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venerdì 30 marzo 2018

PRENDIMI AL LACCIO di Marianna Vidal



Ana Alvarez è uno di quei personaggi che ci piace odiare, almeno nella prima fase delle vicende di questa appassionante saga familiare, gli Alavarez, appunto, signori della tequila, la bevanda più famosa di tutto il paese. Per quelli che non l'hanno ancora incontrata, l'inizio del quinto volume della saga LATINOS, frutta dell'abile penna di Marianna Vidal, permette di sviluppare un'idea di quello che diventerà negli anni successivi, come poi l'abbiamo vista nei precedenti volumi come VIENI VIA CON ME, UNA CENA DI NATALE e UNO SCAPOLO DA SPOSARE.


L'avevamo incontrata nel primo libro innamorata persa del fratello adottivo, quel Clark Alvarez Richardson che proprio non sembrava volerla vedere in altro modo, se non come una sorella. Se qui l'avevamo odiata, in quanto rappresentava un ostacolo verso la felicità di Giulia, innegabilmente la simpatia del lettore nei suoi confronti è cominciata a crescere con UNA CENA DI NATALE, dove l'infatuazione della simpatica Monica, l'aveva decisamente ammorbidita, fino a conquistare un posto speciale, nelle nostre simpatie, quando in UNO SCAPOLO DA SPOSARE cercava in tutti i modi di far finire sull'altare il suo fratello preferito, quello vero, Luís, insieme alla sua prima fan, ovvero Monica.


Dopo quella lettura, avevamo capito che Ana sarebbe stata la protagonista di un libro tutto suo, anche se dotata di un carattere decisamente lontano da quello delle sue amiche che l'hanno preceduta. Ana non è morbida, accondiscendente, positiva, convinta che a trionfare debba essere l'amore e non l'interesse. L'educazione che sua madre le ha dato è forse tipica di un certo mondo latino dove le differenze sociali ancora contano notevolmente.


Lei è una Alvarez, l'unica figlia femmina, una sorta di principessa a cui tutto è concesso, anche se sua madre ha avuto sentore di quello che sarà la scelta di Enrique, il capo famiglia, ovvero di dividere il suo patrimonio e le sue attività tra tutti e tre i suoi figli, cioé includendo anche quel ragazzino adottato, Clark, che infondo anche lei ama, ma che comunque non considera come un figlio. Per non dividere il patrimonio, Frida cerca di alimentare l'infatuazione della figlia per quel giovane bello e impossibile. Ma il destino ha altri piani, come ben sanno quelle che hanno già letto gli altri volumi, e Clark resterà sempre un sogno irrealizzabile.


La realtà è invece rappresentata da Demetrio Torres, un jimador, ovvero un operaio della grande hacienda di famiglia, che produce la migliore Tequila del paese. Ana, appena quindicenne, arrivata per un breve soggiorno in quella che è la casa degli Alvarez, si sente subito attratta da quel giovane dal fisico scolpito, bello come pochi, ma anche umile. Il desiderio la porta verso una direzione, mentre la convinzione, che lei crede ferma e non frutto dell'influenza della madre, la spinge verso un'altra parte.


Demetrio vede Ana come una creatura per molti versi irraggiungibile. È la figlia del padrone, un uomo buono che gli ha permesso di lavorare e studiare, che non avrebbe problemi ad accoglierlo nella sua famiglia, se Ana lo scegliesse. Il problema è rappresentato da Frida e dalla stessa Ana, che affronta la storia con Demetrio con l'immaturità dei suoi anni. 


La storia di una stagione, dunque, o di un amore potenziale, mai sbocciato, in qualche modo rappresentano solo un antefatto, che ci spiega il perché di quella strana tensione che avevamo notato tra i due in UNO SCAPOLO DA SPOSARE.


Con un balzo temporale che ci riporta al presente, ritroviamo Ana cresciuta, la donna che abbiamo incontrato e conosciuto nei romanzi precedenti. La sua storia d'amore e d'interesse con un grosso e grasso produttore televisivo è finita per l'ennesimo tradimento di lui e anche la sua carriera sembra essere in una fase di stallo. Non è più una giovane alla ribalta, Clark si è sposato con la donna che ama, Luís aspetta il suo primo figlio. Tutte i suoi sogni di gloria non si sono realizzati, quando, per decisione di Enrique, stanco della vita inconcludente della figlia, Ana si ritrova a contatto quotidiano con quello che è stato la sua prima vera passione, Demetrio, che ormai lavora come capataz e che ha bisogno di una segretaria.


L'idea di rivederlo e di trovarsi in una condizione di inferiorità nei confronti dell'uomo che lei ha allontanato, subito dopo la sua prima volta, non è certo il massimo, ma lei è convinta che riuscirà a trattare la situazione nel migliore dei modi e a trarne tutti i vantaggi. Peccato che Demetrio non è più un ragazzino, ma un uomo, e il fascino con gli anni non si è certo attenuato, anche se lui è pronto a tutto pur di evitare di finire nuovamente preso al laccio.


Romanzo spumeggiante, con una protagonista meno scontata del solito, che racconta di un amore in due fasi diverse della vita e di come, se si ha il coraggio di affrontare i propri errori, si possa davvero conquistare la felicità. 

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