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sabato 4 marzo 2017

I MISTERI DI WULFDALE di Patricia Frances Rowell



Questa settimana di lettura è stata in qualche modo segnata da autrici al secondo giro, ovvero mi sono capitati tra le mani (non in maniera consapevole) volumi di scrittrici di cui avevo già in precedenza letto un volume. Anche Patricia Frances Rowell è in qualche modo una vecchia conoscenza, con l'interessante DEA D'ARGENTO. Anche questo volume aveva pregi positivi ed innegabili difetti, come infondo è successo anche con questo.


I MISTERI DI WULFDALE racconta di un matrimonio di convenienza, uno dei tanti che scandivano la società del tempo, malgrado la nostra eroina di turno, Catherine Maury, avesse sognato in un breve momento della sua vita, di sottrarsi a questa consuetudine per conquistarsi la sua indipendenza (resa possibile dall'eredità di famiglia) e dedicarsi alle buone cause, soprattutto a quella degli orfani. Peccato che quando inizia il romanzo la ragazza scopre che lo zio che doveva tutelare il suo patrimonio (su cui avrebbe messo le mani in sei mesi) se lo sia letteralmente giocato ai tavoli, riducendo la famiglia sul lastrico. 


La situazione nuova ed imprevista presenta subito una soluzione, tirata fuori dal cilindro magico proprio dallo zio arraffone, ovvero quella di concedere la sua mano all'enigmatico Charles Randolph, Conte di Caldbeck, singolare aristocratico con cui Catherine ha ballato un paio di volte in alcune serate mondate e che non ha mai mostrato un particolare interesse nei suoi confronti.


Catherine vorrebbe rifiutarsi, ma non ci sono grandi alternative e prospettive e la ragazza decide quindi, per quieto vivere, di accettare il matrimonio imminente, anche perché il Conte è ricco, potente e piuttosto avvenente. Certo il suo è un salto nel vuoto, in quanto i due sono praticamente due sconosciuti, ma l'uomo si rivela quasi subito particolarmente attento ai bisogni della moglie, dandole il tempo di familiarizzare con lui prima di assolvere il suo dovere di sposa.


Charles è stato educato a nascondere i suoi sentimenti e per Catherine, esplosiva e passionale, è spesso frustrante non capire cosa il marito pensi o provi, ma pian piano la quotidianità le insegnerà che Charles indossa solo una maschera e che dentro di lui c'è tutto un mondo da scoprire.
Trasferitisi nel suo castello nello Yorkshire, ben presto Catherine conquista la società locale, organizzando anche un orfanotrofio con il beneplacito del marito, che pian piano conquista il cuore della moglie con la sua dedizione e la sua passione, vincendo le sue paure e le sue insicurezze, imparando a sua volta ad esternare i suoi sentimenti.


La loro non è una storia di grandi contrasti, ma della scoperta e della conoscenza, mentre la trama riesce in qualche modo a riprendersi grazie all'elemento di suspense introdotto ad hoc. Se Catherine, infatti, si innamora pian piano del marito, il problema è l'inquietante presenza di un maniaco che si lascia alle spalle una serie di donne mutilate ed uccise. Il timore che il pazzo possa avercela con lei diventa concreto man mano che strani e macabri regali le vengono consegnati e la polizia, con la collaborazione di Charles, cerca di fare luce sugli avvenimenti.


Il colpevole sarà insospettabile, ma la sensazione che si ha alla fine del racconto e che sia stato dato troppo poco spazio per sviluppare al meglio i vari personaggi e farci capire le motivazioni di un simile evento. Certo siamo in un romance, ma quando una componente simile assume la posizione di fulcro centrale della tensione narrativa, bisogna permettere ad un lettore di seguire a sua volta le indagini, di formarsi dei sospetti (giusti o sbagliati che fossero), invece come ogni volta che il romance cerca di ampliare il suo raggio resto alquanto delusa. Ma il sospetto è sempre quello di una storia che ha subito sicuramente qualche sforbiciata. Peccato! Sarebbe interessante scoprire certe vicende nella loro interezza.

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