Nel terzo volume de LA STIRPE DI MEZZANOTTE ci troviamo davanti ad un salto temporale di ben quattro mesi. Avevamo lasciato Dante e Tess finalmente felici, dopo il trionfo del loro amore, ma Camden era stato ucciso da Chase sotto gli occhi disperati di Elise. L'agente, sentendosi in colpa ed incapace di affrontare la cosa, si è allontanato dal Rifugio Oscuro, ed è entrato a far parte della Stirpe a tutti gli effetti, ormai affiancando Dante nei suoi combattimenti. Anche Elise ha lasciato la sicurezza del Rifugio, desiderosa di vendicarsi, convinta che questo possa in qualche modo dare sollievo al suo cuore straziato.
La nostra eroina di turno si presenta nella singolare condizione di essere non soltanto una Compagna della Stirpe con un DNA particolare che le ha permesso di rimanere giovane fino a quando il suo compagno di è nutrito di lei, ma ha anche un dono speciale, che le permette di leggere nella mente delle persone, anche se, soprattutto pensieri malvagi. Questa capacità non è propriamente un dono, perché le provoca grandi sofferenze fisiche, soprattutto da quando vive in un appartamentino in un quartiere poco sicuro di Boston, circondata dal dolore e dalla malvagità circostante. Il suo scopo è quello di uccidere il Servi durante il giorno, mentre la Stirpe si occupa dei Ribelli durante la notte.
Un giorno, attardatasi nel rientrare nel suo appartamento, Elise viene sorpresa dai Ribelli che l'attaccano e a proteggerla arriva Tegan, il più pericoloso e sfuggente tra i guerrieri della Stirpe. I due si erano già incontrati nel romanzo precedente e qualcosa era scattato tra di loro. Tegan è un guerriero Gen Uno che porta sul cuore il fardello di una perdita mai superata, ovvero quella per Sorcha, la sua Compagna, rapita da Marek, torturata, trasformata in Servo ed infine uccisa da Lucan. Tra i due infatti si percepisce un certo attrito. Tegan rimane stranamente sorpreso di ritrovare Elise sulla sua strada, in quando la donna, completamente lontana dal suo mondo, sta affrontando con stoica determinazione il compito che si è imposta, anche se non ha il fisico, né la forza per poterlo fare. Intenzionato a tagliarla fuori dal proprio mondo, Tegan non ci riuscirà, non solo perché toccato dal coraggio con cui Elise si batte, ma anche perché la donna è riuscita a procurarsi un misterioso diario di un certo Petrov Odolf, tenuto segregato in un centro a Berlino, che custodisce un importantissimo enigma e che è particolarmente prezioso per Marek.
Tegan e Elise sono due anime ferite, estremamente simili. Tegan combatte ancora con la sofferenza per la perdita di Sorcha, mentre Elise non riesce a lasciar andare il dolore per la morte del marito e del figlio. Entrambi dotati di poteri psichici (Tegan percepisce i pensieri e le sensazioni attraverso il contatto fisico, mentre Elise legge nella mente degli umani), il loro incontro finisce per avvicinarli contro la loro stessa volontà. Nel riconoscersi nell'altro, i due si innamoreranno trovando una ragione a cui aggrapparsi per continuare a vivere e tornare a sorridere.
Questo romanzo è effettivamente uno dei migliori della serie, almeno al momento, non solo per la personalità quanto mai complessa dei due protagonisti, che comunque dominano la scena con le loro fragilità, il loro dolore, la loro lotta continua, ma anche per una struttura narrativa molto ben sviluppata, con scenari più articolati che ci permettono anche di lasciare il nuovo Continente alla volta della quanto mai suggestiva Berlino. Ricompaiono anche i vecchi combattenti con le loro Compagne che daranno un contributo sostanziale alla storia grazie alle loro capacità e alla loro arguzia. Dante e Tess sono quanto mai affiatati e lei è ormai una risorsa preziosa per la Stirpe, in quando non solo si occupa di curare i guerrieri dalle ferite più importanti (un po' come Jane ne LA CONFRATERNITA, ammettiamolo pure), ma sta svolgendo anche un lavoro per cercare di aiutare Rio ad uscire dal baratro che il tradimento di Eva ha aperto nel suo animo. Sono arrivati nuovi combattenti che ancora non si delineano chiaramente in quando gli si regalano poche scene. Si tratta di Brock e Kade, mentre a Berlino fa la sua comparsa il fascinoso ed edonistico Andreas Reichen, vampiro aristocratico e libertino impenitente che aiuterà Tegan e Elise durante il loro soggiorno in Germania.
La trama diventa sempre più avventurosa e ricca di mistero, grazie anche alle confessioni farneticanti di Odof, la cui comprensione sarà fondamentale per aprire nuovi interessanti scenari per i prossimi libri. Se la Adrian effettivamente deve moltissimo alla Ward per quanto riguarda l'ispirazione dei personaggi, alcune terminologie, con questo romanzo prende le distanze portando la storia su un nuovo livello, trasferendo i personaggi nel cuore vibrante dell'Europa, mandandoli a caccia tra i boschi intorno Praga, sfruttando al massimo scenari che hanno molto da dare a storie di questo tipo.
È un romanzo appassionante, che cattura l'interesse del lettore fin dalle prime battute e che fa trattenere il respiro fino alla fine. La coppia dei due protagonisti è quanto mai affascinante e malgrado avessi dei dubbi su Elise, perché ce la presentavano come già inserita in questo mondo, quindi senza lo stupore proprio che hanno le altre avvicinandosi alla Stirpe, mi ha decisamente convinto. Elise è una donna apparentemente fragile sotto molti punti di vista. Non solo la sua natura umana la rende in qualche modo in pericolo costante, ma anche il suo dono ha risvolti difficili da gestire. Sarà Tegan ad insegnarle come fare, malgrado il suo rifiuto iniziale. Eppure Elise è anche la stessa persona che, malgrado i suoi limiti fisici, finisce per uccidere il Servo di Marek, recuperare il diario di Odof, salvare Irina dall'attacco di un altro Servo sguinzagliato per eliminarle, ed è sempre lei che, non accettando il ruolo di donna indifesa, accompagna Lucan nel riscatto finale di Tegan, aiutando i guerrieri e salvandoli dalla terribile alba.
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
Si domandò se sarebbe giunto il giorno in cui sarebbe scivolata così in profondità nell'abisso da non poterne più uscire. Probabilmente, suppose, ma non oggi.
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Il dolore di quelle perdite era stato una fornace che aveva divorato la sua vecchia vita, riducendola in cenere. Lei era quello che rimaneva: la fenice rinata dalle sue ceneri.
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Avrebbe sopportato ogni fatica, affrontato ogni rischio. Avrebbe venduto la sua anima immortale, se avesse dovuto. Avrebbe avuto giustizia, a qualunque costo.
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"Non mi importa quello che pensano.""Dovrebbe. Quello lassù, dall'altra parte del vetro, è il tuo mondo."(Tegan e Elise sulla riva del lago nella tenuta di Reichen)
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Tegan era un dolore di cui avrebbe fatto a meno.
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«Non puoi passare la tua esistenza vivendo per i morti, Elise.»
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Castello e podere si congiungeranno sotto la luna crescente ai confini orientali volta l'occhio nella croce si trova la verità(L'ENIGNA DI OLDOF)
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"Voglio aiutare. Ho bisogno di aiutare, capisci?"Scordatelo."Tegan fece per allontanarsi da lei."Perché? Perché sono una femmina?"Perché la tua motivazione è il dolore, è questa tanto per cominciare è una debolezza fatale."
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"Lezione numero uno" mormorò lui con freddezza. "Non contare su di me per nulla. Non farò altro che deluderti."
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"Gli uomini hanno mosso guerra contro i loro stessi fratelli per conquistare la medesima donna. Al desiderio non frega nulla di quello che è appropriato."
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Aveva vissuto ogni giorno sguazzando nel suo stesso cupo isolamente, finché una bellezza coraggiosa gli aveva insegnato a non temere la luce. Ora che l'aveva trovata, voleva assicurarsi che l'oscurità che aveva conosciuto non l'avrebbe mai toccata.
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"La sua umanità è la sua più grande debolezza!""E la tua è sempre stata la tua arroganza."(Marek e Tegan parlando di Lucan)
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"Lo ammetto con te ora e lo ammetterò con chiunque sempre. Ho bisogno di te, Elise. Tu sei mia. la mia donna, la mia compagna, la mia amata. Il mio tutto."
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