di Natale, Uno scapolo da sposare e Prendimi al laccio, dedicati a Clark, Luis e Ana.