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giovedì 29 giugno 2017

Un uomo da odiare di Miriam Formenti


Mi sono goduta questa lettura dalla prima all'ultima pagina. Mi sembrava di vedere uno di quei film che mi piacciono tanto, dove la protagonista deve superare mille avversità, prima di coronare il suo sogno d'amore.


Dopo tante letture storiche, tra i romanzi rosa, che, negli ultimi tempi, mi lasciavano l'amaro in bocca per la scarsa contestualizzazione storica o per figure femminili troppo moderne, finalmente un romanzo che rispetta l'epoca che tratta, con una protagonista che di attributi ne ha eccome, solo che vive in un periodo storico diverso dal nostro e il suo modo di agire è coerente con l'epoca che tratta.


Regina è una nobildonna milanese, che nella guerra tra Federico I di Svevia e i comuni lombardi, si ritrova a perdere tutto quello che aveva, divenendo merce di scambio in battaglia, donata ad un barone svevo molto vicino all'Imperatore, che può fare di lei ciò che più desidera.


Solo per questo, Regina lo potrebbe odiare, ma i motivi che li separano sono tanti e quando lui le comunica che ha deciso di sposarla, non gli tace il suo disprezzo. Potrà avere il suo corpo, ma mai il suo cuore.


Stephan è un uomo d'armi abituato alla ferocia e alla precarietà della vita, ma in presenza di lei, il suo cuore trema. Non riesce ad esprimere i sentimenti che quella donna gli ispira, ma darebbe qualsiasi cosa per farsi perdonare, solo che il destino sembra opporsi e così, prima di riuscire a coronare il suo sogno d'amore, dovrà affrontare ancora molte difficoltà e imparare a perdonare, per andare avanti.


Regina a sua volta scoprirà giorno dopo giorno come la guerra possa trasformare delle persone perbene in esseri abietti e tutto l'odio che provava per suo marito, svanirà, riassorbito dall'amore che quell'uomo suscita in lei. Peccato che lui non le creda più, anche se lei, per lui, farebbe qualsiasi cosa.



Alla storia principale dei due protagonisti si affianca l'amore di Rosa per Guido, il fidanzaro storico di Regina, che per vendicarsi dell'affronto subito dallo Svevo, farà di tutto per dividerli, calpestando i sentimenti di questa donna buona e bella che, dopo la morte dei suoi, è stata cresciuta con amore dalla famiglia di Guido.
Libro consigliatissimo a tutti coloro che amano i romanzi con ambientazione storica e italiana, scritti bene e ben strutturati. 
Interessante il messaggio che alla fine traspare dal romanzo sull'assurdità e la bruttura della guerra, che rende abiette anche le persone migliori. 
Nonostante tutto c'è speranza, quando l'amore trionfa sulla morte.

domenica 11 giugno 2017

CAPELLI DI LUNA DI MIRIAM FORMENTI


I romanzi di Miriam Formenti hanno innegabilmente un potere su di me, già sperimentato altre volte, ovvero quello di catturarmi nella storia che mi raccontano e di farmi procedere a ritmo vorticoso verso il finale, mentre altre volte tendo ad essere una lettrice con tempi più calmi e meno ossessivi. Mi era già capitato in precedenza con ISABELLA PER SEMPRE, con AMABILE CANAGLIA e UNA PERLA FRA LE MANI  e arrivata alla lettura di questo quarto romanzo non posso che prendere atto del fatto che eserciti questo strano fascino su di me, che adoro le storie ed i racconti, soprattutto quando non si limitano solo a narrare di due personaggi, ma l'amore viene inserito in un quadro più ampio di una vita, pur rappresentandone il significato più profondo.


La forza della sua capacità narrativa si rivela anche nel fatto che spesso i suoi protagonisti maschili suscitano in me sentimenti alquanto contrastanti e non riesco ad amarli subito, pur aspettando, pagina dopo pagina, che ricompaiano sulla scena e nella vita della nostra eroina per portare quella svolta necessaria nell'esistenza tormentata di lei. E nessuna vita è stata più tormentata di quella di Viola Cenzi.


Siamo nell'Italia del 1351, epoca di scontri, assalti, dove le donne sono spesso viste come merce di scambio o come prede da cacciare. Uomo completamente del suo tempo è  Francesco Di Vieri, la cui famiglia è stata sterminata dal padre di Viola e che aspetta solo di vendicarsi dell'odiato nemico. Quando la nostra eroina compare in scena, lui è pronto a tutto, anche a compiere un atto che nel profondo disprezza, pur di rovinare il matrimonio di interesse che il padre di lei ha organizzato per rafforzare il suo potere. Una storia d'amore che inizia quindi con un atto di violenza non può che gettare le basi per un racconto travagliato.


Quando poco tempo dopo infatti Francesco si impadronisce del Castello dei Cenzi, uccidendo il padre ed il fratellastro di Viola (creature feroci a loro volta come emergono nel ricordo di lei), la nostra protagonista si ritrova prigioniera insieme alla sorellina Maria nelle mani di un uomo che la turba profondamente, in quando l'attrazione nei suoi confronti si mescola ad un innegabile risentimento. Quando lui cerca di riparare al danno fattole, offrendosi di sposarla, l'orgoglio dei Cenzi e la gelosia nei confronti della sensuale Elena, porteranno Viola ad un rifiuto che sconterà duramente. 


Da quel momento la vita della nostra eroina sarà una lotta continua per la sopravvivenza e persino i momenti in cui lei vive lontana da Francesco finiscono per trascinare l'attenzione del lettore in maniera tumultuosa, dimostrando come un buon racconto riesce a mantenere vivo l'interesse anche senza che i due protagonisti siano contemporaneamente presenti sulla scena. Quando si rivedranno, l'emozione del lettore è quasi pari a quella di Francesco e Viola, che dovranno intraprendere un lungo cammino per potersi ritrovare.


Non nego che ho fatto fatica a non odiare Francesco Di Vieri che, pur essendo un uomo tipico del suo tempo e della violenza che lo circonda, spesso sottopone la nostra eroina a vessazioni difficili da dimenticare e perdonare soprattutto per la sensibilità moderna. Tante volte sarei voluta tuffarmi nella pagina per affrontarlo nel mezzo di una delle sue discussioni con Viola e chiedergli su quali basi poteva rivendicare la fiducia, la fedeltà e l'onestà da parte di una donna a cui ha offerto solo qualche momento di tenerezza in un mare di violenza e risentimento. 


Ovviamente quando mi capita di lasciarmi coinvolgere in questo modo, significa che il libro mi ha preso più del normale, ma ormai con la Formenti sta diventando una piacevole consuetudine.

lunedì 31 ottobre 2016

Le cover di OTTOBRE 2016


Dal mese di settembre Leggo Rosa ha inaugurato sul gruppo facebook un nuovo gioco per le amiche. 


Si tratta di scegliere, tra quelle postate, le copertine più belle del mese. 


L'iniziativa ha riscosso un discreto successo e la partecipazione è stata lusinghiera. Già dalle prime settimane, comunque, è stato chiaro che a giocarsela erano quelle che sono arrivate in finale, inseguite dalla copertina della Rizzoli, scelta per il libro di Emily Pigozzi, Danza per me.


Tra le tante, quattro sono quelle che sono riuscite a salire sul podio.
Sì, avete letto bene, quattro e non tre, perchè il primo posto vede un parimerito, tra il romanzo di Linda Kent, Biancospino e quello di Virginia Dellamore, Non posso esistere senza di te.
Ma di cosa parlano questi due romanzi? Iniziamo dal primo.
Disponibile in digitale e in cartaceo, è ambientato in uno dei periodi più romantici e affascinanti della Storia Inglese.


Ralph Vernon è il cugino e luogotenente del nuovo lord del castello di Evershine, che ha riportato una grave ferita in battaglia. L’unica persona in grado di curarlo, è Fleur, una giovane guaritrice dagli occhi d’oro e dal carattere pungente come i rami del biancospino, dalla quale Ralph è inesorabilmente attratto. Lei ha motivi profondi e inconfessabili per voler fuggire da Evershine, ma non sa opporsi alla propria vocazione e alle insistenze di quel gigante presuntuoso, arrogante e… magnifico. Conquistare Fleur è un’impresa più ardua delle tante battaglie che Ralph ha combattuto per York durante la Guerra delle due Rose e se la passione è un’arma più affilata della spada, altrettanto mortali si rivelano la gelosia, l’odio e la sete di potere che contrastano la felicità di due cuori innamorati.
A parimerito con Biancospino della Kent abbiamo Non posso esistere senza di te, la cui copertina è stata postata da un'altra autrice Jo V. Fleming, a cui va un riconoscimento speciale, per il buongusto!


Copertina scenografica e di grande effetto per un romanzo, dispobibile al momento solo in formato digitale su Amazon, ambientato nell'Inghilterra del 1814. 

È una gelida notte di novembre, nel Northumberland, quando Ophelia Northon, sedici anni, lunghi capelli rossi, un’aria da folletto e un’anima romantica, sgattaiola fuori dalla sua camera in segreto. Il batticuore del primo amore la accompagna mentre raggiunge Joshua, il ragazzo dei suoi sogni, in procinto di partire per un paese lontano. Intende fargli un giuramento, assicurargli che lo aspetterà fino al suo ritorno, e donargli se stessa come pegno della propria promessa.
Purtroppo non arriva a destinazione: lungo la strada, un incidente imprevisto infrange ogni suo sogno, trasformando le speranze in chimere. Per giunta, il responsabile della sciagura che si abbatte sulla sua vita è qualcuno che lei già detesta: Lord Philip Percy, nipote ed erede del conte di Alnwick, un ragazzo arrogante, superbo e scontroso.
A distanza di otto anni da quella tragica notte, Ophelia è una giovane donna disillusa che vive isolata in un remoto villaggio scozzese. Non ha mai smesso di pensare a ciò che è accaduto, immaginando la vita desiderata insieme a Joshua e detestando Philip con tutta l’anima.
Ma cosa accade se il destino decide di rimescolare le carte?
Inaspettatamente, in forza di una strana disposizione testamentaria, Ophelia deve tornare in Inghilterra. Ad Alnwick si ritrova ad affrontare i fantasmi del passato: incontra di nuovo Joshua, appena rientrato dall’America, e Philip, ormai diventato conte, sempre più sprezzante e perfino più detestabile di quando era ragazzo. Riuscirà, Ophelia, a colmare il tempo perduto, recuperando i propri sogni, nonostante le profonde ferite impresse nella sua anima e nel suo corpo?
E se, nel frattempo, i sogni fossero cambiati? Se l’amore, quello vero, avesse altri progetti per il cuore?
Un romanzo sul valore delle prime impressioni, sul senso di colpa, il perdono e il riscatto. La storia di una passione fortissima e di un sentimento assoluto che travalica il tempo e l’apparenza.
Il secondo posto sul podio spetta al romanzo di Alexandra J. Forrest, Sfida al destino.


Disponibile in formato digitale su Amazon, si muove tra l'Europa e gli Stati Uniti nel  XX secolo.
Tatiana Romanov, nipote dello zar Nicola, è in fuga dalla Russia in rivolta assieme alla cameriera e alla dama di compagnia. A Dover sale a bordo del lussuoso transatlantico Atlantic Princess, diretto in America, per dare una svolta alla propria esistenza e dimenticare il passato.
La vita di bordo scorre tra feste e intrattenimenti, ma la navigazione è più avventurosa del previsto e un’inattesa minaccia mette in pericolo il transatlantico e l’incolumità dei passeggeri. Ancora una volta il destino crudele si accanisce contro Tatiana, che tuttavia trova la forza e il coraggio di sfidare le avversità e uscire vittoriosa dalle innumerevoli prove che incontra sul proprio cammino, fino a ritrovare, dall’altra parte dell’Oceano, l’amore che credeva perduto…

 L'argento se lo aggiudica Miriam Formenti con la sua Leonessa di Marzo.


Disponibile in formato digitale su Amazon, ha fatto  ha fatto parte dell’antologia celebrativa ‘Amori sull’ali dorate’, pubblicata nel 2011 nella collana Classic di I Romanzi Mondadori in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

1849
Due sorelle, diversissime fra loro, nel mezzo di una rivolta in una città assediata.

Tutto quello che desidera Maddalena, donna di buona famiglia dalle idee conservatrici, è vivere serena, dimenticando i rimorsi nei confronti del defunto marito e il rimpianto per un grande amore perduto. Inseguirà ancora la tranquillità quando questo amore tornerà nella sua vita?
“ Chiuse gli occhi, sentendo che si stava calmando. Quanto lo aveva amato… Le era bastato incontrare il suo sguardo per comprendere che, se era vero che ogni essere umano era la metà di un altro, loro due si completavano. Non era una donna disonesta. Non aveva mai tradito suo marito prima di incontrare Gabriele. Mai. Si era creduta persino una donna frigida, e soltanto quando lui l’aveva tenuta fra le braccia aveva scoperto di essere, al contrario, una creatura passionale. “

E la caparbia Serenella, con il grande sogno di vedere l’Italia libera dal giogo straniero, riuscirà a continuare a fingere di non desiderare il capitano Hartmann, l’austriaco che vorrebbe detestare?
“ Suo malgrado le tornò in mente l’austriaco, e per uno strano, inquietante momento le parve di sentire ancora la stretta di quella mano guantata intorno al braccio. Indispettita, ripensò al suo sguardo impertinente e al suo sorriso canzonatorio. Il sorriso del diavolo".
Che altro? Non perdetevi la gara di Novembre. Postate le vostre cover preferite e invitate a votarla. 
E per le amanti del vintage, ci sarà anche una gara di cover storiche. Non vi resta che partecipare!

sabato 6 agosto 2016

UNA PERLA FRA LE MANI di Miriam Formenti


Ho uno strano rapporto con i romanzi di Miriam Formenti; lo devo confessare! È una di quelle autrici che riesce ad accendere la mia curiosità e che mi induce a fare le ore piccole pur di arrivare a quel capitolo successivo dove scoprire cosa succederà, se finalmente il protagonista aprirà gli occhi e capirà, scontando poi con sofferenza (ma questo è un mio desiderio di rivincita insito nella mia natura) tutto il dolore causato all'eroina per qualche sorta di malinteso.


Mi era già capitato con ISABELLA PER SEMPRE, dove Andrea Castigli, vittima dell'inganno di Cecilia, sul finale del libro finiva per rendersi poco amabile agli occhi delle lettrici, ed in qualche modo anche in UNA PERLA FRA LE MANI mi sono ritrovata ad amare ed odiare il protagonista con maggiore veemenza, soprattutto alla luce dell'assoluta innocenza di Pearl.

La sua storia esigeva di essere raccontata, soprattutto dopo averne sentito tanto parlare in AMABILE CANAGLIA. Pur non incontrandola nel precedente romanzo, si finiva subito per entrare in sintonia con questa ragazza sventurata che per uno strano scherzo del destino si ritrova catapultata in una situazione quanto mai avventurosa. Quando compare nelle prime pagine di questo romanzo, praticamente già l'amiamo e siamo solidali con lei.


La bellissima Pearl ha già attraversato l'inferno quando la vediamo venduta a due brutti ceffi che sembrano promettere un destino di maltrattamenti e di sfruttamento. La sua esistenza però subirà una svolta decisiva in seguito ad un attacco da parte di alcuni indiani e al conseguente intervento di Lord Amstrong, che le salverà la vita, pur dubitando fortemente della storia che la ragazza racconterà.


Portata nella sua bellissima tenuta, Pearl e Luke stabiliscono un rapporto strano, altalenante, fatto di attrazione e allo stesso tempo di diffidenza. Lui la crede una deportata ed un'avventuriera, pronta a mentire sul suo passato e decisa a fuggire alla prima occasione. Lei si innamora quasi subito del suo salvatore, ma si rende conto che la storia che racconta difficilmente verrà ascoltata e presa per vera.


Se la parte iniziale è sicuramente quella più dinamica, durante il soggiorno di Pearl nella tenuta di Luke Amstrong la ragazza attraversa un periodo di maggiore quiete, mentre lui indaga sulla famiglia di lei, cercando di scoprire chi sia la donna accolta nella sua casa. Ma anche Luke ha molti segreti, soprattutto quelli che riguardano le origini discutibili della sua famiglia.

Ho trovato particolarmente interessante aver presentato un protagonista invaghito di un'altra donna nella fase iniziale. Nel presentarci il suo rapporto con Inge, ed il modo in cui esso si gretola, man mano che nasce e cresce il sentimento tra Luke e Pearl, è come se la presenza dell'altra donna desse corposità e credibilità alla vita del nostro eroe.

Inge è accecata dalla passione per Luke, ma allo stesso tempo i pregiudizi ed il timore di quello che la gente dice su di lui la inducono a fare delle scelte che lo allontaneranno da lei in maniera definitiva, mentre Pearl sarà pronta ad amare senza remore.

Mi sarebbe piaciuto che fosse dato più spazio alla fase di  innamoramento tra Luke e Pearl, al loro periodo felice, prima dell'arrivo della lettera dall'Europa che pone fine al idillio e rimette in moto tutti i personaggi, in un nuovo capovolgimento della situazione. Per fortuna ad impedire l'inevitabile, ovvero la partenza di Pearl, sopraggiungerà un nuovo fondamentale evento, che darà a tutti la possibilità di capire e perdonare.

sabato 23 luglio 2016

AMABILE CANAGLIA di Miriam Formenti


Qualche mese fa avevo già incontrato quest'autrice, con il suo ISABELLA PER SEMPRE che ricordo di aver letto voracemente, soprattutto sul finale, desiderosa di vedere come le sorti dell'eroina potessero ribaltarsi. Mi era rimasto quindi un ricordo piacevole della Formenti e quando ho visto questo volume dalla splendida copertina, tra i romanzi di un'amica, me lo sono fatta prestare.


Mi aspettavo una storia italiana, invece mi sono imbattuta in un romanzo di ambientazione inglese, con una strizzata d'occhio a casa nostra, ovvero il bel conte Giovanni Calozzi. La storia però potrebbe tranquillamente essere stata scritta da una Marianne Rose, Mary Claire Foster o qualsiasi altro nome anglosassone, in quanto lo spirito che emerge e le atmosfere che lo impregnano sono quelle britanniche, anche se la rossa protagonista ha tutto lo spirito indomito dei suoi avi irlandesi e questo per me sicuramente è un punto in più per ragioni puramente personali.


Amabel Lynch è a Londra insieme alle due sorelle gemelle, la pacifica Roseanne e la pratica Pearl. Le ragazza sono state mandate nella capitale dalla madre, dopo che il padre è morto ed i loro beni sono stati confiscati. Il loro futuro è incerto e solo una presentazione in società da parte del ricco zio inglese potrebbe in qualche modo salvarle grazie ad un buon matrimonio. Pearl è l'incaricata a bussare alla porta del ricco parente, ma per un terribile scherzo del destino, la giovane viene scambiata per una ladra ed arrestata.

Amabel, disperata, decide di andare a bussare alla porta della casa dello zio Weston per chiedere il suo intervento, ma ad accoglierla sarà Givanni Calozzi, il nuovo inquilino della casa. Il ricco conte italiano viene subito colpito dalla bellezza della ragazza, ma anche dal suo spirito intrepido e la sua natura da gentiluomo lo induce a mettersi a disposizione delle due ragazze per cercare di far uscire Pearl dalla prigione.


Ancora una volta il destino si accanisce sulle giovani Lynch e il destino di Pearl sembra segnato per sempre, spedita in America con le altre prigioniere. Giovanni si adopera per poter rintracciarla e offre ad Amabel e Roseanne tutto il suo appoggio, mentre sboccia la passione, assoluta e selvaggia tra i due, proprio quel tipo di amore che Amabel aveva sognato e per cui aveva rifiutato la proposta di nozze di un amico d'infanzia. Ma il passato di Giovanni è pieno di ombre e la felicità non è così scontata e facile da raggiungere come si potrebbe supporre. L'uomo infatti è sposato con Inez, che vive la sua vita lussuosa in Francia.

I due amanti clandestini si scontrano anche per via del loro carattere e quando Giovanni parte per la Francia, deciso a risolvere la sua situazione (anche se non ne ha fatto parola con Amabel), la ragazza decide che riuscirà a dare una svolta al destino e ad avere quel debutto in società che si meritano, cercando di far in modo che Roseanne possa trovare la sua altra metà. Quando Giovanni tornerà a Londra, scoprirà che la donna che ama è diventata tra le ragazze più corteggiate, in modo particolare dal pericoloso Loyd, un nobile dalla fama alquanto dubbia.

Le vicende seguono appassionanti fino alla fine, anche se il mio cuore in qualche modo resta diviso e incuriosito, perso oltre oceano, dietro ad una sorella di cui non abbiamo notizie e che è stata lanciata verso la più terribile o avventurosa delle vicende. Che ci sia un libro con la storia di Pearl è a mio parere scontato, non so se già pubblicato o nascosto nel cuore della Formenti, pronto a saltare fuori appena gli si concederà la penna, ma resta sicuramente uno dei miei rimpianti in questa storia interessante e piena di colpi di scena.


Oltre a Pearl, ho anche il rimpianto dell'Irlanda e di Daniel, il pretendente respinto che stranamente si è conquistato un posto nel mio cuore con qualche singola battuta a lui dedicata. Ma anche qui ho motivazioni personali che mi riportano alle verdi colline d'Irlanda, ad uno sguardo acquamarina teso verso l'orizzonte e ad un'altra storia, questa mai raccontata. Nel complesso buon libro.

sabato 2 aprile 2016

ISABELLA PER SEMPRE di Miriam Formenti


Dopo aver vinto un mio tabù personale (e dopo aver sviluppato una sorta di profondo interesse per la storia e le ambientazioni italiane), eccomi nuovamente a commentare un romanzo scritto da una penna nazionale, Miriam Formenti, di cui non avevo letto mai assolutamente niente. Se il romanzo della Masella mi aveva conquistato con la sua Genova dai mille volti, eccomi precipitare sul finire del Quattrocento, sulla strada che conduce a Mantova.



Un convoglio formato da Cecilia e la sua nutrice è fermo in una locanda, dopo che i mercanti pagati per condurle in città, dalla nobile Claretta Alipandi, zia della sfortunata Isabella, le hanno abbandonate. Quando la storia inizia infatti, Isabella, figlia unica di Maria Braschi, è appena morta, e Cecilia, che è cresciuta con lei, protetta dalla sua madrina, non sa cosa fare per poter trovare un passaggio sicuro per la città. Sono due donne sole e senza un soldo, inoltre la bellezza di Cecilia induce molti uomini a proporle soluzioni non consone.



A risolvere la situazione di stallo, in un'epoca in cui le donne non potevano viaggiare da sole, contribuiscono due fattori: la nutrice, convinta che l'unico modo per poterne uscire è quello che Cecilia assuma l'identità della defunta Isabella, ed Andrea Castigli, potente barone vicino ai Gonzaga, arrivato alla locanda proprio negli stessi giorni.



Per un equivoco, in un primo momento Andrea scambia Cecilia per una cameriera compiacente, fino a quando non scopre la sua presunta identità e decide di intervenire per allontanarla dalla locanda e condurla sana e salva da Claretta a Mantova.



Coinvolta in un intrigo più grande di lei, pur di sopravvivere, Cecilia abbandona la sua identità per trasformarsi in Isabella Braschi, accolta con amore dalla zia e dalla sua famiglia e ben presto corteggiata e sedotta nell'animo dallo stesso Andrea, che decide di farne la sua sposa. Peccato che l'amore, giunto a coronare un'unione che appare propizia sotto molti punti di vista, sia in qualche modo minacciato da un segreto e da una bugia che prima o poi è destinata ad essere svelata.



Confesso di essermi lasciata prendere da questa storia e di essermi fatta condurre dove voleva l'autrice, sempre più intrigata da un rapporto sincero e profondo da parte di entrambi, sebbene basata su una bugia. Nel momento in cui Andrea scopre la verità sull'identità della moglie, il lungo calvario subito da Cecilia è stato difficile da digerire, tanto che mi sono chiesta fino a che punto l'amore può resistere al disprezzo e alle ingiurie, causate anche da un ragionevole furore.



Andrea, amareggiato dalle menzogne di Cecilia, ma incapace di mandarla via, inizia un suo duro percorso nei confronti della donna, fino a quando non si renderà conto di non riuscire a vivere senza di lei e di essere disposto a perdonarla.



La storia mi ha conquistato, anche se sul finale la mia natura vendicativa avrebbe voluto vedere Andrea strisciare da Cecilia, chiedendole perdono, invece che semplicemente concedendolo a lei, ma a parte questo particolare, che dipende da un gusto puramente personale, il romanzo è interessante, pieno di spunti e sicuramente originale anche nel suo finale.



Dopo decine e decide di romanzi letti, con ambientazioni britanniche, devo dire che trovo rinfrescanti queste storie che mi restituiscono un mondo a me familiare, se pur comunque ammantato di quel fascino che solo il passato riesce a creare.