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giovedì 29 ottobre 2015

Jane Eyre di Charlotte Brontë

Ieri sera RAI UNO ha trasmesso un classico della letteratura inglese e della BBC, uno dei miei libri preferiti, Jane Eyre di Charlotte Brontë.
 Lo avete mai letto? Ne avete sentito parlare?
A mio modesto parere si può inserire senz'altro nella narrativa rosa, quella di qualità, perchè, contrariamente a quello che si pensa e si scrive in giro, anche nel mondo del genere rosa, ci sono libri interessanti e di valore che si possono collocare tra i classici della letteratura al femminile.
Con  Charlotte Brontë ci collochiamo decisamente in alto, restando nel magico mondo dei sentimenti.
Se non lo avete ancora fatto, acquistatelo! Non ve ne pentirete!
Lo trovate facilmente in tutte le librerie, ma se preferite uno shop on line, vi consiglio IBS, con cui personalmente mi trovo molto bene.
E se invece volete affidarvi al caro usato, Compro e Vendo libri, vi offre una vasta scelta.
Nuovo o usato, se siete amanti del genere rosa, non potete non leggere questo capolavoro della letteratura inglese di metà Ottocento.
Non storcete il naso, è un classico, ma non è affatto noioso e anzi, presenta molti spunti interessanti.
Se non vi fidate, provate a cercare la versione cinematografica.
Personalmente ho letto il libro, dopo la visione di Jane Eyre di Franco Zeffirelli del 1996.

Charlotte Gainsbourg è perfetta nel ruolo di Jane, ma se non amate il classicismo di Zeffirelli, optate per la versione più moderna della BBC del 2006.





Entrambe le rappresentazioni vi faranno conoscere un personaggio bellissimo, di grande spessore, che merita di essere divulgato ed amato.
Di cosa parla? In rete ho trovato una sintesi, che merita una menzione:
La storia romantica di una modesta e poco appariscente istitutrice che, con il suo fascino discreto e la sua forza di carattere, riesce a conquistare il tenebroso e avvenente signore di Rochester, la cui giovane figlia è affidata alle sue cure. 





Messa così, sembrerebbe uno dei tanti romanzi che ci piace leggere per evadere, ma faremmo torto innanzitutto a Jane e poi anche alla nostra Charlotte, perchè Jane Eyre è molto di più. E' una donna che soffre, che ama, che desidera con strugente dolore un uomo che non può essere suo.
E' un personaggio moderno, che si innamora, soffre e combatte, prima di comprendere che le regole della società non possono vincere sull'amore.


La protagonista del nostro romanzo è lei, Jane.
Orfana di entrambi i genitori, viene affidata allo zio materno, che la ama come una figlia e vorrebbe che la moglie facesse lo stesso, ma la donna, dopo la morte del marito, si mostra sempre più fredda ed intollerante nei confronti di questa ragazzina forte, decisa e poco remissiva. Così decide di allontanarla da lei e dai figli, rinchiudendola in un istituto di carità, dove le insegneranno ad essere remissiva e a rispettare il ruolo assegnatole dalla società. Tutto questo, se sopravviverà. Il tasso di mortalità, infatti, è altissimo in quell'istituto e Jane perderà la sua migliore amica, ma non demorderà. Jane è forte e ha una mente curiosa ed attiva che la sostiene nei momenti più difficili, regalandole sprazzi di serenità, che trovano voce nello studio e nel disegno.
Diventata oramai una donna, accetta il posto di istitutrice presso la dimora di Thornfield Hall, che appartiene alla nobile famiglia dei Rochester. Dovrà prendersi cura di Adele, la figlia adottiva del padrone di casa, il misterioso Signor Rochester.



 La vita a Thornfield Hall trascorre tranquilla, tra i compiti, i giochi con la bambina e le chiacchiere con la governante, almeno fino all'arrivo del burbero padrone di casa.
Jane lo incontra casualmente nei boschi e tra loro c'è una brusco e scarno scambio di battute, ma fin dal  primo incontro, Jane capisce che la sua vita sta per cambiare.
Tra loro c'è un'affinità, che travalica le regole sociali e per quanto lei si sforzi di sembrare remissiva ed obbediente, lui vuole che lei si apra e che le riveli i suoi pensieri e più di tutto i suoi sentimenti.
Jane ha paura. Può quell'uomo burbero e altezzoso, che sembra portare dentro una pena indelebile, provare dei sentimenti per lei?
Nonostante tutto ne è irrimediabilmente attratta, ma sa che non deve lasciarsi andare ad inutili fantasticherie. Rochester è il padronde di casa. Ha origini altolocate e presto sposerà la bellissima Blanche Ingram. Tutti si aspettano a breve un matrimonio tra loro eppure, a volte, in quello sguardo profondo e quelle parole farneticanti, Jane sembra scorgere qualcosa di simile all'amore.
L'anziana governante di Thornfield Hall la mette in guardia. Jane è una donna sola,  di condizione sociale inferiore, con poca esperienza in campo sentimentale ed il signor Edward è un padrone giusto e gentile, ma resta pur sempre un uomo. La tentazione di cedere è forte, ma un simile errore le costerebbe caro, molto caro.
Cosa deve fare, si chiede Jane. La risposta è ovvia: deve andare via! Non appena il signor Rochester sposerà la sua bella Blanche Ingram, lo farà.
Ma Edward non glielo consente. Lei deve restare. Lui ha bisogno di lei. Jane è la sua unica salvezza. E' la luce alla fine di un lungo tunnel. L'unico modo per averla è sposarla?  La sposerà! Sì, la sposerà contro tutto e tutti. La sposerà. Non voglia il destino opporsi, perchè lo farà.
Ma il giorno delle nozze, quando tutto sembra pronto, un'inquietante ombra si allunga sul futuro luminoso di Jane.
Edward Rochester non può sposarla. E' già sposato. Sua moglie Bertha Mason, vive nella soffitta di Thornfield Hall, guardata a vista 24 ore su 24. Bertha Mason è pazza ed è anche pericolosa. Ora acquistano un senso i tanti eventi strani e gli inquetanti rumori, che avvertiva nella notte.
Era questo il terribile segreto, che Edward le nascondeva. Non può sposarla e non perchè non la ami o la consideri di un ceto sociale inferiore al suo.  Non può sposarla, perchè è legato ad una donna priva di senno.
Edward lo ha scoperto il giorno delle nozze, in un matrimonio combinato. Quel giorno è iniziato il suo personale inferno. Per sopravvivere ha trascorso gran parte della sua vita da coniugato lontano da Thornfield Hall, intrattendosi con donne come la madre di Adele. Che ironia restare sposato ad una donna priva di senno, quando la felicità è a pochi passi da lui! Basterebbe che Jane  capisse, che accettasse la sua sorte... Che la condividesse con lui. Ma lei lo farebbe? Chi mai lo farebbe? No, non può lasciarlo, non può. Lei è sua. Loro sono simili...  Lui ha bisogno di lei. Non può vivere senza di lei, soprattutto ora, che ha capito cos'è l'amore.
Jane ha il cuore a pezzi. Per tutta la vita l'hanno accusata di essere figlia del demonio. La sua intelligenza e la sua scarsa docilità le sono costate costanti punizioni corporali. Jane ha imparato a rispettare le regole della società. Ora dovrebbe infrangerle tutte, per vivere al fianco di un uomo che davanti a Dio e agli uomini non potrà mai essere suo.
E' la battaglia più dura della sua vita, perchè lei desidera dal profondo del suo essere Edward Rochester e vorrebbe restare al suo fianco, per amarlo, anche in clandestinità, ma non può farlo. E così fugge!
Spera di scomparire dalla faccia della terra, di cancellare la tempesta di sentimenti che la anima e la febbre che l'assale le porta ristoro nell'incoscenza.  Il delirio e la vicinanza alla morte, fanno parte del cammino lento e costante verso la guarire.
A salvarla dalla morte è un ecclesiastico, St. John Rivers che si prende cura di lei,  con l'aiuto delle due sorelle. Le trova un lavoro ed una casa. Lentamente tutto riprende il suo ritmo regolare e Jane si ritrova circondata dall'affetto di persone che le vogliono bene. Nonostante tutto, una strana inquititudine l'accompagna. E' come se Rochester non si fosse mai rassegnato e continuasse a richiamarla a sè. 
Così, quando il reverendo le chiede di sposarla e di partire con lui in missione in India, Jane rifiuta. Oramai è diventata una donna ricca, grazie all'eredità di uno zio, che l'ha cercata per tanto tempo, senza mai avere la gioia di riabbracciarla. Potrebbe serenamente accompagnare quell'uomo mite e gentile nella sua missione, ma non lo ama.
E' giunto il momento di tornare a casa, di tornare a Thornfield Hall.

A questo punto, potrei svelarvi il finale, ma me ne astengo, perchè spero che, se siete stati così pazienti da seguirmi fino a questo punto, avrete la curiosità di scoprirlo da sole.
Posso dirvi solo, che vi stupirete. Il finale non è poi così scontato!
A parte questo, come potrete immaginare la qualità narrativa è davvero notevole. Le capacità descrittive della Brontë sono  lodevoli. 
Confesso di aver pensato di mollare, soprattutto nella prima parte del volume, quando si dilunga sulle vicende della piccola Jane, ma  vi invito caldamente a resistere, perchè superato il primo ostacolo, vi ritroverete catapultate in una storia d'amore, con descrizioni degne di nota, che merita di essere conosciuta. Fatelo per Jane! Lo merita davvero!
Allora ci conto. Mi raccomando, non deludetemi! Date una possibilità a Jane! Che vi racconti la sua storia! Buona lettura!







4 commenti:

  1. Grazie per la bella recensione. Ho letto questo libro tante di quelle volte che ho perso il conto. Mi fa piacere trovarlo in questo blog dedicato al rosa, perché trovo davvero curioso e piuttosto ingenuo credere che il mondo "rosa" sia limitato ad Harmony o ai libri delle collane Mondadori. Il rosa è un genere molto vasto che ha radici profonde. Comunque Jane Eyre non solo è un libro profondo, pieno di atmosfere, scritto meravigliosamente, ma è diventato anche un modello per moltissimi racconti che da questo romanzo hanno attinto a piene mani.

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  2. Grazie Monica, hai ragione. Il rosa è un concetto molto vasto che non si limita ad un certo tipo di romanzi, ma è composto di classici, di sottogeneri, di scrittrici capaci e di altre mediocri. Invece spesso si pensa che la "letteratura spazzatura" è il rosa, i classici sono opere elevate e tanti altri limiti che le persone si pongono per sentirsi più sicure.

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  3. Adoro questo libro! È uno dei miei classici preferiti, uno di quelli che si incontrano nell'adolescenza e non si lasciano più.

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  4. Grazie Claire per il tuo commento. È uno dei miei classici preferiti, insieme al tormentato CIME TEMPESTOSE. Le sorelle Bronte hanno davvero lasciato un segno nell'anima di tutti noi.

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