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domenica 16 ottobre 2016

PASSIONE OLTRE IL TEMPO di Diana Gabaldon


PASSIONE OLTRE IL TEMPO è il prosieguo naturale di TAMBURI D'AUTUNNO, o meglio è quella seconda parte del volume DRUMS OF AUTUMS che in Italia è stato diviso dal colpo d'ascia dell'editoria italiana convinta (forse a ragione visto quello che ho letto in giro) che il pubblico di lettrici non sarebbe stato attirato per niente da un volume così corposo.


La verità è che le due parti sono state concepite come un unico, secondo una strutturazione ben precisa dell'autrice, che dissemina di elementi apparentemente illogici nella fase iniziale e che ritornano prepotenti più avanti, incastrandosi decisi in un puzzle che rivela un'immagine d'insieme assolutamente perfetta.



La storia riprende con Brianna e Roger, i due quasi amanti che si cercano, si sfuggono e si allontanano, mentre la ragazza lotta con i suoi fantasmi ed i suoi dubbi, ora che ha perso anche sua madre, ha scoperto un padre che ignorava e teme l'amore di Roger. Ma soprattutto Bree viene spinta all'azione dalla scoperta del destino dei suoi familiari. Nascondendo a Roger le sue intenzioni, la ragazza si lancia in un'avventura che cambierà per sempre la sua vita e Roger, innamorato prudente e attento, manda all'aria la sua esistenza pur di raggiungerla e salvarla da eventuali pericoli.


Se Claire e Jamie compaiono ancora predominanti, come coppia consolidata, punto di riferimento di una piccola comunità che si sta creando tra le montagne, intorno al Ridge, i due amanti dalle stelle avverse sono Bree e Roger. Lei insegue suo padre, o meglio il fantasma eroico dell'uomo che ha conosciuto solo dai libri di storia e dai racconti, cercando allo stesso tempo anche il ricongiungimento con la madre. Roger insegue lei, calandosi fino all'inverosimile in un mondo che aveva sempre studiato attraverso la lente del letterato, ignorando come certi concetti si vivano sulla pelle in maniera completamente diversa.


Inseguimenti per nave, tra pirati e briganti, tra passione ed amore, i due si ritrovano, si perdono con una Gabaldon che riesce a gestire l'elemento di sorpresa al meglio di sé, soprattutto quando Bree si presenta dai genitori incinta di un bambino che non è di Roger, ma del terribile Stephen Bonnet. La verità sarà dolorosa e drammatica. E altrettanto abile si dimostra anche nel gestire la scomparsa di Roger, come se la sua penna fosse l'obiettivo di una videocamera che ci lascia sulla strada di campagna che porta al Ridge con Jamie ed il giovane Ian che sono pronti a vendicare l'onore di Bree, senza conoscere la verità.


Per tutto il resto del libro rimaniamo con il fiato sospeso, mentre Bree aspetta il suo bambino e aspetta Roger per poter tornare indietro, mentre Jamie ed Ian ignorano che l'identità misteriosa dell'innamorato di Bree coincide con quella dell'uomo di cui si sono sbarazzati. La scoperta si rivelerà drammatica ed emozionante, con la nuova promessa e la nuova avventura per salvare Roger e conquistarsi il perdono di una figlia appena ritrovata.


Sintetizzare tutte le emozioni di questo romanzo corposo è decisamente un'impresa ardua, ma anche questo volume alla fine si rivela emozionante per la ricerca costante di sé, per la scoperta di un padre leggendario fatto invece di passione e sangue, capace di commettere a volte errori imperdonabili, per l'interazione dei vari personaggi, per quella coppia consolidata e splendida che continua ad amarsi e a conquistarci, malgrado le mille avventure e disavventure. Decisamente un altro tassello fondamentale nella grande storia corale di Jamie e Claire.






FRASI TRATTE DAL ROMANZO

«Se sei la figlia di Jamie Fraser», disse Laoghaire con voce fredda e chiara, «e potresti anche esserlo, a giudicare dal tuo aspetto, allora sappi una cosa: tuo padre è un bugiardo e un puttaniere, un imbroglione e un ruffiano. Tanti auguri a tutti e due.»

***

«Dio buono, se assomigli a mio fratello!»    Lasciata da sola, Brianna tornò alla lettera, rileggendone lentamente l'inizio mentre la stanza silenziosa attorno a lei svaniva via via che Jamie Fraser tornava in vita tra le sue mani, la sua voce talmente vivida al suo orecchio interno che avrebbe potuto benissimo trovarsi lì in piedi davanti a lei, con il sole della finestra che scintillava sui suoi capelli rossi.

***

«Aye, bene. Quando tornò era... diverso. Be', è normale, aye?» Sorrise appena, poi abbassò di colpo gli occhi, pieghettando tra le dita il tessuto del kilt.    «Era come parlare con un fantasma», soggiunse piano. «Mi guardava, sorrideva, rispondeva... ma non era veramente lì.» Tirò un profondo respiro, e lei potè vedere i due solchi tra le sue sopracciglia approfondirsi per la concentrazione.    «Prima — dopo Culloden — insomma, era diverso. Lui era talmente ferito, e aveva perduto Claire.
(Ian parlando di Jamie a Brianna)

***


Rimase lì seduta ad ascoltare, e le parve di capire che cosa avesse trovato in quel luogo Jamie Fraser.    Non solitudine, ma raccoglimento. Non sofferenza, ma resistenza, la scoperta di una risoluta parentela con le rocce e il cielo. Aveva trovato qui una pace severa che trascendeva i disagi del corpo, e che anzi gli aveva guarito le ferite dell'anima

*********

«Dicono che per un figlio è bene conoscere il proprio padre, ma secondo me non ci sono dubbi su chi sia il tuo, ragazza. Potrai anche aver ereditato il naso dritto e i riccioli rossi da chiunque altro uomo, ma quella testa dura no, quella è di Jamie Fraser.»

***

Aveva vinto: Claire era sua, così come questa splendida bambina...questa giovane donna, si corresse guardandola. Ma Randall le aveva avute al proprio fianco per vent'anni; non c'era dubbio che avesse lasciato un suo segno su di loro. Di quale segno si era trattato, comunque?

***

«C'è il corpo e c'è l'anima, Sassenach», soggiunse lentamente, come per ordinare le idee insieme alle parole. «Tu sei un medico, e conosci bene il primo. Ma l'altra è più importante.»


***

Uomo perbene non protesterà. E se invece lo farà... be', allora vuol dire che non ti merita, e io lo ridurrò in polpette, e poi andrò subito a cercarti un uomo migliore.»
(Jamie parlando a Brianna della violenza subita e di Roger)

***

Istruito all'università di Parigi, confidente di re e amico di filosofi, era pur sempre un Highlander, nato per il sangue e per l'onore. Il corpo di un guerriero e la mente di un gentiluomo... e l'animo di un barbaro, pensò con amara ironia, per il quale né la legge di Dio né quella dei mortali erano più sacre dei legami di sangue.

***

«Tu sei sangue del mio sangue», sussurrò, «e ossa delle mie ossa. Ti dichiaro mio figlio di fronte a tutti gli uomini, ora e per sempre.
(Roger parlando a Jemmy)

domenica 2 ottobre 2016

TAMBURI D'AUTUNNO di Diana Gabaldon


Che altro aggiungere ad un racconto d'amore e d'avventura come quello de LA STRANIERA, dopo praticamente tre volumi quasi perfetti che ci hanno regalato una delle storie di passione e lotta, desiderio e riscatto tra le più appassionanti e avvincenti degli ultimi anni? Era questa la domanda che ronzava nella mia testa quando, qualche anno fa, ho intrapreso la lettura di questo volume.


I precedenti LA STRANIERA, L'AMULETO D'AMBRA, IL RITORNO, completati dagli imperdibili IL CERCHIO DI PIETRA  e LA COLLINA DELLE FATE, avevano in qualche modo chiuso il cerchio, riunendo una coppia amata che dopo tante tribolazioni aveva davanti un futuro pieno di possibilità dove iniziare una vita insieme. Eppure a ben vedere, la Gabaldon riesce a trovare uno dei pochi fili lasciati liberi e persi catturando la mia attenzione ancora una volta e quel filo è Brianna, la figlia lasciata indietro.


In realtà questo sesto volume inizia nell'America del 1767, durante un'assolata estate, dove i nostri eroi si sono riuniti agli inseparabili amici di avventura, ovvero Fergus ed il giovane Ian, che Jamie vorrebbe molto volentieri rispedire a casa dalla sorella, contro il desiderio di avventura del ragazzino, che riesce a perdere la nave dove doveva imbarcarsi e a seguire lo zio nelle sue peripezie. La scena inizia cupa e drammatica, in quanto l'animo di Jamie lo ha indotto ad assistere all'impiccagione di un suo vecchio compagno di cella, mosso dal desiderio di dargli poi una degna sepoltura. Durante l'esecuzione, suo malgrado, si ritrova a salvare un giovane uomo sulla cui testa pende l'accusa di pirateria, un tale Stephen Bonnet, salvataggio di cui avrà modo di pentirsi amaramente.


Claire e Jamie partono per raggiungere Jacosta Cameron, una zia di Jamie trasferitasi in America molti anni prima. Derubati dallo stesso Bonnet durante il viaggio di risalita lungo il fiume, i nostri eroi arriveranno nella ricchissima tenuta di Jacosta, donna potente e carismatica, come tutti i MacKenzie, che cercherà in tutti i modi di affascinare il nipote, con la speranza di farne il suo erede. Ma il destino di Jamie e Claire sembra raccontare tutta un'altra storia, in quanto i due, fiutando le manipolazioni tanto simili a Dougal e Colum, decideranno di intraprendere un'avventura completamente nuova, diventando gli unimi padroni della propria vita.

L'America in cui si ritrovano infatti è molto diversa dalla terra in cui Claire ha vissuto buona parte della sua vita adulta, dopo essere ritornata con Frank. È un luogo selvaggio, non ancora domato, con il governo britannico pronto a finanziare chiunque abbia il coraggio e la volontà di insediarsi in terre minacciose e ancora occupate dagli indiani. Jamie accetta l'offerta e parte con Claire per creare il suo piccolo mondo, costruendo letteralmente il proprio universo pietra su pietra.


E mentre i nostri due eroi conquistano il nuovo mondo (Claire con le sue competenze mediche, tanto da essere soprannominata dagli indiani "Donna Medicina", una novella Dottor Mike, e Jamie con il suo carisma e la sua intelligenza), la storia riacciuffa la splendida Brianna, lasciata indietro o avanti (secondo i punti di vista) nel mondo moderno.


Bree cerca di fare i conti con il dolore più grande, ovvero quello dell'assenza della madre, cercando di andare avanti con la sua vita, senza riuscirci pienamente. Roger le è accanto, ma tra i due sembra quasi che ci sia una barriera. Lui vorrebbe sposarla, legarla a sé per la vita, ma lei teme che il grande amore possa poi rivelarsi solo momentaneo. Intanto però Roger scopre qualcosa di terribile su Claire e Jamie, durante alcune sue ricerca, e decide di tacere la verità alla ragazza per paura di perderla.


Come al solito il giudizio sul romanzo è incompleto, in quanto si tratta solo della prima parte, ma quello che colpisce è la trasformazione graduale del contesto, come tutto appaia davvero nuovo, senza smarrire tutto quello che si è conquistato, ovvero il rapporto sempre più solido e stabile tra Claire e Jamie, pronti a lottare per la loro vita, per il loro amore e per la loro famiglia. Capitolo sicuramente accattivante, pieno di promesse poi mantenute nel successivo volume PASSIONE OLTRE IL TEMPO.

sabato 24 settembre 2016

LA COLLINA DELLE FATE di Diana Gabaldon


La lettura de LA COLLINA DELLE FATE è una tappa obbligata soprattutto dopo aver terminato IL CERCHIO DI PIETRE, ovvero la prima parte del volume VOYAGER. L'editoria italiana ha deciso in questo modo, lasciandoci in sospeso per mesi prima di poter scoprire come le vicende di Jamie e Claire, sulle tracce del giovane Ian, si concluderanno. Eppure bisogna ammettere che questo quinto volume esercita su di me un fascino inspiegabile ed unico.


Nel libro precedente avevamo scoperto la vita solitaria dei nostri due innamorati, il peso insopportabile della separazione, il rincontro e la riscoperta, poi tutto era precipitato drammaticamente, con il rapimento del simpatico Ian e in questa parte conclusiva salpiamo letteralmente per il Nuovo Mondo, immergendoci in un contesto completamente nuovo ed emozionante.


Nel mio giudizio di questo capitolo onestamente sento di essere di parte, cresciuta a pane e racconti di pirati, CUORE SELVAGGIO e i racconti di Salgari. I Caraibi per me sono un luogo magico della mia fantasia di ragazzina, innamoratasi perdutamente di un Juan del Diablo che resterà vivo per sempre nel cuore di quelle che lo hanno amato. Quando ho scoperto che Jamie Fraser, intollerante al mare e a tutto quello che è in movimento, (come avevamo già scoperto al tempo de LA STRANIERA), giura alla sorella di riportarle indietro Ian, il mio cuore in qualche modo si è aperto ancora di più per accogliere questa coppia che è riuscita ad affascinarmi piano piano, conquistandosi un posto tutto suo.


Sintetizzare le vicende di questo volume è impresa argua, ma basta dire che tutti i nodi verranno al pettine e misteriosi elementi lanciati apparentemente senza significato nella prima parte qui si ricongiungeranno come tasselli di un puzzle per sorprendere il lettore affascinato, basti pensare alle ossa di uno scheletro centenario portato a Joe Abernathy e che, senza che lei lo sappia, sono strettamente legati alla stessa Claire.


Storia di tempeste, di assalti di pirati, di naufragi e di uomini folli (come il prete solitario che salva Claire e che nasconde un amore tormentato e dannato per una donna perduta), di insospettate ricomparse, come il fascinoso Lord John con il quale la nostra eroina stabilirà un rapporto di attrazione e repulsione fin dai primi momenti, di matrimoni segreti, di cerimonie romantiche sotto il chiaro di luna, di balli chiacchierati, di riti africani e di insospettabili assassini.


In questa girandola di vicende che trascinano il lettore pagina dopo pagina, Claire e Jamie spiccano con la solidità di un amore ritrovato, di una passione che si riscopre dopo anni di separazione e duna complicità che in qualche modo li ha sempre caratterizzati e che qui ritorna intensa e magica come solo i grandi amori sanno essere.


E di fronte ad un amore così poco importa che a tratti sembra quasi che certe situazioni appaiano lievemente forzate (come la liberazione di Ian ed il magico proiettile che riesce ad uscire senza lasciare danni permanenti), perché quello che conta è un lieto fine aspettato, desiderato, sperato per anni e alla fine faticosamente conquistato.


La Gabaldon non solo ci regala una storia completamente nuova, in un contesto pieno di possibilità, pur coinvolgendo e trascinando con sé dall'altra parte del mondo tutti i personaggi che ci sono più cari, ma nell'ultima pagina, quando tutto sembra perduto, con un abile colpo di coda davanti ai nostri occhi e a quelli dei nostri eroi si apre un orizzonte di infinite opportunità e questo accade solo con i grandi romanzi. Provare per credere.


domenica 31 luglio 2016

IL CERCHIO DI PIETRE di Diana Gabaldon


Sono in crisi di astinenza. Lo confesso candidamente. Adesso che la serie della STARZ ci ha mandato in vacanza e la produzione non ha ancora iniziato le riprese del continuo, sono alle prese con i ricordi di questo volume, naturale proseguimento de IL RITORNO.


Odio i finali aperti, anche nelle saghe. Non sopporto quando gli autori non pensano alla frustrazione di un lettore che rimane in attesa per anni per scoprire quello che succederà, soprattutto dopo aver palpitato per centinaia di pagine. È una sorta di furto giustificato dal desiderio di assicurarsi dei lettori anche per il prossimo volume. La Gabaldon è cascata in questa rete diverse volte, durante la pubblicazione dei vari libri della saga. Non sempre, bisogna concederglielo, ma questo giochetto frustrante è comparso un paio di volte e il passaggio da IL RITORNO a IL CERCHIO DI PIETRE è tra quelli più difficili da digerire.

La separazione tra i due protagonisti non sarà mai più così dolorosa (concedetemi questo SPOILER), ma innegabilmente la battaglia di Culloden è quella che segna il periodo più oscuro per questa coppia. Malgrado ciò, confesso di aver adorato questo libro come pochi, malgrado in giro abbia letto commenti più frustrati dei miei.

Non pensavo che la storia di Jamie da solo, ovvero lontano dal suo amore, mi potesse appassionare così, eppure il suo è un racconto epico, doloroso e commovente di un uomo che pur separato fisicamente dall'amore della sua vita, cerca di andare avanti, cresce, diventa un punto di riferimento per la sua gente, pur portando sempre con lui il ricordo dell'amore passato.

Mentre rintracciamo la sua storia e la sua presenza grazie alle ricerca di Roger (che già amavamo, ma che per questo suo ruolo di traghettatore si guadagna la nostra stima incondizionata), seguiamo la nostra eroina, Claire, scoprendo la sua storia con Frank, il loro matrimonio fallito, il ruolo chiave di Brianna nel tenerli uniti, separati da uno spettro più di carne ed ossa che solo partorito dalla mente di Claire.

Lei deve decidere di rinunciare a tutta la sua vita per ritornare dall'amore di sempre, anche se questo significa tagliare i ponti con tutto e tutti. Ma parliamo di una storia senza precedenti, non di quelle relazioni normali, fatti di difetti, litigi, adattamento. Che Claire e Jamie siano anime gemelle, che pur con proprie diversità, si sono sempre ritrovati in un unico e stretto legame che ne fa una famiglia, è un dato di fatto. Tornare è una scelta obbligata.

Questo primo volume del romanzo inglese chiamato VOYAGER è per buona parte un racconto di vite separate, di scelte da affrontare, o delle conseguenze subite. E sia nel seguire i passi di Jamie, subito dopo Culloden, il carcere, i lavori forzati in Inghilterra, la nascita di William, il ricordo di Claire, che nel racconto di un'eroina matura, dedita al suo lavoro, alla figlia, incapace di ricostruire il rapporto sgualcito con Frank, troviamo nuove sfumature di personaggi che ormai amiamo profondamente.

E la parte finale è tutta concentrata sull'emozionante ritorno, su questo ripercorrere le strade del passato, affrontandone pienamente i cambiamenti che gli anni hanno portato su tutti loro, non solo su Jamie, sempre sulla breccia in prima linea a combattere per quello che crede (il benessere della sua famiglia), ma anche sugli altri personaggi: il piccolo Fergus, ormai diventato uomo, Jenny dal carattere indomabile, Ian il giovane, ancora un ragazzino, destinato a segnare la storia e a conquistare il nostro cuore una volta per tutte.

Romanzo fondamentale, interessante lettura in una prospettiva diversa di due personaggi fatti l'uno per l'altra e costretti a dividersi. Ed il rincontro ci ripaga pienamente della lunga e straziante attesa.

sabato 16 luglio 2016

IL RITORNO di Diana Gabaldon (vol. III)


L'editoria italiana ha deciso, dato la mole cospicua di DRAGONFLY IN AMBER, di dividere la storia in due parti, come se si trattasse già di una serie televisiva lasciandoci in sospeso per la pausa di metà stagione. La verità è che dopo la conclusione di L'AMULETO D'AMBRA , non si può fare a meno di tuffarsi nel suo naturale continuo, ovvero IL RITORNO, che ci riconduce per mano verso la Scozia che i due protagonisti avevano abbandonato precipitosamente alla fine de LA STRANIERA.


Se la prima parte di volume precedente era mondana, frivola, politica, sensuale e allo stesso tempo dolorosa, il ritmo de IL RITORNO è quello fatale, epico e commovente che scandisce l'avanzata dei nostri eroi verso il baratro. Che alla fine della corsa ci fosse la separazione ed il desolato campo di Culloden, dove tante vite saranno falciate, appare evidente fin dalla prima pagina di L'AMULETO D'AMBRA, dove una matura Claire bussa alla porta del giovane Roger.


La guerra è stata combattuta e persa, nulla è stato cambiato, e tutta la drammatica marcia, con l'esercito scozzese ed il bel Prince Charlie sono solo un precipitare nel cuore disumano e drammatico del conflitto. Claire e Jamie si amano ancora con follia e passione, ma il mondo che li circonda si sta frantumando e loro impotenti cercano di combattere fino alla fine per evitare l'inevitabile: ovvero la sconfitta, la morte, il tradimento e la fine di tutta una civiltà.


E se il ritmo incalzante di questo lungo addio tra di loro ci rende più prezioso ogni momento che i due vivono insieme, proprio nella proiezione di un addio e di una lunga separazione, nel frattempo seguiamo le vicende di tutti: la tragica storia d'amore di Mary ed Alexander Randall, il piccolo Fergus che scopre l'orrore della guerra e degli uomini, la vendetta di Murtagh, la morte di Rupert e la fine di un'epoca.


Il tono tragico e allo stesso tempo romantico di questa storia tiene stretto il cuore del lettore fino alla scena dell'addio davanti alle magiche pietre di Craigh Na Dun che Claire aveva cercato di raggiungere disperatamente nella prima parte de LA STRANIERA. Adesso questa meta è la porta di fuga, ma anche di separazione quando i due sentono ormai di non poter vivere l'uno senza l'altra, ma di doverlo irrimediabilmente fare.


La presenza di Roger e di Bree, il loro orecchio attento alla storia, ci riconducono al presente, ad una vita che Claire ha affrontato con il coraggio che la contraddistingue, ma a cui manca la parte fondamentale, quel cuore e quella passione lasciati indietro nel tempo, secoli prima, in un'altra vita.


E se Bree si fa odiare nella fase di ribellione ed incomprensione, non conoscendo Jamie e l'amore che è riuscito a conquistare non solo nel cuore di Claire, ma di tutte le fans, pian piano si riscatta grazie alla presenza costante di Roger, che l'aiuta a capire, che la conduce per mano nel viaggio che la porta dritta all'anima di sua madre.


E se tutto il tono del libro in qualche modo è drammatico ed epico, come se il rullo dei tamburi di guerra facesse da sottofondo costante, sul finale, con la comparsa di Geillis, pronta al suo salto indietro, con il ritorno della collina incantata, la speranza di un vero ritorno rende sopportabile l'addio.


Se il romanzo LA STRANIERA ci offriva un finale chiuso, dando respiro al lettore che aveva trepidato con i protagonisti durante tutto il lungo percorso, IL RITORNO ci lascia come sospesi sul orlo del precipizio, in attesa di saltare o di salvarci definitivamente. E anche se amiamo Diana Gabaldon, questa separazione brusca ed improvvisa proprio è difficile da digerire.


Nel corso della lunga saga, lo rifarà, ma mai come in questo momento il fatto che non ci sia un'altra pagina da girare, dopo l'annuncio di Roger a Claire, ci rende frustrate, infelici, insoddisfatte e allo stesso tempo assolutamente determinate a leggere il continuo. E questi sentimenti si accendono solo quando ci troviamo difronte ad un libro che ci ha conquistato completamente.

domenica 10 luglio 2016

L'AMULETO D'AMBRA di Diana Gabaldon (Vol II)


In questa domenica estiva dalle temperature piuttosto alte, noi "devoti" (più che fans) della saga frutto della penna di Diana Gabaldon, stiamo cercando di digerire la bellissima puntata finale della seconda stagione, e ho decido di dedicare un post al secondo volume da cui è tratta la serie, ovvero DRAGONFLY IN AMBER, che in Italia, per ragioni e logiche che non capisco, è stato diviso in due "puntate", o capitoli, ovvero L'AMULETO D'AMBRA ed IL RITORNO.


Di volumi ne ho letti tanti e di autrici che mi convincono ho una lista segreta, ma nessuna è mai riuscita a farmi perdere, innamorare, deludere ed infuriare come Diana Gabaldon. La nostra è una storia tormentata. Il primo volume, LA STRANIERA , è un romanzo unico, conclusivo che ci racconta una storia d'amore appassionata ed intensa, quella di Jamie e Claire, due anime affini che per uno strano scherzo del destino si ritrovano e si innamorano, affrontando mille ostacoli pur di stare insieme.


Il finale de LA STRANIERA ci aveva lasciato con il cuore pieno di speranza, per aver recuperato Jamie dopo la terribile esperienza della prigione di Wentworth ed il futuro di entrambi sembrava aprirsi pieno di possibilità. L'AMULETO D'AMBRA si apre raccontandoci tutta un'altra storia, molto più ingarbugliata e scioccante di quanto un lettore possa immaginare.


Ci ritroviamo nella Scozia degli anni sessanta del ventesimo secolo, non più nella Francia del settecento dove li avevamo lasciati e Claire ormai è una donna di cinquant'anni, ancora bellissima, vedova del marito Frank e madre di una ragazza di soli vent'anni, Brianna, che porta incisa su di sé la sua appartenenza al clan Fraser e a Jamie.


Ad aprire la porta alle due donne è un fascinoso Roger Wakefield, il figlio del reverendo, a cui la donna da un incarico singolare: rintracciare il destino di una serie di uomini del clan Fraser vissuti nel XVIII secolo. La verità è che Claire ha deciso di scoprire se il suo amore (Jamie) da cui si è separata alla vigilia della battaglia di Culloden, è riuscito nel suo intento, ovvero quello di mettere in salvo i suoi uomini morendo combattendo. Ed è pronta a rivelare a Bree, che ha sempre pensato di essere la figlia di Frank Randall, la vera storia su suo padre.


Mettendo da parte la delusione di scoprire che i due innamorati si sono separati, la storia si rivela appassionante e molto più mondana del romanzo precedente, in quanto Claire racconta ad un affascinato Roger e ad una scettica Bree la storia del suo amore per Jamie e del loro tentativo di sventare la seconda ribellione giacobita.


La prima parte del romanzo, che corrisponde all'edizione italiana di L'AMULETO D'AMBRA, ha un'ambientazione completamente diversa, più mondana, dinamica, piena di intrighi politici, di duelli, di feste a corte e di personaggi singolari.

Compariranno sulla scena personaggi destinati a lasciare una traccia profonda nei libri a venire, come il piccolo borseggiatore parigino, Fergus, che Jamie praticamente adotta e che porterà con se in Scozia, salvandolo da un futuro fatto di malavita e povertà. Conosceremo anche la piccola Mary Hawkins ed il suo sfortunato amore, Alex Randall, mentre l'inquietante Black Jack ricomparirà sulla scena per seminare zizzania e scuotere il difficile equilibrio che Jamie è riuscito a ricostruirsi.


Il secondo capitolo tutto francese della saga segnerà nel profondo la vita dei nostri due eroi, ma il ritorno in Scozia, reso possibile dall'intervento reale, in qualche modo segnerà la svolta decisiva.
Alcuni hanno trovato questo libro meno intenso del primo, ma non sono d'accordo. Il contesto nuovo, le vicende politiche, ci permettono di apprezzare ancora di più due personaggi che vivono appieno le vicende del loro tempo, offrendoci anche un quadro più maturo del loro amore. Inoltre la scena conclusiva di questo volume è di una bellezza nuda e cruda, essenziale e assoluta come solo certi sentimenti sanno essere. Ovviamente si sente il bisogno di continuare, in quanto il volume è chiaramente solo una parte del romanzo completo. Necessario leggere anche IL RITORNO per esprimere un parere completo.