Tra le letture di questa settimana mi sono ritrovata tra le mani un vecchio romanzo del 2004 della collana I GRANDI ROMANZI STORICI, ovvero DISPREZZO E AMORE. Non conoscevo Cheryl Reavis e penso che questo volume sia un assolo, ovvero che non faccia parte di nessuna saga, o se ne fa parte non si avverte nessuna lacuna e si legge tranquillamente così com'è.
Abituata alle ambientazioni europee, alla campagna inglese e ai vestiti stile napoleonico, mi sono ritrovata in un paesaggio storico completamente diverso, ovvero quello della North Carolina di metà ottocento, nel bel mezzo della guerra civile che nessuna lettrice può affrontare senza che un ricordo voli via "con il vento".
A parte questo in verità poco c'è sia del mondo spensierato delle Dodici Querce prerivoluzionarie, né il dinamismo vendicativo e spietato del dopoguerra. La storia ci presenta l'eroina, Caroline Holt, alle prese con un grave problema, il peggiore di tutti per quell'epoca, ovvero essere stata sedotta da un mascalzone ed in attesa di un bambino. Caroline è una donna con una cultura ed un'educazione al di sopra della media, eppure amareggiate e malinconica, per il contesto sociale in cui vive, tanto da rimpiangere i sacrifici fatti dalla madre che le hanno dato solo l'illusione di una vita che poi non ha potuto avere.
Rimasta sola con due fratelli, il violento Avery, capofamiglia tirannico, ed il giovane William, Caroline aveva un ottimo rapporto solo con la sorella Ann, andata in sposa al ricco proprietario terriero, Frederich Graeber, un colono tedesco silenzioso e severo, con il quale ha sempre avuto un pessimo rapporto. Dopo la morte della sorella, l'astio è cresciuto enormemente.
Per accordi economici, ma anche per dare una madre alle due nipotine nate dal matrimonio, Frederich ha proposto a Avery di sposare Caroline, ma quando si scopre che la ragazza è incinta, la situazione peggiora e Frederich è deciso a ritirare la sua proposta, fino a quando, messo alle strette da Eli, il giovane nipote, l'uomo la sposa.
Il matrimonio tra i due nasce sotto i peggiori auspici ed un'incomprensione di fondo che spesso li allontana o li pone l'uno contro l'altra, anche se pian piano entrambi cominciano a conoscersi e Caroline si rende conto che dietro la solitudine ed il silenzio dell'uomo si nasconde una persona molto diversa da quella immaginata. Frederich è un uomo assennato, affettuoso con le figlie, responsabile con l'odiosa famiglia e con lei. La ragazza si sente divisa tra un'antica antipatia ed un sentimento che pian piano sta nascendo.
Frederich invece la considera il più delle volte superiore a se stesso e all'ambiente nel quale vive. Lui si sente un rozzo contadino, ma teme di innamorarsi e di darle la possibilità di ferirlo come già ha fatto anche Ann, ben lontana dall'essere la donna fedele e dedita che crede Caroline.
Intanto la guerra avanza, con tutto il suo carico di tragedie, che travolge l'esistenza delle donne e degli uomini, fino a trasformarli per sempre.
La storia è sicuramente il punto forte di questo romanzo, meno scontato del solito. La lettrice è indotta a proseguire perché interessata agli eventi. Che ne sarà del bambino di Caroline? Avery riuscirà a capire il male fatto? Beata resterà sempre così astiosa e Leah scoprirà la verità sul suo fidanzato? Molti interrogativi ed una trama che oggettivamente poteva offrire molto di più di quanto dato.
Pur essendomi appassionata ad alcuni elementi, ho risentito della mancanza descrittiva dei personaggi, del contesto ambientale, come se l'autrice avesse voluto concentrarsi solo sull'interiorità dei personaggi. Un peccato, perché c'erano tutte le promesse per un romanzo appassionato in cui le vicende dei singoli si intrecciano a quelle del paese. Nel complesso però resta un libro interessante.
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