Le puntate di questa settimana mi sono parse decisamente più interessanti di quelle passate. La narrazione si è centrata soprattutto su Marcello, Rosa e la Contessa, come doveva essere. Ma ci sono anche altri spunti interessanti, come la zia di Irene e Mario, che è tornato a Milano fidanzato con Caterina, la figlia di Fulvio, il nuovo magazziniere.
venerdì 31 ottobre 2025
Il peso delle proprie scelte
domenica 26 ottobre 2025
Non sarà per tutta la vita
Buonasera.Questa settimana si è aperta con la partenza dei coniugi Amato che, pur avendola tirata per le lunghe, si confermano una coppia affiatata e gradevole.
Al di là degli intrighi degli amici-amanti, la narrazione si è concentrata sul tormento di Marcello, sulla decisione di Rosa di allontanarsi per il matrimonio, e sul coraggio di Barbieri di troncare la relazione, ferendo inevitabilmente la donna a cui deve più al mondo. Sorge spontanea la domanda: è lecito soffocare i propri sentimenti autentici per coltivare un legame che mostra già evidenti limiti?
La Contessa stima Marcello, gli vuole bene e riconosce in lui una persona piena di risorse, ma lo ama davvero? Se la risposta fosse affermativa, perché nei momenti cruciali lo ha sempre messo in secondo piano? Non dimentichiamo che Adelaide ha ceduto al crollo emotivo solo sotto la pressione di Umberto. Con lui, del resto, condivide un segreto non indifferente. Chi la conosce intimamente è il Commendatore. Umberto merita Adelaide? Assolutamente no, e ne è consapevole anche lei. Per questo, forse, si era aggrappata a Barbieri, vedendo in lui la versione pulita e ancora piena di speranza del giovane Umberto. Ma il vero amore della Contessa è il cognato. Lo è sempre stato, anche quando si concedeva all'ambizioso che aveva sposato sua sorella.
Negli anni ha sopportato ogni genere di angheria, finché non ha avuto il coraggio di dire basta, arrivando persino a sposare altri. Non è stata fortunata in amore, ma ogni volta che si è trovata in seria difficoltà, Umberto era al suo fianco. Nel bene o nel male, sono loro la coppia. Dovrà cedere al cognato? Solo lei può deciderlo.
Tuttavia, un matrimonio con Marcello avrebbe richiesto un sacrificio enorme, forse eccessivo, da parte di Barbieri. La Contessa ha già costruito la sua famiglia, ha una figlia, ha conosciuto l'amore e il dolore che ne deriva. Marcello, d’altra parte, non ha mai creduto fino in fondo di valere qualcosa. Grazie a lei ha raggiunto traguardi inimmaginabili. Nessuno lo ha mai rispettato e trattato alla pari quanto la Contessa. Lui, in cambio, l'ha ripagata con una riconoscenza e un affetto ineguagliabili.
Chiedere l'annullamento delle nozze è stata la scelta più difficile e, al tempo stesso, la più onorevole che potesse fare. Il mio timore era che potesse cedere a Rosa per poi nascondere l'accaduto. Il non essere sceso a questo livello gli rende un immenso onore. Certo, c’è stato un bacio, ma poi si è imposto rigore. Ha provato a soffocare i suoi sentimenti, ma non essendoci riuscito, ha fatto ciò che ogni uomo di valore dovrebbe: ha affrontato la sua donna e, con il dovuto rispetto, le ha chiesto di evitare un errore ben più grande.
Ha fatto soffrire la Contessa? Assolutamente sì. Ma con il tempo, lei comprenderà di essere stata rispettata da lui più che da Umberto e da tutti gli altri uomini della sua vita. Non dimentichiamo che il vero rischio in questa storia è tutto di Barbieri, che nonostante tutto ha trovato il coraggio di agire. Diamo merito al suo gesto.
C’è chi critica Rosa, ma io non la ritengo colpevole di nulla. Lei ha mantenuto il silenzio ed è rimasta al suo posto per tutto il tempo. È stato lui ad adottare atteggiamenti ambigui. Lei ha sperato dopo quel bacio, ma lui ha negato ogni coinvolgimento ed è tornata a farsi da parte, provando a investire su un altro uomo. Non ha funzionato, e ha deciso di andare via. Al suo ritorno, ha avuto ancora una volta la sensazione che i suoi sentimenti potessero essere ricambiati, ma Marcello ha insistito sul suo amore per un'altra, e lei si è nuovamente defilata. Ricordiamo: Rosa è una donna libera; l’uomo impegnato era Marcello. I sentimenti, però, non rispondono a comando.
Se Marcello avesse approfittato della debolezza dell'amica per portarsela a letto mentre sposava Adelaide, si sarebbe comportato esattamente come Umberto. Invece, ha rispettato sia Rosa che Adelaide. Quando ha compreso l'irrimediabilità della situazione, ha troncato con la Contessa.
Ora la curiosità è tutta su come reagirà Rosa e se Marcello confesserà finalmente i suoi sentimenti. Soprattutto: quale sarà la reazione della Contessa? Sarà lei a vestire i panni della "cattiva" di questa stagione? Trovo questa svolta molto interessante.
A margine, abbiamo anche scoperto l’identità del fidanzato della figlia di Fulvio. Il ritorno di Mario a Milano ripropone una dinamica già vista in passato tra Roberto e Silvana (chi ricorda la prima stagione del Paradiso sa a cosa mi riferisco). Pur essendo un elemento narrativo ripetitivo, sarà stimolante vedere come si svilupperà.
Infine, il cugino di Delia non è affatto male. Più lo conosciamo, più intravediamo in lui un certo spessore. Chissà che Irene non abbia finalmente incontrato la persona giusta.
Ora vi lascio.
Buona visione.
sabato 18 ottobre 2025
Il dramma di Marcello tra onore e amore
Buonasera. Rieccomi a commentare la settimana appena mandata in onda del daily di Rai Uno, Il Paradiso delle Signore.
Cosa dire? Da un punto di vista proprio tecnico, la narrazione è lenta, ma lo sappiamo. Negli ultimi anni produttori e autori si sono adagiati su questa cosa. I telespettatori ne risentono, e anche i dati lasciano trasparire un certo malcontento, che si rafforza con una concorrenza che ha risultati molto più incoraggianti. Gli affezionati al prodotto chiudono occhi e orecchie, ma la verità è che, se non cambiano marcia, si troveranno davvero in difficoltà, perché la concorrenza conta su prodotti acquistati all'estero che costano meno e rendono di più in fatto di narrazione, di fotografia, di ambientazione e di storie. Lo confesso, io stessa, se avessero continuato a mandare in onda Io sono Farah avrei visto questa dizi, recuperando, forse, su Raiplay Il Paradiso. Mediaset ha deciso diversamente e, attualmente, premierà Fara e Tahir con il serale. Perciò, mi auguro davvero che facciano qualcosa per tornare a narrazioni con maggiore mordente.
Torniamo a noi. Cosa dire di questa settimana? Salvo è andato via e con lui abbiamo salutato anche Armando, uno dei personaggi che più ho amato di questo daily. Personaggio ben caratterizzato, ottimamente interpretato e un po' sfortunato. Nonostante tutto, mi piace pensare al grande amore che la gente conserverà per lui e il suo interprete. A dire la verità, a me piaceva anche Salvo e tutta la famiglia Amato. Invece l'hanno smantellata. Restava lui, saldo baluardo di una famiglia giunta dal Sud che aveva saputo dare un po' di sapore della loro terra. Emanuel Caserio (l'attore che interpreta Salvo) ha fatto le sue scelte, e gli autori hanno dovuto trovare un espediente per farlo uscire. Credibile? Ve l'ho detto: non tanto, ma abbiamo tollerato di peggio. Ben venga, dunque. Nella realtà Elvira avrebbe rinunciato al lavoro e Salvo sarebbe andato dalla famiglia il fine settimana. Ma poi cosa ci raccontavano? Quindi, l'uscita di scena di entrambi. E c'è andata bene! Pensate se li separavano! Ne hanno rovinato di coppie in questi anni.
Qualcuno dirà che lo stanno facendo anche con Marcello e la contessa. Bene, su questo fronte non concordo. Fin dall'inizio ho concepito questa coppia come passeggera. La contessa è innamorata di Umberto. Lo è sempre stata, eppure si è umiliata per lui. Ha accettato cose che mai avrebbe pensato e a un certo punto ha detto basta. Poiché è debole nei confronti del cognato e non si fida più di lui, ha deciso di voltare pagina. E quale migliore soluzione che Marcello? Barbieri a sua volta, sarà eternamente riconoscente alla contessa. Adelaide ha fatto per lui quello che nessun altro ha fatto. Lo ha appoggiato, incoraggiato, difeso pubblicamente. La lascerebbe mai? Mai. Ma il suo cuore appartiene a un'altra, a Rosa. E lei ricambia, ma non è una psicopatica. Perciò prova a stare al suo posto. L'unica cosa un po' strana è non averci mostrato fin dall'inizio una minima attrazione tra questi due... Qualcuno direbbe che lei pencolava. Lui invece sembrava legato a lei da sincera amicizia. Come sono andate le cose, ora è chiaro che si amano. Non se lo sono confessati, ma i sentimenti sono lì, pronti per esplodere. È la prova del nove per tutti: Adelaide, Umberto, Marcello, Rosa e Tancredi. Chi commetterà il passo falso? Rosa e Marcello riusciranno a dirselo che si amano? Affronteranno tutto e tutti o si perderanno? Ecco, in questa fase questo è l'unico filone narrativo che mi attira un pochino di più.
I due fratelli che tramano alle spalle di Guarnieri e della contessa sono al servizio della narrazione, ma insieme mi inquietano. Lei soprattutto, la stilista... Povera... L'attrice è bella e brava, ma ha qualcosa nello sguardo che mi fa sentire a disagio. Ovviamente è la parte che fa. Mi interessa come filone? Ni. Sono curiosa di scoprire cosa nascondono, ma non più di tanto.
Sempre molto carina Concetta, ma non ha molto da fare in queste settimane. Lo stesso si dica delle altre Veneri. Mi pare che quest'anno daranno maggiore spazio a Mirella, forse per compensare l'allontanamento di Elvira e dare una spalla su cui confidarsi a Rosa.
E il cugino di Delia? Carino. Conquisterà tutti. Si vede che ha sostanza, anche se i suoi discorsi, per una come me, sono da suicidio. Insomma, io sono con Irene. Finiranno insieme? Chissà! Per ora sono freddina nei loro riguardi.
Tancredi? È sincero? Non ne sono molto convinta. Lui vuole Rosa. Sta solo cercando il modo di riprendersela. Quando smetterà di volerla, forse gli cadrà tra le braccia. Ma attualmente lo vedo perdente.
Credo di aver detto tutto. Insomma, vado avanti per profonda affezione e per abitudine, ma dovrebbero impegnarsi un pochino di più.
Prima di lasciarvi, vorrei ringraziare Eva Gambardella che tutti i giorni, puntualmente, scrive il riassunto per i membri del gruppo del Paradiso che non hanno avuto modo di vederlo. Grazie, Eva! Un bacione.
Vado. Buon fine settimana.
Marianna
sabato 11 ottobre 2025
Jonny e la felicità di vivere
Una nuova settimana è passata e non molto è accaduto in termini di vera azione. Le linee narrative principali vanno molto a rilento, come se i personaggi vivessero con noi, ma proiettati al passato. A qualcuno questa cosa piace, a me a volte pesa, perché io sono per il ritmo. Chi legge i miei romanzi lo sa.
Marcello è ancora lì a negare ciò che sente per Rosa, salvo un brevissimo cenno a Matteo. Lei non può fare altro che restare al suo posto, investendo sul lavoro, mentre Salvo è alle prese con la cessione delle quote della Caffetteria Amato per investire in Liguria. Ecco, la mia domanda di questa settimana è: chi rileverà le quote? Umberto? O qualcun altro che già conosciamo, ma che al momento non mi sovviene? A me l'idea di Ciro piaceva. Convengo, però, che con un fallimento alle spalle e uno stipendio supportato da due donne, a quei tempi non aveva grossi margini. Non dispero però.
Mi incuriosisce Ettore Marchesi e la sua complice... Di sicuro sono figli di qualcuno che ha subito un torto da Guarnieri. Sarà interessante scoprire chi è.
La new entry che ruba la scena però è il cugino di Delia... un tipo simpatico, allegro, carino... E gli occhi di tutti hanno virato su Irene. Lei ha rimandato al mittente, ma il poveraccio e l'ambiziosa sono un classico che funziona sempre e di solito mi diverte. Ma giunta oramai negli anta, mi sento di appoggiare la Cipriani e la sua reazione. Una donna matura, realizzata nella sua carriera, posata, perché dovrebbe sobbarcarsi un tipo come Jonny? Sembra più il tipo di Mirella. Il padre del suo bambino era un po' come lui.
C'è da rilevare, però, che il nostro musicista è responsabile. Si è subito reso disponibile con don Saverio e ha una sua dignità. Ha lasciato un libro come forma di ringraziamento alle ragazze e si è liquidato al primo sentore di fastidio. Non è da tutti. Detto questo, il suo modo di concepire la vita è molto lontano dal mio. Qualcuno direbbe che per le persone come me, i tipi come Jonny sono perfetti, ma vi assicuro che c'è da rimetterci lo stomaco. C'è da schiattare, direbbero dalle mie parti. Fuggi Irene, se puoi!
Cosa dire di Tancredi? Continua a muoversi per Milano e le strade note, provando a rimediare ai danni fatti, con un solo scopo nella testa: recuperare terreno con Rosa. Purtroppo parte sfavorito. La giornalista è innamorata di un altro. Se però Marcello insisterà nel portare avanti la storia del matrimonio con la contessa, le cose potrebbero cambiare. Posso dire davvero cosa penso? A mio parere, Marcello farà un passo falso e non affrontando i suoi sentimenti perderà la contessa e pure Rosa. Speriamo mi sbagli. Ma questa è la mia sensazione...
Per il resto, mi tengo sintonizzata. Vi saluto, vi lascio al vostro fine settimana e vi ringrazio per i vostri commenti.
A presto,
Marianna
domenica 5 ottobre 2025
La rinascita di Tancredi
Commento alle puntate 16-20 de Il Paradiso delle Signore
Rieccomi qui, dopo una nuova settimana in compagnia de Il Paradiso delle Signore. Sarò franca, queste cinque puntate mi sono parse lente, costruttive di una quotidianità che non porta vere novità. I filoni narrativi sono sempre gli stessi e si sono un po' impantanati, come accadeva anche nelle passate stagioni.
Non che non sia credibile. Le cose non accadono e si risolvono in un battito di ciglia, ma il piacere di indugiare in questo prodotto è sempre alto. Siamo ancora a dispiacerci per la prossima partenza di Salvo, che ora scopriamo anticiperà Elvira, e naturalmente seguiamo le vicende di Umberto, Adelaide e Marcello.
Ecco, su questo fronte un piccolo passetto in avanti è stato fatto. Barbieri ha ammesso di sentirsi attratto da Rosa. Nonostante tutto, non vuole mollare la contessa. Non spiega il motivo, ma credo sia chiaro: si sente in debito con lei e le vuole bene.
Rosa, però, è il suo tallone d'Achille. Umberto, che ha capito la situazione, spera di usare l'ex giornalista contro il suo rivale. Tancredi, che ha capito i suoi errori passati, a sua volta, gli mette i bastoni tra le ruote. Dice di agire nell'interesse della zia, ma in realtà punta al cuore della Camilli. Mi pare chiaro, infatti, che, se Umberto vuole allontanare Barbieri da Adelaide, l'editore spera che il matrimonio si celebri per puntare a un nuovo avvicinamento a Camilli. Ma la verità l'ha detta proprio la contessa: la differenza la fanno i sentimenti che la ragazza prova. E al momento la nostra ex Venere è innamorata di Marcello.
Cosa augurarsi dunque? Innanzitutto che Barbieri non ceda a un nuovo bacio o, peggio, a una notte di passione per poi tornare dalla sua fidanzata. Se accadesse ciò, al posto di Rosa lo manderei a quel paese, e lo stesso farei nei panni della contessa. Basta fedifraghi e uomini senza attributi! Certo, narrativamente la faccenda si complicherebbe parecchio e la scrittura ne gioverebbe, ma Marcello mi scadrebbe moltissimo. Speriamo di no.
La partenza di Salvo, che all'inizio mi aveva emozionata e rattristata, ora comincia a essere un po' pesante. Certo, non è semplice, ma Salvo, mantenendo il bar a Milano, non ha neanche tutto questo bisogno di trovare subito un lavoro! Mi dispiace per Elvira e soprattutto per l'attrice. Ovviamente, dovendo trovare un motivo per far allontanare Emanuel Caserio, hanno dovuto pensare a qualcosa di credibile.
Quanto al resto: Odile è interessata a Matteo, ma lui continua a frequentare l'attrice... Non so quanto tireranno questa cosa per le lunghe.
Mimmo probabilmente lascerà l'Arma e perderà il padre, ma finalmente farà qualcosa per sé stesso. Forse il personaggio è nato con uno scopo, è piaciuto e ora cercano il modo per farlo restare. Per quanto mi riguarda, Mimmo mi piace. Spero solo che ce la raccontino in modo credibile.
Una cosa che ho notato in queste settimane sono le location. Ce ne sono di più! Hanno ampliato le narrazioni e spero che serva a rendere il racconto più avvincente. I limiti legati al budget si notano tutti ed è un peccato, ma questo problema è difficile da risolvere.
Quanto al Dottor Enrico... a vostro parere tacerà? Ovviamente no. Ma un medico come lui, con le sue competenze, non può dichiarare apertamente di non poter operare? Le competenze restano. Non può fare consulenza e ricerca? Se sul piano personale capisco lo struggimento, su quello pratico mi sembra eccessivo. C'è qualcuno tra voi che ha competenze su questo fronte?
Vi lascio. Come vi scrivevo, questa settimana non ha aggiunto molto, ad eccezione del quasi bacio tra Marcello e Rosa.
Fatemi sapere la vostra! Cosa ne pensate della lentezza della trama e dei colpi di scena tra Marcello e Rosa?
A presto,
Marianna
sabato 27 settembre 2025
Dormi, dolce amica mia
Commento alle puntate 11 - 15
Un'altra settimana è trascorsa e rieccoci qui a parlare della decima stagione de Il Paradiso della Signore. Inutile girarci intorno, due sono i filoni che tengono desta l'attenzione dei telespettatori in queste puntate un po' soporifere: la sempre più probabile partenza della famiglia Amato e l'indubbio sentimento che esiste tra Marcello e Rosa.
Nel primo caso, nella realtà, si sarebbe optato per la partenza di Elvira con il piccolo e i genitori di lei. Salvo, soprattutto per i primi tempi, avrebbe fatto la spola. Ma dovendo trovare un espediente per permettere all'attore di andare via, ben venga questa soluzione. Non nascondo che mi dispiace salutarli, ma li preferisco lontani, piuttosto che in crisi per motivi più o meno futili, per tirare un'altra stagione. Piuttosto, chi sostituirà Salvo in Caffetteria? Il nostro buon Ciro? O arriverà un nuovo personaggio a spalleggiare Marcello?
Parlando di Barbieri, che non sposi la contessa mi sembra un dato di fatto. Troppe cose remano contro e per lui non è un male. Resterebbe sempre all'ombra della nobildonna che, dopo averlo aiutato a emergere, diventerebbe un peso difficile da sopportare nella vita di tutti i giorni. La gratitudine è un elemento prezioso nella vita, ma nel matrimonio può rivelarsi un macigno. E poi c'è Rosa... Lei è innamorata dell'imprenditore, ma lui? Il nostro Barbieri è davvero solo affezionato alla bella giornalista, scopertasi ora scrittrice o c'è qualcosa di più? Io credo che questo filone lo tireranno per le lunghe e non sono affatto convinta che si concluda con questa stagione. Per questo vi dico che Tancredi non è ancora fuori dai giochi.
Per fortuna, però, si sono decisi a fargli chiudere ogni pendenza personale con il passato. Come cattivo non è mai stato veramente credibile. Era ossessionato, non malvagio. Quest'anno ha fatto un passo avanti che, indipendentemente con chi finirà, gli ha fatto solo bene. Al momento è ancora innamorato di Rosa e la cosa mi pare credibile. Continuerà a farle del bene, restando nell'ombra, o avrà modo di interagire con lei?
Il resto rimane sullo sfondo. Fulvio che sostituisce Armando, al momento, non cattura con la sua storia. La sua aria depressa, il suo stesso modo di parlare, non suscita empatia o simpatia. Spero che gli autori si siano inventati qualcosa per dargli maggiore centralità perché lo merita, ma deve impegnarsi di più. La figlia è carina, buona, disponibile, propositiva... L'elemento interessante sarà il misterioso fidanzato? Una versione più giovane (non me ne voglia Marcello) di Barbieri? Sarebbe l'unico elemento, narrativamente parlando, interessante.
Enrico ha problemi alla mano e tace... Giustamente qualcosa si devono pure inventare... Speriamo non rischi di far morire la diva dei musicarelli!
Il vero elemento di disturbo è il nuovo direttore creativo alla Galleria Milano Moda. È a Milano per Umberto, ma cosa nasconde? Perché vuole vendicarsi di lui? Al momento corteggia garbatamente Odile, ma il suo obiettivo è un altro. È il figlio di uno dei tanti nemici di Umberto? Un cattivo serve per movimentare le cose. E con Guarnieri rabbonito dal suo amore per la contessa a qualcun altro spetta il compito.
In tutto questo turbinio di addii, vendette e triangoli, c'è un momento che, per me, si eleva sopra tutti. Ebbene sì, la scena più toccante e significativa della settimana è stata quella in cui Marcello, sussurrando forse 'Dormi, dolce amica mia', ha coperto Rosa addormentata sul divano. Quell'atto di pura cura, l'espressione sul suo volto mentre la osserva, parla di un amore profondo e incondizionato che va ben oltre la semplice affettuosità. È in questi gesti silenziosi che si nasconde la vera direzione della storia tra i due.
Credo sia tutto per questa settimana. Buon week-end!
Marianna
lunedì 22 settembre 2025
Marcello e la contessa si fidanzano
Commento alle puntate 6 - 10
Ho recuperato le cinque puntate della settimana scorsa e la mia teoria si è confermata: Marcello non è per niente indifferente a Rosa. Umberto li ha visti abbracciati attraverso la porta socchiusa e, c'è da scommetterci, s'inventerà qualcosa per allontanare la cognata da Barbieri. Ma la domanda è: ci riuscirà? Non credo prima della fine di questa stagione. Il nostro Marcello terrà due piedi in una scarpa o si terrà ligio al dovere?
Onestamente, io credo che alla fine sarà Rosa a scegliere Tancredi. L'editore è tornato e, secondo me, non millanta. L'abbandono della scrittrice l'ha davvero colpito. Vedremo gli sviluppi, ma bravo a Roberto che ha trovato qualcosa da farle fare!
La new entry Ettore Marchesi si è presentato come un affascinante e misterioso "seminatore di zizzania". Avete notato come ha insinuato il dubbio in Delia, facendole credere che Botteri non è l'uomo per lei? D'altronde, qualcosa devono pur inventarsi per tirare avanti un'altra stagione con questa coppia!
La copertina realizzata da Agata oggi non venderebbe molte copie. Ma all'epoca? Il risultato sembra classico e impegnato. La nostra giovane Puglisi si è impuntata, ma aveva ragione Landi. Personalmente, al posto del disegno, avrei preferito una bella foto di una ragazza vera.
Ancora una volta, Irene ha fatto la differenza. Ha parlato con don Saverio e ha trovato la nuova Venere per il Paradiso. Padre e figlia lavoreranno insieme. Caterina sembra un tipo vivace, a differenza del padre che mi pare un po' depresso. Speriamo gli diano una caratterizzazione meno passiva. Forse è solo un momento...
Temo che presto gli Amato lasceranno Milano. La salute del piccolo tiene tutti in tensione e si parla di allergia e di clima più salubre. Che Salvo torni in Sicilia? Per conservare il lieto fine, a volte i personaggi devono uscire di scena. Peccato.
Tutto sommato, è stata una settimana piacevole, senza grandi eventi ma con dei ritorni a me graditi. Marcello oggi stava per svenire, quando la contessa gli ha detto di sapere chi era l'amore che aveva deluso Rosa... Ovviamente ha pensato a Tancredi.
Al momento, è questa la storia che mi interessa di più. Guardo con simpatia anche a Umberto che, per quanto si sia comportato male con la cognata, dalla scorsa stagione mi sembra più posato. Non si merita Adelaide, ma mi piace vederlo per una volta preso da quella che, nei fatti, è sempre stata la sua vera compagna.
Vi lascio e vi auguro una buona visione. Torno a scrivere le mie storie!
domenica 14 settembre 2025
Il Paradiso delle Signore 10 inizio
Da una settimana sono tornati sullo schermo i protagonisti della ottava stagione daily de Il Paradiso delle Signore, la soap di Rai Uno che tutti i pomeriggi ci intrattiene con la sua narrazione degli anni Sessanta, in una visione che abbraccia la nostalgia per un paese che non esiste più a narrazioni sentimentali che hanno un occhio sempre attento alla sensibilità moderna.
Si sono riaperte le porte del Grande Magazzino e tutto è ripreso come se non ci fossimo lasciati a maggio, o quasi... Alfredo è andato via, ma al momento nessuno ha fatto cenno al suo ricongiungimento con Clara. Il magazzino è sempre più vuoto, ma... c'è una grande novità! Simone Montedoro, amato interprete della fiction "Don Matteo" per diverse stagioni, si è unito al resto del cast de Il Paradiso. Ha un ruolo arduo: sostituire, in qualche modo, un personaggio amatissimo da tutte noi, Armando Ferraris, interpretato da Pietro Genuardi. Ci riuscirà? La risposta del cuore è no, ma nessuno aspira a tanto. Se fosse stato possibile, in quel magazzino sarebbe tornata la figura carismatica del sindacalista. Non potendo più contare sul suo magistrale interprete, è stato necessario pensare a come proseguire e la scelta di Montedoro, in un ruolo completamente diverso, non è male.
Il nostro nuovo capo magazziniere interpreta Fulvio Marino, un imprenditore caduto in disgrazia che si rimbocca le maniche e riprova a ricominciare da un mondo che conosce bene: i bottoni, la moda, gli abiti. In questa prima settimana ha avuto appena il tempo di presentarsi e di farci conoscere la figlia. Abbiamo visto anche la loro casa. Al momento non sono male. Lui è un po' abbattuto, ma credo sia funzionale alla storia. La figlia, Caterina, è deliziosa. Sono sicura che si inserirà bene nel grande negozio. Non che al momento se ne parli, ma sappiamo dove approdano tutte, no?
Per il resto, Umberto prova a riprendersi la contessa, lei tenta saggiamente di tenersi al braccio di Marcello, in cui confida per non cadere in tentazione, ma è chiaro che il ritorno di Rosa darà al banchiere una micidiale arma da giocare. E non si è ancora visto Tancredi! Pare sia tornato a Torino, ma è chiaro che il triangolo resta quello delineato la scorsa stagione: Marcello, Rosa e Tancredi. So che le fan dei Barberasmo non apprezzeranno, ma questo è un prodotto che, una volta inquadrato, ha delle logiche chiare, per cui il lieto fine esiste solo se i personaggi vanno via. E, tutto sommato, gli autori non se la cavano male a trovare sempre qualcosa da narrare. Il ritmo, purtroppo, resta lento. Gli strafalcioni ci sono sempre, ma i personaggi sono simpatici, la narrazione crea affezione e dunque il prodotto continua a fare il suo. Non ho consultato l'auditel della settimana, ma alla Rai pregavano per il ritorno del Paradiso, l'unico capace, per il momento, di tenere testa alle dizi turche di Mediaset.
E se Rosa si dibatterà tra Marcello e Tancredi, che immagino proverà a evitare come la peste, Odile, dopo la breve storia con il suo ex, liquidata durante l'estate, guarda con rammarico a Matteo che vive il suo flirt con l'attrice del musicarello, senza troppa convinzione. Ma questo sarà l'altro triangolo che terrà impegnati i telespettatori durante l'inverno.
Il mio pensiero, però, è: se Umberto verrà in qualche modo a conoscenza del debole di Marcello per Rosa e lo userà contro di lui per allontanarlo dalla contessa, Barbieri farà lo stesso con il segreto su Odile? Sì, lo so. Nessuno dei due è al corrente degli scheletri nell'armadio dell'altro. Be', non abbiate dubbi: lo scopriranno. Hanno ancora 155 puntate per raccontarcelo.
Insomma, il mio giudizio su questa prima settimana? Felicissima per il ritorno di Rosa. Meno contenta per il nome dato al bambino che per me doveva essere Armando o Marcello, ma contenta di vedere negli occhi di Barbieri il panico quando ha capito che la sua amica resta ancora a Milano. Matteo probabilmente finirà con Odile, ma mi piacerebbe vederlo alle prese con il ritorno di Maria. Probabilmente non accadrà mai, ma sarebbe interessante.
Enrico, tornato al suo lavoro, mi fa presagire parecchi malanni, ma sta bene in giacca e cravatta. Viva Marta, finalmente serena. Mi aspetto più pepe.
Buona serata e felice ripresa domani.
Personalmente spero di riuscire a recuperare in qualche modo la visione, per poi dirvi come la penso.
Marianna Vidal
giovedì 11 settembre 2025
Beatriz: la forza silenziosa di chi ricomincia
C’è chi nasce con un porto sicuro alle spalle, e chi invece deve costruirlo da sé, mattone dopo mattone.
Beatriz appartiene alla seconda categoria.
Cresciuta accanto a una madre che l’ha sempre relegata in secondo piano, Bea ha trovato rifugio e amore nell’abbraccio della nonna, che ha saputo essere madre, padre e guida. Eppure, anche con tutta quella dedizione, il vuoto non è mai scomparso del tutto. Beatriz ha sempre sognato una famiglia sua, quella che non ha mai avuto.
Quando incontra Jamie, un ragazzo con una famiglia “perfetta”, pensa di aver trovato la risposta al suo bisogno di appartenenza. Si aggrappa a quella relazione con tutta sé stessa, fino ad accettare ciò che non avrebbe mai dovuto tollerare. L’amore si trasforma presto in una gabbia tossica.
La svolta arriva con un dolore enorme: la morte dell’adorata nonna. È quel lutto a dare a Bea la forza di tagliare il cordone che la lega a Jamie e a tornare alla sua vera passione: il ballo. Proprio mentre riprende in mano la sua vita, arriva un’opportunità inattesa: viene scelta per partecipare al famoso programma Bailando con las estrellas.
Ed è lì, nel momento in cui decide di non farsi più definire dall’amore sbagliato, che la vita le mette sulla strada l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare: Julián Gutiérrez. Magnetico, imperfetto, apparentemente sbagliato. L’uomo che lei vorrebbe tenere lontano… ma che potrebbe cambiare tutto.
La storia di Beatriz non è solo una vicenda di amori complicati. È soprattutto un viaggio di rinascita: quello di una donna che, caduta e rialzata più volte, scopre che la forza non le è mai mancata.
Perché il vero amore – quello che non ti imprigiona, ma ti libera – arriva quando meno te lo aspetti.
lunedì 1 settembre 2025
Care amiche di Leggo Rosa,
il 4 settembre succederà una cosa speciale: L’altra faccia della luna tornerà a nuova vita, questa volta su Amazon, Kobo e Kobo Plus.
Non è una semplice riedizione: è come se questo romanzo avesse cambiato vestito… e non solo. La cover è nuova, certo, ma la trasformazione è stata molto più profonda. Ho riscritto il libro, frase dopo frase, cercando di renderlo più fluido, più scorrevole, senza però toccare quella profondità e quelle emozioni che mi avevano spinto a scriverlo la prima volta.
È una storia d’amore intensa, passionale, travolgente, ma anche qualcosa di più. È un romanzo dedicato a tutte quelle donne che almeno una volta hanno pensato di mollare. A quelle che hanno ricevuto colpi duri dalla vita, ma si sono rialzate. A quelle che si sentono escluse dal diritto di sognare, convinte che l’amore sia riservato solo a chi si considera “perfetto” o “normale”.
La verità è che la normalità non esiste. È la nostra particolarità a renderci speciali.
E poiché credo che anche un romanzo rosa possa raccontare cose serie e profonde – senza smettere di farci sognare – ho scritto L’altra faccia della luna.
È un romanzo per chi vuole lasciarsi trasportare da una grande storia d’amore, ma anche per chi cerca storie diverse, un po’ fuori dagli schemi, senza per questo meno belle.
Non vedo l’ora di farvelo leggere di nuovo, in questa nuova veste che gli calza finalmente a pennello.
Con affetto,
Marianna
giovedì 7 agosto 2025
Il sentiero dei passi perduti di Liberty Rose
C’è un momento, nella vita di ogni lettore, in cui un libro si insinua sotto la pelle. Il sentiero dei passi perduti è uno di quei romanzi che non si leggono soltanto: si attraversano, come si fa con i ricordi, le radici, i segreti. E alla fine non si è più gli stessi.
Hanna ha tutto: un matrimonio imminente, un equilibrio costruito con cura, una vita che sembra aver preso la giusta direzione. Ma tutto cambia quando riceve una fotografia che svela un’assenza e, con essa, un’intera storia mai raccontata. In quell’immagine si cela una madre scomparsa, un passato sotterrato, e una voce silenziosa che la chiama da un’isola greca. È lì che comincia un altro viaggio: non solo verso una terra lontana, ma dentro sé stessa.
Mikos non è un luogo qualsiasi. È memoria, mistero, vento salato, luce che svela e confonde. È un’isola che trattiene i destini di chi la attraversa, e che qui diventa teatro di un ritorno necessario. Ad aspettarla c’è Alexios, un uomo segnato, sfuggente, che conosce troppo bene il dolore del silenzio. E poi c’è Yiota: la donna che tutti ricordano, ma nessuno sa raccontare fino in fondo. Un’ombra che ancora plasma il presente, che vive nelle parole taciute, nei gesti trattenuti, negli occhi di chi ha amato e perso. In questo intreccio di identità smarrite, di verità che lacerano e liberano, Hanna inizia a comprendere chi è davvero.
Liberty Rose non racconta una semplice storia d’amore. Racconta la frattura tra ciò che ci è stato detto e ciò che abbiamo dimenticato, la tensione fra la scelta di restare e il bisogno di cercare. Con una prosa evocativa, mai banale, porta il lettore dentro l’anima dei suoi personaggi, svelandone le paure, le colpe, i desideri repressi. Lo fa con delicatezza e coraggio, accendendo la narrazione di sfumature emotive profonde, di silenzi eloquenti, di battiti trattenuti.
In un panorama dove il romance si accontenta spesso della superficie, questo romanzo invita a scendere in profondità. Perché non c’è amore senza verità. Non c’è passione senza memoria. E non c’è futuro, se non si ha il coraggio di fare i conti con ciò che è stato. I temi dell’identità, dei legami familiari, delle madri perdute e dei fratelli ritrovati vibrano in ogni pagina. L’amore tra Hanna e Alexios non nasce dall’attrazione facile, ma dalla riconoscenza reciproca tra due anime sopravvissute. È una connessione che brucia lentamente, scavando sotto la pelle, senza promesse vuote ma con una potenza che resiste al tempo e al non detto.
Per chi ha seguito la saga Mikos fin dall’inizio, questo è il ritorno a casa che aspettava. Ma Il sentiero dei passi perduti può essere anche un perfetto primo passo per chi ancora non conosce questa serie. Perché ogni romanzo di Liberty Rose ha una sua autonomia emotiva, e questo capitolo finale è capace di incantare anche da solo. Eppure, dopo averlo letto, il bisogno di scoprire tutto il percorso precedente diventerà quasi inevitabile.
Con questo ultimo volume, Liberty Rose chiude il cerchio con un’abilità rara: non solo regala un epilogo coerente e potente, ma invita il lettore a ripensare l’intera saga in una nuova luce. È un romanzo che sa quando restare in silenzio e quando far tremare le fondamenta, che non teme le zone d’ombra e sa restituire dignità a ogni frammento di verità.
Il sentiero dei passi perduti è, a tutti gli effetti, un romanzo che lascia il segno. Per chi cerca emozioni vere, per chi ama storie che parlano di famiglia, identità, amore e perdita. Per chi non ha paura di perdersi un po’, prima di ritrovarsi davvero.
★★★★★ – Un romanzo che incanta, commuove e lascia il segno.
Un epilogo intenso, sensuale e potente che chiude la saga Mikos con grazia, profondità e verità.
lunedì 4 agosto 2025
Una inutile scommessa di Debora Hale
Quando ho iniziato Una inutile scommessa, ero incuriosita dalla premessa: una giovane donna dell’aristocrazia inglese del primo Ottocento, Leonora Freemantle, scommette con lo zio di riuscire a trasformare un rude e schietto soldato, Morse Archer, in un perfetto gentiluomo. L’obiettivo? Ottenere i fondi per aprire una scuola per ragazze indigenti, in linea con il suo forte senso di giustizia sociale e il desiderio di indipendenza.
È una premessa interessante, con un’inversione di ruoli inconsueta nel romance storico: qui è la donna che “educa” l’uomo, non il contrario. E la questione dell’estrazione sociale – lui povero e privo di modi, lei benestante e libera – avrebbe potuto offrire spunti stimolanti.
Eppure, dopo un inizio promettente, la narrazione perde mordente.
Il conflitto iniziale si diluisce ben presto in un’alternanza di tensioni fisiche, gelosie mal riposte e incomprensioni che si accumulano senza reale progressione. I personaggi sembrano impantanarsi in dinamiche ripetitive e, per quanto sia evidente l'attrazione tra i due, il racconto fatica a renderla credibile su un piano emotivo più profondo. C’è molta fisicità, ma poca vera trasformazione interiore.
Il linguaggio è scorrevole, certo, ma non sempre incisivo, e manca di quei momenti di svolta che riescono a dare ritmo e spessore a una storia d’amore.
Un aspetto che però ho apprezzato è l’ambientazione. La società di Bath è ben resa e offre una cornice storicamente plausibile, con la sua rigida stratificazione e l’ossessione per le buone maniere. Anche il desiderio di Leonora di emanciparsi attraverso l’istruzione e l’azione sociale è una nota interessante, benché venga spesso soffocato dalla componente sentimentale.
C'è un dettaglio che, a mio parere, merita una riflessione in più: lo zio di Leonora. Fin da subito si configura come una figura chiave, quasi un giudice imparziale che osserva lo svolgersi della "partita" tra i due protagonisti. È un personaggio enigmatico e intrigante, che viene tenuto volutamente in ombra, che in realtà è forse il personaggio più interessante dell'intera narrazione.
In definitiva, Una inutile scommessa è un romanzo con un buon potenziale e qualche intuizione interessante, ma che – almeno per me – non riesce a sviluppare appieno i suoi spunti. L’attrazione tra i protagonisti diventa il motore quasi esclusivo della trama, lasciando in ombra temi più profondi come la crescita personale, il superamento delle barriere sociali e la rielaborazione del lutto.
Una lettura piacevole a tratti, ma poco coinvolgente nel complesso. Forse adatta a chi cerca una storia d’amore leggera e convenzionale, con un pizzico di ambientazione storica. Se invece cercate un romance con più profondità e dinamiche meno prevedibili, potrebbe lasciarvi un po’ freddi – come è successo a me.
giovedì 31 luglio 2025
Può un killer scegliere la vita?
Può un uomo che ha ucciso – o che è pronto a farlo – fermarsi? Può provare, non una, ma due volte a togliere la vita a una donna… e non riuscirci? Non perché manchi di determinazione, ma perché lei parla, parla troppo, parla al cuore.
Farah non supplica per sé. Piange, sì, ma con dignità. Si appella a suo figlio. Quel bambino che Tahir conosce. Che in silenzio ha imparato ad amare. Un figlio che gli ricorda un sé stesso dimenticato, più piccolo, più fragile, più puro.
Tahir vorrebbe solo che lei tacesse. Ma Farah non è fatta per il silenzio. Gli offre una via d'uscita: diventare come lui, una criminale. Forse è l’unico modo per salvarsi.
Nei suoi occhi si accende qualcosa, un’idea, una speranza. Se lei entra nel giro, Ali Galip sarà soddisfatto. E lui, Tahir, non dovrà sporcarsi le mani. Non con lei. Perché, anche se non lo ammetterebbe mai, lui l’ammira. E quel bambino? Quel bambino gli piace. Gli ricorda chi era prima.
Ma Ali Galip è più sveglio di tutti. Ha già capito tutto con uno sguardo. Ha visto il modo in cui Tahir provava a difenderla. Sa che quella donna è un problema. Gli dice di non preoccuparsi, questa volta ci penserà qualcun altro. Ma Tahir si oppone. Lo farà lui. Deve dimostrare a se stesso di non avere debolezze. Ci riprova. Torna armato. Vuole finirla.
E invece... il destino interviene. Kerimşah sta male. Un killer dovrebbe fregarsene. Ma Tahir no. Perché ormai non è solo un killer.
Lei mente, lui lo sa. Eppure... Eppure qualcosa lo tiene fermo. In quel bosco, dove dovrebbe chiudere tutto, lei gli dice una verità che taglia più di un proiettile: sta per ammazzare due persone con un solo colpo.
E lì, finalmente, qualcosa si spezza. O forse si ricompone. Tahir capisce che se non riesce ad eliminarla… può aiutarla.
Lo fa per lei. Per Kerimşah. Per quel bambino dentro di sé che non ha mai avuto voce. Oggi Tahir sceglie la vita. Anche se sa che pagherà caro. Anche se disobbedire ad Ali Galip significa firmare la propria condanna.
Ma adesso è pronto. Perché ha visto uno spiraglio: una famiglia, una possibilità. E a volte basta questo per cambiare tutto.
martedì 29 luglio 2025
Io sono Farah: la nuova dizi di Canale 5
Ho visto questa serie qualche mese fa in streaming e speravo davvero arrivasse anche da noi. Non vi dirò che è perfetta, perché non lo è. Alcune cose si potevano scrivere meglio, ma evito spoiler. Mi fido di chi mi segue da tempo e sa leggere tra le righe: credetemi, è un prodotto valido. La scrittura è solida, la fotografia curata, la regia efficace e la recitazione sorprendente.
I due protagonisti sono bravissimi, ma anche molti dei personaggi secondari si fanno notare. Alcuni sono davvero talentuosi.
In questi giorni si parla molto di Engin Akyürek, che interpreta Tahir. Non può che farmi piacere. Da quando l’ho visto in questo ruolo ho recuperato ben tre sue serie. Piaccia o no, è un attore straordinario. Lavora profondamente sui personaggi: non si limita a interpretarli, diventa quei personaggi.
Una nota personale: stamattina sono stata aggredita (verbalmente) da una persona per aver scritto che la bellezza di Engin non è stereotipata, ma discreta e presente. Secondo me chi ha occhio lo nota. Non è Can Yaman, non è Kıvanç Tatlıtuğ, ma di certo non è brutto. La sua bellezza non si impone, si scopre. Gli occhi, il profilo, la bocca, i capelli (che in “Io sono Farah” tiene rasati, ma conoscete la sua chioma?)... e poi l’altezza: un metro e ottantasette non è poco! In un mondo che spesso ci impone modelli estetici tutti uguali, dovremmo imparare a rispettare chi vede bellezza anche nei tratti meno convenzionali e coltivare questa virtù, senza sentirsi attaccati perché non si ha questo dono.
“Io sono Farah” è un buon prodotto. Può piacervi oppure no, ma resta fatto bene. Se avrà successo, sarò felice per chi l'ha realizzata.Amo il personaggio di Farah, interpretato magnificamente da Demet Özdemir: è intensa, vera, struggente. Mi commuove. Per me è l'incarnazione perfetta della maternità. E Tahir... Tahir è uno di quei personaggi che ti restano nel cuore. Non so se nella vita reale esistano uomini così, ma credere che ci siano soggetti così profondi fa bene all’anima.
Se un giorno mi trovassi nella situazione di Farah (Dio non voglia!), avere al proprio fianco un Tahir Lekesiz sarebbe un grosso colpo di fortuna. Amarlo e essere ricambiati da lui sarebbe un dono immenso e Farah presto la penserà come me.Scoprirete da soli il perché, se deciderete di guardare la serie. E se non lo farete, pazienza. Ma vi perderete qualcosa di fatto bene.
Ultima cosa: non leggerò più i commenti da “chiacchiere da bar” di certi telespettatori. Ognuno ha diritto alla propria opinione, certo, ma io preferisco riflessioni intelligenti, anche se diverse dalle mie.
sabato 19 luglio 2025
Un duca per Mezzanotte di Lyanne Quay
Quando la penna è nobile quanto il duca.
Ci sono romanzi che si leggono con leggerezza, altri che si affrontano con pazienza, e poi ci sono quelli che ti portano dentro, anche quando non te ne accorgi. Un duca per mezzanotte di Lyanne Quay (pseudonimo dietro cui si cela Monica Montanari, autrice ed editrice colta e raffinata) è esattamente questo tipo di libro.
Lo ammetto: conosco bene la sua scrittura. Ne ho letti molti, e a volte – per via di uno stile ricco, terminologia alta e ritmo meno immediato – non sempre sono riuscita ad arrivare alla fine. Ma stavolta è stato diverso.
L’ambientazione ci porta nella Scozia del 1767, tra brughiere, porti isolati e chiese di pietra. Qui, Esther Brydon, giovane donna indipendente che apre una bottega tessile in un piccolo villaggio, incrocia il cammino del duca Justin Northall: affascinante, giusto, apparentemente fuori posto.
La loro unione non nasce da convenzioni, ma da un incontro insolito, quasi teatrale, che spezza ogni barriera sociale. Non è una grande epopea romantica, ma una storia ben strutturata, coerente, piacevole. E soprattutto, credibile.
Quello che rende questo romanzo speciale è proprio la mano dell’autrice.
La prosa è colta, curata, precisa. A tratti anche “difficile”, certo – ma sempre coerente con l’atmosfera e con la sua visione di letteratura. Non troverete scorciatoie emotive o scene costruite per “acchiappare”: troverete invece un rispetto assoluto per il lettore, e per il contesto storico.
E proprio sulla ricostruzione storica, posso dire: pur non essendo un’esperta del periodo, ho sentito ogni elemento al posto giusto. La tensione politica è sottile ma presente, i comportamenti sono per lo più credibili, e l’insieme funziona.
Un altro elemento che ho apprezzato profondamente è la sobrietà del tono romantico. Niente scene forzate, nessuna erotizzazione spinta: solo passione misurata, sguardi intensi, e qualche bacio sincero. Il tutto nel rispetto del contesto e del lettore.
In un panorama dove spesso si confonde sensualità con eccesso, Un Duca per Mezzanotte è una boccata d’aria pulita.
Esther è indipendente, decisa, anche un po’ moderna per la sua epoca. È vero. Ma nel romance questo è ormai un codice, e serve a far sentire le lettrici rappresentate. È una scelta consapevole, che funziona, senza rovinare l’equilibrio del racconto.
Il duca? Forse fin troppo perfetto. Gentile, servizievole, privo di vere ombre. Ma anche questo è un segno dello stile di Lyanne: i suoi uomini sono giusti. Sempre. E, in un’epoca di antieroi, ogni tanto fa bene leggere di uomini così.
Un duca per mezzanotte non è un romance qualsiasi. È un libro che richiede attenzione, ma restituisce emozione.
È scritto con cura, passione e cultura. È delicato, elegante, ben composto. E sì, mi ha conquistata. Nonostante le difficoltà iniziali, ho voluto sapere come andava a finire. E sono felice di averlo fatto.
Voto: 5 stelle piene *****
Per la scrittura. Per il rispetto del lettore. Perché ogni tanto è bello leggere un romanzo che non ti sottovaluta, ma ti coinvolge.
















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