PER SEMPRE CON ME di J. Lynn
Confesso che non simpatizzo con le protagoniste come Stephanie. Lo ammetto candidamente e non me ne faccio una colpa. Sul gusto c'è poco da fare e confesso che già quando era comparsa come la ragazza "passatempo" di Cam e di Jase non mi aveva proprio conquistato. Certo che il personaggio avesse una sua profondità, era apparso evidente quando Teresa trova il corpo della sua amica che penzola nella loro camera nell'appartamento all'Università.
La presenza di Steph si materializza come all'improvviso accanto alla protagonista di STAI QUI CON ME, ma la verità è che questo personaggio, malgrado la sua bellezza, un certo spessore, è soprattutto un vuoto sulla pagina che non crea empatia con il lettore. Ma procediamo per gradi.
Quando nei romanzi precedenti abbiamo conosciuto il fascinoso Nick, sapevamo come dato di fatto che ad un certo punto l'autrice gli avrebbe regalato il palcoscenico, permettendogli di diventare il nostro eroe. Bello, misterioso, silenzioso, sembra che per Nick le donne siano solo un passatempo di una notte, fino a quando la briosa Katie (a cui l'autrice fino ad ora non ha avuto il coraggio di regalarle un romanzo tutto suo) gli annuncia che presto incontrerà la donna della sua vita.
Ad entrare nel bar in quel momento è la bellissima Stephanie, quella che tutte le altre protagoniste un po' hanno temuto, la ragazza appariscente del college, quella che si diverte alle feste, che si concede ai ragazzi senza problemi, ma fondamentalmente senza lasciare traccia.
Tra Nick e Steph sembra ci sia una certa sintonia nel non volere l'amore. Lei ha appena finito l'università e si è trasferita nella piccola cittadina dove si trova il Mona's per il suo nuovo lavoro alla Lima Accademy, che con questo romanzo fa il suo ingresso trionfale. I due passano la notte insieme, anche se forse parlare di una notte è alquanto esagerato. I due si divertono e si sentono felici ed appagati, dopo di che si evitano accuratamente, fino a quando una sera Steph, che ha fatto amicizia con Calla e Roxie, decide di tornare al Mona's. Preso dal panico Nick reagisce quasi cacciandola in malo modo e ricordandole che tra loro non c'è stato niente più che una notte di sesso.
L'algida Stephanie mantiene il contegno e da a Nick una lezione di umiltà, ma nel frattempo la situazione si complica, perché, malgrado le precauzioni, la ragazza scopre di essere rimasta incinta e Nick è il padre. Due che non ne volevano sapere di impegnarsi dunque si ritrovano ingarbugliati ed uniti da questa strana prospettiva di diventare genitori. Eppure scoprono che il futuro è meno terribile di quanto temuto.
La verità è che, a differenza degli altri romanzi della Lynn, qui non ci sono grandi traumi, anche se subentrerà inevitabilmente l'elemento di rottura che potrebbe separare per sempre Stephanie e Nick. I due però restano alquanto arroccati sulle loro posizioni privilegiate e le sofferenze vissute rientrano nella normalità della vita, senza i palpiti ed i segreti degli altri personaggi, che avevano mantenuto viva l'attenzione.
Certo Nick è strettamente legato a Calla e l'unico brivido sincero di emozione il romanzo me l'ha strappato quando lui racconta a Steph la verità sulla sua identità. Adoro quando le tessere di un puzzle si combinano dandomi il quadro d'insieme e questo sicuramente è il momento principale di questa storia.
Per il resto ho trovato Stephanie troppo fredda e distaccata dal mondo e dagli eventi. Il non saper riconoscere l'amore, il non voler aprirsi a Nick non nasce da un trauma che possa giustificare la sua natura attuale, ma solo da una freddezza di carattere.
Alla fine il loro racconto è quello di due persone che si incontrano, si piacciono, si ritrovano a vivere vicini per varie circostanze e capiscono che non è poi tanto male. Non c'è azione, non c'è tensione, non c'è emozione. Decisamente tra tutti i romanzi della saga, questo resta piuttosto piatto e non lo collocherei tra i miei preferiti. Da leggere solo perché ormai siamo in ballo e conosciamo tutti i personaggi.
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
Un’avventura di una notte ti fa sentire vuota solo se ti aspettavi di più, e io non mi aspettavo altro che un sorriso stampato in faccia il mattino dopo. Sinceramente non avevo mai voluto nulla di più da un ragazzo, a parte lo stretto indispensabile: il rispetto reciproco, la sicurezza e, a volte, l’amicizia. Non ero mai stata innamorata.
***
Era ufficialmente il primo giorno del resto della mia vita.
***
So che non mi vuoi qui», disse, e proseguì senza lasciarmi il tempo di rispondere: «Ma non me ne andrò. Ieri ci è voluta tutta la mia forza di volontà per uscire da quella porta, e non avrei le energie per farlo di nuovo. Tanto più ora che ti ho vista. So che soffri. Non devi restare da sola, e devo essere io a stare al tuo fianco»
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