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martedì 18 agosto 2020

Gabriel's Inferno - Tentazione e castigo di Sylvain Reynard

  Ci sono arrivata anch'io tra le braccia di Gabriel...

 

 Trama:

Gabriel e Julia sono due anime inquiete.
Per lui, qualsiasi trasgressione è lecita, qualsiasi donna è una preda. Tuttavia niente è in grado di placare i demoni del suo passato e la felicità è un sogno irrealizzabile. Perché quella del professore universitario di successo – un’indiscussa autorità negli studi danteschi – è solo una maschera dietro la quale si nasconde uno spirito tormentato. Come Dante, anche Gabriel è circondato da una selva di ricordi e di peccati inconfessabili.
Per Julia, la vita è sempre stata una strada in salita, segnata dalla perdita delle persone che amava e da una relazione sbagliata. Eppure adesso lei ha l’occasione di ricominciare da capo e di dedicarsi allo studio di Dante sotto la guida del celebre – e temuto – professor Gabriel Emerson.
E il loro incontro cambierà tutto. Negli occhi di quell’uomo, profondi e pericolosi come il mare in tempesta, Julia percepisce una disperata richiesta d’aiuto. Negli occhi di quella studentessa, luminosi e puri come quelli di un angelo, Gabriel intravede una promessa di redenzione. Ma lei sarà in grado di guidarlo lungo la «diritta via»? E lui riuscirà a dominare il proprio lato oscuro per abbandonarsi tra le braccia della sua Beatrice?
Raffinato, romantico e audace, Gabriel’s Inferno unisce passioni travolgenti e dolorosi segreti, fantasie erotiche e intense emozioni, dando vita a una storia d’amore che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo.

 Ne avevo così tanto sentito parlare che mi sono lasciata sedurre dalla curiosità e ho recuperato la trilologia.

Al momento sono immersa nella lettura del secondo volume che, come accade spesso, è meno interessante del primo, ma sono solo all'inizio, dunque, aspettiamo prima di esprimere pareri lapidari.

Il primo volume è carino.

Gabriel acchiappa e come potrebbe non essere così? Bello, anzi bellissimo, dannato e ricco. Insomma, è proprio come piace a noi attratte dal bello e dannato.

All'inizio tratta malissimo la nostra Julia che a sua volta appare timida e incapace di difendersi dagli attacchi spesso gratuiti del "bad boy" di turno, ma non è proprio così... Gabriel non è un cattivo ragazzo, anche se ha un passato tutto da scoprire e lei non è poi così timida e indifesa, anche se ha le sue ragioni per sentirsi sotto pressione.

Il rapporto tra Gabriel e Julia è quello classico: lui realizza tutti i suoi sogni con uno schiocco di dita, lei prova a resistergli, ma alla fine cede.

Diversamente da quanto accade in altri romanzi dello stesso genere, Gabriel e Julia, in realtà, quando s'incontrano in facoltà, come professore e studentessa, si conoscono già, ma lui non si ricorda di lei e lei non ha il coraggio di ricordarglielo.Non a torto, perché il soggetto non lascia molto spazio alla dialettica, se extra studi.

Ecco, questo è, a mio parere, un punto debole nel romazo che ha indubbiamente altri pregi, come la perfetta contestualizzazione di temi letterari, che rende interessante l'esperimento dell'autore, ma andiamo per gradi. Cosa non mi convince? Il primo incontro, il modo in cui accade e l'impronta che lascia, soprattutto in lui che è molto più scafato di lei. Qualcuno si appellerà al concetto di Amor Cortese e alle figure che hanno ispirato la storia, anche se molto alla lontana, di Dante e Beatrice.

Il modo in cui è descritta e le conseguenze che scatena non mi hanno convinta. Mi sembra molto poco realistica e le si attribuisce fin troppa importanza. Il resto è interessante per il modo in cui è trattato, anche se la redenzione del male, attraverso il bene, è un tema abusato, soprattutto nei romanzi sentimentali. Il modo in cui lo fa l'autrice, invece, mi ha intrigato parecchio e per questo sono passata alla lettura del secondo volume della trilogia.

Interessante anche il modo in cui viene trattato l'argomento erotico. Costantemente presente, come ci si aspetta in questo tipo di romanzi, qui sale di livello. Non si affida tutto a scene più o meno esplicite, ma all'atmosfera, alle conversazioni, alle circostanze e ai desideri. Questo aspetto mi è piaciuto molto.

Meno mi ha convinta lo stile dell'autrice che passa continuamente da un punto di vista all'altro, senza lasciare al lettore la possibilità di assimilare pienamente la scena con un cambio di soggetto tempestivo.

Il suo modo di scrivere non è nelle mie corde.

Alla fine, comunque, il mio giudizio è positivo per i tratti di originalità riscontrati, per l'indubbio fascino della fiaba e per il prestavolto che le lettrici hanno scelto e che la rete televisiva americana ha adottato, scritturando il nostro Berruti come protagoniosta della serie televisiva.

A parte queste divagazioni, il romanzo merita di essere letto. Chissà che qualcuno non torni a sfogliare la Divina Commedia...

 

 



sabato 15 agosto 2020

OSSESSIONE di J.R. Ward - XVII volume de LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO



Adoro J.R.Ward. L'ho conosciuta diversi anni fa quando mi sono imbattuta nel primo romanzo della saga LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO, in RISVEGLIO, dedicato a Wrath, re della specie che combatte per accettare il ruolo che il destino gli ha affidato, e Beth, la mezzosangue che viene introdotta in un mondo di cui neanche immaginava.


Da allora sono trascorse infinite letture, non solo di romanzi della saga de LA CONFRATERNITA. Ho letto anche volumi in cui si firmava Jessica Bird e che in qualche modo continuavano a riflettere tutte le sue qualità di scrittrice. 


Attendevo quindi questo diciassettesimo volume con un certo interesse, pur sapendo che era dedicato al Fratello Muhrder, che era stato allontanato dalla Confraternita vent'anni prima, per aver avuto un crollo psicologico e aver raso al suolo un laboratorio umano in cui facevano esperimenti su quelli della loro specie. Era l'ex compagno di Xhex, ma in qualche modo non aveva suscitato la mia fantasia e quindi non avevo grandi aspettative.


OSSESSIONE è il titolo impropriamente tradotto da quello originale, THE SAVIOR, che come al solito era decisamente più adatto alla figura di Muhrder, che vive sperando di poter riscattare la donna che non era riuscito a salvare nel laboratorio e poi suo figlio Nate, ancora tenuto prigioniero alla BioMed.


Anche se, seguendo lo schema che ben conosciamo, ritornano sulla scena vecchie coppie, in questo caso quella di John e di Xhex, che non sono tra i miei preferiti, quella nuova è costituita da Muhrder e Sarah, la dottoressa che lavora per la BioMed e che ha perso il suo compagno due anni prima, in circostanze che ancora le lasciano un alone di sospetto.


Sarah indaga e scopre che il compagno era a conoscenza di un progetto segreto della BioMed che lavorava su creature dotate di caratteristiche  molto particolari. Sconvolta decide di entrare nella sezione segreta, dove aveva accesso solo Gerry, e qui troverà Nate e il suo destino cambierà per sempre.


Sulle tracce di Nate si mette anche Muhrder, abbandonando il suo rifugio e decidendo uscire allo scoperto. Rientrare nella confraternita e avere contatti con i fratelli, che in un primo momento non si fidano di lui, aiuterà il nostro eroe a superare i suoi traumi e a trovare la sua strada, che ovviamente lo porterà tra le braccia di Sarah.


Il problema è che tutto inizia lentamente, senza grande coinvolgimento emotivo. Pur capendo il dolore di Sarah, la sua solitudine, che poi giustificherà il modo in cui si trasferirà nel mondo dei vampiri, viene dato troppo spazio a questa parte e poco alla storia d'amore, che alla fine in questi romanzi dovrebbe essere centrale e avvolgente.


I due si vedono e si piacciono subito e Muhrder la riconosce come la donna del suo destino, ma tutto ci viene presentato troppo in fretta, mentre molto spazio viene concesso alla preparazione all'incontro, alle riflessioni sulla solitudine, alla nascita di nuovi nemici e al personaggio di Throe, di cui ci sbarazziamo rapidamente, andato via senza infamia e senza lode.


Anche la risoluzione del problema dell'immortalità di Muhrder e della vita umana limitata di Sarah, viene risolta troppo frettolosamente, senza farci palpitare, come invece sono riuscite molte delle coppie che li hanno preceduti. Il problema di questo romanzo è che non brilla di luce propria; sembra quasi che l'autrice l'abbia scritto trascinata dagli eventi, senza che ci fosse una storia sua da raccontare, con elementi che si ripetono (come una dottoressa che entrerà nella clinica a sua volta), senza grandi novità. L'incanto dei primi libri è piuttosto lontano.

mercoledì 12 agosto 2020

L'orchidea marina di Francesca Colella

 Oggi vi parlo di L'Orchidea marina di Francesca Colella, una storia speciale, che non rientra proprio nel genere rosa, anche se parla d'amore, amore romantico, ma anche folle, geloso e doloroso.

 Francesca Colella torna alla scrittura, dopo diversi anni, dalla pubblicazione di un saggio sul Sessantotto, per raccontarci la storia di Carmela, una donna che nella sua bellezza grida a gran voce la verità sul suo onore.

 

Ecco a voi la trama:


Carmela ha appena 14 anni quando incontra Giorgio per la prima volta, nella primavera del 1919, e quel giorno le rimarrà inciso a fuoco nella mente... È l'inizio di una storia d'amore di altri tempi e al tempo stesso attuale, dove passioni, sogni, desideri, deliri e terribili segreti si snodano e si incastonano perfettamente nei confini di un'isola, Ischia, che sembra celare anch'essa misteri e miti arcani. Con un finale sconvolgente che ci costringe ancora una volta a riflettere sui meandri tortuosi e oscuri di un sentimento così complesso, cangiante, potenzialmente letale...

Una storia che merita di essere conosciuta per la potenza evocativa del racconto, ma soprattutto per Carmela, perché la sua verità venga alla luce e il suo coraggio sia finalmente premiato.

Se siete interessati, L'orchidea marina è disponibile in formato digitale e cartaceo su Amazon.