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martedì 12 aprile 2016

La biblioteca delle signorine

La Biblioteca delle Signorine è una collana della casa editrice Salani. Edita dal Primo Dopo Guerra, ha avuto un'intensificazione della sua produzione soprattutto negli anni Trenta del Novecento, con le sue delicate pubblicazioni, che tanto piacevano al mondo femminile.




Il target di riferimento sono le fanciulle che hanno superato i sedici anni e tra le autrici più note e amate troviamo Delly. Un nome che alle adolescenti di oggi, ma anche a quelle della passata generazione, dice poco, ma che in verità è una firma autorevole nel mondo rosa, un po' come la nostra Liala.
Ma chi era Delly? Delly è uno pseudonimo dietro al quale si celavano un fratello e una sorella dell'aristocrazia: Jeanne-Marie (nato nel 1875 e morto nel 1947) e Frédéric Petitjean de la Rosière (nato nel 1876 e morto nel 1949). Le storie che narra Delly, prima M. Delly e poi semplicemente Delly, sono sempre delicate e raccontano l'amore di un lui e di una lei, che è ostacolato dall'incomprensione nella coppia o dalle trame ordite dalla cattiva di turno. Nel ruolo di antagonista cè spesso una donna e raramente un uomo.


Naturalmente non ci sono scene di sesso e il contatto più ardito è un bacio sulle palpebre che comunque squote ed emoziona profondamente la nostra eroina.
A metà degli anni Trenta la Biblioteca delle Signorine diventa I Romanzi della rosa con uno specifico logo, una sovracopertina dai colori vivaci e una copertina telata di colore rosa.
Si traducono dall'inglese i romanzi di Elynor Glyn e Berta Ruck e si ripubblicano quelli di Berthe Bernage e Max du Veuzit.


Elynor Glyn è la regina indiscussa del genere in lingua inglese, mentre Berta Ruck, si distingue con le sue protagoniste moderne, non più provenienti da un ceto aristocratico, lontane dunque da conti e castelli, che lavorano come dattilografe. L'aristocrazia, invece, resta ad appannaggio di Barbara Cartaland.
In Italia è molto amata Liala, che ancora oggi torna con qualche ristampa.




Il successo del genere sentimentale spinge più case editrici a mandare in stampa un certo tipo di prodotti. Non solo si punta sullo stesso genere, ma molto spesso sulle stesse autrici, per non dire sullo stesso volume.  Si traducono poi soprattutto volumi dall'inglese e dal francese.
Un'altra grande casa editrice dell'epoca è la Sonzogno, ma negli anni Trenta e Quaranta le case editrici che si rivolgono ad un target femminile si moltiplicano. Tra queste ricordiamo la Pia Società San Paolo, che pubblica, nella collana I romanzi del biancospino, la saga di Brigitte di Berta Bernage.
Le foto che si trovano in rete ci restituiscono un'immagine romantica e perbenista di un mondo lontano, che continua ad affascinare.
Nel mercato dell'usato e del collezionismo si trovano diversi titoli, ma al momento è stato impossibile quantificarne con esattezza la produzione. Sul sito dell'archivio storico Salani è possibile ritrovare le copertine, ma l'argomento sembra interessante e in linea con gli obiettivi del nostro blog, che guarda alla letteratura femminile ad ampio raggio, per cui speriamo  con il tempo  di lasciare traccia più precisa di questa collana che suscita curiosità ed attenzione.

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