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domenica 15 aprile 2018

LA TENTAZIONE DI ANGELICA di Anne e Serge Golon - Vol XIV


Ho iniziato la lettura di questo libro come si intraprende un nuovo viaggio, in qualche modo consapevole che c'era stata una svolta decisiva negli eventi. Il ritorno di Joffrey e la riconciliazione con Angelica segnano un punto finale nelle vicende di questa mitica coppia di innamorati. La storia, in qualche modo, si poteva, in definitiva, chiudere esattamente lì, con l'arrivo nel nuovo mondo, un po' come capita anche con un'altra coppia di innamorati letterari, Jamie e Claire dell'universo di OUTLANDER, che non pochi punti hanno in comune con questi loro predecessori francesi.


Da momento in cui si accetta la nuova avventura, si devono mettere da parte i pregiudizi e affrontare le vicende con curiosità ed interesse. Facendo così, devo dire che ho trovato nella lettura di LA TENTAZIONE DI ANGELICA degli elementi che mi hanno appassionata, come altri che mi hanno lasciato molti dubbi.


Il nuovo nemico di Angelica e Joffrey non è più il manipolatore re Luigi, la cui invidia nei confronti del suo potente suddito era stata in qualche modo alimentata da vari nemici, intenzionati a colpire la nostra fascinosa coppia di innamorati. Lontano dagli splendori della corte, immersi in un mondo selvaggio e un po' mitico, adesso il vero nemico è un potente gesuita che odia gli eccessi dell'amore anche carnale, che loro due rappresentano, il desiderio e l'ambizione di potere di Joffrey, ed è deciso a tutto pur di ostacolarli.


Altro punto che mi ha lasciato alquanto perplessa è la famosa profezia che vorrebbe vedere nell'arrivo della bellissima Angelica nel nuovo mondo, l'arrivo del vero demonio, destinato a portare sventura nella vita di tutti i credenti. In verità lei non è quella annunciata, come si scoprirà sul finale, ma questa ossessione di tutti nei suoi confronti, questo timore reverenziale ed assurdo che li indurrebbe quasi a tremare quando lei compare, mi ha lasciato molti dubbi, un po' come la famosa profezia in OUTLANDER che coinvolgerebbe il nuovo re di Scozia.


Più appassionanti restano le vicende umane che coinvolgono Joffrey, Angelica e il redivivo Colin Pautrell, il famoso Re degli Schiavi, che aveva condotto Angelica attraverso il deserto, in fuga dal harem di Sultano. Lei lo aveva amato in modo appassionato e sincero, senza il conflitto che l'aveva legata a Philip o ad altri e il suo abbandono, quando aveva capito la condizione nobile di Angelica, aveva in qualche modo lasciato una porta aperta.


Quando una strana richiesta fattale recapitare apparentemente da suo marito, perché riconduca una giovane protestante nel villaggio inglese dove si trova la sua famiglia, Angelica parte, ignara di finire letteralmente in una trappola. Catturata dagli indiani e poi rivenduta, finisce nelle mani del famoso pirata Barba d'Oro, dietro il cui volto, scoprirà sconvolta, si nasconde il suo amore passato, Colin.


L'attrazione tra i due è quanto mai presente, ma la donna lotta decisa a rimanere fedele al suo unico amore. Peccato che, alcuni malintesi e una situazione compromettente, intravista da un uomo di Joffrey, facciano arrivare all'uomo la notizia di un tradimento da parte della donna che ha scoperto di amare molto più di quanto credeva possibile.


Il dolore e il rancore di Joffrey sono assoluti e quando, dopo alterne vicende, Angelica viene ricondotta dal marito, ad accoglierla non c'è l'uomo amorevole di un tempo, ma un essere gelido e desideroso di fargliela pagare. L'amore però non si dimentica facilmente e Joffrey lotta per trovar eun modo per superare l'ostacolo e la barriera che si è venuta a creare tra lui e Angelica, meditando, nel frattempo, di uccidere il misterioso pirata che reputa colpevole della caduta di sua moglie.


Quando scoprirà chi si nasconde davvero dietro all'identità del bandito, le cose andranno molto diversamente da quando aveva tenuto persino Angelica, fino al colpo di scena finale che porta sulle rive di Gouldsboro non solo un gruppo di giovani donne in cerca di un marito, ma anche una misteriosa duchessa destinata a suscitare non pochi turbamenti.

FRASI TRATTE DAL ROMANZO


LA TENTAZIONE DI ANGELICA

Se siete venuti qui a chiedermi che me ne vada con i miei ugonotti e i miei pirati, vi risponderò: No! E se siete venuti a chiedermi che vi aiuti a sterminare gli inglesi e a combattere contro gli irochesi per puro principio, vi risponderò "No. Non sono dei vostri, né di nessun altro. Non ho tempo da perdere e non penso utile trasferire nel nuovo mondo i contrasti mistici di quello vecchio.

(Joffrey de Peyrac)



***



Angelica! Purché non le fosse successo niente! Dovevo portarla con me. Saint-Castine  mi ha preso di sprovvista. Non avrei dovuto mai separarmi da lei, né di giorno né di notte, né un solo istante, la mia preziosa, la mia amata pazza" Ha condotto per troppo tempo una vita libera, Appena la si lascia sola, riaffiora la sua indipendenza.



***



Comprensiva nel suo silenzio, compassionevole e anche preveggente. La sua sposa redimeva con la sua presenza tutti i crimini e tutti gli orrori evocati.



***



—Non conosco il suo nome, ma se un giorno incontrerete un gran capitano con una macchi,a una macchia scura qui   — e si toccò la tempia—, beh, non vi fidate, i vostri nemici non sono lontani da lui. Servizio per servizio: dopo tutto, strega o no, aveva salvato il mio compagno.



***



La sua reputazione si era estesa e a  Houssnok,  una  nube  di indigeni si presentè per farsi curare dalla Dama bianca del lago d' Argento.





***



Tutti gli avventurieri del mondo, tutti i marinari del mondo, non sono nati per incontrarsi in tutti i punti del globo dove il mare spinge le loro barche?





***



 L'amore è una questione di pelle, di onde che si attraggono.



***



Ma non sono neanche un criminale, solo un uomo di mare che, a forza di combattimenti e di rapine, si è trasformato nel suo unico signore...conquistando la libertà, alla fine. Solo noi possiamo capire che questo vale più della vita.





***

L'uomo che la osservava vide passare, come se quel volto trasparente di donna fosse trasparente, il riflesso dei dolori e delle angosce mai rivelato e mai confessate, di quei dolori che le donne tengono per sé, perché gli uomini non potrebbero capire.



***



Li c'era il mistero, la spiegazione di quel terribile tradimento? Un amante di un'altra epoca, un uomo del passato, di quel passato che senza dubbio ancora desiderava, quando era libera, quando conduceva una vita meno dura, quando i capricci del suo corpo incantevole potevano essere soddisfatti a suo piacimento senza temere la collera esplosiva di un marito geloso.





***

E in quel silenzio che cadeva goccia a goccia, nel quale ogni secondo portava un altro peso di piombo,  Joffrey de Peyrac credette di morire di dolore.


***


Uscite, uscite da qui!  —disse con voce glaciale—  La vostra vista mi  ripugna. Vi ho detto di uscire! Non voglio più rivedervi...Non voglio sentire la tentazione di uccidervi! 

(Joffrey ad Angelica)


***


I suoi uomini prima, il suo rancore poi. Lo riconosco bene in questo.



***


Desiderava spingere quella porta, entrare, ritrovarsi di nuovo da solo con lei, inclinarsi sulla sua testa, impadronirsi di lei, stringerla contro il suo cuore, e dimenticare, dimenticare nella felicità dei gesti, delle carezze, del bisbiglio di voci, dei respiri che si intrecciano e si uniscono, baci parole ardenti,mormorate con serenità: «Amore  mio!  Amor mio! Non è successo niente, ti amo..»  E dimenticare, dimenticare tutto...Si ritrovò da solo.


***


Quel piccolo portoghese era ancora giovane...carne miserabile da forca dei moli di Lisbona, alimentato all'età di dodici anni di polvere, sole un un pugno di fichi. E poi il mare...Questo era tutto.


***


Oggi era lui che Angelica amava, quell'avventuriero magro e vigoroso come un moro, o come uno spagnolo, colui che la possedeva, quell'uomo brutto dai tratti inquietanti e marcati dalle sfide, e bello per tutto lo splendore dello spirito che germogliava dai suoi occhi di fuoco. Era quel gran signore carico di eredità e grandezza.

(Colin vedendo Angelica e Joffrey)


***


Che cos'è un bacio, dopo tutto? Delle labbra che si uniscono e si confondono e sono i cuori quelli che si incontrano. Due creature perse si intrecciano nel seno di una sicurezza divina, si riscaldano con i propri aliti, si riconoscono nelle tenebre di una notte nella quale hanno camminato da soli per troppo tempo. L'uomo, la donna...Non c'è altro. È tutto qui. 


****


Ma è sempre per difendersi che si uccide. Per difendere la propria famiglia, la propria vita, i propri scopi, i propri sogni. Rare sono le persone che uccidono solo per il male!




***


«Oh,  amore  mio!  Eravamo degli amanti tanto allegri e allo stesso tempo tanto seri. Tutte quelle pazze notti...tante risate, tanta allegria senza ombre, e potevamo guardarci senza fine, pazzamente, senza sentire vergogna!».

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