LADRA DI CUORI di J.R. Ward - La confraternita del pugnale nero Vol XVI
Ormai siamo arrivati, tra un tira e molla, al sedicesimo volume della saga LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO e anche se i tempi gloriosi dei primi libri sono in qualche modo decisamente lontani, non nego che V e Jane sono riusciti a catturare la mia attenzione, malgrado temessi che il bisogno di presentare il dopo "E vissero felici e contenti" portasse la Ward a distruggere una delle coppie che resta tra le mie preferite.
Certo il racconto dovrebbe avere come coppia centrale Sola e Assail, la cui storia racconta la sua parte, a mio avviso più emozionante, nei volumi precedenti. Innegabilmente l'innamoramento, in questo tipo di racconti, è quello che conquista l'attenzione del lettore e i due ci avevano già dato il meglio in precedenza, quando lei lo aveva avvicinato per spiarlo, inviata dal suo datore di lavoro, per poi ritrarsi ed essere a sua volta inseguita da Assail, in qualche modo affascinato da questa umana fuori dagli schemi.
Il rapimento di Sola, la sua liberazione, il suo salvataggio, grazie all'intervento di Jane e del suo gruppo di medici, con il successivo innamoramento del suo salvatore sono i punti salienti di questa storia e, sfortunatamente, sono relegati in un altro volume, il che rende la trama di questa vicenda piuttosto debole.
Sola ha promesso di allontanarsi dalla vita che ha condotto fino a quel momento, fatta di criminalità e rischio, se fosse riuscita a salvarsi. Ha fatto una sorta di voto, che ha deciso di rispettare, e Assail l'ha lasciata andare perché lui rappresenta solo un pericolo, ma quando l'uomo, ormai in fin di vita, dopo una violenta crisi d'astinenza, nella clinica della dottoressa Jane, sembra spacciato, i cugini del vampiro decidono di chiedere il suo intervento, proprio quando Jane sembra voler suggerire che devono interrompere la sua vita.
Sola combatte contro il timore di ricadere nel passato e sembra piuttosto debole nella sua scelta di raggiungerlo a Caldwell. Sarà l'intrepida nonna, che ha in realtà scelto Assail per la nipote già molto tempo prima, a riportarla in città. A Sola spetta il compito di salvarlo, di cercare di capire che cosa lo renda stranamente diverso da tutti gli altri uomini che ha conosciuto, fino alla fatidica rivelazione.
La storia è carina, ma dopo i trascorsi è piuttosto debole. Più interessante Jane e Vishous, che avevano rischiato di perdere e che in qualche modo si riprendono grazie ad un periodo di separazione e ad una quasi morte che risveglia in V il timore di perdere Jane una volta e per sempre. I due si ritrovano e sembrano scendere a patti con il proprio lavoro e la vita personale.
Intanto il nuovo nemico si manifesta e indagini approfondite, con l'aiuto del solito Lassiter in incognita, che adesso svela il suo nuovo ruolo a V., permette di cambiare i nuovi giocatori sul palcoscenico, gettando le premesse per il futuro.
Se la guerra di Throe presenta degli elementi interessanti, che potrebbero ravvivare il conflitto che fino a poco tempo prima languiva, con l'uscita di scena dell'Omega, ho odiato tutta la parte di Victoria, la sorella di Benloise, praticamente inutile e inserita nella trama solo per allungare il brodo.
Mentre la vicenda si risolve sul finale, si introducono due nuovi personaggi che potrebbero portare a qualcosa d'interessante nel futuro: la nuova mezzosangue, ossessionata dai vampiri, che ha invaso la rete con immagini di tutti gli eventi strani che è riuscita a rintracciare, che si appresta a vivere una transizione che potrebbe costarle la vita, e Murhder che, spirito pazzo, ritorna saltuariamente ad affacciarsi in attesa di avere finalmente uno spazio tutto suo.
Anche se non si avvicina lontanamente ai primi volumi, confesso di averlo trovato più interessante di quello precedente, anche se restano molti punti irrisolti. Pur non brillando, la Ward resta comunque un'autrice con la quale andare sicuri.
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