Translate

sabato 27 agosto 2016

IL PRINCIPE E IL TORMENTO di Elizabeth Hoyt


IL PRINCIPE E IL TORMENTO è il terzo volume conclusivo della saga dei Principi ed oggettivamente reputo che sia il migliore dei tre. Non lo avrei supposto, avendo conosciuto lungo il percorso quello che è l'eroe al centro delle vicende, ovvero il frivolo visconte Simon Iddesleigh, che non sembra essere capace di formulare un pensiero profondo, tutto dedito alla mondanità e alla vanità. La verità è che si tratta solo di una maschera che cela un animo turbato da un giuramento di vendetta che lo ossessiona ferocemente, fino al punto da dannare la sua anima.

La storia però inizia con la nostra eroina di turno, Lucinda Craddock-Hayes, figlia di uno stimato capitano, che un giorno, in campagna, trova ai piedi di una collina un uomo ferito e non esita un istante a soccorrerlo. Quello che potrebbe sembrare uno scontro tra malfattori è in realtà il risultato di un duello tra aristocratici. Ad avere la peggio è stato Simon Iddesleigh, che si rivela un uomo affascinante e di mondo, quanto Lucy è una ragazza di provincia, assennata e per bene.


I due sembrano due creature appartenenti a due mondi completamente diversi, ma mentre Simon si recupera lentamente, l'uomo si sente sempre più colpito dalla giovane dall'animo generoso e puro, pronta a pensare sempre il bene di tutti. Lucy gli compare come un angelo tentatore, che lo attrae e lo respinge allo stesso tempo, in quanto Simon non è solo il superficiale uomo di mondo che tutti credono.

Simon ha fatto un giuramento, quello di vendicare la morte di Ethan, il fratello barbaramente ucciso in un agguato. Consapevole di chi sono i suoi nemici, li cerca e li provoca per ucciderli uno per uno pensando che solo in questo modo riuscirà a placare il dolore provato per l'ingiustizia subita. Se una parte di lui è attirato da Lucy perché la vede come un angelo in grado di dare serenità al suo animo, dall'altro lato fugge da lei, per non trascinarla nella sua disperazione.

Personaggio complesso quello di Simon Iddesleigh, pieno di sfumature, arguto e divertente, drammatico ed oscuro, così completo come non molti altri personaggi di questo genere di romanzi. I dialoghi tra lui e Lucy, tra lui e l'aspirante fidanzato di lei, il tenace Eustace, sono una celebrazione dell'arguzia, basti pensare alla discussione sull'indecenza di Simon a proposito dell'uso delle parole "rigido" ed "estasi".

Alla fine Simon non resiste alla tentazione e torna da Lucy per metter ai suoi piedi il suo cuore, se non la sua anima che ha già dannato e sacrificato sull'altare della vendetta. La sua proposta di matrimonio è di quelle che si ricordano, dove la disperazione, il desiderio ed il timore del no lo inducono ad elencare alla ragazza tutte le ragioni materiali per convincerla della convenienza di una tale unione, convinto nel profondo di non poterle offrire nulla umanamente.

Lucy in realtà ha visto oltre il dolore e sa che Simon vale molto di più di quello che crede lui così accetta di sposarlo e lo segue a Londra, dove Simon, pur preparando le nozze con ansia (quasi temesse che qualcosa o qualcuno possa portargliela via) porta avanti anche i suoi propositi di vendetta, continuando a sfidare i suoi nemici e ad ucciderli uno per uno.

La Hoyt è bravissima nel descriverci l'animo tormentato del nostro eroe, i timori che precedono le nozze, come se temesse che qualcosa possa infrangere il suo sogno d'amore, o possa risvegliare Lucy dal suo folle innamoramento, come se lei potesse aprire gli occhi e vederlo davvero. Pian piano che gli uomini cadono, l'animo di Simon diventa sempre più oscuro e l'ombra che pesa sul suo cuore si allarga, fino a quando Lucy non scoprirà la verità sul suo passato, fino al terribile ultimo duello.

Romanzo intenso, bellissimo, con un protagonista complesso e affascinante, scritto con abilità, romantico e commovente allo stesso tempo. Decisamente il più bello dei tre de La Saga Dei Principi.


FRASI TRATTE DAL ROMANZO


L'uomo che giaceva morto ai piedi di Lucinda Craddock-Hayes sembracva un dio caduto. Il Dio Apollo o, più probabilmente, Marte la causa delle guerre, aveva preso forma umana ed era caduto dal cielo perchè lo potesse incontrare una fanciulla sul suo cammino verso casa.
Anche se, chiaramente, gli dei non sanguinano.

***

Incluso un angelo poteva essere tentato.

***

SIMON - Le chiacchiere, come al solito, si ingegnano per esagerare le cose. Sei venuto per assistere al mio funerale o ti trovavi a passare?

***

SIMON - Impugno l'utilizzo della parola "COLORE" per riferirsi al grigio e mi permetto di suggerire che il GRIGIO non è un colore, ma una mancanza di colore.

***

Con quella donna, se avesse ceduto alla tentazione, avrebbe distrutto qualcosa di onorato e buono. Qualcosa che non aveva mai incontrato in nessuno in questo mondo miserabile. E non si reputava capace di sopravvivere ad una tale devastazione.

***

PATRICIA - E' il parroco. Si suppone che debba annoiare tutto il mondo parlando della maledetta chiesa!!!

***

Aveva bisogno di lei in una maniera elementare, perché potesse riaffermare e mantenere la sua umanità, incluso quando faceva riferimento alla parte più animale di lui. Aveva bisogno di Lucy perché lo faceva rimanere lucido.

***

SIMON: Dovrebbe andarsene, uscire da quella porta e continuare a camminare fino ad aver messo cento miglia tra di noi, o forse un oceano intero. Anche se non so se questo basterebbe!

***

Sarebbe stato molto più facile decidere se lui fosse stato solo un uomo che uccide, un uomo crudele e sconsiderato. Ma non lo era. Era uno zio amorevole, un uomo che coltivava rose, solo in una cattedrale di cristallo. Un uomo che si comportava come se avesse bisogno di lei e che le aveva fatto promettere che non lo avrebbe mai abbandonato.

***

SIMON: Sono il duca della stupidità - le sussurrò all'orecchio - il Re della farsa, l'imperatore della vacuità.

***

La morte lo aveva messo in compagnia dei condannati ed erano stati recisi tutti i lacci che lo tenevano unito all'umanità.

***

SIMON - Hanno fatto qualcosa di più che ucciderlo, Lucy. Hanno ucciso il suo cognome, il suo nome, hanno ucciso la reputazione di Rosalind. Hanno ucciso le speranze di Bolsillo di fare un giorno un buon matrimonio, sebbene al momento sia solo una bambina e non lo sappia.

***

IL CAPITANO - Le persone commettono errori. Gli ideali no. Credo che questa sia la prima lezione che devi imparare dal matrimonio.

***

SIMON - Sei quanto di più vicino possa essere al cielo in questa terra o nell'altra vita!

2 commenti:

  1. Bella recensione, molto sentita! Spero di riuscire a procurarmi i libri perché mi è venuta voglia di conoscere l'autrice, visto che finora non ho letto niente di suo. Non capisco però, perché nella versione italiana siano stati cambiati i titoli, mi sembravano più belli gli originali. :)

    RispondiElimina
  2. Bah neanch'io capisco che bisogno c'era. Comunque questa è una fissa che non ha solo l'editoria italiana e devo dire che tra tutte le varie traduzioni fantasiose, penso che quella più adatta è LE DERNIER DUEL perché il protagonista, ossessionato dall'idea di vendicare il fratello, ma sentendosi intrinsecamente un assassino e quindi moralmente inadatto a Lucy, pensa che tutto avrà fine con l'ultimo duello, come se questo lo potesse riscattare.

    RispondiElimina