Di solito il genere erotico non mi convince. Lo trovo spesso ripetitivo. Il protagonista è il sesso e il resto appare come un pretesto. E' come se rimanessi a guardare dal buco della serratura, estraniata dal resto della storia e per me l'elemento fondamentale, a parte la capacità narrativa, è la storia. Ma lei è Cecile Bertod e dietro la prosa si nasconde il talento.
Della Bertod avevo letto Non mi piaci, ma ti amo, di cui ho parlato in un mio precedente post e mi aveva così colpito, da lasciare commenti entusiastici un po' ovunque.
Poi mi sono presa un momento di pausa, per maturare il necessario distacco, prima di leggere ancora qualcosa di suo e come accade spesso mi sono lasciata sedurre dalla curiosità per quella copertina.
Tra tutti i romanzi della Bertod ho scelto "Tu mi appartieni" e per non farmi influenzare non ho letto nulla in giro.
Potete immaginare dunque la mia sorpresa quando ho cominciato a leggere il suo romanzo, nato come Solo con te di Sophie Riou e poi aggiornato con l'aggiunta di diversi altri capitoli. No, mi sono detta, ho beccato un erotico. Sì, ma lei è Cecile Bertod e potrebbe raccontarti della preparazione del caffè, facendoti credere che stai leggendo un bellissimo romanzo d'amore. Insomma, lei ha talento ed è brava. Non poteva aver ridotto tutto a dei momenti di intimità messi in vetrina. Doveva esserci di più e dopo averlo letto vi confermo che c'è di più.
Tu mi appartieni è la storia di una donna che vive la mortificazione del sesso come una forma di espressione di se stessa. Il sesso, il sesso smodato, è peccato e lei dunque è sporca, brutta, cattiva, perchè ha una sensualità esplosiva, che sembra dominarla. Non riuscendo a reprimerla Natalie si sdoppia, di notte Angel e di giorno Natalie. Tanto Angel è trasgressiva tanto Natalie è dimessa.
Nessuno sospetterebbe che la scialba ed insignificante segretaria della Union sia la stessa donna che la sera, indossati tacchi a spillo e parucche, si accoppia con sconsciuti a pagamento in un locale ad alto tasso erotico, il Toxique.
Natalie non ha avuto una vita facile. Senza genitori è passata da un affidatario all'altro, senza trovare una famiglia. Non si è mai sentita importante per qualcuno e divenuta adolescente la sua naturale propensione per l'altro sesso è stata brutalmente soffocata, come una forma di perversione.
Profondamente a disagio con se stessa cerca di nascondersi, di scomparire dal mondo, ma è viva e la sua sensualità prorompe ogni volta che si lascia andare.
Quando fa sesso con gli sconosciuti le sembra di dare voce alla sua vera natura, ma non è così. E' una forma di esasperazione di quello che è veramente. La vera Natalie si colloca a metà tra la scialba segretaria e la prorompente Angel e non lo sa ancora.
Per arrivare a capirlo dovrà affrontare diverse prove, niente affatto semplici, che la porteranno infine a fidarsi di qualcuno.
Dovrà accettare che anche lei può essere amata e nell'esclusività di quel rappporto, correrà il rischio di amare nuovamente e dovrà convivere con la paura di perdere l'oggetto del suo bene.
E se la vita le ha tolto tanto sembra ora determinata a ricompensarla con una persona che la ama per quello che è. Un uomo che per posizione sociale ed economica potrebbe avere chiunque, ma ha scelto lei. E la cosa più sconvolgente è che conosce i suoi segreti e nonostante ciò la vuole e la cerca con determinazione. Ma vuole solo il suo corpo o anche il suo cuore? Natalie può concedere il suo corpo, ma fatica ad aprirsi al mondo e si sente impossibilitata ad amare. Ma lui non si arrende. Deve esserci una porta per entrare nel suo mondo, nel suo cuore e se per fare questo dovrà confrontarsi con gli altri sul piano fisico, va bene, basta che alla fine rimanga solo lui a condividere con lei il resto della sua vita.
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