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sabato 23 aprile 2016

DOLCE NELL di Jaclyn Reding



Ero in vena di una storia con una protagonista dal carattere dolce. Ero stufa di virago femministe decontestualizzate,  pronte a combattere le ingiustizie del mondo, mettendo tutto a ferro e fiamme trascinandosi nella distruzione anche la mia simpatia. Volevo un'eroina che pur essendo determinata non perdesse quella dolcezza quieta che rasserena l'animo non solo di un eroe tormentato, ma anche la mia, così il titolo del romanzo della Reding mi ha conquistato, molto più della brutta copertina.




DOLCE NELL ha un titolo in inglese che ovviamente e come al solito rendeva molto più sincero ed onesto il racconto, ovvero WHITE MIST (Nebbia Bianca), trasmettendo non solo il velo malinconico che cela il passato di Gabriel MacFeagh, ma anche quel mondo incantato delle Ebridi la cui natura domina assoluta nel romanzo.




Le vicende iniziano però a Londra dove la nostra eroina, Eleanor Wycliffe, invaghita del suo vicino di tenuta conosciuto in città durante la sua prima stagione, ricevuta la sua richiesta di nozze, si reca dal fratello Christian, che dopo la morte del padre è diventato il capofamiglia, e gli da la bella notizia. L'uomo l'ha sempre amata e cresciuta ricoprendola di attenzioni e le ha anche promesso che al momento delle nozze, la sua sarebbe stata l'ultima parola.




Eppure contrariamente a quanto promesso Christian si dichiara assolutamente contrario alle nozze tra Eleanor e Richard Hartley e difronte all'incomprensione e all'insistenza della ragazza, gli svela una verità destinata a sconvolgere per sempre l'esistenza della ragazza che, presa dallo sconforto, decide di troncare tutti i ponti con il passato e di fuggire lontano da quella che credeva la sua famiglia.




Arrivata in Scozia, sulla costa, sente dell'annuncio del signore dell'isola di Trelay che sta cercando una governante per la sua bambina e Eleanor decide di offrirsi per il lavoro.




Gabriel MacFeagh è conosciuto come il Diavolo non solo per la storia funesta che scandisce l'esistenza di tutti i membri di questa famiglia, ma anche per la sua aria oscura e triste. Una tragedia infatti ha portato alla scomparsa della sua prima moglie, morta in circostanze mai chiarite, e a Nell toccherà il difficile compito di aiutare la piccola Juliana, unica testimone, che dal drammatico giorno ha smesso di parlare.




Innegabile è la presenza di un'atmosfera tipico di JANE EYRE grazie alla storia della moglie tormentata, della figlia di cui l'uomo si prende cura, dell'incendio del castello, ma pur presente questi elementi la storia alla fine conquista una sua dimensione offrendoci un eroe in qualche modo paralizzato dal timore di perdere le persone che ama ed un'eroina che, pur dolce nei modi, alla fine è sicuramente quella che determina gli eventi.




Eleanor infatti è l'elemento dinamico arrivato sull'isola di Trelay per smuovere le acque ormai ristagnate di un antico dolore. Conquista pian piano tutti gli abitanti e anche il cuore di Gabriel e quello della piccola Juliana, imparando a sua volta a distinguere tra l'infatuazione del passato e l'amore sincero.




Sicuramente la storia non presenta grandi innovazioni o una trama che ci lascia sorpresi, malgrado alla fine l'assassino non era quello su cui avevo puntato. È un racconto classico dove i personaggi si lasciano amare e dove la natura domina incontrastata con le sue scogliere tempestose, le isole che si profilano all'orizzonte e le nuvole ed il mare che creano come un regno a parte, un luogo che il cuore di Eleanor sente come suo fin dal primo momento in cui arriva.

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