Per Christopher il colpevole di tutti i suoi patimenti è il padre biologico, ma allo stesso tempo è giunto alla conclusione di non essere capace di amare, sminuendo completamente il mondo intorno a lui, come se non volesse dargli valore per motivare la sua incapacità. Così Anna diventa per lui brutta, scialba, insignificante e stupida. Ma se la sua mente cerca di combattere, il suo istinto lo porta a pensare a lei ossessivamente, tanto che difronte alla possibilità di perderla, impazzisce completamente e la trascina nella sua oscurità.
Parlare di LEMONADE come un romanzo d'amore è alquanto difficile, soprattutto se si pensa al modo in cui Christopher tratta Anna per buona parte del romanzo. Anche se l'abile scrittura dell'autrice riesce comunque a far filtrare l'amore che lui prova per lei, anche se lui continuamente lo nega anche a se stesso. Il cammino della redenzione sarà duro e difficile, ma pian piano Christopher scoprirà di non essere capace di fare del male a chiunque, indiscriminatamente. Questa sicuramente sarà una lezione d'amore.
Onestamente una certa amarezza per il finale mi è rimasta, soprattutto perché la mia natura vendicativa chiedeva il trionfo di Christopher sul suo nemico, ma con una logica meno passionale e più analitica bisogna dire che la vera vittoria è giungere a capire di non essere in fondo la creatura oscura che pensava di essere e da qui la redenzione e la dichiarazione, con il ritorno da Anna e la richiesta di perdono, con l'assunzione di colpa. Ma possibile, mi chiedo, che DeMercy, creatura rozza ed oscura, squallida e tristemente banale nella sua malvagità possa rimanere impunita? E la bella Lucy a chi aprirà il suo cuore? Al deluso Daniel o al simpatico cugino di Christopher? Mai come in questo caso si desidera un seguito che credo ancora non sia stato scritto. Romanzo, comunque, che nel bene o nel male decisamente cattura.
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
E l’odio, quando non è ricambiato, fa soffrire quanto l’amore, è inevitabile.
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Ripensò a sua madre, che non era stata seconda, ma millesima, milionesima, ennesima. Sua madre – quel povero zero nella somma del mondo.
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Quando il tempo fa il suo mestiere, pensò Christopher, agli uomini non resta che vederne appassire i frutti.
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Vostro padre mi ha nominato tutore dei vostri fratelli, e dei suoi beni.» Non suonava neppure male, no? Forse si stava preoccupando per niente. Anna l’avrebbe presa benissimo. Benino, almeno. Maluccio, in verità.
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Christopher non rispose subito. Era stato preso di sorpresa, quell’uomo che sapeva sempre cosa fare in guerra, e che poi era così impacciato in pace.
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Il rimorso è come vedere il cielo ed essere all’inferno. (Edward George Bulwer Lytton)
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Quell’uomo, che era sempre stato acuto e robusto, ora faticava a camminare, a parlare perfino – proprio lui che, quando era bambina, la sollevava come fosse un fuscello e, mettendola di traverso sulle proprie spalle, la faceva roteare senza sforzo, mentre lei, con gli occhi chiusi, apriva le braccia e sognava di volare.
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Sai cosa si dice dei volti nuovi: che nascondono vecchi inganni.
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Il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati. (Jean Paul Richter).
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