Se non avessi letto "LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO" questo romanzo sarebbe probabilmente finito nella mia lunga lista dei preferiti, ma il problema di Jessica Bird è che nel suo destino c'era la lunga e fortunata saga a cui ormai inevitabilmente è legata con il nome di J.R.Ward. Eppure i meriti ci sono tutti e leggere questa storia diventa comunque un'esperienza piacevole, se si accantonano i ricordi di tutti i personaggi che da lei nasceranno.
Il romanzo racconta la storia di Grace Hall, soprannominata la Contessa, donna piena di classe, sposata ad un aristocratico europeo, che nasconde dietro la facciata di una vita perfetta, il vuolo assoluto di un'esistenza che scivola lentamente verso il baratro. Il nostro lui, invece, è John Smith, ex agente dei servizi segreti americani, adesso a capo di una società di sicurezza.
L'incontro fatidico che da il via alla storia è durante una festa, dove lui sta svolgendo il suo lavoro di guardia del corpo per un ambasciatore e lei è presente per svolgere il suo compito decorativo e mondano. Le scintille che esplodono sono quelle proprie delle grandi storie, ma accanto al rosa, arrivano pennellate di giallo, con un maniaco che aggredisce donne dell'alta società. Compare anche una lista, dove il nome di Grace è ben in vita. La situazione di pericolo li porterà a dover scendere a patti e ad allearsi, scoprendo in realtà anche l'amore.
Ovviamente l'intreccio ci ricorda troppo un noto film degli anni novanta e non brilla sicuramente per originalità, ma spesso quello che fa la differenza è lo stile e qui abbiamo tutti gli elementi che porteranno Jessica Bird a sbocciare e trasformarsi nella famosa J.R.Ward.
Innegabilmente le somiglianze ci sono tutte e non si può non notare, per un'appassionata de LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO, che Grace Hall è la versione umana ed embrionale di Marissa , con l'eleganza innata, l'ambiente sofisticato ed opprimente nel quale vivono, il difficile rapporto con la loro famiglia, e gli attacchi di panico. Troviamo anche un'altra similitudine, ovvero il rifiuto e l'abbandono. Marissa era stata messa da parte da Wrath, pur essendole stata destinata. Lui aveva preferito Beth e la libera scelta. Grace ha un marito che l'ha a sua volta allontanata ed il rifiuto si è fatto pesare.
Se Grace ricorda molto Marissa, John Smith è l'embrione del Butch, il poliziotto umano che viene accolto prima in maniera reticente, e poi con assoluta convinzione, nel mondo della confraternita. Lui è pronto a difenderla a costo della vita, ma dentro di lui c'è il terrore dei legami, che vede come qualcosa che potrebbe soffocarlo.
Certo è interessante leggere questo volume e scoprire tutti quegli elementi che poi saranno potenziati al massimo nella collana successiva, ma nel complesso, a parte il talento narrativo della Ward, la storia mi ha lasciato qualche perplessità, pur dovendo confessare che anche Marissa e Butch non erano tra le mie coppie preferite.
Senza il coinvolgimento di altre vicende, la loro storia non mi coinvolge, per un fatto forse di gusto prettamente personale, anche se la sensazione è che senza fratelli, senza il mondo articolato della Confraternita, i due protagonisti sono solo degli scheletri a cui manca la carne e l'anima
Anche il mistero è inserito in modo alquanto pretenzioso, senza un'analisi profonda e determinante del male e la parte di azione, sul finale, risulta inserita in modo alquanto ingenuo.
Di questa lettura alla fine resta il sorriso strappato per qualche schermaglia verbale, qualche blanda emozione e poco più, soprattutto lo si considera un esercizio di stile in vista di cose più interessanti.
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