Translate

domenica 28 gennaio 2018

ANGELICA E L'AMORE DEL RE di Anne e Serge Golon - Vol VI


La seconda parte del romanzo Angelique et le Roy riprende la storia dal punto in cui la nostra eroina, rimasta vedova per la seconda volta, dopo un periodo di lutto passato lontano dalla corte, finisce per essere attirata nuovamente dai fasti di Vesailles. Della giovane ribelle di Poitou o dell'innamorata Contessa di Peyrac sembra ormai che non sia rimasta traccia.


Angelica si muove in un contesto sfarzoso e frivolo, pericoloso e luccicante ed intorno a lei ruotano figure destinate a segnare la storia. Re Luigi XIV è sempre più affascinato dalla donna, malgrado le sue varie amanti, la Regina ed i cortigiani pronti a tutto per far soffiare il vento del suo favore nei loro confronti, ma l'uomo sembra trovare in Angelica, non soltanto una donna bellissima che potrebbe sedurlo per sempre, ma anche una mente brillante ed una creatura astuta.


Saranno proprio le sue abili trattative a permettergli di ottenere il favore dell'ambasciatore dello sha di Persia, che aveva rischiato di perdere per via di incomprensioni di galateo. La bellezza di Angelica e le sue strategie politiche finiscono per attirare il personaggio a corte, dopo che aveva minacciato di andare via, offeso dai modi francesi.


Anche il ricco personaggio orientale, che vorrebbe sedurre la nostra eroina, cade vittima della magia di Angelica, ma la donna si nega, come continua ad essere sfuggente anche con Re Luigi, sempre più affascinato da lei. Ripiega invece le sue esigenze fisiche su un altro ribelle, il conte Rakoczi, scacciato dalla sua patria, esule e pericoloso, che finirà per suscitare le ire anche del sovrano francese.


Angelica gli da ospitalità nella sua casa e ne fa il suo amante, anche per una vaga somiglianza con quel suo primo marito mai dimenticato. La scoperta della loro relazione suscita la gelosia vendicativa del Re, ma Angelica, con abilità, riuscirà a riguadagnarsene i favori, e contemporaneamente anche l'astio dell'amante ufficiale di Luigi.


Dopo vari tentativi, tutti falliti, di attentare alla sua vita e a quella di Florimond, Angelica, grazie alle vecchie e pericolose amicizie de "la Corte dei Miracoli", scopre lo svolgimento di vere e proprie messe nere, durante le quali, i potenti invocano il maligno per ottenere i suoi favori.


La preferita del Re ha un unico obiettivo, quello di vendicarsi di Angelica e di strapparla dal cuore del Re. Con un nemico così potente, Angelica corre da Desgrez, ormai asceso a posizioni estremamente importanti. Pur non potendo certo attaccare sfere così potenti, Desgrez, come al solito, riuscirà a darle i consigli giusti e a metterla sul cammino da seguire.


Se non sapessi di Peyrac, avrei fatto il tifo convinto per questo personaggio che per molti versi mi ricorda la versione maschile della stessa Angelica. La loro strana amicizia, fatta di un innegabile infatuazione (comunque tenuta sotto controllo abilmente da Desgrez), lascia comunque il segno.


Vinta anche la propria pericolosa rivale, Angelica sembra sul punto di cedere alla corte decisa di Luigi, ma il ricordo di Peyrac riemerge, facendole prendere coscienza di non poter cancellare il dolore provocato dalla sua scomparsa e che quella condanna, pur manipolata da altri, ma emessa dal Re, la separeranno per sempre da lui.



Luigi, esasperato dall'amore, e deciso a tutto pur di averla, finisce così per rivelare un segreto che sconvolgerà per sempre la vita della nostra eroina, lasciandoci con il desiderio assoluto di continuare a leggere le sue avventure e di scoprire davvero cosa successe dieci anni prima al leggendario Conte di Peyrac. Sicuramente rispetto ad altri libri, questo risulta più lento, ma il finale ripaga pienamente di tutto.


FRASI TRATTE DAL ROMANZO

Prescindiamo per alcune ore della notte dalle regole dell'etichetta.  La  condizione dei reali e in questo così dura e rigorosa che devono, per dirlo così,  dare conto pubblico di tutti i loro atti, i loro gesti, a tutto l'universo ... e aggiungerò, anche a tutti i secoli. È una disciplina necessaria a loro e a quelli che li circondano e li contemplano, l'etichetta che gli permette di non inciampare e essere in qualsiasi momento uguale all'immagine che si essi si fanno. Però la notte è un rifugio altrettanto necessario...E mi compiace ritornare ad incontrare, a volte, il mio viso.(Il Re ad Angelica)



***


—Mi piace il vostro sguardo —disse all'improvviso il Re. Una donna che guarda un uomo in questo modo gli trasmette tutto il coraggio, tutto l'orgoglio e, quando quell'uomo è il Re, gli provoca il desiderio di conquistare l'universo.(Il Re ad Angelica)



***


Oh, Dio, se il fuoco del cielo deve cadere sulla città, abbi pietà di me. Allontanami e guidami verso i campi verdeggianti dove mi aspetta il mio amore...(Angelica pregando)



***


Nulla è inevitabile in questo mondo —affermò lui— più della lotta dell'uomo per vivere in armonia con il suo spirito.(Rakoczi ad Angelica)


***


Da dove venite?...  Verso che fine marciate, signora? Quante cose segnate sul vostro viso: tutta la bellezza... tutto il dolore del mondo! (Il Re ad Angelica)



***


«Desgrez,  amico  Desgrez, aiuto! Aiuto per il mio passato! Aiuto per la mia anima persa! Nessuno avrà pietà di me, che ho passato di tutto! Non è possibile che me ne vada così, con il peso dei miei gioielli tra le mani   e sulle spalle e, sul cuore, il peso mortale della solitudine!» .



***


«Se mi avesse lasciato anche lui, dopo Cantor, non avrei più potuto vivere....Tutto quello che mi unisce a te, amore mio, sarebbe svanito! Oh, quando tornerai per salvarmi?».(Angelica pensando a Joffrey)



***


«Non avete il diritto di farlo...Voi, no! Non avete il diritto di morire...E la vostra forza, che ne avete fatto di lei? La vostra dedizione alla lotta, le vostre piccole idee precise, il vostro affanno rabbioso di vivere e trionfare. Che ne avete fatto di tutto questo? Nella corte vi hanno privato anche di questo?(Desgrez)


***


No. Se arriverete ad averlo sotto il vostro dominio, sarà per tutta la vita. Lo so. Non lo conoscete come lo conosco io. Io avevo il potere sui suoi sensi, ma voi lo siete sul suo cuore. E, credetemi, è una cosa potente avere il controllo del cuore di un uomo che, per dirla così, non ne possiede uno. (L'amante del Re ad Angelica)



***


Che avete fatto di quel cantore, di quel genio, di quel grande pazzo zoppo che aveva Tolosa sotto la sua magia innocente? Come potrei dimenticare Tolosa! Li si canta, si maledice, si gettano fiori ed anatemi. Tolosa, la città più severa e più dolce...la città di Joffrey de Peyrac che avete fatto bruciare vivo nella piazza di Gréve.(Angelica al Re)


***


Quando avrò penetrato la vostra carne, arriverò al vostro cuore. (Il Re ad Angelica)


***

Nessun commento:

Posta un commento