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sabato 10 dicembre 2016

VESSILLI DI GUERRA di Diana Gabaldon


Confesso di aver affrontato la lettura di questo romanzo dopo un po' ( a differenza di quello che mi era capitato con gli altri volumi), preda del senso di frustrazione provocato da LA CROCE DI FUOCO (atto di fede nei confronti della Gabaldon piuttosto che lettura piacevole), ma la verità è che ho commesso lo stesso errore in cui l'editoria italiana ha cercato di far cadere tutte noi fans della saga dedicata a Jamie e Claire, ovvero quella di interrompere il flusso narrativo e mettere una pausa gli eventi di una storia che ha un suo preciso schema e ordine naturale e quindi il senso di frustrazione alla fine di un volume è anche colta loro.


 Se c'è una cosa che odio, nel mio rapporto con la lettura, è quella di lasciare una storia, che onestamente è riuscita a convincermi,  in sospeso, sapendo che ci saranno ancora molte altre avventure, così, armata di coraggio e determinazione, decisa a scoprire che ne sarebbe stato della vita di Jamie e Claire, ho ripreso in mano la saga e ho affrontato VESSILLI DI GUERRA, parte conclusiva de THE FIERY CROSS e la mia determinazione, alla fine del viaggio, è stata premiata.


Siamo difronte ad una nuova epoca di guerra, di intrighi politici, di tentativi degli inglesi di coinvolgere un uomo che vorrebbe non schierarsi, anche per via di una moglie che gli ha già raccontato l'esito di una guerra che darà per sconfitti proprio i Britannici. Rimanere però hai margini è difficile, soprattutto quando si è diventati un punto di riferimento per un'intera comunità. Se il ragazzo era riuscito a conquistare la fiducia di Carlo, grazie alla sua astuzia, aveva affascinato i diabolici fratelli MacKenzie, oggi che è un uomo è un leader naturale e un suo schieramento determinerebbe una presa di posizione di un vero e proprio clan, il suo.


I nostri due eroi non sono più due giovani che credono nella possibilità di riscrivere la storia. Culloden ha insegnato ad entrambi che questo non è possibile e nessuno dei due ha dubbi in proposito.  Il problema è muoversi con cautela in un contesto in cui, in un modo o in un altro, si è finiti vincolati. Jamie infatti ha accettato concessioni terriere proprio dagli inglesi e adesso che non vuole schierarsi rischia che il Governatore ritratti e lo privi di tutto quello che ha costruito. Non siamo ancora difronte alla vera e propria guerra che seguirà, ma a scontri tra posizioni diverse, quelle dei cosiddetti regolatori che creano scompiglio in alcune regioni. Costretto a partire per sedare gli scontri, Jamie porta con sé Claire, non disposta a lasciarlo andare. Al suo fianco c'è anche il giovane Roger, ormai parte del loro clan.


Tutta la parte politica è forte quella che un po' rallenta la storia con i vari ragionamenti, i vari stratagemmi, ma quando le vicende finiscono per travolgere il destino dei singoli, tutto si riaccende di fascino ed interesse e i vari personaggi non finiscono per sottrarre spazio, ma arricchiscono, pur fornendo solo una cornice che racchiude il vero capolavoro, ovvero Jamie e Claire, che malgrado il tempo continuano con la loro personalità a conquistarsi di diritto tutta l'attenzione del lettore.


Innegabilmente Roger, con la terribile vicenda dell'impiccagione, e le sue terribile conseguenze per il nostro usignolo, finisce per tenerci con il fiato sospeso, ma è soprattutto Jamie ed il suo rapporto maturo con Claire che ci conquista completamente. Lui è un leader carismatico che i suoi uomini seguirebbero anche nelle fiamme, ed il suo legame con Claire è di quelli che scandiscono tutta la vita di un uomo.


Non solo le vicende di Roger emozionano i lettori, ma anche la famosa scena del morso del serpente che porta Jamie difronte alla soglia della morte per l'ennesima volta, ricordandoci ancora una volta quanto un amore che sembra leggendario ed immortale è inforno fragile ed umano, quindi estremamente prezioso. A cercare di sottrarlo a quel destino c'è sempre la nostra Claire, pronta a tutto pur di trattenerlo al suo fianco.


Tutti i fili lasciati aperti nel precedente volume qui si riannodano e trovano una loro naturale collocazione, come la storia dell'Oro del Francese, che tutti cercano disperatamente, e che vengono ritrovati in un posto inimmaginabile, e la vendetta di Brianna contro Bonnet per il torno subito ci ha irrimediabilmente ricordato suo padre ed il suo bisogno di riabilitarsi eliminando Black Jack per il torto subito. Ovviamente siamo sempre lontani da quell'intensità, ma basta il ritorno di Jamie e Roger, con le donne che raccontano l'accaduto ed un gesto semplice, come una porta che si chiude e Jamie che sfiora tremante la lieve cicatrice di Claire prima di abbracciarla disperato, a farci emozionare oggi come allora.


Ed il finale (quello vero) di questo nuovo capitolo delle vicende ci dona speranza e respiro, ci riconcilia con una storia da cui in parte ci eravamo sentiti traditi e ci prepara per le prossime avventure che coinvolgeranno personaggi che ormai conosciamo come se fossero persone di famiglia.


FRASI TRATTE DAL LIBRO 


«Magari verrà un giorno in cui io e te ci separeremo di nuovo», sussurrò alla fine, e le sue dita mi sfiorarono le labbra, lievi come il tocco di una foglia caduta. Sorrise appena. «Ma quel giorno non sarà oggi

(Jamie a Claire)

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«Il mondo e ogni giorno che vi si trascorre sono un regalo, mo cridhe, qualunque cosa possa accadere domani"

(Jamie a Claire)

*********«Devi inventare te stesso», sussurrai tra le ombre all’interno dei capelli che mi erano ricaduti sul viso. «Guardi le altre donne... o gli altri uomini, cerchi di provarti addosso le loro vite per vedere se sono della tua misura. Prendi quello che puoi usare, e cerchi dentro te stesso quello che non riesci a trovare altrove. E sempre... sempre... ti domandi se tu ti stia comportando nel modo giusto.

(Claire e Jamie)

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. «Il Re potrà anche cadere, ma la terra resterà. E se noi vogliamo tenercela anche dopo che sarà tutto finito dobbiamo farla rilevare e registrare come si deve. Quando cominceranno i disordini, quando la gente dovrà lasciare le sue proprietà o magari vedersele confiscare – e sarà una bella fatica riprendersele, ma forse è possibile – sarà meglio avere un atto legale con cui dimostrare che un tempo era nostra."

(Jaime ai suoi)

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«Mi domando se è così che si sente il Signore», commentò ad alta voce...«In grado di vedere le stupidaggini che gli uomini stanno per commettere senza però poterci fare un dannato fico secco."

(Jaime a Claire)

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«Quante notti ci sono in vent’anni, a nighean? Quante ore? Infatti fu quello il tempo che io trascorsi a domandarmi se mia moglie fosse ancora viva e, se lo era, se stava bene. Lei e mia figlia.»

(Jaime a Claire)
********* 

«Io avrò quelle carte. E che sia un Giorgio oppure un altro a regnare, in futuro, questa terra sarà nostra. E vostra.

(Jaime ai suoi)

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In effetti dicono», sussurrò, «che una grande tempesta preannuncia la morte di un re.»

(Jaime)

******«Eppure mi sento ardere da un fuoco quando vengo da te, Sassenach... e così sarà sempre, credo, finché non saremo ridotti in cenere.»

(Jaime e Claire)

*****

Conoscevo i limiti del suo corpo... e i suoi miracoli. Lo avevo visto sedersi, al termine di una giornata di duro lavoro, con la spossatezza scritta in ogni fibra del suo corpo. O muoversi lentamente, testardo contro le proteste di carne e ossa quando si alzava nel freddo mattino. Mi sentivo pronta a scommettere che non avesse vissuto un solo giorno, dopo Culloden, senza provare dolore, i danni fisici della guerra aggravati dall’umidità e dai rigori della sua vita. E avrei scommesso anche che non ne aveva mai parlato con nessuno. Finora

(Claire pensando a Jaime)

*****Ciò che ero alla nascita non conta, l’importante è solo cosa ne farò di me, quello che diventerò.

(Frase pensata da Roger e scritta da Geillis Duncan)

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 L’insistenza per dormire nel suo letto. Gli scuri aperti, in modo da poter udire le voci della sua famiglia di sotto, dei fittavoli fuori. E me accanto a lui. Aveva, con molta cura e senza farne minimamente parola con me, deciso come e dove voleva morire.

(Claire pensando a Jaime)

*******

«Vedere il passaggio degli anni su di te mi dà gioia, Sassenach», bisbigliò, «perché significa che siamo vivi.

(Jaime a Claire)

*****Ho ancora del lavoro da fare. Ho pensato – per un po’ – che forse non era così; che tutti voi poteste farcela, tra Roger Mac e il vecchio Arch, Joseph e i Beardsley. Ma la guerra è in arrivo, e purtroppo...» fece una leggera smorfia, «io sono un capo.» Scosse appena la testa, rassegnato. «È stato Dio a rendermi tale. Mi ha affidato questo obbligo, e io debbo adempierlo, a qualunque costo.

(Jaime a Claire)

*****



Difficile competere con Jamie Fraser, per un comune mortale.

(Roger pensando a Jaime)

*****
Forse era più facile aver perso una figlia alla nascita, senza gli anni di conoscenza che avrebbero lasciato buchi frastagliati nel tessuto della vita quotidiana. Eppure conoscevo Faith fino all’ultimo atomo del suo essere; c’era un buco nel mio cuore che corrispondeva esattamente alla sua sagoma.

(Claire pensando a Faith)

********


«Non c’è bisogno di tutta questa delicatezza, quando parli con me."
«Lo so», rispose con un ghigno. «Ma io non sono ancora diventato un tipo rozzo, nonostante ti frequenti da così tanto tempo, Sassenach.

(Jaime e Claire)

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 Era forse più figlia di Jamie che mia, riflettei mentre osservavo la luce del fuoco incresparsi sulle cascate dei suoi capelli a ogni movimento. Possedeva il suo coraggio, la sua grande tenerezza, ma era il coraggio di un guerriero, la tenerezza di una forza che poteva anche annientare, se voleva. Non ero riuscita a trasmetterle il mio dono: la conoscenza di sangue e ossa, le vie segrete delle cavità del cuore.

(Claire)

******«Mi sveglio sempre quando tu sei sveglia, Sassenach: dormo male, quando tu non sei al mio fianco.

(Jaime a Claire)

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Jamie era un Highlander. Per quanto il Signore Onnipotente potesse insistere che la vendetta spettava a Lui, nessun Highlander maschio di mia conoscenza aveva mai ritenuto giusto lasciarGli gestire simili faccende senza un po’ di aiuto. Dio aveva creato l’uomo per qualche motivo, e in cima alla lista di quei motivi compariva la protezione di una famiglia e la difesa del suo onore... a qualsiasi costo.

(Claire)

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Ma il punto è questo: credo che ci siano periodi giusti per gli uomini di pace, ma che ci sia un tempo anche per gli uomini di sangue.

*****

«Quando alla fine arriverà, il giorno in cui davvero dovremo separarci», sussurrò, e si girò a guardarmi, «se le mie ultime parole non saranno ‘ti amo’, sappi che sarà solo perché non ne ho avuto il tempo.

(Jaime a Claire)

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