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sabato 28 settembre 2019

UN AFFARE DI STATO di Nora Roberts


Nora Roberts è tra le scrittrici americane del genere romance una delle penne più note, come dimostrano anche i numerosi film tratti dai suoi volumi. Ho visto qualcosa in televisione e letto qualche testo che non ha lasciato dentro di me un ricordo particolarmente emozionante, ma ho ritrovato nella mia libreria dei vecchi volumi dedicati alla saga di Cordina, immaginario regno sulle sponde del Mediterraneo, e, dato che in questo periodo sto seguendo CORDEL ENCANTADO, che di regni europei, di principi e principesse ne è pieno, mi sono sentita dell'umore giusto per iniziare.


UN AFFARE DI STATO è il primo volume dedicato alla principessa Gabriella. In questo regno, dove i nomi sembrano inglesi, ma dove si parla anche francese, la monarchia è riuscita a creare uno stato che sembra vivere apparentemente in pace, ma le vicende iniziano subito con un evento drammatico, ovvero il ritrovamento della principessa Gabriella, che era scomparsa da una settimana.


La ragazza era stata rapita, senza che la notizia si spargesse, e ritrovata sulle sponde del mare, completamente priva di memoria. Qualcosa di terribile deve essere successo perché lei cancellasse tutto quello che l'è successo, non soltanto durante il suo rapimento, ma anche la sua vita precedente.


Il padre, il principe Armand, decide di affidare la sicurezza della figlia a Reeve MacGee, un americano, un tempo parte dei servizi segreti, e figlio del suo migliore amico. Reeve accetta, ricordando un suo precedente incontro con Gabrielle, quando lei aveva solo sedici anni. 


Il bisogno di proteggerla da un possibile pericolo a corte si unisce anche ad un'attrazione mai completamente sopita nei suoi confronti che si riaccende e che li porterà l'uno nelle braccia dell'altro, mentre a palazzo si tessono intrighi e si cerca di scoprire chi possa esserci dietro al rapimento, ma soprattutto si cerca di salvare la ragazza dal pericolo imminente che incombe su di lei.


La storia è carina, pur senza presentare grande originalità; diventa un pretesto per poterci condurre sulle sponde di questo regno che sembra avere molto in comune con Montecarlo. Incontriamo anche futuri protagonisti, come il principe destinato al trono, il serioso Alexander, e il più spensierato Bennet, con l'introduzione sul finale di Christina ed Eve, le due sorelle americane che potrebbero tornare per conquistarsi uno spazio narrativo tutto loro.


Le vicende sono piacevoli e il libro scorrevole, ma sembra, come al solito, che manchi qualcosa di fondamentale e anche lo scioglimento dei nodi della vicenda del rapimento si svolge troppo rapidamente, togliendo sapore alla storia. Mi chiedo se questo dipenda da una carenza dell'autrice o dalla solita terribile forbice che si abbatte inesorabile su molti dei romanzi rosa, non ritenuti degni (da parte di un'editoria ipocrita) del diritto alla loro integrità.

lunedì 23 settembre 2019

L'amore è sempre in ritardo di Anna Premoli

L'ultimo libro che ho letto, dopo mesi di estenuante ricerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione, è L'amore è sempre in ritardo di Anna Premoli.
Dopo aver abbandonato diverse letture alle prime pagine, ho deciso di puntare su una certezza e ancora una volta la Premoli non mi ha delusa.

I primi amori sono di solito un dolce ricordo, capace di far sorridere. Non per Alexandra Tyler: Norman Morrison, il migliore amico di suo fratello Aidan, l’ha rifiutata senza tante cerimonie dopo che lei ha trascorso l’adolescenza a corteggiarlo e a comporre per lui terribili lettere d’amore in rima. Ogni volta che lo vede – anche ora che è una donna adulta e sta finendo un dottorato in Geologia alla Columbia – non riesce proprio a controllare il malumore. Le sue storie sentimentali sono state tutte un fallimento. E la colpa, secondo Alex, è proprio di Norman. Quando, stanca di incontri poco entusiasmanti, decide di prendersi una sacrosanta pausa dal complicato mondo degli appuntamenti, Norman, altrettanto stufo di pranzi tesi in casa Tyler, le propone una tregua: lasciarsi il passato alle spalle e provare a comportarsi in modo almeno amichevole. Alex non può tirarsi indietro di fronte a quella che per lei suona quasi come una sfida: trattarlo in modo cordiale in fondo non dovrebbe essere così difficile. O almeno, questo è quello che crede… 

Intendiamoci, non è tra i suoi migliori, ma la Premoli ha un modo di scrivere che ti attira. Ha un graffio, nel raccontare le storie d'amore, che ti permette di sfuggire dallo sdolcinato, pur sospirando per i due protagonisti.
Qui il protagonista, Norman Morrison (impacciato, introverso e schivo) è quanto di più lontano ci sia dall'eroe romantico, eppure, a suo modo è capace di grandi gesti e dichiarazioni d'amore, tanto che riesci a simpatizzare con lui e a sperare che ce la faccia a tirare fuori quello che ha dentro. Diversa è Alexandra che è il suo opposto. Un tipo pieno di vita, amante delle altitudini e disposta a rischiare tutto nella ricerca disperata di qualcuno che le faccia dimenticare Norman.
In questo rincorrersi e sfuggirsi troveranno un punto d'incontro questi due insoliti protagonisti che somigliano tanto a noi?
Che la Premoli è brava te ne accorgi, quando superate le duecento pagine scopri che tra i due protagonisti non c'è stato neppure un bacio e la cosa non ti pesa.
Alexandra ha passato buona parte della sua vita cercando di conquistare Norman e quando ha capito che lui non avrebbe ceduto ha provato a odiarlo. Non riuscendoci è tornata sui suoi passi e lui, finalmente, dopo invane lotte, comincia a cedere... E' tutta qui la storia di questi due personaggi che abbiamo conosciuto in altri romanzi e  che qui finalmente hanno una loro storia.
Volendovi trovare una pecca, forse potremmo dire che, per chi non ha letto i suoi precedenti romanzi, può essere difficile seguire con destrezza i riferimenti ai personaggi secondari che restano un po' in ombra, ma per il resto, la lettura è piacevole, scorrevole e mai banale.

Voto: ♥♥♥♥

domenica 22 settembre 2019

LA CENA DEI DESIDERI di Mary Lyons


Avevo deciso di leggere un romanzo in qualche modo breve. È un periodo che non riesco a dedicare molto tempo alla lettura, che resta sempre uno dei miei maggiori amori, e per non perdere l'abitudine ho deciso di rispolverare un vecchio Harmony, uno di quei romanzi brevi, sintetici e comunque confortevoli.


Tra le diecimila collane che la Mondadori ha pubblicato negli ultimi anni, LA CENA DEI DESIDERI è stata pubblicata per l'anniversario dei vent'anni della casa editrice e, leggendolo, malgrado si noti la solita forbice che arriva a ridurre la sostanza di ogni storia, presente un racconto in qualche modo leggermente più articolato del solito.


Samantha Thompson è una ragazza brillante che è riuscita negli ultimi anni a farsi un nome nella City. Quando viene chiamata a New York per parlare in un'importante conferenza, scopre che tra i relatori c'è anche quello che è stato un suo professore di università, Matthew Warner, ormai pilastro dell'economia americana e amministratore delegato di un'importante società.


I due avevano avuto un passato piuttosto intenso, anche se Matt aveva troncato la loro relazione per con compromettere la sua posizione nell'università e il futuro accademico di Sam. Quando i due si rivedono, scoprono presto, complice una cena, che la passione non si è estinta e che tra loro c'è ancora l'intesa del passato.


Pur vivendo in due continenti diversi, Sam e Matt decidono comunque di darsi una possibilità, anche se tutto si complica ben presto, quando Samantha viene nominata presidente della sua società e scopre che sarà l'ago della bilancia in una scalata che coinvolge proprio la società per la quale sta lavorando Matt. Possibile che lui la stia solo usando per ottenere dei vantaggi? O quello che esiste tra loro è davvero più forte di tutto? A complicare ancora di più le cose, arriva una scoperta che cambia per sempre tutta la prospettiva del futuro di Sam.


Romanzo carino, che doveva essere sicuramente più coinvolgente nella sua versione integrale, ma che regala ancora qualche emozione, malgrado il mondo della finanza non mi abbia mai preso in modo particolare. Eppure la Lyons riesce in qualche modo a farti appassionare. Lettura piacevole che scorre via rapidamente, adatto a chi non vuole troppi particolari, che si accontenta del sapore antico delle storie d'amore, dove le descrizioni particolareggiare delle scene hot sono tagliate, ma si suggerisce, piuttosto che raccontare, la passione.

domenica 15 settembre 2019

IL SEGRETO DI MRS LEIGHTON di Carole Mortimer


Era passato molto tempo da quando avevo letto un Harmony, collana che, durante la mia infanzia e adolescenza, sono stati il primo approccio al genere romance in senso stretto. Si tratta di quei romanzi di poco più di centocinquanta, duecento pagine che raccontano a sommi capi una storia romantica.

HARMONY ha introdotto in Italia un genere di romanzi che poi è cresciuto e ha acquistato una sua identità, tanto che poi sono stati pubblicati volumi integri. Il mio sospetto è sempre stato che, per la collana Harmony, ci fossero molti tagli delle storie originali.


Ad un certo punto la Harlequin Mondadori, casa editrice di Harmony, decise di aprire un nuovo filone, ovvero HISTORY, dedicato ai romanzi d'epoca, che poi si sarebbero affermati anche da noi. Caroline Mortimer è una scrittrice nota della casa editrice e quando ho ritrovato questo volume nella mia libreria, che non avevo mai letto, ho deciso le leggerla. Non mi aspettava un romanzo appassionante, conoscendo i limiti di questi volumi, ma la storia mi ha alquanto delusa.


La trama non era male, ma no so se per tagli o per mancanza di creatività, le vicende si rivelando deboli, improbabili e decisamente decontestualizzate da quella che era l'epoca. Magdalena Matthews è la nipote di un Duca, una giovane dotata di rara bellezza che, dopo la morte dell'amato nonno, perseguitata dal perfido cugino, decide di fuggire, mentre l'uomo s'inventa accuse su un suo coinvolgimento nella morte dell'uomo e sul furto di alcuni gioielli.


Mentre tutta la buona società si interroga sul mistero della sua scomparsa, Lord Adam  Hawthorne, vedovo con una figlia piccola, si disinteressa degli scandali e degli intrighi di sua nonna che vorrebbero farlo risposare. Dopo la fine del suo disastroso matrimonio, è ben intenzionato a non lasciarsi più tentare.


Nonostante ciò sente una forte attrazione per Elena Leighton, la bellissima istitutrice di sua figlia Amanda. Elena ha modi raffinati e un atteggiamento per niente sottomesso, come ci si aspetterebbe da una sua dipendente. È chiaro che la giovane vedova nasconde un segreto e Adam si sente sempre più attratto da lei.


Quando un giorno cede alla passione, si rende conto che sta mancando ai suoi rigidi principi, che gli impongono di non approfittare della sua posizione di datore di lavoro. Decide così di mettere distanza tra lui ed Elena, ma proprio quando sembra che tutto sia destinato a finire, l'arrivo imprevisto di un nuovo personaggio, porta a galla il drammatico passato di Elena, svelando il suo terribile segreto.


La trama, come dicevo, si presenta interessante, ma la storia è fragile nel suo svolgimento, con personaggi che parlano come se appartenessero alla nostra epoca. Basti pensare al modo in cui si risolve tutto lo scandalo e la tragedia di Elena, mentre Adam è un protagonista rigido e poco coinvolgente che accettiamo come protagonista solo perché la bella di turno si è innamorata di lui. 


Il mio giudizio ovviamente è parziale, perché credo che manchino delle parti alla storia che m'impediscono di dare un giudizio completo. Ho letto altre storie della Mortimer, sicuramente più interessanti di questa.

sabato 14 settembre 2019

MAGNIFICA PREDA di Marianna Vidal


Per una lettrice come me, che conosce bene il lavoro della penna di Marianna Vidal, MAGNIFICA PREDA si presenta come una storia nuova e allo stesso tempo una rilettura di un romanzo che ci aveva introdotto in un contesto diverso, più britannico, rispetto ai volume precedenti.


Allo stesso tempo si offre ai lettori come una versione alternativa della storia LA PREDA PIU' AMBITA, arricchendola di elementi che in qualche modo danno quasi la sensazione di volume completamente diverso. Non si tratta infatti di una semplice revisione di un lavoro precedente, ma di una vera e propria riscrittura, dove, pur mantenendo il filo del racconto precedente, ci ritroviamo catapultati in situazioni completamente nuove che arricchiscono il quadro.


La storia è, a sommi capi, quella che era stata delineata anche in LA PREDA PIU' AMBITA, pur snellendola di alcuni orpelli e approfondendo alcuni aspetti. Le vicende raccontano la vita e le dinamiche sentimentali ed emotive di Audrey Sanni, l'unica figlia di un ricco magnate milanese, a capo di una delle aziende cosmetiche più importanti del paese. 


Nonostante il benessere economico, Audrey è cresciuta con un profondo vuoto emotivo, in qualche modo determinato dalla morte della madre, che ha portato via con sé non solo la sua presenza fondamentale, ma una parte importante anche del padre, che, senza la sua compagna, non è più stato lo stesso, neanche con la figlia.


Affidata ad istituti, che le hanno insegnato le regole fondamentali della società, Audrey ha avvertito sempre la solitudine che l'amore assoluto tra i suoi genitori ha determinato e in qualche modo è cresciuta spaventata dall'idea che un sentimento del genere potesse in qualche modo compromettere la sua capacità di essere una buona madre.


Quando la storia ha inizio, è in pieno conflitto con il padre, di cui, allo stesso tempo, vorrebbe però anche l'approvazione. Così quando la sua ultima storia d'amore naufraga, decide di assecondare la volontà dell'uomo andando a trascorrere l'estate nella villa al mare di un vecchio amico di famiglia, in un'isola del sud Italia. Dovrebbe trattarsi di una vacanza senza pensieri, con l'arrivo successivo del padre con cui trascorrere un po' di tempo.


Appena arrivata, però, Audrey conosce due simpatiche ragazze con cui lega subito, Barbara e Sandra, e viene subito avvicinata e corteggiata da Paolo, un apparente dongiovanni, che in realtà vuole solo utilizzarla per avvicinare il suo vero oggetto del desiderio, ovvero Michael Turner, famoso regista, proprietario della villa in cui Audrey è ospite.


Una sera, prima ancora che la giovane possa conoscere l'uomo, per un gioco tra ragazze, Audrey finisce per abbordare un uomo fascinoso, seduto ad un tavolo in compagnia di una donna. L'attrazione che nasce tra di loro è subito potente e decisa e lei ne rimane turbata, perché non le era mai capitato prima di sentirsi così travolta. Grande è il suo stupore quando, quella stessa sera, tornando a casa, scopre che lo sconosciuto altri non è che il suo ospite, per niente il vecchio anziano, amico di suo padre.


Michael si è lasciato convincere da Sanni ad ospitare sua figlia un po' per convenienza e un po' per curiosità, ma ben presto si rende conto che Audrey sembra completamente all'oscuro della guerra che si è scatenata nella sua famiglia tra suo padre e sua zia pur di accalappiare la preda che porterà al vincitore il controllo della azienda di famiglia.


Incuriosito e pian piano stregato da una ragazza che, seppur bellissima, presenta moltissime fragilità, finirà per lasciarsi irretire e trascinare in una storia destinata a segnare la sua vita per sempre. 


La nuova versione di MAGNIFICA PREDA ci offre uno squarcio più ampio sul cuore di Michael, permettendoci di capire al meglio i sentimenti del personaggio, e di seguire le sue articolate vicende che ci trascineranno in giro per il mondo, dietro le turbolenze di due cuore destinati a crescere e maturare prima di essere in grado di amarsi davvero nel modo giusto.


Consigliato a tutti quelli che non si accontentato di personaggi semplici, ma che sono affascinati dalla complessità della natura e del cuore umano.

lunedì 9 settembre 2019

Cuori in tempesta di Johanna Lindsey

Cuori in tempesta è un romanzo di Johanna Lindsey, edito dalla RBA Italia nel 2010.


Della serie Glorious Angel n.2, ecco a voi la trama:

Nuovo Messico, 1870.

Samantha Kingsley è oggetto delle attenzioni del rozzo e arrogante Hand Chavez.L'orgogliosa e indipendente ragazza vuole punire l'insolente prima che lo faccia suo padre, ma il bandito, che in origine aveva puntato gli occhi sulla fattoria dei Kingsley, dopo aver incontrato Samantha sembra non desiderare altro che lei...

E' una miniserie in due volumi: Glorious Angel.

venerdì 6 settembre 2019

Prologo in anteprima de la Magnifica preda: l'ultimo romanzo di Marianna Vidal




Giornata anteprime quella di oggi. Così, dopo avervi presentato la cover dell'ultimo romanzo di Katia Arduini, Cuori in tempesta, vi facciamo leggere il prologo di Magnifica preda di Marianna Vidal. Una versione nuova e aggiornata de La preda più ambita.
Marianna ha rimesso mano a questa storia concepita più di venti anni fa, per regalarci una lettura come sempre piacevole, rilassante e palpitante insieme.
La storia a grandi linee è la stessa de La preda più ambita, ma è stata completamente riscritta e molto più spazio è stato dato a Micheal.
Il risultato? Un personaggio decisamente più caratterizzato, una storia più fluida e una scrittura più sentita.


Ecco a voi la trama:

È lui la preda più ambita nel mondo dello show business: bello, ricco e famoso. Micheal Turner si concede di rado e solo per parlare dei suoi film.
I giornalisti lo cercano, le donne farebbero follie per lui, ma Audrey Sanni non ha la più pallida idea di chi sia. Così, quando il padre le chiede di precederlo nella villa di Turner, accetta solo per compiacere il genitore, con cui ha un rapporto conflittuale. Ignora che da anni il suo destino è già stato deciso e che Micheal Turner è la chiave di tutto.
Una storia d'amore emozionante che si snoda tra l'Italia, l'Inghilterra e il Canada; una giovane fragile ed insicura alla ricerca di un amore tutto suo; una promessa che supera il tempo e le generazioni e un uomo, che tutte desiderano, perso dietro all'unica donna che sembra sfuggirgli.
Questi sono gli elementi salienti del nuovo appassionante romanzo di Marianna Vidal.







Un mese prima




Festival di Cannes, Montée des Marches



Micheal scese dalla limousine nera, sistemandosi il polsino della giacca, prima di aprire la portiera e attendere che la sua Ofelia approdasse ai margini di quel tappeto rosso che li avrebbe portati sotto i flash insistenti dei fotografi.
Sentiva le urla della gente invocare i loro nomi e serrò le labbra. Se c'era qualcosa del suo lavoro che non gli piaceva era proprio quel bagno di folla, a cui ogni tanto era costretto, per non inimicarsi il produttore di turno.
La sua versione di un classico come Amleto, dopo quella di Kenneth Baranagh, era stata un successo in patria e cominciava a riscuotere pari entusiasmo anche all'estero. Un risultato per nulla scontato, se si considerava l'attaccamento degli inglesi alle tradizioni, ma la sua versione moderna dell'opera del Bardo era stata capita e valutata positivamente, tanto da ottenere importanti riconoscimenti nelle diverse manifestazioni cinematografiche e quella a cui si apprestava a partecipare era una delle più importanti.
Scorse la mano diafana di Kate Andrews cercare la sua e si affrettò ad assecondarla, vedendola sollevarsi dai sedili posteriori, emergendo dall'auto come una Venere dalle acque.
I suoi occhi si soffermarono su quel viso impeccabile, sotto chili di trucco, che ne esaltavano l'indiscutibile bellezza mediterranea, per scendere lentamente al fisico statuario, fasciato in un abito da red carpet, bianco, stile impero, che metteva in risalto la fluente chioma scura. Il generoso decolté era esaltato da un collier di diamanti, che una famosa gioielleria le aveva prestato per l'occasione.
«Micheal».
La voce tonante di Anson Bennet lo sorprese alle spalle, prima che la mano grassoccia dell’uomo si poggiasse sulla sua spalla.
«Pensavo aveste deciso di darci buca all'ultimo minuto», rise sguaiato, arrestandosi di botto ed emettendo un fischio, non appena scorse la star della serata.
«Kate, sei uno schianto!», approvò guardandola dall'alto in basso.
«Grazie!», biascicò la mora, arpionandosi al suo braccio. «Stasera, gli occhi di tutti saranno su di noi», batté ripetutamente le ciglia, mettendo in mostra due penetranti occhi neri.
«Su di te lo sono sempre e per ovvi motivi», la lusingò il produttore, prima di posare il suo sguardo su di lui. «Ma il più atteso di questa sera, mia cara, è il signore al tuo fianco».
Micheal fece una smorfia, per nulla lusingato.
«Mi risparmierei molto volentieri la passerella, per sparire quanto prima all'interno della sala».
«Il solito guasta feste». Anson scosse il capo, cercando la complicità della sua bella che, visibilmente in disaccordo con lui, chiariva:
«Caro, non possiamo perderci il bagno di folla. Fa parte dello show!».
«Ha ragione Kate. È business». Anson gli fece il segno dei soldi con le mani. «E se te la dai a gambe, domani finirai sui giornali come il più scorbutico del festival».
«Come se me ne importasse qualcosa», bofonchiò, richiudendo la portiera dell'auto alle sue spalle e sentendo la vettura ripartire.
«Vorrei sapere che ci trovate voi donne in quest'uomo!», chiese crucciato Anson all'attrice al suo fianco che, scostandosi leggermente, si concesse una lunga occhiata approfondita, prima di affermare:
«Se non fossi sposata, gli proporrei di fare un figlio».
Suo malgrado increspò le labbra in un sorriso, tornando a guardare la figura bassa e tornita del produttore, che nonostante l'abito sartoriale non risaltava certo per la sua avvenenza.
«Donne!», scosse la testa il manager, rassegnato. «Non siete certo migliori di noi», bofonchiò, avviandosi lungo il percorso delineato per gli artisti, dove scorsero il resto del cast al completo.
«Ecco a noi il grande regista!».
Chester Donovac, che nel suo film aveva interpretato Amleto, sfoggiava una vistosa capigliatura rossa, che aveva coperto il suo biondo naturale, e vedendoli arrivare si prodigò in un cerimonioso inchino, per poi sfiorare il dorso della mano della sua Ofelia.
«Dici che al fianco della vera e unica star, qualcuno si accorgerà di noi?», le chiese, non troppo divertito.
«Di me, sicuro», garantì Kate, stringendosi al braccio del regista. «Sarò la donna più invidiata del Festival».
«La volete smettere di dire sciocchezze?», li zittì a disagio.
«Sciocchezze?».
Chester sgranò gli occhi, sollevando una mano in segno di saluto, mentre un gruppo di fotografi si accalcava dietro le transenne, urlando:
«Micheal da questa parte!».
«Turner sorridi!».
Sentì la mano dell'attore sulla sua spalla, mentre si avvicinava al suo orecchio, per ripetergli:
«Sciocchezze? Il nome di chi stanno gridando?».
Strinse gli occhi, sotto le lenti scure, costringendosi a guardarsi intorno. C'era una moltitudine di persone che spingeva contro le transenne e molti effettivamente urlavano il suo nome, con cartelli pieni di apprezzamento. Scosse il capo, sconsolato. Il regista non era quello che destava meno nell’occhio? Risvolti negativi del suo mestiere. Si affrettò a proseguire sul tappeto rosso, per sottoporsi all'assalto dei fotografi, che incalzavano il trio a muoversi a favore di obiettivo.
«Augurati che il film sia applaudito a lungo, Chester, perché altrimenti questa sarà l'ultima volta che ci incontriamo», sibilò, cercando di sorridere rilassato, mentre l'attore faceva capolino tra lui e Kate, con facce buffe che divertivano i fotografi. «Ora è colpa mia se madre natura, oltre al talento, ti ha dotato anche di un fisico scultoreo e la faccia di un angelo?».
«Lo uccido sotto gli occhi di tutti o gli concedo un'altra occasione?».
Le iridi scure della sua Ofelia scintillarono divertite.
«Mio caro, prima o poi passerai anche tu davanti alla macchina da presa. È il tuo destino!».
«Non accadrà mai», gli assicurò, ma Kate, al pari di Chester, si divertiva troppo a stuzzicare la sua ritrosia, per cui cercò il produttore, che sentendosi chiamare in causa si avvicinò cauto, allungando il collo.
«Finanzieresti un film con Micheal protagonista?».
Gli occhi piccoli e vispi dell'inglese brillarono entusiasti.
«Ci stai pensando?».
«Piuttosto mi sposo», gli assicurò, ottenendo in risposta una grassa risata.
«Così, metà popolazione femminile sarà a lutto per almeno una settimana».
«Un mese!», garantì Kate, lanciandogli un bacio al volo, immortalato dai fotografi.
«Domani tuo marito chiede il divorzio», l'avvisò Chester, prima di immergersi nel bagno di folla, firmando autografi.

***

  

Londra, Inghilterra

L'ultima cosa che gli mancava in quel momento era sapere che sua figlia lavorava in un pub di quarto ordine e frequentava uno squattrinato di nome Joy.
Antonio Sanni si passò nervosamente una mano tra i capelli, risalendo le scale di quel palazzo fatiscente, nei sobborghi di Londra, dove non c'era neppure l'ascensore. Ah, ma questa storia doveva finire! Audrey doveva mettere la testa a posto, rinunciando a questo comportamento insulso, che ostentava da quando aveva finito gli studi. A cosa erano serviti tutti i soldi che aveva speso per mandarla a scuola nei migliori istituti europei, se alla fine si comportava come un'adolescente problematica, che rivendicava l'attenzione dei genitori?
Questa volta l'avrebbe sentito! Non aveva più quindici anni, ma venticinque e sua madre l'aveva persa quando era bambina. Era stato un trauma, sì, lo capiva, e lui aveva fatto del suo meglio per starle vicino, ma ora doveva darsi una mossa e rimettersi in carreggiata, se non desiderava essere sbattuta fuori di casa, una volta per tutte.
Si ritrovò davanti a una porta anonima, che riportava il numero indicato sul foglio: duecentotrenta. Tirò fuori dalla tasca il biglietto su cui la segretaria aveva annotato l'ultimo indirizzo di sua figlia e allungò la mano al campanello. Lo suonò, con una certa insistenza, e dopo qualche minuto sentì la voce impastata di Audrey imprecare da lontano. Sollevò il braccio, controllando l'orologio. Erano le tre del pomeriggio e sua figlia probabilmente stava ancora dormendo.
Sentì lo scatto della serratura e arretrò di un passo, per vedere apparire sulla soglia l'algida figura di Audrey in pigiama, con i capelli rossi arruffati, e il viso assonnato, che lo scrutava incredula.
«Cosa hai fatto ai capelli?».
La voce gli era venuta meno.
Audrey si portò istintivamente una mano sulla testa, per poi sbuffare.
«Sono rasta».
Gli voltò le spalle, proseguendo lungo il corridoio e chiedendogli:
«Cosa ci fai qui?».
«È quello che vorrei sapere da te», la seguì, guardandosi intorno disgustato. Quel posto era un buco, con un piccolo salotto, un angolo cucina pieno di piatti sporchi e uno odore di stantio che gli dava il voltastomaco.
«Come fai a vivere in queste condizioni?», brontolò, diffidente, ma era più una sua riflessione, che una vera domanda.
C’era una porta, al lato opposto del salotto in disordine, da dove gli era parso di scorgere l’ombra di qualcuno.
 «Chi c'è con te?».
«Nessuno!», gli assicurò, frettolosamente.
Si mosse, deciso a verificare di persona, ma l’urlo di sua figlia lo bloccò.
«Non hai nessun diritto di entrare in questo modo nella mia casa!», sbraitò, collocandosi davanti alla porta e chiudendola dietro le spalle.
Non c’erano dubbi. Era andata a vivere con quel soggetto improponibile.
«Spostati», le intimò.
Lei scosse il capo, con gli occhi pieni di lacrime, ma non si lasciò commuovere. Le poggiò una mano sul fianco e la sospinse di lato bruscamente.
«Ho il diritto di entrare dove mi pare, visto che sono io che ti pago questo tugurio», commentò disgustato. «Anzi, dove hai messo i soldi che ti mando mensilmente?».
Audrey abbassò lo sguardo sul pavimento, incapace di guardarlo.
«Non li ho toccati», farfugliò.
Aggrottò la fronte.
«Come?».
«Non li ho toccati». Audrey alzò la voce.
«Che cos'è questo baccano?».
Un tizio dai lunghi capelli neri sciolti sulle spalle apparve a torso nudo sulla porta laterale, che dava accesso a quello che si presupponeva fosse la camera da letto.
«E questo chi sarebbe?».
Al pari di sua figlia sembrava essersi appena svegliato.
«È Joy, il mio ragazzo».
«Joy?», le chiese, inarcando un sopracciglio.
«Il tuo vecchio?», domandò l'interessato, puntandogli addosso un paio di occhi neri, ancora appannati.
«Sono suo padre, non il suo vecchio», specificò irritato.
«Vi lascio alle vostre chiacchiere» lo liquidò il tizio, piegandosi nelle spalle e passandosi una mano sul petto, mentre cercava con lo sguardo sua figlia.
«Hai qualcosa in frigo? Ho fame».
«Sì, ho fatto la spesa ieri», si preoccupò di fargli sapere quella che sulla carta continuava a essere una sua erede.
Attese che l’improponibile sparisse dalla sua vista, per poi tornare ad Audrey.
«Ti concedo tre giorni per liquidare quel tizio, fare i bagagli e tornare a Milano». Lanciò un ultimo sguardo al salotto, girando sui tacchi.
«E se non dovessi ascoltarti?», gli domandò impertinente sua figlia.
Attese qualche istante, infine, si voltò a guardarla. Aveva perso l'espressione imbambolata di quando era arrivato, e ora lo guardava imbronciata.
«Licenziati dal pub e lascia questo tugurio», le rispose con calma.
«Sono maggiorenne e non devo darti conto della mia vita», s'impuntò.
«Sì, sei maggiorenne», convenne. «Ma io sono tuo padre e finché porterai il mio cognome rispetterai la famiglia che te lo ha dato».
«Non puoi parlare sul serio!».
«Posso e lo faccio».
«Ti odio!», gli urlò, mentre lo seguiva lungo il corridoio.
Finse di non ascoltarla, fino a quando non raggiunse l'ingresso. Solo a quel punto si voltò.
Audrey, la sua bellissima Audrey, così simile alla sua sfortunata madre, con il volto di un angelo e il fisico di una modella, lo fissava imbronciata.
«Ti aspetto a Milano. Vieni a vivere da me e inizi a lavorare alla Sanni & Beauty».
«Parli sul serio?», farfugliò, incerta.
L’aveva stupita.
«Hai una settimana per organizzarti. Se non vieni, i nostri cammini si divideranno per sempre».


 Se questo assaggio vi è piaciuto, sappiate che esce il 14 settembre su Amazon e sarà disponibile anche in lettura gratuita con Kindle Unlimited.
Se temete di dimenticare questo acquisto, prenotatelo fin da ora. Vi sarà consegnato sul vostro Kindle il giorno dell'uscita.

Cover Reveal di Cuori in tempesta di Katia Arduini

Oggi vi presentiamo in anteprima assoluta una bellissima cover, Cuori in tempesta di Katia Arduini.



Molto sensuale... Hace mucho calor!
 Il romanzo uscirà a fine anno, ma possiamo rivelarvi la sinossi nell'attesa.


«Siamo due micce pronte ad accendersi. Siamo il fuoco. Siamo due cuori che si sono riconosciuti nella tempesta».

Bryant e Alesha.
Due anime tormentate, una città romantica, una passione incontrollabile.
Dovranno affrontare scelte difficili, cambiare e rischiare le loro vite, facendosi guidare dalla forza del loro amore.




TITOLO: Cuori in tempesta
GENERE: Romance suspance
EDITORE: self
PAGINA AUTRICE: https://www.facebook.com/katiaautrice/
REALIZZAZIONE GRAFICA A CURA DI https://www.facebook.com/WinterlyGraphics/

Un caloroso in bocca al lupo a Katia.
Non dimenticatevi di lasciarci un vostro commento. Quanto vi piace questa cover?