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domenica 5 agosto 2018

LOVE UN NUOVO DESTINO di L.A. Casey



Il mio incontro con questo romanzo è stato piuttosto travagliato e alla fine mi ha indotto a meditare su tutta la categoria del genere romance, cosa che di solito non faccio mai, perché sono assolutamente convinta che ogni genere ha una sua dignità ed esempi di libri scritti con arte in mezzo a un mare di mediocrità. 


Eppure imbattendomi in certe lodi sperticate di un volume come questo, mi sono chiesta anche come sia possibile essere completamente accecati dal proprio gusto personale al punto da non capire la differenza tra scrivere e fantasticare nella propria cameretta. Certo, il lettore deve essere coltivato e abituato a non limitare le sue letture solo ad un certo tipo di storie, ma i gusti sono gusti e sono la prima a dire che nessuno si può permettere di giudicare. Una componente fondamentale del romance è l'intrattenimento, eppure scrivere è un arte che presenta delle regole precise e la Casey sembra completamente a digiuno di qualsiasi base.


La storia, sintetizzandola, è quella di Bronagh, studentessa chiusa e riservata, che, dopo la morte dei genitori, vive con la sorella e cerca di tenere lontano tutte le persone che vogliono avvicinarla. La sua esistenza subisce una svolta quando a scuola arrivano due gemelli, Dominic e Damien, americani, bellissimi, ma allo stesso tempo pericolosi. In modo particolare Dominic finisce per sviluppare un interesse morboso ed insistente nei confronti di Bronagh. I due si odiano e non perdono occasione per provocarsi e picchiarsi davanti a tutti gli studenti. Eppure, pian piano, la continua interazione con Dominic, induce Bronagh ad aprirsi nei confronti del mondo esterno e a uscire dal guscio nel quale si è nascosta per proteggersi. Peccato che Dominic non sia un semplice studente americano in trasferta, ma la sua vita nasconda molti segreti.


Messa così, la trama presenta degli elementi interessanti, ma è la sua elaborazione che mostra pecche continue, frutto di una penna decisamente debole, incapace di dare sostanza ad un contenuto simile. Dialoghi surreali, che sembrano frutto di personaggi decerebrati senza un minimo di capacità psicologia o emotiva, basti pensare all'assurdo personaggio della sorella, che dovrebbe essere la tutrice di Bronagh, ma che non si preoccupa minimamente che la sorella venga coinvolta nelle trame di una famiglia pericolosa, purché finalmente "la dia" a qualcuno.


Le descrizioni sono assenti. Sembra quasi di muoversi senza vedere i posti, le persone che ci troviamo davanti. Siamo in Irlanda, ma si è talmente vaghi che potrebbe essere qualsiasi altro posto, tranne per qualche riferimento alla pronuncia della protagonista. 


I colpi di scena sembrano frutto della mente di una tredicenne in piena crisi ormonale, che crede di poter parlare di malavita, narcotraffico, dopo aver seguito distrattamente un servizio del telegiornale, senza capire che cosa significa davvero un sistema gerarchico in un'organizzazione criminale, dal quale non si esce che in un solo modo.


E se tutta la svolta d'azione è assolutamente ridicola (e lo dico da lettrice che adora i romanzi suspense che sanno combinare amore, sesso e azione e di cui Pamela Clare è un Must), l'amore viene presentato in modo ancora più ridicolo. L'ossessione di Dominic nei confronti di Bronagh è quasi maniacale, da troglodita uscito dalla caverna emettendo grugniti e incapace di esprimere a parole o nei fatti un sentimento profondo e vero. 


Se un merito devo per forza trovarlo, anche per convincere me stessa a proseguire, prima o poi,  la lettura degli altri due romanzi, avendo, sfortunatamente comprato una raccolta di tre volumi in uno, è quello che, nelle assurdità totali e nell'inverosimiglianza degli eventi, un briciolo di ritmo resta anche se, più di una volta, ho dovuto interrompere la lettura, presa da un brivido d'orrore, chiedendomi come fosse possibile che qualcuno avesse concentrato tante idiozie in un solo volume. Sono di solito molto tollerante e nelle letture, anche di autrici più modeste, trovo sempre qualcosa da salvare, ma questo romanzo è tra più brutti che ho letto negli ultimi tempi.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie Miriam per il tuo commento! Mi fa piacere di non essere l'unica a vederla in questo modo, visti i pareri positivi che ho letto in giro. De gustibus non est disputandum, ma onestamente a volte si sfiora il ridicolo. È uno dei pochi che davvero butterei.

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