Parlare del mio libro mi mette alquanto a disagio, perchè non saprei descriverne i pregi e nemmeno i difetti.
L'idea
è nata con la tesi di laurea. Volevo studiare come si costruisce il
consenso elettorale e come ciò era accaduto nella mia isola, che è
Ischia.
Scoprii non solo come il consenso fosse arroccato intorno ad un'unica forza politica, ma anche come questa, con doti camaleontiche, riuscisse ad adattarsi al territorio, assecondando i cambiamenti economici e sociali.
Ischia si rivelò un caso interessante, perchè rispetto all'immobilismo del resto del territorio meridionale, presentava una vera e propria rivoluzione economica, con il passaggio dal primario al terziario, con l'avvento del turismo di massa. Trenta anni di cambiamenti repentini, che non scalfivano, anche rafforzavano il potere democristiano.
Scoprii non solo come il consenso fosse arroccato intorno ad un'unica forza politica, ma anche come questa, con doti camaleontiche, riuscisse ad adattarsi al territorio, assecondando i cambiamenti economici e sociali.
Ischia si rivelò un caso interessante, perchè rispetto all'immobilismo del resto del territorio meridionale, presentava una vera e propria rivoluzione economica, con il passaggio dal primario al terziario, con l'avvento del turismo di massa. Trenta anni di cambiamenti repentini, che non scalfivano, anche rafforzavano il potere democristiano.
Dopo due anni di ricerca, con la laurea in tasca, cercai
un editore interessato all'argomento, che si facesse carico delle spese
di pubblicazione.
Fu così che conobbi Enzo Migliaccio della casa
editrice Imagenaria. Uomo schivo e riservato, di grande apertura
mentale, scomparso da poco, a cui devo la realizzazione del mio sogno.
Nel
2003 fu dato alle stampe il mio piccolo saggio: Nel ventre della balena
bianca. Società e politica a Ischia dal 1946 al 1976.
Di seguito vi riporto la scheda di presentazione del libro.
Dal
secondo dopoguerra fino agli anni Settanta, Ischia è stata
un’espugnabile roccaforte del potere democristiano: nel corso di un
trentennio la DC si è appropriata dei valori del territorio ancora
legato ai modi di vita, ai principi e alle tradizioni delle società
contadine, riuscendo ad avvicinare l’elettorato alla politica ed
instaurando rapporti di complicità e di sostegno degli interessi
economici che nel frattempo si stavano facendo strada nel settore
turistico. Grazie ad un’accurata analisi e attraverso la testimonianza
di alcuni protagonisti della vita politica di quegli anni l’autrice
dimostra come il mutamento sociale ed economico sarà realizzato
all’interno di una mutua contrattazione tra le parti: da un lato il
partito garantisce l’appoggio delle attività imprenditoriali e alla
speculazione edilizia dall’altro i cittadini premiano con il voto coloro
che si sono mostrati più solerti nel concedere licenze, che in assenza
di un piano regolatore, diventeranno letteralmente la merce di scambio
su cui si giocheràla relazione tra la Democrazia Cristiana e gli
elettori. Le conseguenze di tale situazione sono ancora evidenti oggi e
la responsabilità di scelte rivelatesi disastrose sul piano ambientale,
sono si da ricercarsi in una leadership che, pur di ottenere voti, ha
elargito favori, ma anche in una parte stessa della società civile che
si è arricchita grazie a questo distorto rapporto col potere.
Se vi capita di leggerlo, scrivetemi. Mi farà piacere conoscere la vostra opinione. Qualunque essa sia.
Se vi capita di leggerlo, scrivetemi. Mi farà piacere conoscere la vostra opinione. Qualunque essa sia.
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