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sabato 23 aprile 2016

INGANNI INNOCENTI di Gwyneth Atlee


Dopo vari romanzi di ambientazione europea, eccomi nuovamente a commentare una storia che si svolge dall'altra parte dell'Oceano, nel bel mezzo della Guerra Civile Americana. Siamo nel 1962. a Memphis, nel Tennessee, quando un gruppo di soldati nordisti fa irruzione nella casa e nella vita di Charlotte Randolph.


La ragazza si trova da sola in casa con il fratellino Alexander, mentre il padre ed il fratello Michael sono al fronte a combattere contro i soldati dell'Unione. Tra coloro che hanno fatto irruzione, c'è anche il capitano Ben Chandler, un Texano e sudista, che ha tradito la sua gente per fuggire al nord e combattere contro la schiavitù.


I due protagonisti si trovano subito schierati l'uno contro l'altro, su fronti opposti, malgrado l'attrazione che dalla prima sera sviluppano l'uno per l'altra. Lei lo chiama Giuda e lui è convinto che abbia chiesto di poter rimanere nella casa solo per spiare le loro mosse.


Mentre gli altri soldati si lasciano sedurre tutti dai modi della ragazza, Ben è quasi certo che Charlotte sia una bugiarda e che nasconda molto dietro ai sorrisi ed ai modi affabili. Persino il piccolo Alexander è in realtà non il fratellino di cui lei non può fare a meno, ma un terribile segreto nascosto fino a quel momento.


La verità è che Michael ha imposto a Charlotte una missione di cui la ragazza avrebbe fatto a meno ben volentieri, ma la sua disperazione ed il suo desiderio di rifarsi accettare in una famiglia dove un tempo era la regina la inducono a prestarsi ad un gioco sporco che potrebbe finire per compromettere la vita di molte persone.


La storia si presenta con un'idea carina, anche se il modo in cui tutti i soldati si lasciano irretire da Charlotte è alquanto semplicistico. Inoltre l'eroina segue una logica alquanto strana ed è complicato entrare in empatia con lei, soprattutto quando vuole giustificare un sistema che per la nostra sensibilità moderna è onestamente intollerabile.


Ben è molto più realistico e cinico nel leggere le vere motivazioni di una guerra fratricida che li ha schierati su campi opposti. Lui desidera solo la pace, potersi costruire una vita ed una famiglia nel suo piccolo mondo in Texas. Il tornado Charlotte arriva a sconvolgere i suoi piani, ma pian piano la ragazza riuscirà a fare breccia nel suo cuore e a dimostrargli che è solo la disperazione il motivo trainante delle sue azioni.


Ci sono molti punti deboli a mio parere, come i personaggi secondari, il rapimento finale e l'epilogo a "tarallucci e vino" (come dicono dalle mie parti) sul finale che riducono in modo molto semplicistico ferite e divisioni che decenni non riusciranno a risanare.


La storia da base non era male, ma l'autrice non è riuscita a trasmettere al meglio la psicologia dei personaggi né ci ha offerto quel senso di avventura a cui forse aspirava. Resta comunque una storia carina da leggere, con buone idee.

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