UN FANTASMA A MONTECARLO di Barbara Cartland
C'era un tempo in cui i romanzi d'amore, soprattutto quelli storici, erano ammantati di un romanticismo assoluto e respiravano l'aria restrittiva ed allo stesso tempo intrigante di un'epoca piena di limiti e di proibizioni, nella quale i sentimenti cercavano di essere imbrigliati dalle convenzioni sociali e che si presentavano a volte come l'atto più rivoluzionario che il cuore umano potesse concepire.
Le signorine per bene non si intrattenevano da sole con gli uomini o se lo facevano erano piene di rossori e tremori. Gli uomini, pur libertini, avevano una percezione chiara di chi fossero quella da sposare e chi non e l'avventura e gli intrighi diventavano gli elementi che riempivano le pagine e separavano gli innamorati, prima del dovuto trionfo del lieto fine.
Oggi il mondo del romanzo rosa storico è molto cambiato e poche penne si salvano dal disastro che filtra sentimenti e pensieri moderni attraverso il pizzo ed il merletto ingiallito di un'altra epoca, dimenticandosi della coerenza e del vero contesto storico. Sarà che mi sento nostalgica, ma la verità è che, malgrado la castità oggi decisamente eccessiva della Cartland, i suoi romanzi erano estremamente fedeli ad una società che la Regina del Romance storico aveva in qualche modo respirato personalmente.
Considerata ancora oggi una delle maggiori autrici di romanzi rosa di tutti i tempi, con i suoi 730 libri, come lettrice l'ho scoperta solo negli anni novanta, quando la RAI decise di trasmettere quattro film tratti da alcuni dei suoi romanzi più noti e che oggi difficilmente si riesce a trovarli. La casa editrice EDEN si precipitò a pubblicarne i libri che comprai felice e tra questi ricordo ancora con piacere UN FANTASMA A MONTECARLO, malgrado la bruttissima copertina che eliminava tutto il contesto romantico, esaltandone il lato giallo. La storia però presenta tutti gli ingredienti.
La storia racconta della giovane e bellissima Mistral, cresciuta in un convento fino alla tenera età di diciotto anni quando sua zia Amilie l'accoglie presso di sé. La donna conduce la nipote a Montecarlo, dove è radunata la buona società europea, dedica ai divertimenti e alla vita mondana e qui la presenta a tutti come Mademoiselle Fantome, facendola vestire sempre di grigio, attirando così l'attenzione di tutti.
Mistral appare delicata ed innocente nella sofisticata società della Costa Azzurra dove principi e milionari trascorrono il loro tempo tra i casinò ed i lussuosi alberghi. La zia Emilie la controlla in maniera decisa, cercando in tutti i modi di attirare l'attenzione su di lei. Unica consolazione ed appoggio è la domestica Jeanne.
Ben presto tutti gli uomini cadono ai piedi della misteriosa Madamoiselle Fântóme – gentiluomini come Sir Robert Stanford, verso il quale il cuore di Mistral si inclina. Ma sua zia non appoggia minimamente la relazione in quanto desidera che la nipote faccia innamorare di se il principe russo Nikolai, che la corteggia galante. Ma a desiderarla è anche il pericoloso Rajah indiano che è a conoscenza di un pericoloso segreto su zia Emilie.
Ben presto la ragazza si rende conto che la donna è guidata non dal desiderio di aiutare la nipote, ma da un vero e proprio odio. Senza che lei lo sappia, infatti, Mistral è solo una pedina in un gioco molto più grande di lei. Ma l'amore, quello puro e sincero, è pronto a tutto pur di trionfare.
La storia è accattivante, come le ambientazioni mediterranee, con personaggi ben tratteggiati ed una storia romantica d'altri tempi. Adatto a tutti quelli che vogliono sognare un'altra epoca ammantata di sentimenti ideali che riescono a trionfare sugli istinti più bassi della natura umana.
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