Translate

Visualizzazione post con etichetta I Romanzi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta I Romanzi. Mostra tutti i post

domenica 12 marzo 2017

FUOCO E ANIMA di Kat Martin


La lettura di FUOCO E ANIMA mi ha lasciato diversi punti interrogativi perché confesso che per quasi due terzi del racconto la storia non mi è dispiaciuta, ma come al solito sul finale l'incanto si è rotto e la magia è sfumata e mi sono disinnamorata un po' come capita al nostro protagonista di turno, Clayton Harcourt con Kassandra Wntworth, conosciuta da tutti come Kitt. Ovviamente l'amore poi sarà ritrovato, allo scopo palese di concederci il lieto fine d'obbligo in questo genere, ma a me resta il ricordo della fine dell'incanto e quanto si perde non torna più.


In realtà avevo già letto la Martin diversi mesi fa e LA FIAMMA DELLA PASSIONE mi aveva lasciato molte perplessità, perché bisogna ammettere che le idee nell'intreccio ci sono e l'autrice parte sempre con talento, sollevando quesiti, senza poi avere l'abilità di portarli avanti e di snocciolare le questioni in profondità. Resta quindi la sensazione di un'approssimazione, di una certa confusione, causata anche dalla folla di personaggi a cui sembra voglia dare una storia, ma che vengono lasciati in sospeso forse in attesa di un futuro racconto, ma che all'interno della trama in oggetto restano inconcludenti.


Kassandra Wentworth è la figlia ribelle e testarda di un visconte. Il sogno del padre è quello di sbarazzarsi della ragazza facendola sposare con qualcuno che possa assumersi la responsabilità di porre un freno alla sua natura passionale. La ragazza però non sembra per niente interessata a trovarsi un marito. Ama la vita libera e preferisce travestirsi da ragazzo per andare a spiare l'esistenza che conducono gli uomini.


Clayton Harcourt è il figlio bastardo di un duca. Pur non riconosciuto dal padre, l'uomo si è preso cura di lui, dandogli un'istruzione ed introducendolo negli ambienti giusti. Clay e Kitt si sono incontrati diverse volte e lui l'ha anche riportata a casa quando l'ha sorpresa ad un incontro di pugilato. Preoccupato per la sua reputazione, ma segretamente attratto da lei, Clayton non riesce a fare a meno di correre in suo aiuto e le situazioni si moltiplicano in quanto lei è la migliore amica di Ariel, la moglie di Justin, il suo socio in affari.


La forte attrazione che c'è tra i due è però frenata dal fatto che Clay non ha intenzione di sposarsi e non comprometterebbe mai la reputazione di una ragazza come Kassandra. Quando però si rende conto che Kitt è un tornato a cui non è possibile mettere freno e che prima o poi si caccerà nei guai, comincia ad accarezzare l'idea di un matrimonio con lei, appoggiato dagli amici e parenti di entrambi. L'ostacolo è il rifiuto categorico della ragazza che è decisa a stargli lontano.


Quando la situazione si complica ed i due, per evitare lo scandalo, saranno costretti al fatidico si davanti al prete, Kitt scoprirà che Clay è un uomo ben diverso da quello immaginato, pronto a concederle tutto quello che desidera, a non soffocare la sua libertà e a permetterle di affrontare e superare i fantasmi del passato. Peccato che il segreto che la ragazza custodisce rappresenta una ferita che non si cura facilmente. Clay però riuscirà ad aiutarla, mentre si rende conto di amare la moglie come non gli era mai capitato.


E qui l'incanto si rompe. Quando Kitt capisce di amare il marito, insicura sui sentimenti di lui (in quanto i due non si sono dichiarati reciprocamente) decide di battere in ritirata, lasciando Clay senza un'apparente motivo, per trasferirsi in Italia da una lontana cugina. La delusione ed il disincanto compromettono un rapporto che stava maturando e fiorendo perfettamente, in modo romantico e accattivante. Quando, pentita, la donna tornerà in Inghilterra dovrà faticare per convincere il marito della sincerità dei suoi sentimenti. A quel punto poi spunteranno nemici del passato a complicare la trama. ma onestamente qualcosa si è perso e l'incanto di un amore tenero e passionale è decisamente sfumato.


Il romanzo nel suo complesso è molto piacevole, forse migliore di quel LA FIAMMA DELLA PASSIONE che era piuttosto freddo, ma resta un peccato la risoluzione che toglia qualcosa ad una storia ben sviluppata. Certo i punti deboli che avevo già notato restano: una folla di personaggi senza una loro precisa identità che servono solo come riempimento, delle scelte stilistiche dubbie, ma i semi di una storia con un suo potenziale sono innegabili. Tentativo dunque interessante, anche se non pienamente riuscito.

Piccola nota al margine: la copertina, del tutto non appropriata. Perché chi seleziona una cover per una storia, non gli viene almeno indicato grosso modo le caratteristiche fisiche di un personaggio? Questa bionda e algida bellezza poco ha a che fare con la rossa e piccola protagonista del romanzo ed ogni volta che prendevo tra le mani il volume provavo un moto di fastidio guardandola. Un minimo di attenzione non è poi chiedere troppo.

sabato 4 marzo 2017

IL POTERE DI UN SOGNO di Jo Goodman


Jo Goodman è uno di quei nomi solidi del genere romance, una di quelle penne non scontate che riescono in qualche modo a lasciare il lettore piacevolmente colpito, man mano che la storia si sviluppa ed il lettore viene introdotto nella dimensione interiore dei personaggi. Almeno questo è successo con UNITI DAL DESTINO. Il mio rapporto con IL POTERE DI UN SOGNO è alquanto ambiguo, perché su alcuni punti mi ha decisamente convinto, mentre su altri mi ha lasciato alquanto fredda, non trasformando la lieve scintilla accesa in me in quel fuoco magico che ogni bel romanzo riesce ad alimentare.


Siamo in America, nella seconda metà dell'ottocento. Quando si parla di Stati Uniti e del XIX secolo è inevitabile affrontare il tema della Guerra Civile. La nostra eroina, Bria, ha un unico obiettivo nella vita, quello di riappropriarsi della sua terra e della sua tenuta, ora nelle mani del suo patrigno, un nordista arrivato nel Sud per sfruttare le risorse di un paese che deve risollevarsi dopo la guerra. Una novella Rossella O'Hara, per intenderci. Bria è infatti determinata, caparbia, una combattente di cui lo zio è un po' intimorito. Quando Lucas, un nordista avventuriero, bussa alla sua porta in cerca di lavoro, la ragazza non è propensa ad offrirglielo, per una sua radicata antipatia nei confronti di quelli che sono stati il nemico. 


Lucas è un uomo intelligente e sveglio che riesce però a persuadere il patrigno di lei ad affidargli la ristrutturazione della loro tenuta, mentre lui sarà lontano, in città con la moglie. Il rapporto tra Lucas e Bria sembra essere segnato dall'attrito, ma pian piano il ragazza riesce con il suoi modi e la sua costanza a fare breccia nell'animo turbato della giovane, che medita di sbaragliare il nemico, ovvero il suo patrigno, proponendo a Lucas un accordo matrimoniale che terminerà quando il ragazzo (particolarmente abile con le carte) riuscirà a strappare al vecchio il possesso della tenuta.


Lucas accetta e pian piano quello che è nato come un semplice patto si trasformerà in un sentimento sincero e appassionato, in quanto Lucas, con pazienza e costanza, riuscirà a ricucire tutte le ferite lasciate dalla guerra nell'animo della ragazza. Ma la sua presenza non è solo legata all'avventura e  al desiderio di affermarsi. Una storia articolata e difficile ha spinto Lucas ad attraversare il paese sulle tracce di un malfattore che ha derubato la sua famiglia e commesso un delitto. Ovviamente ad un certo punto tutti i figli sciolti si riallacceranno per dare una spiegazione logica a tutti gli eventi, mentre l'amore, solido e forte, si sarà ormai radicato nell'animo dei nostri personaggi.


La storia è corposa e di sostanza, con una trama interessante e dei protagonisti non scontanti che si lasciano scoprire pian piano, rivelandoci il piacere della conoscenza. La guerra, con i suoi orrori, ha privato Bria della gioia di un'adolescenza serena. La morte dei fratelli, la violenza subita, emergono pian piano dai suoi racconti e a Lucas spetterà il compito di prendersi cura di lei, lui che ha sua volta ha scoperto fin da bambino le brutture e le ingiustizie della vita e che è pronto ad essere per lei il compagno fedele, l'amico, il confidente, l'amante appassionato.


Raccontato in questi termini, il romanzo si presenta sicuramente al di sopra della media, eppure mi ha lasciato un po' fredda nella descrizione, nel modo in cui gli eventi vengono raccontati, con un certo distacco che non mi ha coinvolta emotivamente come avrebbe dovuto. Alcune scelte stilistiche a mio parere sono alquanto dubbie, come quella di focalizzare il ricordo della guerra e della violenza subita in una sorta di flashback piuttosto crudo che non si adattava al tono generale del romanzo.


Anche i particolari finali della storia di Lucas e dell'intrigo che coinvolgeva il vecchio Orrin prima del suo trasferimento al sud, mi sembravano piuttosto confusi e non ben sviluppati. C'erano tutti gli ingredienti per ottenere una bella storia, ma alla fine il risultato non è stato all'altezza delle alternative. Resta comunque un buon libro, interessante per tutte le amanti di quest'autrice.

IL RE DEI DIAMANTI di Patricia Potter


Che Patricia Potter sia un'appassionata scrittrice di romance con eroi avvolti in tartan di colori diversi, ormai è una certezza assodata, come quella del suo desiderio di presentarceli in contesti spesso diversi da quelli immaginati, ovvero le verdeggianti lande scozzesi, tormentate dagli elementi, dal clima e dalla storia, ma impregnate di un singolare fascino. Di lei avevo già letto GLI SPERONI DELLO SCOZZESE, che mi avevano presentato un innesto singolare. In qualche modo IL RE DEI DIAMANTI ci offre qualcosa di analogo, in quanto  Alex Leslie, dopo la tragica Culloden, si vede costretto, come tanti altri prima di lui, ad abbandonare il suo mondo, ormai in macerie, per tentare la fortuna oltre l'oceano.


Questa esperienza di immigrazione l'ho già letta con Diana Gabaldon e la seconda parte della serie di OUTLANDER e quindi quando le situazioni si ripropongono, senza riuscire a superare l'originale, la storia sicuramente parte con il freno a mano, ma nel complesso le avventure di mare sono il mio genere e Alex, chiamato da tutti Will, conserva comunque un certo fascino.


Incontriamo i due protagonisti decisamente separati dalla vita e dalla storia. Alex fugge dalla Scozia portando con sé un gruppetto di bambini rimasti orfani. La sua meta è la Francia, dove riesce a collocarne diversi, dando loro una vita familiare serena. Tutti accettano, tranne Meg e Robin, due ragazzini che si sono legati a lui e non vogliono separarsi. Così quando il nostro eroe decide di accettare un'insolita proposta di pirateria, per raccimolare i fondi necessari per andare in Brasile, in cerca di diamanti, con cui poi costruirsi una nuova vita, i due ragazzini si imbarcano clandestinamente.


Jenna Campbell è la figlia di un noto simpatizzante inglese, un cognome il suo, che ha significato solo dolore per tutte le famiglie giacobite. La verità è che il dolore è qualcosa che Jenna ben conosce, in quanto è sempre stata una reietta all'interno della sua stessa famiglia, per via di una voglia sul braccio che ne ha segnato il destino da sempre, vista come il marcio del diavolo. Per poterle trovare un marito, ed in qualche modo allontanarla dalle altre sorelle e dalla loro possibilità di contrarre un buon matrimonio, il padre di Jenna decide di accettare la richiesta di nozze di un proprietario terriero trasferitosi a vivere alle Barbados, vedovo con due figli.


Jenna non è la protagonista moderna travestita da pizzi e merletti che comincia a farneticare di femminismo senza avere nessuna conoscenza del contesto storico (peccato di cui si macchiano troppe eroine di penne sventurate che dovrebbero preferire il contemporaneo). Lei accetta la decisione paterna e quasi ci spera, in quando sogna di diventare madre e spera che il futuro marito sia un uomo buono a cui non peserà il suo marchio. Peccato che il destino abbia in serbo per lei ben altro.


La nave che la sta trasportando alle Barbados, infatti, viene attaccata dai pirati che battono bandiera francese. I due paesi, infatti sono ancora in guerra tra di loro, anche se si ventila la possibilità di un accordo di pace. Durante lo scontro la piccola Meg rimane ferita. L'incontro tra Jenna e Alex avviene all'insegna dello scontro, soprattutto quando lui si rende conto che la giovane è una Campbell, ma la convivenza in un ambiente ristretto come una nave, permette ai due di superare i pregiudizi e di scoprire pian piano la natura più profonda di quello che si è considerato fino ad allora un nemico.


Jenna si affeziona sinceramente alla piccola Meg e all'aristocratico Robin e si prende cura della bambina ferita, dando tutta se stessa, tanto che quando arriveranno a destinazione, deciderà di continuare a rimanere con loro, anche perché si sente attratta da Alex come mai le è capitato nella vita. Ma il destino di quest'ultimo è incerto e imprevedibile e non gli concede la possibilità di pensare al futuro. Le cose però potrebbero decisamente cambiare.



La storia è sicuramente interessante, piena di avventura, con un pizzico di passione, e dialoghi interessanti. Ci troviamo difronte ad un racconto dove non ci perdiamo solo davanti al solito schema dell'incontro-scontro e coronamento dell'amore. È il racconto di due vite e di due solitudini che si incontrano. Certo la sensazione è che come al solito sul finale sia intervenuta qualche cesoia per ridurre quello che non si doveva perdere e l'incontro con il vedovo aspirante marito viene risolto troppo rapidamente, come il trasferimento in America e la nuova vita.

Certo l'attenzione per personaggi anche secondari è un pregio da non sottovalutare, come quei due ragazzini che alla fine diventano adulti e coronano il loro sogno d'amore. Sarebbe stato bello conoscere anche la loro storia d'amore, invece il salto ci priva della conoscenza e lascia libero sfogo dalla fantasia. Romanzo interessante, adatto a chi non si accontenta della descrizione di una rotolata nelle lenzuola e che spera, oltre a quella, di leggere le avventure e disavventure di una vita, coronata poi dall'amore.

domenica 20 novembre 2016

IL PROFUMO DEL PARADISO di Jennifer Blake


Nel mio paese una bancarella con dei vecchi romanzi è diventata ormai una novità, nel senso che è ormai da un po' di tempo che non capita più di vederne. Probabilmente non viene considerato un affare, visto che la gente legge poco o niente da queste parti. Ho sempre sofferto questa privazione e quindi quando capita di imbattermi in questa rarità ne sono fatalmente attratta e finisco sempre per comprare qualcosa, interessante o meno.


Il mio incontro con questo volume di Jennifer Blake è capitato proprio così. Mi guardava dal tavolino di una bancarella, sotto il sole di una mattina estiva, lungo una delle stradine del paese dove vivo, sul lungo mare e mi sono avvicinata incuriosita. La copertina era un po' ingiallita e presentava diversi personaggi a suggerire una storia non solo d'azione, ma anche di avventura, decisamente diversa da quelle di corpi intrecciati che comunicano al lettore soprattutto passione.


Confesso di essere cresciuta  a pane e CUORE SELVAGGIO e quindi di essere praticamente dipendente da uno scenario che mi offre  i Caraibi del ottocento. Se mi capita di posare gli occhi su una foto della Martinica, provo un groppo di nostalgia e nella mia testa partono subito le note trionfanti della sigla che accompagnava il mitico Juan Del Diablo.


E siamo nei Caraibi anche in questo volume, più precisamente a Santo Domingo, nei primi dell'ottocento, un'epoca segnata dai conflitti con l'ascesa trionfale di Napoleone in Europa e Santo Domingo  che come colonia frances e cambia identità e bandiera molto rapidamente. La nostra eroina è Elene Larpent  che è sul punto di sposare un  uomo che non ama solo per assecondare gli interessi economici della famiglia, Durant Gambier, uomo fascinoso, ma prepotente che è intenzionato ad avere una sposa fedele e devota, ma allo stesso tempo non vuole rinunciare alle sue conquiste tra le schiave.

Durante la cerimonia, non portata a termine, si verifica una rivolta degli schiavi ed Elene riesce a fuggire insieme alla sua fedele schiava, che le regala un profumo magico che possiede la capacità di far soccombere tutti gli uomini che incontrerà sul suo cammino. A salvare le due donne arriverà Rayan Bayard, un affascinante corsaro e tra Elene e Rayan sboccerà subito l'amore e la passione, malgrado i mille ostacoli in cui si imbatteranno.


Molto fascino del racconto è dato anche dal contesto narrativo. L'epoca è turbolenta e pericolosa., come dimostrano anche le rivolte di schiavi. Le parti migliori sono sicuramente la preparazione della cerimonia e la successiva rivolta, in quanto la Blake si rivela abilissima nella ricostruzione storica. Altri momenti cardine sono sicuramente l'incontro con Rayan e la successiva prigionia nella botola sotto il pavimento, durante la quale i due saranno travolti dalla passione, pur mantenendo intetta la loro differenza caratteriale e le loro divergenze.


Elene sostiene la patria e fatica a capire il concetto di onore di Ryan, che riconosce come sua un ica causa la famiglia e gli amici, rifiutando il concetto di appartenenza ad un paese o ad una bandiera, basti pensare alla Louisiana, dove vive, e che continuamente viene ceduta per ragioni politiche, prima alla Francia, poi alla Spagna. La sua unica bandiera è se stesso e coloro a cui vuole bene.


Il racconto presenta una trama solida e ben sviluppata, malgrado ci fossero dei momenti di vuoto che mi inducono a temere qualche possibile taglio. Certo il romanzo è appassionante non solo per il suo contesto, ma anche per la storia dei due protagonisti, legati in modo quasi ossessivo da una fragranza misteriosa che si mormora abbia dei poteri magici, ma che in realtà è solo un'essenza che lavora a livello psicologico. I personaggi sono ben costruiti, persino Durant, ed esercitano una certa attrazione sui lettori. Storia interessante, meno scontata del previsto, sicuramente un vecchio romanzo da recuperare.

domenica 14 agosto 2016

BACIAMI, ANNABEL di Eloisa James


Il mio incontro con Eloisa James era stato incontro quasi perfetto, soprattutto alla luce di un volume come LA RESA DI PIERS, che tanto aveva dimostrato come una nobile arte consista nel saper utilizzare ingredienti noti creando allo stesso tempo qualcosa di assolutamente originale. Neanche LA NOTTE DELLA DUCHESSA  mi aveva lasciato grandi perplessità, forse per i richiami letterari, per uno stile sicuramente superiore alla media. BACIAMI, ANNABEL, secondo volume della saga dedicata alle sorelle Essex, si è rivelato alquanto deludente, promettendo cose poi non mantenute.


La storia ci presenta la bella Annabel decisa a tutti i costi a trovare un marito ricco e soprattutto inglese, che possa sottrarla alla Scozia, povera ed immiserita dopo anni di sopraffazione, e dal ricordo di un passato infelice dove un padre ha compromesso la fortuna di famiglia per inseguire i suoi vizi ed i suoi sogni.


Nella bella Londra Annabel è presente con Tessa, la sorella già sposata, Imogen, la vedova infelice che non riesce a superare il dolore per la perdita dell'amato marito, e Josie, la ragazzina, ancora troppo piccola per debuttare. Mentre Imogen cerca di reagire al lutto decisa a scandalizzare la società e se stessa, trovandosi un amante, Annabel con un cipiglio cinico e determinato, è pronta a selezionare l'uomo che le possa assicurare la sicurezza economica per il futuro. Peccato che una sera ad un ballo gli occhi di entrambe le sorelle si focalizzano su Ewan Poley, un nobile scozzese dall'aria tenera e feroce allo stesso tempo, venuto a Londra per trovare una moglie.


Imogen decide subito di farne il suo amante, ma l'uomo viene subito colpito da Annabel, che non si sente per niente tentata da quello che reputa un povero scozzese senza un soldo. Malgrado la forte attrazione tra i due, lei è pronta a tutto pur di evitare che Imogen si butti via e commetta una follia, guidata dal dolore, e allo stesso tempo è pronta a tenere a distanza Ewan, per non cadere in tentazione. Peccato che l'avventatezza della sorella finisca per trascinarla nella rovina.


Legata contro voglia ad un fidanzato improbabile, costretta a partite per una terra che odia e che in qualche modo racchiude ricordi traumatici di un'infanzia vissuta all'insegna della privazione e della durezza, Annabel accetta il suo destino, ma pian piano durante il viaggio comincia a scoprire cose fondamentali di se stessa e del suo futuro marito, imparando a superare i timori che l'affliggono, fino a quando non scoprirà che le paure albergano soprattutto nel suo cuore e che per amare e guardare con fiducia al domani bisogna riappacificarsi con quello che ci portiamo dietro e dentro.


La storia ha tutto un buon potenziale, ma qualcosa in questa miscela magica non funziona e la storia si perde. A parte il cinismo di Annabel, pur giustificato dalle umiliazioni subite, ho trovato la folla di personaggi insolitamente fastidiosa con situazioni alquanto inverosimili e ridicole, forzature di una trama alquanto ingarbugliata, più adatta ad una commedia degli errori che ad un romanzo rosa che vuole sollecitare le corde delle nostre emozioni, basti pensare al roccambolesco episodio che porterà a compromettere l'onore di Annabel trascinandola sull'altare accanto ad un uomo inadatto.


Insopportabile anche Imogen la vedova. Mai come ora mi era capitato un personaggio con tutte le premesse di tragicità che mi irritasse come Imogen, sempre pronta alla follia, giustificata da un dolore buttato in faccia praticamente a chiunque. Tra le sorelle Essex quella che mi è risultata più simpatica è sicuramente Josie, forse perché la sua curiosità giovanile in qualche modo suscita una certa simpatia.


Personaggio che in qualche modo ci salva dalla noia è sicuramente Ewan, con la sua aria insolitamente tenera, con il suo mondo confuso, l'aria pigra e indolente di un felino, pronto a scattare in caso di bisogno. Peccato che poi tutte le premesse non vengano mantenute. È un po' come la storia dei baci. I due protagonisti provano una forte attrazione l'uno per l'altra, ma devono resistere fino al matrimonio e si inventano il pretesto di soli 10 baci al giorno, peccato che poi finiscano troppo presto ed i due si inventino scommesse continue pur di conquistarne altri. Tutto questo sembrerebbe anticipare una passione travolgente, che però mai arriverà e nella descrizione della loro prima notte la James resta piuttosto fredda. Peccato davvero in quanto c'era tutti gli ingredienti per ottenere un buon risultato, invece siamo decisamente sotto la media.

domenica 15 maggio 2016

PER UN NUOVO AMORE di Sandra Madden



Ho scoperto, dopo numerose letture, che per quanto riguarda il genere "Romance storico" le ambientazioni americane proprio non riescono a conquistarmi pienamente. Non so se dipende da uno snobismo europeo o per una mia naturale tendenza malinconica che mi induce a sognare le bianche scogliere su cui si infrange il mare, le brughiere ventose ed umide, la Londra nebbiosa di sceneggiati o film. Fatto sta che quando mi imbatto in storie americane, la mancanza di Duchi, Conti, figlie di papà in qualche modo mi ingrigiscono il paesaggio.




Eppure le carte ci sono tutte per potersi innamorare anche di queste ambientazioni, basti pensare a tutta la saga di OUTLANDER con il trasferimento dei personaggi in America, il Nuovo Mondo, che si offre con tutta la sua natura selvaggia ed il suo essere incontaminato e vibrante di energia. Tutti i romanzi del ciclo "historical romance" però sono spesso ambientati nel periodo della guerra civile, o poco dopo, ed in questo mondo a pezzi fatico a trovare poesia.




PER UN NUOVO AMORE ci presenta due protagonisti alquanto aticipi: Trace Reardon, è tornato a casa, dopo la fine della guerra. La sua presenza nell'esercito sudista ne ha fatto quasi un paria nella società in cui vive, ma misteriosamente è riuscito a farsi assegnare un lavoro come istrutture  in una prestigiosa Accademia.


Rimasto vedovo, con ben quattro figlie, è alla ricerca di una nuova moglie, o di una governante che possa prendersi cura di loro. Durante una festa si imbatte in Susannah Partridge, una ragazza molto bella che lavora come cameriera, che, affetta da una goffaggine incurabile, ha appena mandato in frantumi un oggetto prezioso della padrona di casa. Licenziata su due piedi, Trace le offre la possibilità di lavorare presso casa sua, occupandosi delle sue figlie.



Susannah è una donna dal passato misterioso, ma allo stesso tempo è esuberante e dolce, piena di iniziativa, tanto da conquistare l'amore di tutte le sue figlie e pian piano riuscirà a farsi strada anche nel suo cuore, volutamente gelido, in quanto Trace non ha mai dimenticato il tradimento della moglie ed è convinto che l'amore possa solo farlo soffrire.



Da parte sua, Susannah sarebbe anche ben disposta ad aprire il suo cuore al serio e posato Trace, che porta non solo nell'animo, ma anche nel corpo cicatrici profonde di una vita piena di difficoltà, ma un segreto pesante e difficile nel suo passato le chiude tutte le possibilità e la induce a rifiutare la proposta di matrimonio che Trace le farà.




La verità  è che la Guerra ha cambiato la sua esistenza per sempre e fino a quando non avrà fatto chiarezza sul suo passato, Susannah non sarà libera di dare la sua vita a nessuno.




La storia decolla pian piano e la rigidità del protagonista (in un primo momento estremamente pesante) pian piano diventa più digeribile, come l'assurda goffaggine di lei, che a tratti appare davvero poco credibile (basti pensare all'incidente del camino). Anche se sul finale il sincero innamoramento dei due li riscatta pienamente, appare piuttosto semplicistico la soluzione trovata per liberare Susannah dalle ombre del passato e renderla libera di amare di nuovo.


Nel complesso comunque la storia ha dei punti forti, certe debolezze, e qualche spunto interessante.