Buongiorno amiche di Leggo Rosa.
sono riuscita, alla fine, a leggere tutti e tre i volumi della serie Gabriel's Inferno e oggi vi dirò la mia sul terzo volume.
Per i pochi che se lo fossero perso, ecco a voi la trama:Gabriel e Julia sono spiriti affini. Per lui, niente è più importante di quella giovane così timida e dolce, che già al primo sguardo ha rimarginato le ferite della sua anima, insegnandogli ad amare. Per Julia, il professor Emerson è il sole attorno al quale orbita la sua intera esistenza, la luce che ha dissipato le ombre del passato e che le ha mostrato la strada per iniziare una brillante carriera accademica ad Harvard. È stato quindi naturale unire i loro cuori nel sacro vincolo del matrimonio. E adesso è forte il desiderio di creare una famiglia, mettendo al mondo un bambino.Quell’idea dovrebbe aprirgli le porte del paradiso, invece Gabriel si sente sprofondare negli abissi dell’inferno: come potrà essere un buon padre, lui che da piccolo ha conosciuto soltanto dolore e abbandono? Per non condannare il figlio a un’esistenza priva di affetto, Gabriel deve superare il trauma della propria infanzia. E ha un unico modo per riuscirci: trovare i suoi veri genitori. Tuttavia incamminarsi in quella selva oscura di ricordi sarà molto più pericoloso di quanto lui non avesse immaginato, e Gabriel non rischierà solo di smarrire la «diritta via», ma anche di perdere per sempre la sua adorata Beatrice…Non posso confermarvi il tono entusiastico del secondo volume, perché questo, se può essere concepito come un regalo per le più fedeli lettrici della serie, annoia.L'autrice è brava. Prova a scovare i fili lasciati sciolti nei primi due romanzi, trovando un elemento su cui costruire l'evoluzione della storia intorno a cui deve reggere tutto il romanzo, ma l'espediente è debole e per riempire le pagine finiamo con il vivere la quotidianità di Gabriel e Julia che fanno le prove con il loro matrimonio, tra alti e bassi, con una Julia che, venendo fuori dal guscio in cui la vita l'aveva rinchiusa, ci perde un po'... Insomma, senza rivelarvi troppo, l'uomo della tua vita prova a rimediare agli errori fatti e tu alzi muri che per noi tutti non esisterebbero mai, dopo tutto quello che avete vissuto? A difesa dell'autrice devo dire che si è sforzata di trovare un motivo plausibile per ostacolare il lieto fine, dando così un senso a queste cinquecento pagine che sono una trovata pubblicitaria che poteva sintetizzarsi in un epilogo, ma per quanto mi riguarda, scoprire in dettaglio che fine avessero fatto i cattivi della storia non mi interessava molto e vivere per un periodo insieme alla coppia più o meno felice mi ha molto annoiata, tanto che ho finito il libro più per impegno che per piacere.Nel complesso, però, sono felice di aver conosciuto Gabriel e anche Sylvain Raynard che con la sua scommessa è riuscita a parlare di sentimenti, ammiccando a un mondo non a portata di mano e chissà che qualcuno, incuriosito, non abbia deciso di sfogliare la Divina Commedia.Alla prossima.
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