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martedì 29 dicembre 2015

Il conte di Glencrae di Stephanie Laurens

Con Il conte di Glencrae di Stephanie Laurens si conclude la trilologia delle sorelle Cynster, iniziata con L'uomo ideale e proseguita con Il Cavaliere di Eliza Cynster.
Filo conduttore dei tre romanzi è un misterioso laird della Highland che, involontariamente, nella ricerca di una soluzione ai suoi problemi, favorirà l'incontro delle tre sorelle Cynster con l'amore della loro vita.



In Italia  Il conte di Glencrae è stato pubblicato da Leggereditore nel 2014, ma se state pensando di acquistarlo prima degli altri, vi consiglio di non farlo.
Putroppo, fino a pochi mesi fa, in Italia non erano ancora editi i due romanzi precedenti e parecchie lettrici, apprezzando il lavoro della Laurens, lamentavano i troppi riferimenti a eventi passati, che toglievano qualcosa. Insomma, approfittate dell'iniziativa della Mondadori, che nel 2015 ha provveduto alla loro pubblicazione e leggeteli in ordine.
In questo modo potrete apprezzare a pieno il lavoro della scrittrice, che crea tre diverse storie d'amore, attraverso un unico filo conduttore, l'ottavo conte di Glencrae. Il più potente, aitante e ricco tra i tre cavalieri della saga.
Ad accaparrarselo sarà la più giovane e caparbia delle tre sorelle Cynster, Angelica, ma non prima di averlo aiutato a deporre un antico rancore tra le colline delle Highlands scozzesi.





La caparbia Angelica Cynster è certa che riconoscerà a prima vista l’uomo destinato a diventare suo marito. Quando i suoi occhi incontrano quelli di un misterioso nobiluomo, capisce senza ombra di dubbio che lui è quello giusto. Ma presto il suo cuore batterà forte per il motivo sbagliato: la sua anima gemella in realtà ha deciso di rapirla.
L’uomo misterioso in verità è l’ottavo conte di Glencrae e non ha scelta, ha dovuto rapire Angelica, l’unica delle sorelle Cynster con cui non ha mai voluto invischiarsi. Per salvare il suo castello e la sua famiglia, deve persuaderla ad aiutarlo... ed è pronto a chiederne la mano per siglare l’accordo!




 Nonostante la giovane età e le titubanze del conte, che la considera troppo giovane e inesperta per il compito che dovrebbe assegnarle, Angelica si rivelerà decisiva nell'aiutarlo a risolvere i suoi problemi, facendosene carico come un'autentica compagna del laird. E nonostante alcune discutibili scelte dell'autrice, di cui parleremo dopo, alla fine il personaggio di Angelica conquista sempre più punti fino a diventare decisiva nella parte finale.
La storia corre a ritmi serrati e ci ripresenta ancora una volta una lunga fuga in carrozza e a cavallo, come in precedenza era accaduto alle altre due sorelle Cynster, ma qui la nostra protagonista è pienamente consapevole di quello che l'aspetta e anzi accetta la situazione e si rende autrice di molte scelte, che si riveleranno utili per il nostro Conte.
E' come se il laird, protagonista dei primi due romanzi, si mettesse da parte, per vedere all'azione la donna che il destino ha scelto per lui. E Angelica supera brillantemente la prova districandosi in situazioni non semplici.
Lasciando da parte le considerazioni personali (una donna che sa fingere come fa lei, non garantisce che non lo farà ancora in seguito), la storia è molto carina e la parte finale è al cardiopalma.




Un'unica critica, che non riguarda solo questo libro, ma tutta la serie e chissà se non anche gli altri libri della Laurens (che non ho letto), è il modo in cui viene tratteggiata la figura femminile dell'epoca, nell'intimità e nella concezione sentimentale, che è troppo moderna.  Capisco che l'autrice è una nostra contemporanea che si rivolge a persone del nostro secolo, ma le protagoniste femminili appaiono fin troppo audaci per il periodo in cui vivono e se è credibile che innocenti creature arrivino ad una totale fiducia nel partner, tanto da lasciarsi andare pienamente ai loro istinti, mi sembra un po' troppo affidare interamente a loro l'iniziativa, perchè in teoria dovrebbero essere completamente all'oscuro dell'argomento. Inoltre, la loro ricerca ossessiva dell'amore, di quello vero, attraverso il sesso, è un concetto moderno, che si inserisce con difficoltà nell'epoca. Insomma va bene un po' di movimento, ma almeno all'inizio lasciamo un minimo di iniziativa agli uomini. Concedersi prima del matrimonio era raro. La verginità era un patrimonio da conservare, per conquistare il miglior partito in circolazione. Le nostre sorelle ci riescono lo stesso, perchè hanno la fortuna di incontrare l'amore vero, ma appaiono fin troppo sicure in determinate situazioni. Molto più brava la Kleypas, che non manca mai di regalare pagine molto dettagliate sull'argomento, ma riesce a trasmettere lo stupore e la meraviglia di donne fino ad allora non avezze a certe cose, che scoprono la passione e regalano emozioni più sincere, lasciandosi conquistare da questi aspetti della vita fino ad allora sconosciuti.







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