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domenica 6 novembre 2016

UN CUORE D'ORO di J.R. Ward


Sembra che questa settimana sia stata completamente dedicata a J.R.Ward e ai suoi romanzi prima de LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO. La verità è che stavo cercando disperatamente qualcosa che mi allontanasse dalla monotonia di tanti romanzi storici (che pur continuo ad amare). Avevo bisogno di una novità ed eccomi che alla fine ho rispolverato intrecci più contemporanei, in modo da creare un minimo di movimento che potesse dare freschezza al racconto.


UN CUORE D'ORO, romanzo del 2003, è un vecchio libro ripubblicato questa volta con il nome di J.R.Ward, ovviamente per convincere tutte noi fans della CONFRATERNITA ad acquistarlo. Pur essendo lontani dai "maschi" duri e puri (che si concedono la tenerezza solo con le loro compagne) della nota saga, la Ward ci regala un racconto delicato, dove i protagonisti emergono dalle pagine già con le loro insicurezze e le loro fragilità, estremamente umani e credibili.


La trama è abbastanza semplice, senza grandi innovazioni. Carter Wessex è una famosa archeologa che si è costruita una reputazione di tutto rispetto nel suo campo. Pur conducendo una vita solitaria, e avendo un pessimo rapporto con il padre, che non vede da due anni, ovvero dal funerale della madre, Carter è una persona apparentemente positiva, che si lascia convincere ad indagare su un misterioso ritrovamento.


Appassionata ed esperta di storia americana, Carter accetta l'incarico di scavare per indagare sulla scomparsa di un manipolo di soldati (con l'oro che trasportavano) durante la Guerra di Indipendenza. Peccato che gli scavi dovrebbero essere fatti sulle montagne di Adirondack, nel terreno di proprietà di Nick Farrell, uno spietato e cinico uomo d'affari.


Carter si reca a parlare con lui con tutte le buone intenzioni e dopo un primo scontro ed un diniego, Nick decide di darle l'incarico, soprattutto quando scopre che la ragazza è la figlia di Wessex, che sta cercando di coinvolgere in un affare. Nella speranza di favorire un riavvicinamento tra i due, che possa in qualche modo porlo in una luce favorevole, Nick accetta di ospitare Carter e  il suo collega sulle sue montagne.


La verità è che Carter rappresenta per lui una strana novità. Donna intelligente, attenta, per niente consapevole della sua bellezza, la donna finisce per suonare in lui delle corde che non immaginava neanche di possedere. Cresciuto da una famiglia piuttosto scostante, Nick ha perso da poco la sorella, unica figura femminile (insieme alla governante Gertie) che è riuscita a trasmettergli una forma di amore. Deciso a prendersi cura del nipote, Nick fatica a relazionarsi con lui e sarà solo la vicinanza con Carter ad aiutarlo a liberarsi di molte costrizioni.


Anche Carter però ha paura dell'amore, di affidare il suo cuore ad un uomo (stranamente molto simile al padre) che avrebbe il potere di ferirla. E pian piano, facendo luce dentro di sé, Carter si renderà conto anche di dover affrontare il passato in modo maturo e consapevole.


La parte migliore del romanzo è sicuramente il modo in cui la Ward riesce a raccontare la maturazione dei due protagonisti, ma anche la piccola e attenta cura di tutti i personaggi secondari: dall'amico archeologo di Carter, al nipote di Nick, ma soprattutto Ivan, il guardiacaccia, figura stoica e solida, una sorta di padre sostitutivo.


Il giallo inserito anche in questo romanzo non toglie nulla alla storia d'amore, ma crea un certo movimento ed una tensione sottile che sfocia con il rapimento finale che porta i protagonisti a dimenticare tutte le loro paure e ad aprire finalmente il loro cuore.


Decisamente un romanzo interessante, frutto di una penna (che seppur ancora giovane al tempo della scrittura) riesce sicuramente a colpire. Da leggere.

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