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domenica 4 dicembre 2016

LA CROCE DI FUOCO di Diana Gabaldon


Da quando ho scoperto la saga di Outlander ed i romanzi di Diana Gabaldon, me ne sono onestamente innamorata e non mi capita spesso. A volte dei libri mi piacciono, altri mi appassionano, altri mi lasciano indifferente, altri mi innervosiscono, ma l'amore, quello vero, arriva poche volte nella vita di alcune lettrici, ma quando capita è uno stato di grazia che ti lascia il ricordo delle emozioni provate anche quando il tempo è passato. Questo è quello che mi è successo con i libri di questa saga entusiasmante e sincera che attraversa decenni e segue la storia di una vita (non solo dell'amore) di una coppia affiatate e determinata, come quella di Jamie e Claire. Eppure, nella nostra splendida relazione, c'è stato un momento di crisi e quella fase è stata LA CROCE DI FUOCO.


È incredibile pensare che l'autrice sia la stessa dei romanzi precedenti.  LA STRANIERA ci ha regalato un racconto appassionante ed avventuroso di due giovani amanti che si confrontano con la storia che li travolge, riuscendo a rimanere fedeli ai loro ideali e ai loro sentimenti. L'AMULETO D'AMBRA è stato un pugno allo stomaco e mi ha spiazzato come mai nessun secondo volume è mai riuscito a fare, capovolgendo completamente il mondo che credevamo sicuro;  IL RITORNO mi ha fatto versare fiumi di lacrime, travolta dalla storia, dall'addio, da un amore che sembra ormai senza speranza;  IL CERCHIO DI PIETRE mi ha sorpreso emozionandomi come non credevo possibile, in questo racconto di due vite lontane che continuano ad essere magicamente intrecciate l'una all'altra, perché il vero amore resiste anche al tempo e alle distanze; LA COLLINA DELLE FATE. è stato il romanzo più atteso di tutta la saga, quello imperdibile, dopo la lunga cavalcata precedente e persino i volumi successivi, TAMBURI D'AUTUNNO e PASSIONE OLTRE IL TEMPO, che alcuni hanno reputato superflui, invece mi hanno convinta e conquistata, perché ho adorato la ricerca e la lotta di una figlia che vuole salvare a tutti i costi la sua famiglia, conoscere un padre leggendario, mai incontrato, mentre l'amore della vita cerca lei, deciso a conquistarla.  E questo se mi fermo a commentare solo i volumi che hanno preceduto questo, anche se sono tra quelli che hanno adorato anche quelli successivi. Il problema però è questo qui, lo scoglio da superare, la prova da affrontare per tutti i fans, ovvero LA CROCE DI FUOCO.


La verità è che la storia è quando mai pesante e lenta, soprattutto alla luce di tutto quello che c'è stato e ci sarà. Probabilmente la critica un giorno lo osannerà, perché grazie a questa prova che i fans attraversano per poter vivere altre avventure con i loro beniamini, se ne esce fuori con la sensazione di aver fatto un tuffo reale nel passato, di aver appreso la vita, i costumi, le usanze anche nelle più piccole minuzie, anche se il lettore frustrato cerca in qualche modo di venirne fuori.


Jamie e Claire sono sempre una bella coppia, anche se ormai vivono un'esistenza bucolica, lontana dai clamori del passato. Da un punto di vista umano è anche piacevole scoprire che finalmente, dopo fuoco e fiamme, finalmente riescono a consolidare la loro esistenza. Si amano, hanno costruito la loro casa, il capanno dove Claire esercita la sua professione, considerati da tutti un riferimento della piccola comunità di Fraser Ridge, che diventa pian piano sempre più numerosa. Roger e Brianna si amano e vivono con loro. Se tutto si fosse risolto in un centinaio di pagine, lo avremmo pure accettato, invece la storia si trascina quasi apparentemente senza avvenimenti. 

Pochi sono i momenti eclatanti nella storia, tra cui sicuramente c'è quello del barbaro omicidio della domestica di Jacosta, uccisa in modo atroce, e dove l'assassino si nasconde nell'ombra e l'apparizione improvvisa ed ingiustificata di Bonnet (il cattivo di diversi romanzi che arriva a riempire un vuoto, quello lasciato da Black Jack, senza riuscirci pienamente) non sembra avere una logica ed uno schema. In realtà i romanzi della Gabaldon, divisi per scelte editoriali in due volumi ognuno, hanno una strutturazione precisa, che risente di questa scelta, in quanto spesso la prima parte è disseminata di elementi che apparentemente non hanno logica, ma che nella seconda parte combaciano come tessere di un puzzle risolvendo l'enigma.


Qui ci resta solo la frustrazione per la lentezza, con alcune scene piacevoli, qualche emozione, come quella di Jamie che, ricordando il padre perso tanti anni prima,  piange scavando la fossa di un uomo che ha ucciso per pietà, colpito dallo stesso male che lo ha privato della figura paterna.  L'autrice ci regala qui un momento di vera e propria magia narrativa, entrando nell'animo del personaggio, descrivendoci un sentimento con una sincerità che lascia nuda l'anima del lettore. Eccezione del momento, perché poi c'è solo insofferenza e attesa perché qualcosa accada. 


Alla fine si arriva all'ultima pagina con fatica, spinti solo dall'amore per una coppia che sappiano essere in grado di emozionarsi. Le vicende si riprenderanno, ma bisognerà aspettare VESSILI DI GUERRA per riuscire a risalire dal pantano. Ma alla fine l'amore è così. Se si ama veramente, si riesce anche a perdonare e personalmente, al fronte di tutte le emozioni che seguiranno, ho perdonato la Gabaldon quasi subito. Da leggere per gli appassionati, perché saltare una parte della storia è inconcepibile, ma bisogna farlo con determinazione e perseveranza. 


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