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mercoledì 25 ottobre 2017

UNO STUZZICANTE EQUIVOCO di Johanna Lindsey



Quando si parla di rosa il nome di Johanna Lindsey è uno di quelli ricorrenti nelle classifiche dei romanzi più venduti e noti. Autrice prolifica, a lei sono dovute infinite serie di epoche ed ambientazioni diverse. È stata una delle prime scrittrici romantiche che ho letto da ragazzina e in un certo senso ritorno a lei quando voglio qualcosa di sicuro e onestamente scontato. Ci sono storie che mi hanno convinto di più; altre decisamente imbarazzanti, alcune facili da dimenticare e altre assolutamente piacevoli.


UNO STUZZICANTE EQUIVOCO è un volume che ho scoperto per caso nella libreria di un'amica. Si tratta di un'elegante versione dalla copertina rigida che ha catturato la mia attenzione, malgrado la trame non si adattasse al mio gusto. Le eroine bellissime e dal carattere arrogante non mi piacciono per principio. Ho bisogno di tempo e convinzione per affezionarmi. Ovviamente è una questione di empatia, assolutamente soggettiva.


Ophelia Reid è la regina delle feste di Londra, la debuttante più desiderata, quella che viene definita la più bella donna d'Inghilterra, ma insieme alla legenda sulla sua bellezza, circolano anche voci sulla sua arroganza, sulla sua malignità e sulla sua tendenza a non legare con le altre donne.


Quando l'ennesima rottura con Duncan MacTavish, un aristocratico scozzese che la sua famiglia vorrebbe farle sposare per elevarsi socialmente, arriva ad alimentare i pettegolezzi e a inasprire i rapporti con le altre debuttanti che vorrebbero toglierla dalla piazza con gioia, Raphael Locke, miglior amico del ex fidanzato, decide di assumersi il compito di trasformare la dama di ghiaccio in una creatura mansueta.


Alla fine della disastrosa festa dove Ophelia ha rotto il fidanzamento con Duncan, Rafe la rapisce con la sua cameriera per trascinarla ad Alder's Nest, una proprietà di famiglia estremamente remota dove nessuno potrà disturbarli. Per non compromettersi (in quanto a sua volta cerca di sfuggire alle grinfie del matrimonio), porta con sé una vecchia zia.


Ad Alder's Nest Rafe cerca di impartire le sue lezioni di umiltà ad Ophelia, cercando di rompere quel muro di ghiaccio che la separa dal resto della società. Pian piano però scoprirà una ragazza estremamente affascinante, piena di passione, dal quale sarà sempre più coinvolto, fino a quando, spaventato dal legame che si sta creando tra di loro, decide di riportarla in società per dimostrare al mondo quanto sia cambiata. Ma lo scandalo è alle porte, e a quel punto Rafe e Ophelia dovranno fare i conti con se stessi e le proprie famiglie e decidere che cosa fare della propria esistenza.


La trama potrebbe anche essere carina, ma onestamente ho odiato Rafe e tutto il bel mondo, pronto a dare le sue lezioni di bontà ad Ophelia che, malgrado dei modi a tratto piuttosto spiccioli, non mi sembrava quel concentrato di mostruosità che tutti loro sostenevano. Odio i moralisti, i finti perbenisti, chi pensa di essere migliore di un altro e non guarda il proprio orticello, troppo preso da quello del vicino. 


Rafe è estremamente noioso nel suo tentativo di redimere Ophelia e quando lei, giustamente indignata dalla scoperta della scommessa da lui fatta con Duncan, lo allontana e cerca di proteggere quel che resta del suo orgoglio, lui si lascia convincere troppo facilmente. 


Il finale, con l'incidente della carrozza, aggiunge un lieve brivido di emozione, ma nel suo insieme resta un libro abbastanza trascurabile, senza infamia e senza lode, che facilmente si dimentica tra i tanti che ha scritto. Si può leggere giusto in mancanza di qualcosa di cose migliori.

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