La serie BRIDGERTON è stata la rivelazione delle scorse festività. In qualche modo, tutti rinchiusi nelle proprie case, con l'Italia trasformata in zona rossa e con un tempo mai tanto piovoso, alla fine ci siamo cadute tutte e abbiamo sbirciato la serie di NETFILX, tratta dal romanzo di Julia Quinn, di qualche anno fa.Sono riuscita a recuperarlo anch'io e mi sono tuffata nella lettura di questo regency che in qualche modo mi era sfuggito. Io che sono cresciuta a pane e Kleypas, aveva sempre visto i romanzi della Quinn, di cui avevo letto qualcosa e il mio parere non era negativo, pur non avendomi lasciato un ricordo indelebile.
Con la mente fresca della visione di NetFlix, nella mente, non vi nego, avevo la faccia di Regé-Jean Page, ma il DUCA ED IO, come romanzo, presenta alcune similitudini, ma soprattutto differenze. La storia è quella nota, ormai.
Il Nuovo Duca di Hastings torna a Londra dopo la morte del padre e, suo malgrado, si ritrova coinvolto dalla stagione mondana, scoprendo di essere oggetto desiderato di tutte le madri e di tutte le figli nubili, che sognano di impalmare il nobile Duca. Peccato che Simon non ci pensi proprio a mettere su famiglia.
Con un passato turbolento e un padre terribile che lo ha condannato per la sua balbuzie, non vuole permettere all'uomo in qualche modo di vincere, proseguendo la stirpe degli Hastings e portando avanti il Ducato. Nel frattempo però s'imbatte nella famiglia Bridgerton, una nidiata di figli di età diverse, piuttosto vistosi, ma decisamente atipici.
Tra loro rivede anche Anthony, un suo vecchio amico di università, ma soprattutto si lascia conquistare da Daphne, la sorella che è alla sua terza stagione e dovrà in tutti i modi trovare un pretendente. I due simpatizzano subito e decidono di stabilire un patto che permetterà a Simon di salvarsi dai tentativi disperati delle madri di accalappiarlo e a Daphne di trovare dei pretendenti. Peccato che, come sempre, l'amore si metterà in mezzo complicando la situazione.
La storia, nel libro, è assolutamente priva di tutta la mondanità che emerge nella serie, del chiacchiericcio continuo nelle famiglie, del tentativo di fuggire agli scandali e allo stesso tempo di scoprire quelli del prossimo. I personaggi secondari restano in sottofondo, tranne i confusi e chiassosi fratelli della protagonista (Anthony, il più aggressivo di tutti, Benedict, piuttosto inconsistente, e Colin, ritornato dall'estero e deciso a fare mille conquiste).
Tutto si concentra sui due protagonisti, sulla relazione a due, privandola però dello sfondo ambientale che in qualche modo lo rendeva brillante. La presenza di Lady Whistledown non è per niente un mistero da scoprire, ma un appunto a inizio pagina che rallenta solo la storia, senza appassionare in modo particolare.
Resta una lettura piacevole e decisamente romantica, ma decisamente superficiale, anche se non nel senso negativo del termine. È come prendere una tazza di tè, piacevole sicuramente, ma quando si è abituati al caffè è tutta un'altra storia!
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