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sabato 30 luglio 2016

AMABILE SEGRETO di Elizabeth Hoyt


Winter Makepiece è sicuramente un protagonista atipico. Incontrandolo nel precedente volume della saga dedicato allo spettro di St. Giles, ovvero UN TESORO D'AMORE, ho provato una sorta di fastidio. Pur essendo nella fase in cui al prototipo del "bastardo senza cuore" preferisco l'eroe dall'animo gentile, la rigidità del personaggio me lo aveva subito messo in cattiva luce, soprattutto se confrontato con il fascinoso pirata O'Connor. Poi, sul finale, eccola svolta tanto attesa che mi ha spalancato gli occhi su una visione tutta nuova del Signor Makepiece, al punto da valere tutta la lettura di AMABILE SEGRETO.


 Lady Beckinhall è un'aristocratica vedova che insieme ad altre sue amiche dello stesso ceto ha costituito un Comitato di sostegno di un orfanotrofio diretto dal rigido Winter Makepeace, osteggiato da molte per la mancanza di raffinatezza nei suoi modi. Tra i due personaggi, che si sono conosciuti nel romanzo precedente, non c'è grande simpatia.

La donna sembra frivola e di mondo, esperta di tutta una serie di rituali a cui Winter non pare per niente interessato. Una sera, mentre la sua carrozza sta attraversando le pericolose strade di St. Giles, si imbatte nel famoso spettro di St. Giles ferito e ricercato. L'impulso e la fantasia la inducono a dargli soccorso e a nasconderlo nella sua carrozza. È di quegli incontri che cambiano per sempre la sua vita.


Dietro la maschera di Arlecchino, infatti, si cela proprio il rigido e compassato Winter, che ha dedicato tutta la sua esistenza ai bambini abbandonati ed è pronto a tutto pur di aiutarli, anche ad accettare l'aiuto di Lady Beckinhall per trasformarsi nell'uomo di mondo che le benefattrici vorrebbero a capo dell'orfanotrofio.

La forte attrazione che si sviluppa tra i due corre in parallelo ad un misterioso caso di scomparsa di ragazzine, dietro cui si cela la mano aristocratica di un pericoloso personaggio. La bellezza di questo racconto però, a mio parere, sta tutto nella scoperta dell'amore e del sesso da parte del rigido Winter, che fino a quel momento non ha mai ceduto alla tentazione, troppo preso da altre cause.

Lady Beckinhall insegna a Winter che si può continuare a lottare per quello in cui si crede e amare allo stesso tempo una donna, imparando a sua volta a superare il dolore e ad affrontare la vita.

Anche se loro due sono particolarmente interessanti e belli insieme, la storia non è tra le migliori a mio parere della Hoyt, affollato di personaggi secondari e di sotto-trame che non giungono a conclusione, ma che sembrano rimandare ad altri volumi, offrendo così un senso di incompletezza.


Nel suo insieme però lo spettro di St. Giles ha un innegabile fascino che conquista e non delude, offrendoci il ritratto di un protagonista atipico, assolutamente impreparato nei confronti delle donne, ma allo stesso tempo dotato di un innegabile talento. Questo capovolgimento dei ruoli sicuramente porta una ventata di freschezza e di novità che merita la nostra attenzione.

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