Il quinto appuntamento con la saga LA STIRPE DI MEZZANOTTE ha come protagonista Nikolai, il vampiro russo che si era fatto notare nell'Ordine per la sua aria scanzonata, per il modo in cui si prendeva gioco degli altri compagni che avevano trovato la loro metà. Ovviamente con delle simili premesse, la curiosità di vederlo innamorarsi a sua volta c'era tutta.
Quando il libro inizia, ci troviamo in Canata, con Nikolai che è sulle tracce di Sergei Yakut, il pericoloso Gen Uno, che vive come un antico tiranno nei boschi nei dintorni di Montreal. Nel suo seguito ritroviamo vari personaggi, tra cui Mira, una ragazzina che ha il potere di riflettere nei suoi strani occhi, il futuro di quelli che guardano, Lex, un figlio bastardo cresciuto circondato solo di umiliazioni quotidiane, e Renata, a sua volta arma letale per via dei suoi poteri.
Nikolai incontra Renata in un locale, dove la donna fa in modo che lui la segua fuori, facendolo cadere in una trappola. Ad aspettarlo, infatti, ci sono quattro vampiri che lo trascinano da Yakut, che per niente turbato dai suoi avvertimenti, gli racconta che già hanno tentato di ucciderlo, ma senza successo, perché negli occhi di Mira ha visto il suo futuro e ha finito per desistere.
Mentre nasce una profonda attrazione tra lui e Renata, che lui comunque pensa compagna di Yakut, Niko scopre una fossa comunque a poca distanza dal rifugio del tiranno e si rende conto che l'uomo per anni ha gestito un club del sangue dove gli esseri umani venivano braccati e massacrati come animali. Messosi in contatto con l'Ordine, per sapere cosa fare, gli viene detto di non toccare Yajyk, che, in quanto Gen Uno rappresenta l'apice della gerarchia. Ma il vampiro finisce per cadere in una trappola di Lex ed incolpato di aver eliminato l'odiato vampiro. Solo Renata, resasi conto delle manovre di Lex, cercherà di salvarlo, gettandosi in una missione disperata per liberare il vampiro, torturato dall'Agenzia e sul punto di perdersi nella Brama di Sangue. Il suo intervento è solo l'inizio di un turbine di altre avventure che condurranno i due alla ricerca della piccola Mira sulle tracce di Edgar Fabien, di Dragos e del suo folle progetto.
Questo quinto volume si presenta estremamente appassionante, pieno di ritmo e di avventure, con scene che donano al lettore brividi di paura e di passione. Renata è un personaggio forte e fragile allo stesso tempo. Questo elemento della Adrian è una cosa che apprezzo molto nelle sue figure femminili. Le eroine decise e intrepide non perdono la loro femminilità, cosa che invece noto spesso in alcune autrice, dove nel tentativo di presentarci donne di ferro, si dimenticano dell'umana fragilità. Sarà un gusto personale, ma in questo l'Adrian riesce sicuramente a colpirmi. Renata e Nikolai sono due personaggi che hanno sempre vissuto da soli, lottando contro il mondo e contro tutti, ma allo stesso tempo hanno un forte senso dell'onore e della lealtà, che sia nei confronti dei propri compagni o della piccola Mira. Per quasi tutto il romanzo i due si salvano a vicenda, imparando a conoscersi e a donare. Intanto entriamo ancora più profondamente nelle vicende degli altri personaggi.
Andreas Reichen, il fascinoso vampiro tedesco incontrato nei romanzi precedenti, e da tempo aiutante dei guerrieri dell'Ordine, nelle sue indagini si imbatte in una losca figura, un certo Willem Roth ed inutilmente cerca di salvare il suo amore umano, Helene. Finita nelle sue grinfie e trasformata in un Servo, la donna sarà usata da Roth per entrare nel cuore della famiglia di Reichen per distruggere chiunque sia vincolato a lui. Nella scena drammatica del suo ritorno alla villa, quando si trova davanti ad un vero e proprio massacro, con i corpi delle persone amate e perse, tutta la drammaticità di un tale orrore, la solitudine che lo avvolge ed isola sono resi con garbo e bravura, come il momento in cui Andreas si vede costretto ad uccidere quello che resta di Helene. Scomparso nel nulla, bruciando tutto quello che resta del suo passato, Andreas sembra proporsi come un prossimo interessante protagonista.
Intanto Dragos riesce nuovamente a sparire e a salvarsi, ma dietro di sè lascia un personaggio molto interessante, Hunter, il Cacciatore, un Gen Uno da lui creato e programmato per uccidere, lo stesso che aveva risparmiato Yakut perché nello sguardo di Mira aveva visto il suo futuro. Sembra un personaggio quanto mai interessante e mi chiedo come evolverà adesso che fa parte della squadra.
Intanto la guerra si delinea sempre più ambigua, visto che i Rifugi Oscuri e l'Agenzia Operativa sono quanto mai collusi con Dragos e l'Ordine appare quanto mai solo.
Romanzo nel complesso bello, ben scritto, ed interessante. Eppure fino a questo momento non riesco a trovare quel qualcosa di più che trovavo nei romanzi della Ward, anche con molti limiti anche in quest'ultima. Bah, sarà questione di stile.
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
L'aroma del suo sangue era un miscuglio caldo e inebriante di legno di sandalo e fresca pioggia primaverile.
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Cosa diavolo non andava con lui? Era seduto lì a fissare i suoi capelli, per la miseria. Non solo a fissare, ma a fissare con ammirazione del tutto rapita. A Niko questo sembrava indicare uno di due fatti ugualmente inquietanti: o doveva considerare seriamente di iscriversi a dei corsi serali da parrucchiere, oppure era completamente partito per questa femmina. Partito proprio del tutto, rovinato per chiunque altra. Da qualche parte, in qualche modo, aveva consentito a sé stesso di innamorarsi di lei.
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«Poi sei arrivato tu e tutto è cambiato. Immagino che, per molti versi, sia tu il mio miracolo.»
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"Non ti farò del male.""lo sò." La donna sorrise, solo una lieve curva delle sue labbra."Non ne avrai la possibilità."
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"Chi guarda negli occhi di Mira ha una visione di eventi della propria vita destinati ad accadere."
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"Tutto è lecito in amore e in guerra."Lui le rivolse un sorriso che accennò delle fossette gemelle sulle sue guance magre. "Guerra, eh?""Non è amore, poco ma sicuro."
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"Ci sono delle volte in cui mi domando se il male che è all'opera qui non sia più grande di qualunque quantità di bene."
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"Io ti devo la vita. Da dove vengo, non è poca cosa."
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"Mi sto innamorando davvero. Non era in cerca di una cosa del genere. Non pensavo nemmeno che l'avrei mai voluta, ma...ah, Cristo, Renata...quando guardo nei tuoi occhi, ogni singola volta mi balza in mente una cosa: per sempre."
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Giacque nell'erba, osservando con distaccata soddisfazione mentre fiamme, scintille e fumo divoravano perfino i pezzi più piccoli di quella che era stata la sua vita. (Andreas Reichen)
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