MADAME ZOE è il secondo volume della saga LA COMPAGNIA DEL MERCOLEDI' di Gail Ranstom che come al solito ho scoperto nel "mezzo del cammin", ovvero mentre lo leggevo. Recuperato dalla libreria di una mia amica, non mi sono resa conto che si trattava di una serie già avvita e quando ho aperto la prima pagina sono precipitata come al solito nel pieno dell'azione.
Il romanzo inizia con un delitto: la famosa Madame Zoe, indovina, è stata trovata morta nell'appartamento dove incontrava le sue clienti. Intorno a lei una folla confusa di personaggi, che pian piano acquistano una loro dimensione, profilandosi più nitide agli occhi del lettore sventurato che si è tuffato nella storia senza nessuna preparazione. Tra le donne aristocratiche che discutono su che cosa fare, spicca Afton Lovejoy, la nipote della vittima.
La giovane chiede un po' di tempo prima di denunciare l'accaduto alla polizia per poter fingere di essere lei la famosa Madame Zoe e scoprire chi è l'assassino. Tutte accettano, ma in questo modo Afton finisce per cacciarsi in guai seri, soprattutto perché tra i nemici della zia Henrietta si trova anche il turbolento Rob McHugh.
Rob è da poco tornato in Inghilterra, dopo essere stato prigioniero ad Algeri, dove era andato nel vano tentativo di ritrovare sua moglie e suo figlio. Questi, morti in un naufragio, si erano imbarcati per fuggire da lui, su suggerimento di una profezia fatta proprio da Madame Zoe. Convinto che la donna sia una ciarlatana che ha distrutto la sua famiglia, Rob cerca di affrontarla e di smascherarla agli occhi della buona società che invece ne subisce il fascino.
Se celata dagli spessi veli neri, Afton si trasforma in Madame Zoe, è come dama di compagnia di Lady Forsbush che conquista il conte di Glenross, che cerca di scoprire il mistero che la ragazza sembra occultare.
Il romanzo presenta sicuramente dei punti deboli nel suo intreccio, a mio parere, come quello di un protagonista, che ci viene presentato come un uomo carismatico, che ha affrontato con determinazione gli orrori della prigione, ma che finisce per attribuire ad un'altra persona, ovvero Madame Zoe, le colpe di scelte fatte da altri, o quando cerca di stare lontano da Afton, convinto da una moglie che non l'ha mai amato, di essere un uomo troppo incline agli istinti animali per poter non corrompere una ragazza come Miss Lovejoy.
A parte piccole incertezze, resta comunque un romanzo dove l'autrice dimostra una notevole abilità nel saper utilizzare la suspense, basti pensare al modo in cui gioca con l'identità della famosa Madame Zoe, portando il protagonista piano piano alla scoperta nell'emozionante confronto nell'appartamento del delitto.
Anche l'elemento giallo è ben mescolato e camuffato con il rosa, creando situazioni che non pesano né tolgono qualcosa al lato romantico della storia. Dopo aver letto questo episodio, resta anche una vaga curiosità per gli altri possibili volumi, anche se il solito alone di irrealtà, ci porta a chiederci come mai un gruppo di donna decida di scoprire da sola un possibile assassino, invece di affidarsi alle competenze di chi sicuramente ne sapeva molto più di loro. Nel complesso comunque resta una lettura decisamente piacevole che merita di essere fatta.
Nessun commento:
Posta un commento