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sabato 6 novembre 2021

La governante di Rebecca Quasi

 Buon sabato!

L'ho letto qualche settimana fa, ma lo recensisco solo oggi, perché è un periodo strano per me, pieno di cose che impegnano la mia mente, così procedo a rilento un po' in tutte le cose.

Non avevo mai letto nulla di questa autrice, ma la seguivo con interesse, perché mi è sempre parsa un'autrice fuori dal coro, che fa furore.

A stuzzicare la mia curiosità erano soprattutto i titoli dei suoi romanzi (Re Artù, Ginevra, Coso e la Sgualdrina, Dita come farfalle, Didattica del sesso per gufi e zanzare, etc.), ma non mi ero ancora decisa a iniziarne la lettura, quando mi è capitato tra le mani La Governante.

La cover non è di quelle che ti seducono al primo sguardo, anche se la tazzina con il piattino, per noi amanti del vintage, è sempre un cult. Insomma, tra le sue ce ne sono di molto più carine, ma la trama mi intrigava.

Londra 1875. Rimasto vedovo, Leonard Lennox, conte di Moncrieff, ha bisogno di una governante che si occupi di Penelope, sua figlia, o meglio della figlia della sua defunta moglie, visto che non è certo di essere il padre della bambina.
A tale scopo assume Sidonie Tate, vedova a sua volta, una donna ancora giovane, avvenente, dal carattere forte e con un passato non proprio cristallino.
Spedire figlia e governante in una tenuta di campagna lontano da Londra pare la soluzione a tutti i suoi problemi. Pare...

 

«Che cosa faceva vostro marito?»
«Quando era sobrio era un ottimo avvocato. Quando non lo era, era un pessimo marito.»
Per la prima volta Mrs. Tate abbassò lo sguardo.
«E in questo anno come avete fatto a tirare avanti?»
«Mi hanno ospitata dei parenti, ma non voglio più vivere alle loro spalle, non sono ricchi.»
«Capisco. Vi ritengo un po' giovane per questo impiego. Quanto tempo siete stata sposata?»
«Troppo» rispose di getto la signora Tate, poi si corresse aggiungendo: «Cinque anni.»
Quindi non era l'unico ad avere avuto un pessimo matrimonio, forse quello della signora Tate era stato addirittura peggiore del suo.
La guardò a lungo. Non aveva l'aria di essere una donna affettuosa, sembrava soprattutto pratica e alquanto cinica. Forse Penelope avrebbe preferito qualcuno sensibile e sentimentale, ma non era opportuno che crescesse con fantasie assurde e si illudesse che le persone fossero buone e gentili.
La signora Tate sembrava onesta e leale, avrebbe accudito Penelope con rigore e buon senso senza farle credere sciocchezze che l'avrebbero solo delusa.
«Pensate di risposarvi?» le chiese alla fine.
«Nemmeno se me lo chiedesse il Principe di Galles» rispose lei senza esitare.

Per la prima volta dopo diversi anni, lord Leonard Moncreiff scoppiò in una sonora risata. 


Così mi sono decisa ad acquistarlo e ho iniziato la lettura.

Be', è stata una sorpresa piacevolissima. Mi ero fatta l'idea di un'autrice molto impegnata. Invece è solo brava. La storia corre fluida e piacevole. I personaggi si fanno amare e la narrazione ha ritmo. Insomma, se vi capita tra le mani, non lasciatevelo sfuggire.

Leggerete qualcosa di romantico, piacevole, scritto bene e rilassante. I personaggi sono ben caratterizzati, la costruzione della trama prende e la soddisfazione per il lettore è piena.

Io tornerò a leggere qualcosa di Rebecca e voi? L'avete già letta? Se sì, cosa ne pensate?

Alla prossima.



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