Translate

venerdì 8 gennaio 2016

L'eredità di Louisa May Alcott

L'eredità di Louisa May Alcott è un regalo della casa editrice Jo March, che edita in Italia scritti mai dati alle stampe in passato nel nostro paese, dandogli visibilità e luce.

E' il primo romanzo della nostra amata Alcott, nota al mondo per il suo "Piccole Donne". Scritto quando aveva solo 17 anni. E' stato ritrovato da due studiosi americani alla fine del Novecento e dato alle stampe con enorme stupore ed interesse.





Protagonista del romanzo è Edith Adelon, una povera orfana di origini italiane, accolta e allevata dalla nobile famiglia inglese degli Hamilton, presso i quali diviene istitutrice e poi compagna della giovane Lady Amy. Una lunga lettera svelerà alla ragazza l'inverosimile mistero della sua nascita. 



Dimenticate lo spessore e la maturità di Piccole Donne, per assaporare il talento in erba di una scrittrice che muove i suoi primi passi nel mondo letterario.


Gli elementi interessanti ci sono. La storia è carina e ricca di spunti, tanto che se fosse stata rimaneggiata in un secondo momento, avrebbe potuto raggiungere livelli molto alti, con risvolti inaspettati. La narrazione è scorrevole e il personaggio di Edith potrebbe essere veramente interessante, se venisse meno quel dilagante e gratuito buonismo, che pervade tutta la storia.


Senza svelare nulla, per non farvi perdere il gusto della narrazione, è come se il tempo non sortisse effetto sui nostri personaggi, che non cambiano, nonostante gli eventi. Non c'è crescita o evoluzione personale. Tutto rimane immobile nelle coscienze dei protagonisti, nonostante vengano posti di fronte ad un evento del tutto insperato e inaspettato, come la cospicua eredità di cui si parla nella storia. 


Manca insomma uno studio approfondito dei personaggi, che sono tratteggiati con penna lieve, come sospesi a vivere in un fiaba, dove il lieto fine non è solo scontato, ma regalato con eccessivo altruismo. A discolpa della nostra induscussa scrittrice c'è da dire che a diciassette anni scriveva proprio bene e già si intravedono in questa sede alcuni elementi che si rafforzeranno negli anni, quando giungerà alla sua piena maturazione artistica ed intellettuale. E se, come sappiamo, Jo altri non era che Louisa May Alcott, Edith è lo specchio della nostra scrittrice nell'età adolescenziale, quando la malizia e le tribolazioni della vita non avevano ancora fatto capolino nella sua esistenza.

Nonostante tutto, la lettura è piacevole e scorrevole. Ed è interessante non solo per gli addetti ai lavori, gli studiosi della stessa autrice, ma anche per noi che amiamo il mondo letterario dell'Ottocento e ci dilettiamo a riscoprilo attraverso le sue letture.

6 commenti:

  1. Non ho letto questo romanzo, ma la recensione mi incuriosisce. Anni fa ho visto il film per la televisione con Cari Shayne e Thomas Gibson e mi sembrò molto dolce e carino, certo senza una grande profondità o introspezione, però piacevole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, conto anche io di vedere la rappresentazione sul piccolo schermo. Gli elementi interessanti su cui lavorare ci sono! Il libro è carino e lei è la nostra mitica Alcott....

      Elimina
  2. Mi incuriosisce la vostra recensione. Pur conoscendo la Alcott e avendo letto i suoi libri più famosi, questo mi è nuovo. Ricordo di aver letto molti anni fa UN LUNGO E FATALE INSEGUIMENTO D'AMORE, ma non conoscevo questo. Lo recupererò.

    RispondiElimina
  3. Hai letto UN LUNGO E FATALE INSEGUIMENTO D'AMORE? Ricordo che ero una ragazzina quando l'ho scoperto. Si trattava di un racconto con moltissimi elementi gotici, soprattutto il cattivo della storia, che, come al solito, non era solo pericoloso, ma anche affascinante. Devo recuperarlo.

    RispondiElimina
  4. Letto qualche anno fa. Carino, anche se onestamente si nota che l'autrice è molto giovane. Comunque piacevole.

    RispondiElimina
  5. Si, Claire, hai ragione! La scrittura non è ancora matura e certe idee sono alquanto ingenue, ma il potenziale c'era e la grandezza è venuta dopo.

    RispondiElimina