Tristan è il personaggio che più mi aveva colpito nel primo volume della saga GLI EREDI DI PEMBROOK. La sua aria canzonata e maliziosa, la sua passione per il mare ed il desiderio in qualche modo di ricucire il passato erano gli elementi che più mi avevano colpito già in SEBASTIAN, come anche il suo rapporto giocoso con Mary, tanto da essere quasi sul punto di sposarla pur di salvare la sua reputazione.
Il secondo volume inizia con la nuova protagonista femminile, lady Anne Hayworth, che si avventura sul porto in una notte di tempesta alla ricerca di Jack il Rosso, di cui le ha parlato bene il fratello della sua cameriera personale. La ragazza sta cercando un capitano abbastanza onesto da portarla a Scutari, in Crimea, per raggiungere il suo fidanzato Walter.
Jack il Rosso altri non è che il nostro Tristan che, dopo due anni passati in mare, è tornato in Inghilterra. Scopriamo infatti che Sebastian, malgrado sia riuscito a vendicarsi della zio e sia ritornato in possesso di tutte le sue terre, ormai serenamente sposato con Mary, ancora non è ben accetto dalla società londinese che in qualche modo condanna tutti e tre gli eredi di Pembrook per la vita atipica che hanno condotto negli anni in cui sono stati spodestati.
Tristan sulla terra ferma si sente irrequieto e non vuole mettere radici. Gli anni passati lontano in qualche modo lo hanno sradicato ed ormai si sente a suo agio solo sul mare, tra i suoi uomini, viaggiando. L'incontro con Anne è però di quelli che lasciano il segno, perché l'uomo viene colpito dalla bellezza della ragazza e dal suo proposito fermo di partire con lui o con chiunque voglia accettare il suo denaro.
Incuriosito dalla sua determinazione, alla fine Tristan accetta l'incarico, a condizione che il pagamento sia un bacio (dato che la ragazza ha subito rifiutato di dargli qualcosa in più), rivendicato nel momento in cui lui lo reputerà più adatto. Anne accetta, convinta che non sia troppo oneroso. Tutto quello che desidera è raggiungere Walter per dirgli addio definitivamente, prima di cedere alle pressioni della sua famiglia e trovare un marito giusto che possa assicurarle stabilità.
Il viaggio per mare si trasformerà in un'occasione di conoscenza, di libertà ed Anne lo vivrà come ultima avventura della sua vita, mentre Tristan si lascerà sedurre da questa ragazza determinata, appassionata e coraggiosa e quando scoprirà che il suo non è un ricongiungimento con l'uomo amato, ma un addio definitivo (questa idea del viaggio come congedo ha un tocco di poetico) capirà che Anne non è come tutte le altre donne, ovvero facile da dimenticare.
La ragazza, tornata a Londra, decide di lasciarsi alle spalle la passione e l'avventura vissute sulla nave, in quanto Jack è per lei una creatura del mare che non tornerà. Grande sarà la sua sorpresa quando, durante un ballo, incontrerà Tristan Easton, uno degli eredi perduti di Pembrook di cui tutti parlano.
Lui si è forzato e ha deciso di scendere a terra pur di rivederla, pur di concedersi altre notti di passione. Si ripete che sarà l'ultima volta e che poi la lascerà in pace, concedendole di trovarsi il marito degno che si merita, ma la passione, la gelosia ed un amore che non vuole riconoscere lo indurranno verso tutt'altra strada.
Il romanzo è appassionante, con il fascino dell'avventura e del viaggio per mare che a mio parere aggiunge sempre un certo non so ché di accattivante. Anne è una protagonista capace di grande amore e passione, anche se a guidarla è il dolore per la perdita di Walter, ma allo stesso tempo è pronta anche a lasciare che Tristan segua la strada che gli detta il suo cuore, anche se questa può essere lontano da lei. Avrei preferito forse nella parte finale una svolta più incisiva che lo inducesse a realizzare di amare Anne sopra ogni cosa, ma nel complesso il romanzo resta interessante e sicuramente ben scritto. Sono curiosa di leggere quello dedicato a Rafe, il fratello in ombra, quello lasciato indietro, che continua ad essere un mistero per gli altri Easton come per il lettore.
FRASI TRATTE DAL LIBRO
Come ci si sente a guardare il mondo dalla gabbia di vedetta? Deve essere meraviglioso vedere così lontano, poter avvistare tutto.»
«Non si vede tutto. Non si vede mai.»
«Come nella vita, vero? Perché se si potesse vedere tutto, se si sapesse prima che cosa si dipanerà davanti a noi, si direbbero o farebbero cose che non ti lascerebbero mai con i rimpianti.
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Tristan aveva mantenuto le due vite separate. Con un piede in entrambi i mondi, si chiese se prima o poi non avrebbe perso l’equilibrio.
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Negli anni, Anne, ho capito che non importa dove un uomo viene seppellito. Conta solo dove viene ricordato.
(Tristan ad Anne)
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Anne vi trovò un pacchetto incartato. Si trattava di carta da lettera, ma era stata piegata e legata con uno spago. Racchiudeva una stella marina. Sulla carta c’era scritto: Per esprimere un desiderio quando nel cielo non ci sono stelle.
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Sono una canaglia. Non ho mai affermato di essere altro. Ciò che voglio da te è solo passione, piacere. Darlo e riceverlo. Tu non mi vuoi come marito, così come io non voglio te in moglie. Ma non puoi negare che ci sia un’attrazione fra noi, come tra la luna e le maree.»
«E io quale sarei delle due?» chiese lei con voce ansante. Prima che Tristan potesse ribattere, Anne continuò: «La luna. Rimango ferma qui nella società londinese, mentre tu vai e vieni a seconda di dove ti porta il mare»
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Ah ecco la recensione tanto attesa! Tristan è uno dei miei protagonisti maschili preferiti perché pur avendo i soliti problemi esistenziali, conserva uno spirito ironico che lo rende unico. Mille grazie per la recensione! Mi hai fatto desiderare di rileggerlo!
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