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lunedì 22 settembre 2025

Marcello e la contessa si fidanzano

Commento alle puntate 6 - 10



Ho recuperato le cinque puntate della settimana scorsa e la mia teoria si è confermata: Marcello non è per niente indifferente a Rosa. Umberto li ha visti abbracciati attraverso la porta socchiusa e, c'è da scommetterci, s'inventerà qualcosa per allontanare la cognata da Barbieri. Ma la domanda è: ci riuscirà? Non credo prima della fine di questa stagione. Il nostro Marcello terrà due piedi in una scarpa o si terrà ligio al dovere?

Onestamente, io credo che alla fine sarà Rosa a scegliere Tancredi. L'editore è tornato e, secondo me, non millanta. L'abbandono della scrittrice l'ha davvero colpito. Vedremo gli sviluppi, ma bravo a Roberto che ha trovato qualcosa da farle fare!

La new entry Ettore Marchesi si è presentato come un affascinante e misterioso "seminatore di zizzania". Avete notato come ha insinuato il dubbio in Delia, facendole credere che Botteri non è l'uomo per lei? D'altronde, qualcosa devono pur inventarsi per tirare avanti un'altra stagione con questa coppia!

La copertina realizzata da Agata oggi non venderebbe molte copie. Ma all'epoca? Il risultato sembra classico e impegnato. La nostra giovane Puglisi si è impuntata, ma aveva ragione Landi. Personalmente, al posto del disegno, avrei preferito una bella foto di una ragazza vera.

Ancora una volta, Irene ha fatto la differenza. Ha parlato con don Saverio e ha trovato la nuova Venere per il Paradiso. Padre e figlia lavoreranno insieme. Caterina sembra un tipo vivace, a differenza del padre che mi pare un po' depresso. Speriamo gli diano una caratterizzazione meno passiva. Forse è solo un momento...

Temo che presto gli Amato lasceranno Milano. La salute del piccolo tiene tutti in tensione e si parla di allergia e di clima più salubre. Che Salvo torni in Sicilia? Per conservare il lieto fine, a volte i personaggi devono uscire di scena. Peccato.

Tutto sommato, è stata una settimana piacevole, senza grandi eventi ma con dei ritorni a me graditi. Marcello oggi stava per svenire, quando la contessa gli ha detto di sapere chi era l'amore che aveva deluso Rosa... Ovviamente ha pensato a Tancredi.

Al momento, è questa la storia che mi interessa di più. Guardo con simpatia anche a Umberto che, per quanto si sia comportato male con la cognata, dalla scorsa stagione mi sembra più posato. Non si merita Adelaide, ma mi piace vederlo per una volta preso da quella che, nei fatti, è sempre stata la sua vera compagna.

Vi lascio e vi auguro una buona visione. Torno a scrivere le mie storie!

domenica 14 settembre 2025

Il Paradiso delle Signore 10 inizio

 Da una settimana sono tornati sullo schermo i protagonisti della ottava stagione daily de Il Paradiso delle Signore, la soap di Rai Uno che tutti i pomeriggi ci intrattiene con la sua narrazione degli anni Sessanta, in una visione che abbraccia la nostalgia per un paese che non esiste più a narrazioni sentimentali che hanno un occhio sempre attento alla sensibilità moderna.


Si sono riaperte le porte del Grande Magazzino e tutto è ripreso come se non ci fossimo lasciati a maggio, o quasi... Alfredo è andato via, ma al momento nessuno ha fatto cenno al suo ricongiungimento con Clara. Il magazzino è sempre più vuoto, ma... c'è una grande novità! Simone Montedoro, amato interprete della fiction "Don Matteo" per diverse stagioni, si è unito al resto del cast de Il Paradiso. Ha un ruolo arduo: sostituire, in qualche modo, un personaggio amatissimo da tutte noi, Armando Ferraris, interpretato da Pietro Genuardi. Ci riuscirà? La risposta del cuore è no, ma nessuno aspira a tanto. Se fosse stato possibile, in quel magazzino sarebbe tornata la figura carismatica del sindacalista. Non potendo più contare sul suo magistrale interprete, è stato necessario pensare a come proseguire e la scelta di Montedoro, in un ruolo completamente diverso, non è male.

Il nostro nuovo capo magazziniere interpreta Fulvio Marino, un imprenditore caduto in disgrazia che si rimbocca le maniche e riprova a ricominciare da un mondo che conosce bene: i bottoni, la moda, gli abiti. In questa prima settimana ha avuto appena il tempo di presentarsi e di farci conoscere la figlia. Abbiamo visto anche la loro casa. Al momento non sono male. Lui è un po' abbattuto, ma credo sia funzionale alla storia. La figlia, Caterina, è deliziosa. Sono sicura che si inserirà bene nel grande negozio. Non che al momento se ne parli, ma sappiamo dove approdano tutte, no?

Per il resto, Umberto prova a riprendersi la contessa, lei tenta saggiamente di tenersi  al braccio di Marcello, in cui confida per non cadere in tentazione, ma è chiaro che il ritorno di Rosa darà al banchiere una micidiale arma da giocare. E non si è ancora visto Tancredi! Pare sia tornato a Torino, ma è chiaro che il triangolo resta quello delineato la scorsa stagione: Marcello, Rosa e Tancredi. So che le fan dei Barberasmo non apprezzeranno, ma questo è un prodotto che, una volta inquadrato, ha delle logiche chiare, per cui il lieto fine esiste solo se i personaggi vanno via. E, tutto sommato, gli autori non se la cavano male a trovare sempre qualcosa da narrare. Il ritmo, purtroppo, resta lento. Gli strafalcioni ci sono sempre, ma i personaggi sono simpatici, la narrazione crea affezione e dunque il prodotto continua a fare il suo. Non ho consultato l'auditel della settimana, ma alla Rai pregavano per il ritorno del Paradiso, l'unico capace, per il momento, di tenere testa alle dizi turche di Mediaset.

E se Rosa si dibatterà tra Marcello e Tancredi, che immagino proverà a evitare come la peste, Odile, dopo la breve storia con il suo ex, liquidata durante l'estate, guarda con rammarico a Matteo che vive il suo flirt con l'attrice del musicarello, senza troppa convinzione. Ma questo sarà l'altro triangolo che terrà impegnati i telespettatori durante l'inverno.

Il mio pensiero, però, è: se Umberto verrà in qualche modo a conoscenza del debole di Marcello per Rosa e lo userà contro di lui per allontanarlo dalla contessa, Barbieri farà lo stesso con il segreto su Odile? Sì, lo so. Nessuno dei due è al corrente degli scheletri nell'armadio dell'altro. Be', non abbiate dubbi: lo scopriranno. Hanno ancora 155 puntate per raccontarcelo.

Insomma, il mio giudizio su questa prima settimana? Felicissima per il ritorno di Rosa. Meno contenta per il nome dato al bambino che per me doveva essere Armando o Marcello, ma contenta di vedere negli occhi di Barbieri il panico quando ha capito che la sua amica resta ancora a Milano. Matteo probabilmente finirà con Odile, ma mi piacerebbe vederlo alle prese con il ritorno di Maria. Probabilmente non accadrà mai, ma sarebbe interessante.

Enrico, tornato al suo lavoro, mi fa presagire parecchi malanni, ma sta bene in giacca e cravatta. Viva Marta, finalmente serena. Mi aspetto più pepe.

Buona serata e felice ripresa domani.

Personalmente spero di riuscire a recuperare in qualche modo la visione, per poi dirvi come la penso.

Marianna Vidal

giovedì 11 settembre 2025

Beatriz: la forza silenziosa di chi ricomincia

 C’è chi nasce con un porto sicuro alle spalle, e chi invece deve costruirlo da sé, mattone dopo mattone.

Beatriz appartiene alla seconda categoria.


Cresciuta accanto a una madre che l’ha sempre relegata in secondo piano, Bea ha trovato rifugio e amore nell’abbraccio della nonna, che ha saputo essere madre, padre e guida. Eppure, anche con tutta quella dedizione, il vuoto non è mai scomparso del tutto. Beatriz ha sempre sognato una famiglia sua, quella che non ha mai avuto.



Quando incontra Jamie, un ragazzo con una famiglia “perfetta”, pensa di aver trovato la risposta al suo bisogno di appartenenza. Si aggrappa a quella relazione con tutta sé stessa, fino ad accettare ciò che non avrebbe mai dovuto tollerare. L’amore si trasforma presto in una gabbia tossica.


La svolta arriva con un dolore enorme: la morte dell’adorata nonna. È quel lutto a dare a Bea la forza di tagliare il cordone che la lega a Jamie e a tornare alla sua vera passione: il ballo. Proprio mentre riprende in mano la sua vita, arriva un’opportunità inattesa: viene scelta per partecipare al famoso programma Bailando con las estrellas.


Ed è lì, nel momento in cui decide di non farsi più definire dall’amore sbagliato, che la vita le mette sulla strada l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare: Julián Gutiérrez. Magnetico, imperfetto, apparentemente sbagliato. L’uomo che lei vorrebbe tenere lontano… ma che potrebbe cambiare tutto.

La storia di Beatriz non è solo una vicenda di amori complicati. È soprattutto un viaggio di rinascita: quello di una donna che, caduta e rialzata più volte, scopre che la forza non le è mai mancata.

Perché il vero amore – quello che non ti imprigiona, ma ti libera – arriva quando meno te lo aspetti.

lunedì 1 settembre 2025

Care amiche di Leggo Rosa,

il 4 settembre succederà una cosa speciale: L’altra faccia della luna tornerà a nuova vita, questa volta su Amazon, Kobo e Kobo Plus.


Non è una semplice riedizione: è come se questo romanzo avesse cambiato vestito… e non solo. La cover è nuova, certo, ma la trasformazione è stata molto più profonda. Ho riscritto il libro, frase dopo frase, cercando di renderlo più fluido, più scorrevole, senza però toccare quella profondità e quelle emozioni che mi avevano spinto a scriverlo la prima volta.

È una storia d’amore intensa, passionale, travolgente, ma anche qualcosa di più. È un romanzo dedicato a tutte quelle donne che almeno una volta hanno pensato di mollare. A quelle che hanno ricevuto colpi duri dalla vita, ma si sono rialzate. A quelle che si sentono escluse dal diritto di sognare, convinte che l’amore sia riservato solo a chi si considera “perfetto” o “normale”.

La verità è che la normalità non esiste. È la nostra particolarità a renderci speciali.
E poiché credo che anche un romanzo rosa possa raccontare cose serie e profonde – senza smettere di farci sognare – ho scritto L’altra faccia della luna.

È un romanzo per chi vuole lasciarsi trasportare da una grande storia d’amore, ma anche per chi cerca storie diverse, un po’ fuori dagli schemi, senza per questo meno belle.

Non vedo l’ora di farvelo leggere di nuovo, in questa nuova veste che gli calza finalmente a pennello.

Con affetto,
Marianna


giovedì 7 agosto 2025

Il sentiero dei passi perduti di Liberty Rose

C’è un momento, nella vita di ogni lettore, in cui un libro si insinua sotto la pelle. Il sentiero dei passi perduti è uno di quei romanzi che non si leggono soltanto: si attraversano, come si fa con i ricordi, le radici, i segreti. E alla fine non si è più gli stessi.


Hanna ha tutto: un matrimonio imminente, un equilibrio costruito con cura, una vita che sembra aver preso la giusta direzione. Ma tutto cambia quando riceve una fotografia che svela un’assenza e, con essa, un’intera storia mai raccontata. In quell’immagine si cela una madre scomparsa, un passato sotterrato, e una voce silenziosa che la chiama da un’isola greca. È lì che comincia un altro viaggio: non solo verso una terra lontana, ma dentro sé stessa.

Mikos non è un luogo qualsiasi. È memoria, mistero, vento salato, luce che svela e confonde. È un’isola che trattiene i destini di chi la attraversa, e che qui diventa teatro di un ritorno necessario. Ad aspettarla c’è Alexios, un uomo segnato, sfuggente, che conosce troppo bene il dolore del silenzio. E poi c’è Yiota: la donna che tutti ricordano, ma nessuno sa raccontare fino in fondo. Un’ombra che ancora plasma il presente, che vive nelle parole taciute, nei gesti trattenuti, negli occhi di chi ha amato e perso. In questo intreccio di identità smarrite, di verità che lacerano e liberano, Hanna inizia a comprendere chi è davvero.

Liberty Rose non racconta una semplice storia d’amore. Racconta la frattura tra ciò che ci è stato detto e ciò che abbiamo dimenticato, la tensione fra la scelta di restare e il bisogno di cercare. Con una prosa evocativa, mai banale, porta il lettore dentro l’anima dei suoi personaggi, svelandone le paure, le colpe, i desideri repressi. Lo fa con delicatezza e coraggio, accendendo la narrazione di sfumature emotive profonde, di silenzi eloquenti, di battiti trattenuti.

In un panorama dove il romance si accontenta spesso della superficie, questo romanzo invita a scendere in profondità. Perché non c’è amore senza verità. Non c’è passione senza memoria. E non c’è futuro, se non si ha il coraggio di fare i conti con ciò che è stato. I temi dell’identità, dei legami familiari, delle madri perdute e dei fratelli ritrovati vibrano in ogni pagina. L’amore tra Hanna e Alexios non nasce dall’attrazione facile, ma dalla riconoscenza reciproca tra due anime sopravvissute. È una connessione che brucia lentamente, scavando sotto la pelle, senza promesse vuote ma con una potenza che resiste al tempo e al non detto.

Per chi ha seguito la saga Mikos fin dall’inizio, questo è il ritorno a casa che aspettava. Ma Il sentiero dei passi perduti può essere anche un perfetto primo passo per chi ancora non conosce questa serie. Perché ogni romanzo di Liberty Rose ha una sua autonomia emotiva, e questo capitolo finale è capace di incantare anche da solo. Eppure, dopo averlo letto, il bisogno di scoprire tutto il percorso precedente diventerà quasi inevitabile.

Con questo ultimo volume, Liberty Rose chiude il cerchio con un’abilità rara: non solo regala un epilogo coerente e potente, ma invita il lettore a ripensare l’intera saga in una nuova luce. È un romanzo che sa quando restare in silenzio e quando far tremare le fondamenta, che non teme le zone d’ombra e sa restituire dignità a ogni frammento di verità.

Il sentiero dei passi perduti è, a tutti gli effetti, un romanzo che lascia il segno. Per chi cerca emozioni vere, per chi ama storie che parlano di famiglia, identità, amore e perdita. Per chi non ha paura di perdersi un po’, prima di ritrovarsi davvero.


★★★★★ – Un romanzo che incanta, commuove e lascia il segno.

Un epilogo intenso, sensuale e potente che chiude la saga Mikos con grazia, profondità e verità.


lunedì 4 agosto 2025

Una inutile scommessa di Debora Hale

Quando ho iniziato Una inutile scommessa, ero incuriosita dalla premessa: una giovane donna dell’aristocrazia inglese del primo Ottocento, Leonora Freemantle, scommette con lo zio di riuscire a trasformare un rude e schietto soldato, Morse Archer, in un perfetto gentiluomo. L’obiettivo? Ottenere i fondi per aprire una scuola per ragazze indigenti, in linea con il suo forte senso di giustizia sociale e il desiderio di indipendenza.



È una premessa interessante, con un’inversione di ruoli inconsueta nel romance storico: qui è la donna che “educa” l’uomo, non il contrario. E la questione dell’estrazione sociale – lui povero e privo di modi, lei benestante e libera – avrebbe potuto offrire spunti stimolanti.

Eppure, dopo un inizio promettente, la narrazione perde mordente.

Il conflitto iniziale si diluisce ben presto in un’alternanza di tensioni fisiche, gelosie mal riposte e incomprensioni che si accumulano senza reale progressione. I personaggi sembrano impantanarsi in dinamiche ripetitive e, per quanto sia evidente l'attrazione tra i due, il racconto fatica a renderla credibile su un piano emotivo più profondo. C’è molta fisicità, ma poca vera trasformazione interiore.

Il linguaggio è scorrevole, certo, ma non sempre incisivo, e manca di quei momenti di svolta che riescono a dare ritmo e spessore a una storia d’amore.

Un aspetto che però ho apprezzato è l’ambientazione. La società di Bath è ben resa e offre una cornice storicamente plausibile, con la sua rigida stratificazione e l’ossessione per le buone maniere. Anche il desiderio di Leonora di emanciparsi attraverso l’istruzione e l’azione sociale è una nota interessante, benché venga spesso soffocato dalla componente sentimentale.

C'è un dettaglio che, a mio parere, merita una riflessione in più: lo zio di Leonora. Fin da subito si configura come una figura chiave, quasi un giudice imparziale che osserva lo svolgersi della "partita" tra i due protagonisti. È un personaggio enigmatico e intrigante, che viene tenuto volutamente in ombra, che in realtà è forse il personaggio più interessante dell'intera narrazione.

In definitiva, Una inutile scommessa è un romanzo con un buon potenziale e qualche intuizione interessante, ma che – almeno per me – non riesce a sviluppare appieno i suoi spunti. L’attrazione tra i protagonisti diventa il motore quasi esclusivo della trama, lasciando in ombra temi più profondi come la crescita personale, il superamento delle barriere sociali e la rielaborazione del lutto.

Una lettura piacevole a tratti, ma poco coinvolgente nel complesso. Forse adatta a chi cerca una storia d’amore leggera e convenzionale, con un pizzico di ambientazione storica. Se invece cercate un romance con più profondità e dinamiche meno prevedibili, potrebbe lasciarvi un po’ freddi – come è successo a me.

giovedì 31 luglio 2025

Può un killer scegliere la vita?

 Può un uomo che ha ucciso – o che è pronto a farlo – fermarsi? Può provare, non una, ma due volte a togliere la vita a una donna… e non riuscirci? Non perché manchi di determinazione, ma perché lei parla, parla troppo, parla al cuore.


Farah non supplica per sé. Piange, sì, ma con dignità. Si appella a suo figlio. Quel bambino che Tahir conosce. Che in silenzio ha imparato ad amare. Un figlio che gli ricorda un sé stesso dimenticato, più piccolo, più fragile, più puro.

Tahir vorrebbe solo che lei tacesse. Ma Farah non è fatta per il silenzio. Gli offre una via d'uscita: diventare come lui, una criminale. Forse è l’unico modo per salvarsi.



Nei suoi occhi si accende qualcosa, un’idea, una speranza. Se lei entra nel giro, Ali Galip sarà soddisfatto. E lui, Tahir, non dovrà sporcarsi le mani. Non con lei. Perché, anche se non lo ammetterebbe mai, lui l’ammira. E quel bambino? Quel bambino gli piace. Gli ricorda chi era prima.

Ma Ali Galip è più sveglio di tutti. Ha già capito tutto con uno sguardo. Ha visto il modo in cui Tahir provava a difenderla. Sa che quella donna è un problema. Gli dice di non preoccuparsi, questa volta ci penserà qualcun altro. Ma Tahir si oppone. Lo farà lui. Deve dimostrare a se stesso di non avere debolezze. Ci riprova. Torna armato. Vuole finirla.


E invece... il destino interviene. Kerimşah sta male. Un killer dovrebbe fregarsene. Ma Tahir no. Perché ormai non è solo un killer.

Lei mente, lui lo sa. Eppure... Eppure qualcosa lo tiene fermo. In quel bosco, dove dovrebbe chiudere tutto, lei gli dice una verità che taglia più di un proiettile: sta per ammazzare due persone con un solo colpo.

E lì, finalmente, qualcosa si spezza. O forse si ricompone. Tahir capisce che se non riesce ad eliminarla… può aiutarla.

Lo fa per lei. Per Kerimşah. Per quel bambino dentro di sé che non ha mai avuto voce. Oggi Tahir sceglie la vita. Anche se sa che pagherà caro. Anche se disobbedire ad Ali Galip significa firmare la propria condanna.



Ma adesso è pronto. Perché ha visto uno spiraglio: una famiglia, una possibilità. E a volte basta questo per cambiare tutto.

martedì 29 luglio 2025

Io sono Farah: la nuova dizi di Canale 5

 Ho visto questa serie qualche mese fa in streaming e speravo davvero arrivasse anche da noi. Non vi dirò che è perfetta, perché non lo è. Alcune cose si potevano scrivere meglio, ma evito spoiler. Mi fido di chi mi segue da tempo e sa leggere tra le righe: credetemi, è un prodotto valido. La scrittura è solida, la fotografia curata, la regia efficace e la recitazione sorprendente.


I due protagonisti sono bravissimi, ma anche molti dei personaggi secondari si fanno notare. Alcuni sono davvero talentuosi.

In questi giorni si parla molto di Engin Akyürek, che interpreta Tahir. Non può che farmi piacere. Da quando l’ho visto in questo ruolo ho recuperato ben tre sue serie. Piaccia o no, è un attore straordinario. Lavora profondamente sui personaggi: non si limita a interpretarli, diventa quei personaggi.

Una nota personale: stamattina sono stata aggredita (verbalmente) da una persona per aver scritto che la bellezza di Engin non è stereotipata, ma discreta e presente. Secondo me chi ha occhio lo nota. Non è Can Yaman, non è Kıvanç Tatlıtuğ, ma di certo non è brutto. La sua bellezza non si impone, si scopre. Gli occhi, il profilo, la bocca, i capelli (che in “Io sono Farah” tiene rasati, ma conoscete la sua chioma?)... e poi l’altezza: un metro e ottantasette non è poco! In un mondo che spesso ci impone modelli estetici tutti uguali, dovremmo imparare a rispettare chi vede bellezza anche nei tratti meno convenzionali e coltivare questa virtù, senza sentirsi attaccati perché non si ha questo dono.



“Io sono Farah” è un buon prodotto. Può piacervi oppure no, ma resta fatto bene. Se avrà successo, sarò felice per chi l'ha realizzata.
Amo il personaggio di Farah, interpretato magnificamente da Demet Özdemir: è intensa, vera, struggente. Mi commuove. Per me è l'incarnazione perfetta della maternità. E Tahir... Tahir è uno di quei personaggi che ti restano nel cuore. Non so se nella vita reale esistano uomini così, ma credere che ci siano soggetti così profondi fa bene all’anima.


Se un giorno mi trovassi nella situazione di Farah (Dio non voglia!), avere al proprio fianco un Tahir Lekesiz sarebbe un grosso colpo di fortuna. Amarlo e essere ricambiati da lui sarebbe un dono immenso e Farah presto la penserà come me.

Scoprirete da soli il perché, se deciderete di guardare la serie. E se non lo farete, pazienza. Ma vi perderete qualcosa di fatto bene.


Ultima cosa: non leggerò più i commenti da “chiacchiere da bar” di certi telespettatori. Ognuno ha diritto alla propria opinione, certo, ma io preferisco riflessioni intelligenti, anche se diverse dalle mie.

sabato 19 luglio 2025

Un duca per Mezzanotte di Lyanne Quay

 Quando la penna è nobile quanto il duca.

Ci sono romanzi che si leggono con leggerezza, altri che si affrontano con pazienza, e poi ci sono quelli che ti portano dentro, anche quando non te ne accorgi. Un duca per mezzanotte di Lyanne Quay (pseudonimo dietro cui si cela Monica Montanari, autrice ed editrice colta e raffinata) è esattamente questo tipo di libro.


Lo ammetto: conosco bene la sua scrittura. Ne ho letti molti, e a volte – per via di uno stile ricco, terminologia alta e ritmo meno immediato – non sempre sono riuscita ad arrivare alla fine. Ma stavolta è stato diverso.

L’ambientazione ci porta nella Scozia del 1767, tra brughiere, porti isolati e chiese di pietra. Qui, Esther Brydon, giovane donna indipendente che apre una bottega tessile in un piccolo villaggio, incrocia il cammino del duca Justin Northall: affascinante, giusto, apparentemente fuori posto.

La loro unione non nasce da convenzioni, ma da un incontro insolito, quasi teatrale, che spezza ogni barriera sociale. Non è una grande epopea romantica, ma una storia ben strutturata, coerente, piacevole. E soprattutto, credibile.

Quello che rende questo romanzo speciale è proprio la mano dell’autrice.

La prosa è colta, curata, precisa. A tratti anche “difficile”, certo – ma sempre coerente con l’atmosfera e con la sua visione di letteratura. Non troverete scorciatoie emotive o scene costruite per “acchiappare”: troverete invece un rispetto assoluto per il lettore, e per il contesto storico.

E proprio sulla ricostruzione storica, posso dire: pur non essendo un’esperta del periodo, ho sentito ogni elemento al posto giusto. La tensione politica è sottile ma presente, i comportamenti sono per lo più credibili, e l’insieme funziona.

Un altro elemento che ho apprezzato profondamente è la sobrietà del tono romantico. Niente scene forzate, nessuna erotizzazione spinta: solo passione misurata, sguardi intensi, e qualche bacio sincero. Il tutto nel rispetto del contesto e del lettore.

In un panorama dove spesso si confonde sensualità con eccesso, Un Duca per Mezzanotte è una boccata d’aria pulita.

Esther è indipendente, decisa, anche un po’ moderna per la sua epoca. È vero. Ma nel romance questo è ormai un codice, e serve a far sentire le lettrici rappresentate. È una scelta consapevole, che funziona, senza rovinare l’equilibrio del racconto.

Il duca? Forse fin troppo perfetto. Gentile, servizievole, privo di vere ombre. Ma anche questo è un segno dello stile di Lyanne: i suoi uomini sono giusti. Sempre. E, in un’epoca di antieroi, ogni tanto fa bene leggere di uomini così.

Un duca per mezzanotte non è un romance qualsiasi. È un libro che richiede attenzione, ma restituisce emozione.

È scritto con cura, passione e cultura. È delicato, elegante, ben composto. E sì, mi ha conquistata. Nonostante le difficoltà iniziali, ho voluto sapere come andava a finire. E sono felice di averlo fatto.


Voto: 5 stelle piene *****

Per la scrittura. Per il rispetto del lettore. Perché ogni tanto è bello leggere un romanzo che non ti sottovaluta, ma ti coinvolge.

giovedì 17 luglio 2025

Rosa Camilli: una giornalista in erba e un cuore infranto

Rosa Camilli (interpretata da Nicoletta Di Bisceglie) è uno dei volti più amati de Il Paradiso delle Signore, la daily soap di Rai Uno che da ormai otto anni intrattiene i telespettatori del pomeriggio. Colta, idealista e affascinante, è entrata in punta di piedi nel grande magazzino, presentandosi come la nipote dell’amatissimo Armando Ferraris (Pietro Genuardi), il sindacalista più apprezzato dello show. Allontanata dalla scuola per le sue idee poco conformiste, ha accettato di lavorare come commessa e, poco dopo, ha trovato spazio anche in redazione, scrivendo articoli per il Paradiso Market, la rivista diretta da Roberto Landi.



La scorsa stagione ha segnato una svolta per Rosa, che ha assunto un ruolo centrale nella narrazione, attirando l’attenzione di uno dei “cattivi” della serie: Tancredi di Sant’Erasmo. L’interesse dell’editore ha risvegliato la gelosia di un altro volto molto amato, Marcello Barbieri. Rosa sembrerebbe incline a ricambiare le attenzioni dell’amico e coinquilino, ma Marcello è sentimentalmente legato alla contessa Adelaide di Sant’Erasmo, a cui deve gran parte del suo successo.



A maggio, delusa dalla freddezza dell’amico e dall’ennesimo inganno di Tancredi – a cui aveva concesso una possibilità – Rosa ha lasciato Milano per tornare a Bologna. La sua decisione, seppur comprensibile, ha deluso tutti coloro che speravano di scoprire come si sarebbe evoluta questa storyline. Le prime indiscrezioni parlavano di un mancato ritorno della “Venere” al Paradiso, ma le recenti foto dal set suggeriscono il contrario: Rosa Camilli sarà ancora con noi! Per noi sostenitori – me compresa – è un’ottima notizia. Ci sarà ancora spazio per la redenzione di Tancredi, o sarà Marcello a fare chiarezza nei suoi sentimenti?



Per ora, sono felice di sapere che potrò continuare a seguire questa storia, che lo scorso anno aveva già acceso il mio interesse.

E voi? Che ne pensate della vicenda di Rosa? La vorreste con Tancredi o con Marcello?


martedì 15 luglio 2025

L'attesa è finita: Liberty Rose ci riporta in Grecia con "Il sentiero dei passi perduti"

Siete pronti a un'ultima, indimenticabile avventura tra segreti, misteri e un amore che supera ogni confine? L'ultimo, attesissimo capitolo della saga "Mikos" di Liberty Rose è finalmente disponibile in preorder. "Il sentiero dei passi perduti" è più di un semplice romanzo: è una porta che si spalanca su un passato inesplorato e un futuro tutto da scrivere.




Il romanzo ci presenta Hanna, una donna che si trova a pochi giorni dalle nozze quando una foto misteriosa fa crollare ogni sua certezza. Una madre scomparsa e un passato nascosto la conducono su un'isola greca, dove il destino la attende in agguato.

Qui incontra Alexios, un uomo dal fascino oscuro e dai segreti profondi, e inizia un viaggio che la porterà a scoprire non solo la verità sulla sua famiglia, ma anche la sua vera identità. Il filo conduttore di questa storia è la misteriosa Yiota, una donna che ha lasciato un'ombra indelebile nella vita di chiunque l'abbia conosciuta. Quale legame unisce Hanna a questa figura enigmatica? E quali segreti si nascondono dietro la famiglia Karydakis?

Liberty Rose è un'autrice amata per la sua capacità di creare mondi narrativi ricchi di dettagli ed emozioni. Le sue storie non si limitano a raccontare un'avventura romantica, ma ci portano a esplorare temi come la famiglia, il destino e la scoperta di sé. Con "Il sentiero dei passi perduti" l'autrice chiude un cerchio narrativo, offrendo ai suoi lettori il gran finale che aspettavano.

Se siete amanti delle storie che uniscono sentimenti profondi, mistero e ambientazioni suggestive come la Grecia, questo è il libro che fa per voi. E per chi non ha ancora scoperto la saga, non c'è momento migliore per iniziare: l'intera serie è ora completa e pronta a essere divorata.


Non perdere l'occasione di essere tra i primi a leggere l'ultimo capitolo di questa storia indimenticabile.

Prenota la tua copia su Amazon qui.

lunedì 30 giugno 2025

Estratto di un romanzo...

 Se amate le storie che vi trasportano in luoghi e tempi lontani, con protagoniste forti e segreti da svelare, credo che 'La figlia del peccato' potrebbe fare per voi.




Ischia, 1957


Margherita sollevò leggermente la gonna, scoprendo le caviglie.

Cominciava a fare caldo, lungo la strada in salita che da Ischia portava a Barano, e la lunga veste nera, infilata sopra la blusa, la faceva sudare. Il cotone le si appiccicava alla schiena, umido di fatica.

Si voltò, socchiudendo gli occhi contro il sole alto.

Alle sue spalle, la strada scoscesa e polverosa si perdeva all’orizzonte. Si sollevò sulle punte, cercando con lo sguardo il fazzoletto di case colorate sullo sfondo: Ischia Ponte era lontana, anche il Castello Aragonese sembrava scomparso nella foschia, come una visione antica.

Intorno a lei, solo colline verdi e tondeggianti, che salivano dolci una dopo l’altra fino alla vetta solitaria del Monte Epomeo. I muretti a secco, costruiti pietra su pietra, delimitavano piccoli appezzamenti coltivati a vigna. I filari ordinati delle Biancolella si stendevano lungo le terrazze. Nell’aria aleggiava l’odore tiepido della terra smossa e dell’erba calpestata, insieme a un vago sentore di mosto: era tempo di vendemmia.

Riprese il cammino, avvolta in un silenzio surreale, rotto solo dal ronzio degli insetti e dal flebile latrato di un cane lontano. Scorse un paio di capre sfuggite al pascolo, ferme su un costone a guardarla. Si disse che doveva andare avanti. C’era ancora molta strada prima di raggiungere le proprietà del Marchese Antonio Ranieri di Montebello.

Sbuffò, si asciugò il volto sudato con una mano e cercò di scostare i riccioli ribelli dalla fronte.

Margherita, legati i capelli!

La voce di sua madre le riecheggiò nella testa, nitida come una carezza ruvida. Un’ondata amara le chiuse la gola e un conato le salì dallo stomaco.

Erano passate due settimane da quando Mariuccia aveva affidato l’anima a Dio, e don Salvatore, il parroco di Ischia Ponte, si era convinto che una ragazza in età da marito non potesse vivere da sola.

«Mai!», sbottò, riprendendo il cammino con rinnovata ostinazione. «Non mi sposerò mai», ripeté, più forte.

Lei e sua madre avevano vissuto nell’ombra, ai margini di tutto, per colpa di un uomo: Pietro Farina, primo ufficiale su uno dei battelli che andavano avanti e indietro con la terraferma. Mariuccia ci aveva creduto. Ma lui, promessa di matrimonio alla mano, le aveva voltato le spalle.

Sua madre lo aveva aspettato. Lo aveva supplicato. Poi, nella casa del padre, durante la festa patronale di San Giovan Giuseppe, aveva impugnato il vecchio fucile da caccia e lo aveva ucciso. Tre colpi, si diceva.

Lo sapevano tutti. Nessuno l’aveva mai detto ad alta voce, ma non serviva.

Margherita era nata in carcere, e nessuno a Ischia se n’era mai dimenticato.

Ora don Salvatore voleva convincerla a sposare per procura un tizio sconosciuto dall’altra parte dell’oceano.

Mai e poi mai!

Digrignò i denti. Doveva trovare un modo per mantenersi. Il marchese avrebbe potuto aiutarla. Lo aveva già fatto, no?

Si rimise in marcia. Ancora qualche passo e avrebbe iniziato la discesa.


...


Per leggerlo senza interruzioni, cercalo su Amazon (in cartaceo e ebook), su Kobo (anche con Kobo Plus) e sui principali portali on line.

sabato 28 giugno 2025

News: ritorna La figlia del peccato

  Sono felicissima di condividere con voi una notizia che bolle in pentola da tempo e che, finalmente, è pronta per essere svelata! Da lunedì, il mio romanzo "La Figlia del Peccato" torna ufficialmente online, in una versione completamente aggiornata e rivista. Preparatevi per un vero e proprio tuffo negli anni Cinquanta, un'epoca affascinante e ricca di contrasti, che farà da sfondo a una storia indimenticabile.



Chi ha già letto "La Figlia del Peccato" sa quanto questa storia mi stia a cuore. Per questa nuova edizione, ho lavorato con passione per affinare ogni dettaglio, dalla prosa alle ambientazioni, per offrirvi un'esperienza di lettura ancora più immersiva. 


Questo romanzo è un omaggio a un'epoca in cui le convenzioni sociali dettavano legge, ma dove il cuore, spesso, trovava modi inaspettati per battere. Come recita la frase che lo accompagna: "Un amore che non poteva esistere. Ma che non poteva morire". Ed è proprio questo il fulcro della storia: la potenza di un sentimento capace di superare ogni ostacolo, ogni giudizio, ogni segreto. 


Ho scelto gli anni Cinquanta per "La Figlia del Peccato" perché rappresentano un periodo di profonda trasformazione. L'Italia del dopoguerra rinasce, ma le cicatrici sono ancora fresche e le tradizioni ben radicate. È un decennio di grandi speranze e rigidi schemi, un terreno fertile per storie di passioni proibite e scelte coraggiose. Attraverso gli occhi dei personaggi, vi porterò in un mondo dove ogni sguardo, ogni parola non detta, ogni gesto ha un peso specifico. 


So che molti di voi stavano aspettando questo momento, ed è per questo che ho pensato a un'offerta speciale per il lancio dell'ebook. Potrete acquistarlo al prezzo esclusivo di € 2,99, prima che torni al suo prezzo standard di €3,99. Un'occasione da non perdere per immergervi subito in questa storia! 

"La Figlia del Peccato" sarà disponibile sulle principali piattaforme di libri digitali. Non Mancate! Sono entusiasta di ripresentare "La Figlia del Peccato" e spero che questa nuova versione conquisti nuovi lettori e riaccenda la passione in chi l'ha già amato. Seguite il mio blog e i miei canali social per ulteriori aggiornamenti, curiosità e magari qualche estratto in anteprima!

Per la versione cartacea e anche per l'ebook, potete trovarlo su Amazon: https://www.amazon.it/figlia-del-peccato-Italia-50-ebook/dp/B082V8MNN3

Per gli amanti di Kobo, l'ebook sarà disponibile su Kobo e Kobo Plus da lunedì, ma è già ordinabile qui: https://www.kobo.com/it/it/ebook/la-figlia-del-peccato-1?srsltid=AfmBOorWP7unvXCmlYKm_BE4UwoBo6CTrcjbrYBEchMFHjgJuc6Y6BHP


Grazie a tutti per il vostro continuo supporto. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!

domenica 4 maggio 2025

Il mio nome è Farah: quando l'amore inaspettato fiorisce tra le ombre

Lo sapete, sono sempre a caccia di storie che mi facciano innamorare. Non accade spesso, ma ce ne sono alcune che mi entrano nel cuore e condividere con voi parte delle mie emozioni, mi sembra bello e inevitabile.



Adim Farah, Il mio nome è Farah, la potrete vedere presto su Canale 5.




Non temete, è una favola. Una di quelle che vi rapiscono il cuore, ma dovrete andare oltre l'apparenza.
D'altronde, la prima volta che ho visto Tahir ho pensato: "Non mi piace". Sono bastate una manciata di puntate e il "non mi piace" è diventato "Però...". Due settimane e, attaccata allo schermo, gridavo: "Ti amo!!!".
Engin Akyürek, che interpreta Tahir, non è l'ultimo arrivato. È considerato il migliore attore sulla piazza. Le dizi in cui ha recitato sono state vendute ovunque nel mondo e di lui si dice che non interpreta i personaggi, ma diventa ciò che l'autore ha creato sulla carta. Tuttavia, vi basterà seguire qualche puntata per capire che uno dei meriti di questo attore è saper scegliere personaggi e storie.
Tahir è un killer. Si guadagna da vivere uccidendo su commissione, ma da tempo è in crisi. Non vuole più farsi carico delle vite che toglie. Lo sanno tutti, anche il suo capo, l'uomo che lo ha "salvato" dal riformatorio. Uscire dal giro però non è facile. A meno che non si perda la vita. Ma il destino ha in serbo per lui qualcosa di molto speciale: una madre in fuga, disposta a tutto per salvare la vita di suo figlio.
Tahir ha il compito di ucciderla. Lui ci prova, lei lo fronteggia, lo scongiura, gli ricorda l'essere innocente che ha solo lei al mondo... L'uomo dalla fedina penale più lunga del rotolo di carta igienica tanto pubblicizzata tentenna, freme, si ostina a fare ciò che deve, ma gli occhi della madre gli ricordano quelli del bambino che vive isolato dal mondo e che, quando esce dalla sua camera, porta una tuta da astronauta. E senza che se ne renda conto si scopre padre, pur non essendolo mai diventato. E il sogno, morto il giorno in cui, per difendersi, ha ucciso l'uomo che ha amato come un padre, germoglia nuovamente. Forse, dopotutto, anche lui potrebbe avere una famiglia.
Farah farebbe di tutto per restare in vita. Lo deve a suo figlio. Ma essere testimone di un omicidio di mafia è una cosa grossa. Giura di tacere. Pulisce la scena del delitto con maniacale precisione, ma con vergogna ammette di aver pensato di farla finita. La sua vita era già difficile, ma da quando ha conosciuto Tahir la situazione è precipitata... I capi malavitosi la vogliono morta, anche se lei ha salvato la vita di uno di loro. E l'uomo che la scruta in silenzio, interrogandosi sui motivi per cui non riesce a eleminarla, non la tranquillizza per nulla. Eppure, quando lei ha bisogno... lui c'è! Lo ha dimostrato più volte e senza volerlo, passo dopo passo, è entrato nella sua vita sua e di suo figlio. Gli devono la sopravvivenza e molto di più. Ma si può amare un uomo che porta la morte?
Eppure in quegli occhi Farah scorge la vita e un dolore profondo che parla d'amore.

venerdì 18 aprile 2025

Buona Pasqua da Vita d'autrice

In questo breve video, voglio semplicemente condividere con voi un pensiero, un’emozione, un augurio che nasce dal cuore.
Pasqua è un tempo di rinascita, di silenzi pieni e di piccoli gesti che scaldano l’anima.
Con le mie parole, spero di arrivare a voi, anche solo per un istante, con sincerità e gratitudine.

Grazie per essere parte di Vita d’autrice. Vi auguro una Pasqua luminosa, a modo vostro.

🕊️ Con affetto,

Felicia o, se preferite, Marianna Vidal




sabato 12 aprile 2025

Vita d'Autrice: La Mia Storia e Come Ho Iniziato a Scrivere

Non avevo mai fatto un video per parlare di me.
Chi mi conosce lo sa: preferisco raccontarmi tra le righe dei miei romanzi, lasciando che siano i personaggi a parlare per me.


 Ma oggi, per la prima volta, ho deciso di metterci la faccia — letteralmente — e raccontarti chi sono, da dove nasce il mio amore per le storie sentimentali e perché ho scelto di scrivere romanzi che parlano di emozioni, legami, rinascite.

🎬 Qui sotto trovi il video dove mi presento. È una chiacchierata semplice, sincera, fatta col cuore… e con un po’ di emozione.

Ho deciso di provarci perché desidero davvero creare un legame più diretto con chi mi legge — e magari con chi ancora non mi conosce, ma ama le stesse cose che amo io: le parole che fanno battere il cuore.

📺 





🌹 Una scrittrice romantica (e un po’ timida)

Scrivere d’amore non è solo raccontare storie: è donare un pezzo di sé, ogni volta.

Se sei curioso/a di scoprire chi c’è dietro le pagine dei miei libri, questo video è il punto di partenza.

E se anche tu ami i romanzi che parlano d’amore, di crescita, di seconde possibilità… allora siamo già molto più vicini di quanto credi.


✍️ Ti va di raccontarti anche tu?

Se scrivi, leggi o semplicemente sogni a occhi aperti, lasciami un commento.
Questo spazio è nato per condividere, ascoltare, emozionarci insieme.


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#MariannaVidal #VitaDAutrice #RomanziSentimentali #RomanceItaliano #ScrivereDAmore #AutriceRomance #ScritturaFemminile


venerdì 4 aprile 2025

Uno scozzese va alla stagione di Roberta Ciuffi

Pubblicato lo scorso marzo, "Uno scozzese va alla stagione" di Roberta Ciuffi è un romance storico con un pizzico di ironia.



Di cosa parla? Ecco a voi la trama in breve:

Shug è un laird scozzese, rozzo quanto affascinante, deciso a trovare un marito per sua sorella nella sofisticata Stagione londinese. Ma a Londra non troverà solo nobiltà e tè delle cinque: farà invece la conoscenza di Nola, un’irlandese scaltra e misteriosa con un passato da truffatrice e un sorriso che può mettere in crisi anche il più testardo degli highlander. Può davvero un uomo d’onore innamorarsi di una donna che vive d’inganni?

Cosa dirvi? "Uno scozzese va alla Stagione" è una ventata d’aria fresca nel panorama del romance storico. 

Roberta Ciuffi riesce a mescolare con maestria umorismo, tensione romantica e personaggi fuori dagli schemi. Nola è una protagonista brillante, indipendente, lontana dai cliché del genere; Shug è l’archetipo del rude dal cuore tenero, che conquista pagina dopo pagina.

La narrazione è scorrevole, i dialoghi frizzanti e l'ambientazione ben curata. Ci si muove tra balli dell'alta società e imbrogli da strada, con una leggerezza che non scade mai nella superficialità.


A chi potrebbe piacere?

A chi ama i romanzi storici ma cerca qualcosa di diverso dal solito duca tormentato.

A chi vuole una protagonista femminile che sappia farsi valere.

A chi ha voglia di ridere, sospirare e tifare per una coppia fuori dagli schemi.

🌟 Voto: 5/5

Insomma, è una lettura romantica, ironica e sorprendente. 

Se ce ne fosse bisogno di dirlo, Roberta Ciuffi conferma ancora una volta la sua bravura nel rinnovare i canoni del rosa storico con intelligenza e stile.

E voi? Lo avete letto? Cosa ve ne sembra? Fatemelo sapere nei commenti.


martedì 18 marzo 2025

Adım Farah: un turbine di emozioni che ti catturerà

 Ami le serie televisive? Allora appuntati questo titolo: Adım Farah, Il mio nome è Farah! Non te ne pentirai. Adım Farah è una serie che ti tiene incollata allo schermo dall'inizio alla fine.





Immagina una donna forte e coraggiosa, che ha un unico scopo nella vita: proteggere il figlio malato, costi quel che costi. Ma il destino la mette sulla strada di Tahir, un uomo pericoloso, un sicario che inizialmente sembra il suo peggior incubo, ma che pian piano diventa qualcosa di inaspettato…




C'è tutto: tensione, emozioni fortissime, colpi di scena e un rapporto che si evolve tra due anime segnate dalla vita. E fidati, la chimica tra Demet Özdemir ed Engin Akyürek è fuoco! Se ami le storie intense, con personaggi profondi e una trama che non ti lascia respirare, questa serie è perfetta per te!




È una storia che ti entra dentro! C'è sofferenza, sacrificio, ma anche speranza. E poi c'è Tahir… Interpretato con maestria da Engin Akyürek, è l'uomo da cui dovresti stare lontana, ma che non puoi non amare!



C'è da dire che non è solo una storia d'amore: ci sono mafia, intrighi, suspense, colpi di scena infiniti. Farah non è una protagonista debole, anzi, è una donna che combatte con le unghie e con i denti per il suo bambino. E Tahir è un enigma: all'inizio lo odi, poi ti rendi conto che è molto più di ciò che sembra. Fidati, una volta iniziata non riuscirai a smettere!


Se non l'avete intuito, Adım Farah è una serie turca. Si compone di 27 puntate, suddivise in due stagioni. Ed è tratta da un prodotto argentino, "La chica que limpia".




In estrema sintesi: Adım Farah è la storia di una giovane donna iraniana che fugge dal suo paese, con la speranza di raggiungere la Francia. Durante il viaggio scopre di essere incinta e si ferma in Turchia, dove trova lavoro come donna delle pulizie e dà alla luce il suo bambino che, scopre presto, essere affetto da una rara malattia. Adım si rimbocca le maniche e riesce a garantire una dignitosa sopravvivenza al figlio, nell'attesa di trovare un modo per salvarlo. Una sera, però, mentre pulisce un locale che non sa essere gestito dalla mafia, suo malgrado, assiste a un omicidio. Tahir ha il compito di chiuderle la bocca, ma il loro incontro è solo l'inizio di un'avventura che li porterà dove nessuno dei due aveva mai immaginato.




Farah è una donna straordinaria, disposta a tutto pur di salvare suo figlio, mentre Tahir è un personaggio che ti rapisce, con le sue mille sfumature, rese in modo magistrale dall'attore, considerato uno dei migliori sulla piazza.



I diritti su Adım Farah sono stati acquistati da Mediaset e da giugno dovrebbe essere trasmessa in prima serata. Non perdetevela!