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domenica 8 maggio 2016

SOLO TU NEL MIO CUORE


Amo Roberta Ciuffi. Posso fare questa dichiarazione dopo essere arrivata al terzo romanzo. A volte ci sono delle infatuazioni brevi (che durano lo spazio di un solo testo e di una sola storia), altre passioni tiepide (con molti punti interrogativi) e poi ogni tanto trovi un'autrice che riesce a toccare le corde giuste del suo animo e allora sai che puoi fidarti e che tutto sommato il suo libro avrà il potere di portarti lontano.


Dopo IL COLORE DELLA FELICITA'SOLO UNA DONNA, mi sono imbattuta in un volume della Ciuffi, SOLO NEL TUO CUORE, che mi offriva l'occasione di esplorare un nuovo periodo storico, ovvero il Medioevo. Di storie con quest'ambientazione ne ho letti tanti. Se con la memoria vado indietro nel tempo, ricordo centinaia di volumi dai tempi del mitico Ivanhoe di Walter Scott letto durante un'assolta estate della mia pre-adolescenza.


Non sempre in questo genere di romanzi si riesce a trasmettere l'atmosfera intricata di politica, religione e potere che furono quei secoli, anche perché giustamente si cerca di dare maggiore rilievo ad altri aspetti della storia, ovvero ad un coraggioso guerriero e ad una affascinante donzella. La Ciuffi ci offre un romanzo che mi ha saputo trasmettere non solo il racconto di una storia d'amore intenso e poetico allo stesso tempo, ma anche il clima e l'atmosfera di quel tempo lontano.


Gytta Buatère è la figlia adottiva di Eric Buatère, coraggioso e potente signore di stirpe normanna, che l'ha salvata da un gruppo di briganti che avevano sterminato la sua famiglia. La ragazzina è rimasta paralitica in seguito a quell'episodio, ma è stata cresciuta circondata dall'amore e dall'affetto della famiglia Buatère. La seconda moglie di lui, Bianca, è la sorella di Leone di Castellana, il figlio illegittimo del Conte Ranieri. L'uomo, valoroso soldato, è partito per cercare fortuna e conquistarsi il suo destino con la spada.

Leo ha sempre visto Gytta come una creatura lontana e intoccabile, una sorta di fata smarritasi nel mondo degli umani. Il suo è uno di quegli amori romantici tanto cantati dai poeti, incorporeo e platonico. Ha conservato nel suo cuore il suo ricordo, senza mai aspirare a nulla di più. Quando l'uomo ritorna, ormai un soldato riconosciuto, Gytta non è più la ragazzina di un tempo.

Alterne vicende inoltre svelano un segreto sconosciuto sull'identità della ragazza, ovvero che si tratta di Franka, figlia di Rainaldo d'Albe, unica erede di un titolo e di una vera e propria fortuna. Peccato che la scoperta riporti alla luce gli antichi conflitti che avevano in qualche modo decretato il tormentato passato della sua famiglia.

Contesa tra la chiesa, che vorrebbe rinchiuderla in un monastero ed appropriarsi delle sue terre, i suoi parenti legittimi che vorrebbero farla sposare con qualche pretendente scelto per le stesse nobili ragioni, e la famiglia Buatère che la ama sinceramente come una figlia, sarà Leone ad intervenire per sottrarla ad un destino già scritto.


Fuggiti dagli uomini che stanno portando Gytta in un convento, mentre si discute del suo futuro, Leo la conduce in un castello abbandonato nelle terre di famiglia della madre di Bianca e qui i due avranno modo di imparare a conoscersi. Gytta scoprirà che dentro di lei c'è la forza per porter finalmente diventare padrona del suo destino e Leo capirà che Gytta è una donna di carne ed ossa e non un amore impossibile e divino.


Storia appassionante, ben trattata e scritta, dove i personaggi rispondono all'epoca in cui si trovano e allo stesso tempo esprimono emozioni e sentimenti universali e familiari. La Ciuffi cambia con disinvoltura il contesto storico, ma resta sempre fedele alla coerenza narrativa e alla bellezza delle emozioni.

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