E' un periodo strano questo... Leggo meno e a rilento, così ho deciso di affidarmi alla penna nota e sapiente di Lisa Kleypas per superare questa fase di noia e mi sono imbattuta nel primo romanzo della serie Capital
Theatre, con Voglio ritrovarti.
“Romantico e sensuale, una storia deliziosa.”
Mary Jo Putney
L’intera Londra è ai suoi piedi: Jessica Wentworth, bellissima e
talentuosa, è l’attrice più in vista del momento. Può avere tutto ciò
che desidera con un solo cenno. Eppure, dietro quell’apparenza eterea e
perfetta, si nasconde Julia Hargate, con un segreto inconfessabile: un
misterioso marito che non conosce, non può menzionare e… non può amare.
Per anni Damon Savage è sfuggito alla sconosciuta a cui il padre lo
aveva sposato quando era solo un bambino. Ora è sorpreso di scoprire che
sua moglie è quell’incantevole attrice da cui si sente
irresistibilmente attratto…
Mi spiace, ma non concordo con la nota Mary Jo Putney, questo romanzo non è all'altezza della Kleypas.
L'idea di base non è cattiva: Julia e Damon sono stati promessi da bambini, per un accordo tra i genitori e hanno sempre vissuto questo vincolo come qualcosa di imposto dall'alto, rifiutandosi di accettarlo e di frequentarsi.
Per sottrarsi al volere del padre, Julia preferisce abbandonare la casa paterna, cambiando nome, mantendendosi con la recitazione, in un perido in cui, siamo nel 1824, le attrici erano considerate delle poco di buono. Nonostante tutto, la nostra protagonista riesce a conservare la sua virtù, fino a quando non trova un ingaggio serio al Capital Theater, dove il suo talento viene riconosciuto e premiato, grazie a un impresario illuminato come Logan Scott.
Damon da parte sua, pur condividendo con la sua promessa la ritrosia a riconoscere come valida quell'unione decisa dai padri, negli anni si è avvalso della dote della sposa per salvare la famiglia dai debiti e stabilizzare la situazione economica dei Savage. Per questo motivo, pur sapendo della fuga di Julia, si mette sulle sue tracce, per ritrovarla e restituirle quanto dovuto, proponendole lo scioglimento di quell'assurda unione.
Il destino, però, ha deciso diversamente per loro, così, quando si rivedono, dopo diversi anni, tra loro scocca la famosa scintilla, che potrebbe portarli a un'unione felice.
A questo punto, a mio parere, il libro si perde... Non essendoci motivazioni valide per contrastare la loro unione, la Kleypas si appella al desiderio della protagonista di continuare la carriera d'attrice e naturalmente, come moglie di un duca questo le sarebbe difficile.
L'ho trovata una motivazione debole, che ha rallentato la narrazione, farcendola con scene di sesso, che hanno permesso alla Mondadori di inserirlo nella collana I Romanzi Passione, prima di ripubblicarlo in I Romanzi Oro, che è poi la versione che ho letto io.
Insomma, l'attrazione fisica tra i due la fa da padrone, togliendo qualcosa alla storia che si arena.Il ritmo è dato dalle vicende private di Damon, che una volta rivista Julia non ha più dubbi sul suo interesse per quella donna, mentre lei traballa, incerta, tra una decisione e l'altra.
Il personaggio di Damon Savage, quest'uomo fiero, orgoglioso, determinato a trovare la sua promessa, funziona e si avvicina ai classici protagonisti della Kleypas, ma Julia a tratti si perde, con motivazioni che non mi convincono del tutto.
Qualcuno ha valutato positivamente il romanzo, mettendo in risalto la personalità di un personaggio femminilie così moderno e profondo, ma se all'inizio si poteva capire e condividere le scelte della protagonista, a un certo punto sembra tutto pretestuoso, per tirare ancora qualche pagina, fino alla fine del romanzo... Molto più interessante il personaggio di Logan Scott, capo di Julia e spalla della protagonista, a cui è dedicato il secondo romanzo della miniserie Capital
Theatre, Perché sei mia...
Intendiamoci la Kleypas è sempre brava e conosce il suo mestiere, ma questo romanzo non è all'altezza degli altri.
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