Dopo aver letto i primi due romanzi (Il diario di Bridget Jones e Che pasticcio, Bridget Jones), di cui avevo apprezzato anche la trasposizione cinematografica, in particolare del primo, ho evitato come la peste Bridget Jone's baby. I diari, dove veniva messa in discussione la paternità del bambino che Bridget aspettava. Così, mi sono persa il romanzo che recensisco oggi, Bridget Jones. Un amore di ragazzo che, invece, è veramente carino, una volta superato lo shock per alcuni eventi che non posso rivelare per rispetto di chi non lo ha ancora letto.
Ritroviamo Bridget, la nostra amata pasticciona, alle prese con nuovi problemi, madre di due deliziosi bambini che sono una perfetta mescolanza del padre e della madre.
Bridget a cinquant'anni continua ad essere uno spasso, anche quando inizia una relazione con un giovane e ovviamente bellissimo toy boy conosciuto sui social.
Roxster è carinissimo: simpatico, spensierato, educato e apparentemente immaturo, tanto da consentire alla nostra protagonista di staccare la spina, prendendosi degli spazzi solo per sé. Il tema, sempre più moderno, di una coppia così poco bilanciata è, a mio parere, molto ben trattato e finisce, come deve finire... In modo delizioso, lasciando lo spazio alla vita vera, alle responsabilità, ma anche al piacere di una relazione più matura.
Confesso che, contravvenendo alla mia regola di non sbirciare il finale, l'ho fatto. Sono corsa all'ultima pagina per capire come finiva, perché non riuscivo a focalizzare con chi si sarebbe sistemata la nostra Bridget e all'inizio ho arricciato il naso, scontenta. Mi sono dovuta ricredere, perché seguendo la linearità della storia, quel finale è azzeccato.
Dunque, se ve lo siete perso, recuperatelo!
Vi lascio la trama:
Che cosa fai se la festa per i sessant'anni della tua migliore amica e
il trentesimo compleanno del tuo ragazzo cadono lo stesso giorno? È
giusto mentire sull'età quando sei a caccia di appuntamenti on-line? È
moralmente accettabile farsi fare la piega quando entrambi i tuoi figli
hanno i pidocchi? Ma il Dalai Lama twitta personalmente o delega tutto
al suo assistente? La tecnologia è ormai diventata il quinto elemento? O
ti stai confondendo col legno? Fare sesso con uno dopo sei settimane di
SMS è l'equivalente moderno di sposarsi dopo due incontri e sei mesi di
corrispondenza all'epoca di Jane Austen? Con in testa questi ed altri,
perfino più gravi dilemmi, Bridget Jones inciampa tra un ostacolo e
l'altro della sua nuova vita da mamma single. E intanto twitta,
messaggia e butta giù elenchi di cose da fare per risvegliare la sua
sessualità assopita, a dispetto di quella che alcuni, con espressione
odiosa e sorpassata, si ostinano a chiamare mezza età.
Romanzo
scorrevole, divertente, a tratti toccante e ben costruito, che piace a
chi ha l'età per l'apprezzarlo, visti i temi trattati. Insomma non è adatto a una ventenne, ma dai trenta in su può avere il suo perché...
Bridget
è sempre la stessa, ma ovviamente, i problemi che si trova ad
affrontare sono quelli di una donna di cinquant'anni con due bambini,
una casa e una vita sentimentale da ricucire.
Se
avete amato i primi due romanzi della Fielding e sentite nostalgia di
Bridget, potrete ritrovarla in questo ultimo volume, che ce la
restituisce più matura, ma sempre irresistibile.
Voto: ♥♥♥♥
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