Questo romanzo mi era capitato più volte tra le mani, ma non mi ero mai convinta fino in fondo a leggerlo. C'era qualcosa nel riassunto che non mi tentata ed in qualche modo rimandavo la lettura, forse il pensiero di lei che essendo una spia inevitabilmente sarebbe stata ambigua.
Dopo aver approfondito varie autrici, la penna della Feather non mi era del tutto sconosciuta, avendo letto anche TRA I SEGRETI DI UN MATRIMONIO mi sono data questa nuova possibilità con lei e sicuramente il pregio di questa scrittrice è la capacità di creare trame interessanti, in contesti ambientali anche più dinamici del solito.
Le vicende iniziano sul finire de Settecento (periodo che per ragioni diverse conservo nel cuore praticamente da sempre) e ci offrono una sveglia aristocratica inglese in compagnia della sua dama di compagnia. Malgrado gli occhi violacei, sappiamo che non è la protagonista, bensì la madre, che viene assalita da una banda di briganti capitanati da un fascinoso El Baron.
L'incontro tra i due è di quelli che capitano una volta nella vita (se si ha fortuna) e che sconvolgono completamente l'esistenza di entrambi. Da quel momento tutto sarà diverso per Cecile, che si lascia portare via in un amore profondo e sincero, che darà come frutto proprio la nostra eroina, Tamsyn, da tutti chiamata Violeta, per via della sua aria fragile.
Il salto temporaneo ci porta in une Europa sconvolta dal conflitto, dove il pericolo Napoleone è sentito da tutte le nazioni. La Spagna è una terra occupata, come il Portogallo, invaso dai Francesi. I partigiani resistono e sono aiutati dalle informazioni di Violette, la spia, o la mercenaria. Quando i Francesi riescono a mettere le mani su di lei, gli inglesi danno l'incarico al Colonnello Julian St. Simon di liberarla e portarla da loro.
Julian disprezza profondamente Violette, reputandola una spia pronta a vendersi al miglior offerente, ma il loro è un incontro destinato a sconvolgere l'esistenza di entrambi. La passione che si accende tra di loro è innegabile, ma Violette ha allo stesso tempo una mente lucida e pronta a combattere.
Quando scopre che l'uomo che l'ha liberata dai francesi, viene dalla Cornovaglia, la stessa terra della madre, comincia ad elaborare un piano e quando il Generale Wellinghton la interroga per strapparle segreti che potrebbero aiutarli nella lotta contro in grande nemico, lei accetta di parlare ad una sola condizione: vuole Julian St. Simon.
Lui si ribella, vorrebbe lasciarla per tornare a combattere, rifiutando di fare da scorta e da guida per sei mesi a quella creatura selvaggia e lasciva che riesce a fargli perdere completamente la testa. Lui è un soldato che vuole avere tutto sotto controllo e lei è il suo opposto.
Alla fine non può sottrarsi a quello che è un richiamo al dovere e cede, costretto a riportare Tamsyn ed il suo seguito sgangherato fino in Cornovaglia, dove la giovane vuole entrare nei circoli ben noti per vendicarsi di suo zio Cedric, l'uomo che aveva pagato El Baron per assalire ed uccidere sua sorella Cecile, ed impadronirsi della sua eredità.
Il viaggio di Violette ovviamente non è soltanto quello fisico che porta i due protagonisti dalla tormentata terra portoghese alla piovosa Inghilterra, ma è anche quello di due anime che, malgrado le differenze, finiscono per ritrovarsi e quello di due cuori che riescono a riconoscersi l'uno con l'altro.
Il punto di forza è sicuramente la trama, mentre il carattere della protagonista è sicuramente a volte troppo spigoloso per poter affascinare, pronta ad usare chiunque, anche il suo corpo, con una separazione dal suo cuore che decisamente spaventa. Nel complesso però sicuramente è una novità interessante.
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