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sabato 6 agosto 2016

L'IDEALE DI MOGLIE di Mary Balogh


Questa è stata una settimana all'insegna della Balogh e forse questo ha un po' penalizzato la lettura di questo romanzo, altrimenti assolutamente piacevole. La verità è che la mia mente era ancora legata ed imprigionata a IL RIFIUTO DI JANE che in qualche modo la storia di  Abigail e di Miles mi è sembrata la copia spenta di Jane e Fairfax.

Eccoci ancora una volta davanti ad una strana coppia, ovvero Miles Ripley, conte di Severn, ricco e potente solo da poco, e dall'altro lato Abigail Gardiner, una dama di compagnia da poco licenziata che un giorno bussa alla porta di Miles spacciandosi per una sedicente neo-parente bisognosa di aiuto.


Tutta la vita di Miles è stata segnata dalla presenza ingombrante della madre e delle sue due sorelle, pronte a dirigere la sua esistenza, e soprattutto adesso che ha bisogno di una moglie al suo fianco. La candidata della famiglia è la bellissima Frances, di ottima famiglia, avvenente e ben educata, scelta per le sue origini e per i suoi modi. Miles si sente soffocare e in questo in qualche modo mi ha ricordato un altro bellissimo romanzo della Balogh, ovvero LA LUCE DELL'AMORE.


Miles è convinto invece che la sua moglie ideale dovrebbe essere scialba, insignificante, silenziosa e non pretenziosa, una donna che stia sempre un passo dietro di lui, da sposare e poi dimenticare (preferibilmente con qualche marmocchio da accudire), mentre lui continua a dedicarsi alla sua vita di sempre a Londra, abbandonandosi anche ai piaceri di Jenny, la sua costosissima amante.


La fortuna bussa alla sua porte quando Abigail si presenta a chiedere il suo aiuto. Lei vorrebbe solo una lettera di raccomandazioni dal nuovo cugino, nella speranza di trovare un nuovo posto di lavoro che le permetta di mantenere le due sorelline affidate ad una zia, e di aiutare Boris, il fratellastro di cui ha perso le tracce. Miles ha però un'idea migliore. Abigail, con il suo sguardo dimesso, l'aria scialba e poco appariscente, sembra proprio la risposta a tutti i suoi sogni.


Invece di farsi manipolare da una donna frizzante e frivola come Frances, Abigail sarà la moglie ideale, così le propone le nozze in soli due giorni, risolvendo così tutti i suoi problemi. Aby non può credere al colpo di fortuna, anche se si guarda bene dal rivelare a Miles che il suo carattere è molto lontano da quello che lui crede.


La ragazza infatti si rivela da subito ben diversa da quanto pensato da Miles il giorno del loro incontro. Spumeggiante ed euforica, sempre pronta a pensare al bene del prossimo, Aby custodisce molti segreti, legati soprattutto al passato della sua famiglia, ai ricordi traumatici di un'infanzia finita troppo presto.


Pur rendendosi pian piano conto che Abigail non è la moglie ideale che lui credeva, Miles se ne innamora pian piano e cerca in tutti i modi di farle capire che lui è pronto ad aiutarla e ad ascoltarla, senza giudicare i suoi segreti più profondi.


Alla fine il racconto è quello di una storia di conoscenza, di due persona che fortunatamente si incontrano e scoprono che la ricetta della felicità è ben diversa da quella immaginata, ma non per questo meno buona. Pur non presentando grandi avvenimenti, la lettura del romanzo è stata in qualche modo penalizzata dal fatto che era troppo fresca nella mia mente la storia di IL RIFIUTO DI JANE, che a mio parere vince su questo, per il dinamismo della trama, per il contrasto tra i caratteri e per i dialoghi arguti. Preso singolarmente, resta comunque una lettura piacevole che merita dalla prima all'ultima pagina.

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