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domenica 31 luglio 2016

IL CERCHIO DI PIETRE di Diana Gabaldon


Sono in crisi di astinenza. Lo confesso candidamente. Adesso che la serie della STARZ ci ha mandato in vacanza e la produzione non ha ancora iniziato le riprese del continuo, sono alle prese con i ricordi di questo volume, naturale proseguimento de IL RITORNO.


Odio i finali aperti, anche nelle saghe. Non sopporto quando gli autori non pensano alla frustrazione di un lettore che rimane in attesa per anni per scoprire quello che succederà, soprattutto dopo aver palpitato per centinaia di pagine. È una sorta di furto giustificato dal desiderio di assicurarsi dei lettori anche per il prossimo volume. La Gabaldon è cascata in questa rete diverse volte, durante la pubblicazione dei vari libri della saga. Non sempre, bisogna concederglielo, ma questo giochetto frustrante è comparso un paio di volte e il passaggio da IL RITORNO a IL CERCHIO DI PIETRE è tra quelli più difficili da digerire.

La separazione tra i due protagonisti non sarà mai più così dolorosa (concedetemi questo SPOILER), ma innegabilmente la battaglia di Culloden è quella che segna il periodo più oscuro per questa coppia. Malgrado ciò, confesso di aver adorato questo libro come pochi, malgrado in giro abbia letto commenti più frustrati dei miei.

Non pensavo che la storia di Jamie da solo, ovvero lontano dal suo amore, mi potesse appassionare così, eppure il suo è un racconto epico, doloroso e commovente di un uomo che pur separato fisicamente dall'amore della sua vita, cerca di andare avanti, cresce, diventa un punto di riferimento per la sua gente, pur portando sempre con lui il ricordo dell'amore passato.

Mentre rintracciamo la sua storia e la sua presenza grazie alle ricerca di Roger (che già amavamo, ma che per questo suo ruolo di traghettatore si guadagna la nostra stima incondizionata), seguiamo la nostra eroina, Claire, scoprendo la sua storia con Frank, il loro matrimonio fallito, il ruolo chiave di Brianna nel tenerli uniti, separati da uno spettro più di carne ed ossa che solo partorito dalla mente di Claire.

Lei deve decidere di rinunciare a tutta la sua vita per ritornare dall'amore di sempre, anche se questo significa tagliare i ponti con tutto e tutti. Ma parliamo di una storia senza precedenti, non di quelle relazioni normali, fatti di difetti, litigi, adattamento. Che Claire e Jamie siano anime gemelle, che pur con proprie diversità, si sono sempre ritrovati in un unico e stretto legame che ne fa una famiglia, è un dato di fatto. Tornare è una scelta obbligata.

Questo primo volume del romanzo inglese chiamato VOYAGER è per buona parte un racconto di vite separate, di scelte da affrontare, o delle conseguenze subite. E sia nel seguire i passi di Jamie, subito dopo Culloden, il carcere, i lavori forzati in Inghilterra, la nascita di William, il ricordo di Claire, che nel racconto di un'eroina matura, dedita al suo lavoro, alla figlia, incapace di ricostruire il rapporto sgualcito con Frank, troviamo nuove sfumature di personaggi che ormai amiamo profondamente.

E la parte finale è tutta concentrata sull'emozionante ritorno, su questo ripercorrere le strade del passato, affrontandone pienamente i cambiamenti che gli anni hanno portato su tutti loro, non solo su Jamie, sempre sulla breccia in prima linea a combattere per quello che crede (il benessere della sua famiglia), ma anche sugli altri personaggi: il piccolo Fergus, ormai diventato uomo, Jenny dal carattere indomabile, Ian il giovane, ancora un ragazzino, destinato a segnare la storia e a conquistare il nostro cuore una volta per tutte.

Romanzo fondamentale, interessante lettura in una prospettiva diversa di due personaggi fatti l'uno per l'altra e costretti a dividersi. Ed il rincontro ci ripaga pienamente della lunga e straziante attesa.

UNA CALDA ESTATE IN TEXAS di Lisa Kleypas


In questa calda estate italiana mi sono concessa il piacere in questi giorni di rileggere un libro di qualche anno fa, di un'autrice che non ha bisogno di presentazioni in quando il suo nome suscita nelle lettrici di rosa un voto di fiducia a prescindere dalla storia. La saga dei Travis è tra le poche contemporanee da lei scritte, ma è tra quelle che mi sono più care. Ho adorato SUGAR DADDY per il ritratto umano che ci ha offerto di Liberty Jones, nel mostrarci il suo commino per conquistarsi il suo spicchio di felicità, e ho adorato IL DIAVOLO HA GLI OCCHI AZZURRI perché, leggendo il primo volume, mi ero innamorata persa di Hardy Cates.


Jack Travis è il fratello di mezzo che avevamo già incontrato nel romanzo precedente: quello che arriva per aiutare Haven offrendole un lavoro. Carino, pieno di donne, fondamentalmente tenero, non si può non amare. La Kleypas ha capito una chiave di lettura fondamentale per costruire i suoi eroi. Spesso le protagoniste arrivano al incontro fatale con un bagaglio di esperienze personali dolorose e difficili, come il caso di Ella Varner.


La vita spesso non è una passeggiata al sole e le nostre eroine trovano l'amore incarnato da un uomo, non solo fascinoso ed in grado di travolgerle anche dal punto di vista fisico, ma fondamentalmente rappresentano il supporto e l'aiuto che in momenti complicati vorremmo tutte.


Ella Varner è riuscita a sopravvivere all'inferno della sua infanzia vissuta con una madre isterica, e ai troppi uomini che la donna portava nella loro vita, alcuni passati e rimasti troppo poco, altri pericolosamente mostri, come l'orribile figura di Roger che sconvolge la vita della bellissima sorellina Tara, che mai riuscirà a riprendersi completamente.


Ella si è costruita una sua dimensione a Austin. Scrive per un giornale, coinvive con Dane, un ragazzo gentile e interessato ai problemi dell'ambiente e del mondo più che a lei. È tutto quello che desidera, ovvero un posto al sicuro dalla violenza delle emozioni e dal rischio di mettersi in gioco per conquistare una felicità profonda e duratura.


La sua esistenza viene sconvolta da una telefonata da Houston, ovvero sua madre che le dice che Tara ha bussato alla sua porta per lasciarle Luke, un neonato di poche settimane di cui lei non sa che farsene. Ella parte per affrontare il problema, come ha sempre fatto, da sola, senza l'aiuto o il supporto di Dane, con una madre che è più interessata a sbarazzarsi del problema per andare al suo ultimo appuntamento romantico che a chiedersi che cosa sia successo a sua figlia.


Ella si fa carico del piccolo Luke, sconvolgendo la sua esistenza, ed indagando per scoprire che possa essere il padre, mentre Tara è rinchiusa in una clinica per superare una profonda depressione. Jack Travis, figlio di una delle famiglie più potenti del Texas, sembra il candidato ideale, essendo uscito con la sorella ed essendo indicato proprio da lei come il possibile padre.


Jack però non è quel dongiovanni immaturo che parecchi vogliono credere. Pur abituato a donne bellissime, quando incontra Ella si lascia coinvolgere dalla sua storia, pronto ad aiutarla a scoprire davvero cosa sia successo a Tara, ma anche a darle prova che a volte, mettersi in gioco, comporta una possibile vittoria che vale qualsiasi tentativo di difesa.


Jack è l'amore che sana, quello che la induce a rivedere tutte le sue convinzioni, che arriva come un fiume in piena travolgendola, senza farla annegare, curando vecchie ferite mai completamente guarite. Il romanzo è umano, doloroso nell'analisi dei vuoti e delle perdite che un'infanzia infelice può lasciare nell'animo di una persona, ma allo stesso tempo è un percorso di scoperta e di rinascita.


Romanzo piacevole, al punto tale che alla fine ti ritrovi innamorata della famiglia Travis e ti chiedi se non ci sia un altro fratello tutto per te. C'è Joe, salvato sul finale, e mi chiedo se la sua storia possa essere interessante come quella degli altri membri della famiglia.


sabato 30 luglio 2016

AMABILE SEGRETO di Elizabeth Hoyt


Winter Makepiece è sicuramente un protagonista atipico. Incontrandolo nel precedente volume della saga dedicato allo spettro di St. Giles, ovvero UN TESORO D'AMORE, ho provato una sorta di fastidio. Pur essendo nella fase in cui al prototipo del "bastardo senza cuore" preferisco l'eroe dall'animo gentile, la rigidità del personaggio me lo aveva subito messo in cattiva luce, soprattutto se confrontato con il fascinoso pirata O'Connor. Poi, sul finale, eccola svolta tanto attesa che mi ha spalancato gli occhi su una visione tutta nuova del Signor Makepiece, al punto da valere tutta la lettura di AMABILE SEGRETO.


 Lady Beckinhall è un'aristocratica vedova che insieme ad altre sue amiche dello stesso ceto ha costituito un Comitato di sostegno di un orfanotrofio diretto dal rigido Winter Makepeace, osteggiato da molte per la mancanza di raffinatezza nei suoi modi. Tra i due personaggi, che si sono conosciuti nel romanzo precedente, non c'è grande simpatia.

La donna sembra frivola e di mondo, esperta di tutta una serie di rituali a cui Winter non pare per niente interessato. Una sera, mentre la sua carrozza sta attraversando le pericolose strade di St. Giles, si imbatte nel famoso spettro di St. Giles ferito e ricercato. L'impulso e la fantasia la inducono a dargli soccorso e a nasconderlo nella sua carrozza. È di quegli incontri che cambiano per sempre la sua vita.


Dietro la maschera di Arlecchino, infatti, si cela proprio il rigido e compassato Winter, che ha dedicato tutta la sua esistenza ai bambini abbandonati ed è pronto a tutto pur di aiutarli, anche ad accettare l'aiuto di Lady Beckinhall per trasformarsi nell'uomo di mondo che le benefattrici vorrebbero a capo dell'orfanotrofio.

La forte attrazione che si sviluppa tra i due corre in parallelo ad un misterioso caso di scomparsa di ragazzine, dietro cui si cela la mano aristocratica di un pericoloso personaggio. La bellezza di questo racconto però, a mio parere, sta tutto nella scoperta dell'amore e del sesso da parte del rigido Winter, che fino a quel momento non ha mai ceduto alla tentazione, troppo preso da altre cause.

Lady Beckinhall insegna a Winter che si può continuare a lottare per quello in cui si crede e amare allo stesso tempo una donna, imparando a sua volta a superare il dolore e ad affrontare la vita.

Anche se loro due sono particolarmente interessanti e belli insieme, la storia non è tra le migliori a mio parere della Hoyt, affollato di personaggi secondari e di sotto-trame che non giungono a conclusione, ma che sembrano rimandare ad altri volumi, offrendo così un senso di incompletezza.


Nel suo insieme però lo spettro di St. Giles ha un innegabile fascino che conquista e non delude, offrendoci il ritratto di un protagonista atipico, assolutamente impreparato nei confronti delle donne, ma allo stesso tempo dotato di un innegabile talento. Questo capovolgimento dei ruoli sicuramente porta una ventata di freschezza e di novità che merita la nostra attenzione.

UN TESORO D'AMORE di Elizabeth Hoyt


Ho scoperto Elizabeth Hoyt un po' di anni fa, con una delle sue saghe più famose, ovvero quella dei Principi di cui ho amato follemente IL PRINCIPE SERPENTE, con il suo eroe, Simon  Iddesleigh, tra i più frivoli e dandy all'apparenza, ma allo stesso tempo più drammaticamente oscuri e feriti. Ormai tra noi esiste una sorta di legame affettivo, nel senso che le concedo sempre una possibilità quando incontro un suo romanzo in edicola perché so nel profondo che, nel bene o nel male, riuscirà a colpirmi.


UN TESORO DI AMORE è il primo volume dedicato ad una nuova saga, quella dedicata allo spettro di Saint Giles, ovvero un misterioso bandito che si aggira nei vicoli più malfamati della città di Londra aiutando i più deboli, ma assaltando i ricchi e quindi condannato da molti ed idolatrato da altri. Le vicende però iniziano presentandoci Silence Hollingbrook, una giovane vedova che ha dedicato la sua esistenza alla cura degli orfani di un noto istituto diretto da suo fratello, il rigido Winter Makepeace.


Silence si reca in un chiacchierato palazzo dove vive un singolare personaggio, Charming Mickey, ovvero Michael O'Connor, noto come il pirata del Tamigi. L'uomo ha sottratto dall'orfanotrofio una bambina di pochi anni a cui Silence si è molto legata. Lei vorrebbe riportarla indietro, ma scopre che la piccola è in realtà la figlia di Michael che usando la neonata, frutto di una sua relazione con una prostituta che gliel'ha poi ceduta, finisce per attirare Silence nel suo palazzo.


La verità è che Silence e Michael si sono già incontrati in passato, quando il pirata aveva sottratto un carico del marito di Silence, facendolo finire in una situazione difficile. In quell'occasione la donna era corsa ad implorare il suo aiuto ed era stata disposta anche a rinunciare al suo onore pur di salvare il marito. Michael era rimasto colpito dal suo candore e soprattutto dalla sicurezza dell'amore che la donna sbandierava nei confronti del marito. Anche se tra lei ed il fascinoso pirata nulla era successo, Michael l'aveva rimandata a casa con i vestiti stracciati e l'aria discinta inducendo tutto il mondo a credere che lui avesse approfittato di lei.


Il matrimonio di Silence era finito proprio per il suo inganno, ancor prima che lei perdesse il marito in mare, ma uno strano legame si era formato tra i due. Dopo un po' di tempo, minacciato dal vicario di Whitechapel, suo mortale nemico, Michael decide di attirare Silence nel suo palazzo, affascinato dal suo candore, pur allo stesso tempo spaventato da qualsiasi possibile coinvolgimento sentimentale.


Pian piano però la conoscenza tra i due finisce per aprire delle porte decisamente chiuse ed il terribile passato di Michael, bambino sfruttato e mai completamente amato neanche dai suoi genitori, finisce per emergere prepotente, rivelandosi alla base di tutte le insicurezze del suo essere adulto.


Silence riuscirà ad andare in profondità, oltre le barriere innalzate da Michael, con la sua paura di amare, la sua ricerca del denaro per potersi aggrappare alla sicurezza economica di non tornare più a dover mendicare, il suo disperato bisogno d'amore, ma allo stesso tempo la sua presunzione di cinismo.

La bravura della Hoyt è quella di offrirci personaggi complessi che racchiudono in sé un caleidoscopio di colori, un misto di cinismo e tenerezza che spesso diventano disarmanti e riescono a conquistare il cuore delle lettrici.

Punti deboli nel romanzo, a volerli cercare, si potrebbe indicare la presenza poco clandestina di Charming Mickey nella società inglese, un nemico che pur potente si muove tra la legge in maniera piuttosto ingenua, un inizio alquanto confuso, con personaggi che già si conoscono ed un contesto fortemente romanzato. Il buono comunque finisce per riscattare qualsiasi incertezza iniziale e farci digerire anche un fratello pesante come il piombo, ovvero Winter Makepiece, che si riscatta in modo glorioso sul finale, conquistandosi a pieno titolo il ruolo di protagonista di AMABILE SEGRETO.

domenica 24 luglio 2016

LA PROMESSA DI MAC di Catherine Spencer


Un tempo amavo le storie in cui lui era "bello e impossibile", il tipo che non deve chiedere mai. Forse era frutto di influenze televisive, oppure perché quelli sicuri di sé, malgrado la chiara arroganza, finiscono sempre per esercitare un certo fascino. Nei romanzi quindi la storia d'amore mi prendeva in base al grado di "bastardaggine" del protagonista. Poi il tempo è passato, di bastardi nella vita se ne incontrano pure troppi (senza il fascino) e nell'evasione ho cominciato a cercare qualcosa di più ed oggi faccio parte del club di "mogli mancate" di Jamie Fraser, ovvero di belli con l'anima.


Tra i romanzi della collezione Harmony mi sono ritrovata questa settimana a leggere LA PROMESSA DI MAC dove in qualche modo il cliché era proprio quello antico, ovvero lei ingenua e alla sua prima esperienza, lui che capisce il mondo e le donne e non ha bisogno di lezioni. La storia in realtà mi aveva attirato per la trama con un pizzico di suspance.


Linda Carr è una cuoca brillante e di successo, almeno sul piano professionale. Nella sua vita privata non ha ancora trovato il grande amore, anche per via della diffidenza che ha nei confronti degli uomini, dopo l'abbandono da parte del padre. La sua vita viene sconvolta quando la sorella più piccola, June, che ha appena avuto una figlia, subisce il rapimento di Angela da parte del compagno da cui si è separata. La polizia cerca disperatamente la neonata, ma senza successo.


Un'amica di Linda le ha parlato tempo prima di Mac Sullivan, un ex poliziotto di talento, oggi ritiratosi ad una vita solitaria, che si dedica alla stesura di romanzi di criminologia. Sembra l'ultima possibilità per ritrovare Angela e Linda parte per andare a cercare quest'orso ferito, che vive nella sua tana al riparo dal mondo.


L'incontro tra i due è subito scontro, anche per il carattere esplosivo di Linda. Mac non vuole aiutarla, ma il fascino della ragazza e la sensibilità nei confronti della tematica di una bambina rapita, spingono Mac ad accettare, trascinando i due sulle tracce di Kirk, l'ex fidanzato di June, un tipo con problemi di personalità e carattere che si nasconde con la bambina lontano dal mondo.


La storia è tutta giocata sui battibecchi e sulla forte attrazione tra Mac e Linda, anche se ho trovato difficile digerire gli atteggiamenti paternalisti di Mac nei confronti della ragazza, che potrà pur avere dieci anni meno di lui e non aver avuto una storia seria, ma questo non la rende sicuramente incapace di prendere le sue decisioni. Un esempio è il modo in cui interviene giudicandola nel suo rapporto con il padre.


Ovviamente le azioni di Mac puntano alla riconciliazione, ma non credo che nessuno possa entrare a gamba tesa nella vita di un altro, giudicando o dando consigli quando non si è sperimentato il dolore e la solitudine. Ho trovato Mac davvero difficile d'amare in questa parte. Inoltre ho trovato difficile capire da cosa scaturisse l'amore tra i due, a parte la fortissima attrazione. Praticamente litigano per quasi tutto il romanzo, preda di visioni della vita e del mondo completamente diversi. Certo provano attrazione l'uno per l'altra, ma basta questo per darci il lieto fine? Per quanto riguarda Catherine Spencer si, così l'ultimo capito ci riporta Mac alla porta di Linda con tanto di fiori e di proposta, anche se una pagina prima l'aveva liquidata rapidamente.


Nel complesso la storia è carina e ha una sua dinamica ed un suo ritmo. Per questioni di gusto personale, la visione dell'amore che la Spencer ci regala in questo libro non combacia con la mia.

PROGETTO PER DUE di Emma Darcy


Nella vita di tutte noi lettrici di rosa c'è stata una fase Harmony. Sono quei momenti della vita in cui proprio non ci va di tuffarci in storie tormentate di migliaia di pagine, in racconti elaborati con decine di personaggi ben tratteggiati, ricchi di rifiniture psicologiche che ci permettono una radiografia dell'anima e che ci inducono a credere in ogni azione o decisione presa, pronti a riflettere stralci della nostra esperienza o a sognare che qualcosa cambierà. Vogliamo che la fantasia ci coccoli, ma rapidamente, come un video visto su Youtube che invece del film ci fa una sintesi. Harmony è tutto questo.


Di romanzi ne ho letti tanti, ma ho avuto le mie fasi Harmony a cadenza abbastanza periodica. Tra i volumi che ho ritrovato in libreria ecco che questa settimana mi sono ritrovata tra le mani PROGETTO PER DUE di Emma Darcy. La storia è carina e allo stesso tempo essenziale. Siamo nella lontana Australia, in un paesino di provincia, lontano dalla dinamica Sydney. Serena Flemming aiuta sua sorella Michelle nel suo negozio per animali. Tra i clienti fissi del lunedì c'è la piccola Cleo, una cagnolina adorata di una coppia molto ricca che non ha potuto avere figli.


Quando Serena bussa alla porta della villa tutto si immaginerebbe tranne di trovarsi difronte il fascinoso Nic Moretti, affermato architetto di prestigio che si trova ospite della sorella per diversi mesi e che in quell'occasione è in compagnia della sua attuale amante, Justine Knox.


Nic resta colpito dalla ragazza acqua e sapone che lo aiuta a risolvere il conflitto con Cleo, che odia a ragione Justine, ma quello che ignora è che Serena lo conosce già e che è stato la ragione della fine del suo fidanzamento con Lyall. Quando viveva a Sydney, Serena era un'affermata parrucchiera di personaggi famosi. Fidanzatasi con Lyall, uomo di potere e ben inserito in determinati circoli, una sera, durante un party lo aveva sentito parlare di lei proprio con Nic Moretti, ridicolizzando la sua estrazione sociale. Delusa, Serena aveva deciso di dare un taglio con quell'ambiente e di fuggire lontano da Sydney per trovare una sua nuova dimensione.


In un primo momento Nic non capisce le reticenze di Serena a frequentarlo, ignorando il passato di lei, ma con perseveranza e determinazione, complice anche una fortissima attrazione tra di loro, Nic riuscirà a persuaderla che l'estrazione sociale è relativa quando ci sono sentimenti in ballo e che nel suo caso il nome prestigioso e la ricca famiglia non rappresentano un sinonimo di arroganza.


Storia piacevole, non particolarmente complicata, fatta di incontri e di conoscenze, senza grandi conflitti. Justine è solo un nemico abbozzato che con qualche battuta infelice scivola via. Lyall compare più nei ricordi che sulla scena, in quanto il suo tentativo di riconquistarla viene stroncato sul nascere. PROGETTO PER DUE è il racconto armonico di una copia, senza grande analisi in profondità, che lascia solo il piacere della scoperta e dell'amore. Adatto per chi vuole leggere qualcosa che non lo angosci e non lo emozioni più di tanto. Per gli spiriti dolci e docili.