Raramente leggo Young Adult, immagino per un incolmabile divario generazionale, ma quando mi sono imbattuta in Io, Romeo & Giulietta di Rebecca Serle, mi sono detta che doveva essere mio.
Rose è una ragazza acqua e sapone. Frequenta l’ultimo anno di liceo, ha due amiche di cui si fida ciecamente, ma soprattutto ha Rob, suo confidente da sempre. Solo che, ultimamente, quando lo vede, lo stomaco le si contorce e lei non capisce più niente. Potrebbe fare il primo passo ma... Rob la invita a cena e succede proprio quello che lei sperava. Sembra l’inizio di una favola d’amore perfetta, ma Rose non ha messo in conto l’arrivo di sua cugina in città: bella, bionda, affascinante e… diabolica, Juliet è una seduttrice nata. E al ballo della scuola, quando la magica atmosfera creata dalla musica e dalle luci promette una notte romantica, Rose la sorprende proprio con Rob. Come se fosse stato stabilito dal destino che dovesse finire così, con un lieto fine per Rob e Juliet e non per lei. L’ultima parola però non è ancora stata scritta. La più grande storia d’amore di tutti i tempi – quella di Romeo e Giulietta – come non ve l’hanno mai raccontata.
Onore e merito a chi si è occupato del titolo e della sinossi. Più intrigante di così il romanzo non poteva essere presentato. Se hai letto almeno una volta nella vita la tragedia di Shakespeare o se hai anche solo visto la rivisitazione con Leonardo Di Caprio, tu questo libro lo compri. Vuoi scoprire cosa si è inventata l'autrice e che spazio è riuscita a ritagliare a Rosalina, il primo amore, a parole indimenticabile, di Romeo, che ha preceduto quello fatale... Pochi sono quelli che si soffermano su questo personaggio marginale, ma in realtà Giulietta non avrebbe fatto una fine più gloriosa, qualora mai la sorte non le avesse tirato un ben diverso tiro mancino... Ma si sa, piangere sul latte versato non serve mai a nulla. Dunque, Romeo si dimentica di Rosalina, appena vede Giulietta e poiché lei è bella, buona, dolce e proprio sfortunata, tutti piangiamo o perlomeno simpatizziamo con lei, ma se nella realtà non fosse proprio così?
La Serse ci racconta una sua versione dei fatti, dove Rosalina, alias Rose, è lì, lì...
Non preoccupatevi. Non vi rivelerò più del necessario.
Sappiate, però, che, dopo le prime venti pagine, ho capito che quello che mi ero prefigurata esisteva solo nella mia testa. Nonostante tutto, sono andata avanti, perché la Serle sa scrivere, il romanzo è ben contestualizzato, la caratterizzazione dei personaggi c'è e la storia funziona, anche se io avrei osato qualcosina di più. Insomma, la storia del nerd che viene rivalutato è oramai un po' abusato.
A parte questo, il livello di questo libro, soprattutto se rapportato al genere che vende, è medio-alto e dunque merita un plauso sincero e sentito, insieme a una nota personale sul numero bassissimo di recensioni su Amazon: fate sul serio? Ad oggi ce ne sono solo settantatré. Questi sono romanzi da leggere. Leggeri, scritti bene e presentati meravigliosamente.
Una volta che mi sono lasciata alle spalle quello che immaginavo, mi sono tuffata nella lettura e me lo sono goduto.
Certo, restano ragazzini in un'età adolescenziale, che ragionano e vivono come è giusto che sia alla loro età, ma se sembrano credibili a me che sono oramai negli anta, figuriamoci a quelli che si affacciano ora al loro mondo!
Per il resto, buona lettura e ancora complimenti all'autore e alle professionalità che hanno lavorato alla confezione del prodotto.
Alla prossima.
Marianna
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