Translate

sabato 21 gennaio 2017

CANNONI PER LA LIBERTA' di Diana Gabaldon


A BREATH OF SNOW AND ASHES, come praticamente tutti i romanzi della saga, tranne il primo, è stato pubblicato in Italia in due volumi: il primo è NEVI INFUOCATE, ed il secondo è CANNONI PER LA LIBERTA', romanzo voluminoso (ben ottocento pagine) che in qualche modo chiudono il cerchio delle avventure e disavventure narrate in questa parte della storia e che coinvolgono la ormai celebre famiglia Fraser. 


Anche in questa parte la  mia relazione con Diana Gabaldon è stata tempestosa, trascinandomi dal fastidio per le parti innegabilmente prolisse, al profondo innamoramento di alcune scene che valgono tutta l'attraversata. La verità è che proprio non riesco a rimanere indifferente alla sua penna, a volte articolata, fitta di dettagli, altre volte poetica, nostalgica ed essenziale. Quando comincio ad infuriarmi per alcune scelte strane, per personaggi che non riescono a convincermi, ecco che nuovamente qualcosa accade e la fiammata si riaccende facendomi dimenticare tutto il resto. E ovviamente al centro del cerchio di fuoco ci sono sempre loro, Jamie e Claire. 



Confesso che prima di questa saga non avrei mai immaginato che una coppia, ormai non più nel fiore degli anni, potesse appassionarmi in questo modo, ma Jamie, anche se ormai nonno, continua ad essere quel personaggio complesso, profondo, articolato e fascinoso che avevamo incontrato in precedenza. Il trascorrere del tempo ha solo aggiunto sfumature ad un quadro già di per sé ricco e pieno di bellezza. Lui è il faro della sua comunità, della famiglia, degli amici, ma soprattutto di Claire. 


Sintetizzare gli eventi di questa seconda parte è come al solito complicato perché mille storie si intrecciano, si ricompongono, si perdono e si ritrovano, mentre la politica e la storia marciano con passo determinato lungo la strada che travolgerà la famiglia Fraser. A differenza però di tutti gli altri, i Fraser sanno cosa succederà e contrariamente alle scelte prese da quasi tutti gli Highlander, che avevano giurato fedeltà alla Corona, Jamie finisce per schierarsi con i ribelli, il cui esito è inciso a caratteri di fuoco in quella storia che Claire, Brianna e Roger conoscono a memoria. 



Se la politica e la storia occupano un posto fondamentale in questo racconto, bisogna dire che molte altre cose capitano anche a livello personale e dei singoli personaggi. Fergus e Marsali, non riuscendo più a vivere al Ridge, decidono di accettare la proposta di trasferirsi a New Bern con i bambini, dove le possibilità di lavoro per un uomo dallo spirito brillante, ma con una sola mano, sono sicuramente molte di più. Separarsi da loro sarà difficile per la comunità del Ridge, ma in qualche modo risolleva lo spirito di Fergus e sembra incanalarsi verso la giusta direzione.  




Per quanto riguarda Roger, questi decide di seguire il cammino del padre adottiva e di prendere gli ordini. Di tutte le varie parti devo dire che è quella che ho fatto più fatica a sopportare. Dopo la tumultuosa fase dell'innamoramento e del coronamento del loro amore, mi sono piuttosto raffreddata nei loro confronti come coppia, anche se poi innegabilmente  Brianna possiede carisma e la sua somiglianza con il padre ce la fa amare di riflesso. Inoltre il suo ingegno le permette di integrarsi nella comunità come non mai, ma è la sua relazione con Roger che si è in qualche modo persa nella quotidianità dell'amore.




Se la nuova generazione non riesce a soddisfare la mia parte romantica, per fortuna ci sono sempre loro, Jamie e Claire, che malgrado l'età, malgrado le traversie del passato, riescono ancora ad emozionare con la loro forza espressiva. Claire finisce per essere colpita dalla malattia che ha ucciso tante persone in quel periodo, ovvero la dissenteria amebica, ma la sua malattia ha un percorso strano, come quello di Thomas Christie, il protestante, compagno di cella di Jamie ai tempi del carcere. Anche lui si è unito alla comunità del Ridge, malgrado la sua morale rigida e i suoi modi sospettosi. Confesso che il suo personaggio è quello che mi ha sorpreso di più.




Come rimanere freddi davanti ad un uomo come Jamie  che non riesce ad accettare l'idea di perdere Claire, l'unica compagna della sua esistenza, l'unico amore?  Peccato che anche dopo aver superato la malattia, i problemi non sono finiti e tutto ruoterà intorno al misterioso ed ambiguo personaggio di Malva Christie, l'allieva alla quale Claire ha sognato di lasciare il suo sapere, trasmettendole le sue conoscenze. Peccato che la ragazza si riveli molto più pericolosa e piena di segreti di quando si potesse immaginare.




Rimasta incinta di un misterioso uomo, Malva cercherà di far ricadere la responsabilità su  Jamie, che avrebbe cercato consolazione tra le sue braccia quando Claire era malata e apparentemente perduta. La disperazione della donna, ma poi anche la consapevolezza dell'impossibilità che l'uomo che le è al fianco l'abbia davvero tradita, aggiungeranno dinamica al tutto, con il successivo e macabro omicidio di Malva, trovata con la gola tagliata, nell'orto di Claire.




I sospetti, le voci e poi la folla inferocita che vorrebbe uccidere Claire e Jamie che considerano i responsabili mi hanno nuovamente trascinato in quest'epoca pericolosa e barbara, in un paese in fermento, pieno di miscugli pericolosi, ma affascinanti. Quando Jamie perde Claire, trascinata da una prigione all'altra del paese, mi è sembrato davvero di rivedere la mia coppia mitica, che combatteva per la propria vita e la propria indipendenza in una Scozia brumosa e piena di incanto, alla vigilia di un disastro, dove l'unica cosa che contava era l'amore.




Dopo l'appassionante viaggio di ricerca, dopo la separazione, e il ritrovamento, quando alla fine, grazie al sacrificio di Thomas Christie i due possono riabbracciarsi, mi sono resa conto che ero finita nuovamente nella rete di Diana Gabaldon, avendo praticamente dimenticato tutta la parte prolissa, piena di dettagli storici e sociali, che non sapevo più niente di Brianna e Roger e di tutta la comunità del Ridge, che comunque torneranno sul finale.




E la sensazione di un déjà vu (positivo) è diventato più forte con lo scoppio della guerra e la battaglia che contrappone Jamie agli Highlander che sono rimasti fedeli alla Corona e al loro giuramento. Nel capitolo intitolato I FANTASMI DI CULLEDON ho provato un brivido di emozione profonda ritrovando la presenza di Murtagh, personaggio  amato e mai dimenticato. E per un momento nella mente di Jamie i fronti si confondono, e i flashback sulla battaglia di Culledon ci riportano in vita un cattivo che ha segnato la storia di questa saga, quel Black Jack che neanche lontanamente può essere sfidato dal pirata che ossessiona gli incubi di Brianna. E rivederlo mentre combatte con Murtagh mi è riscatta quei brevi momenti di noia di alcuni capitoli.




L'ultima parte è quella di congedo e chiarimento. La nascita di Amanda in qualche modo segna la fine del periodo di Brianna e Roger nel passato, ma la loro partenza mi addolora solo in prospettiva di una separazione che priverà Jamie di una parte sostanziale della sua famiglia. Per fortuna degli strani sogni lo aiuteranno a comunicare con loro e a sapere che tutto è andato per il verso giusto.




E se scopriamo anche chi era il misterioso assassino di Malva e che fine ha fatto l'oro di Hector Cameron, è quella scena di una Lallybroch ritornata alla discendenza di Jamie Fraser a commuovermi notevolmente, con quella misteriosa scatola riemersa dalle cose del Reverendo che racconta a Brianna e Jamie di quello che è successo dopo la loro partenza.




Malgrado alcuni brevi momenti di noia, facendo un bilancio completo anche delle vicende di LE NEVI INFUOCATE, devo dire che con questo romanzo la Gabaldon ci ha restituito una grande storia dove Claire e Jamie continuano a brillare di una luce che, malgrado il tempo, non accenna a diminuire.




FRASI TRATTE DAL ROMANZO



Quella sconcertante sensazione di violazione, perdita, dolore e isolamento se n’era andata: adesso era solo un’ombra nella mia mente. E la cosa più bella era che Jamie era lì; una presenza solida e fisica, che sapeva di sudore, di whisky e di cavalli... Era lì. Non lo avevo perduto
(CLAIRE)

******



Nessuna di voi due si avvicinerà a quell’uomo se io o Ian non saremo presenti.» 
«Che cosa pensi potrebbe fare?» Brianna si irritò, davanti al suo tono. «È alto la metà di me, per l’amore del cielo!» 
«E un serpente a sonagli è ancora più piccolo», replicò il padre. «E non entreresti in una stanza in cui c’è uno di quegli animali, solo perché pesi di più... almeno spero.
(BREE E JAMIE)



*******



Ricordi che cosa ti dissi a proposito degli Highlanders, quando Arch Bug venne da me con la sua piccola scure?»
Vivono rispettando un giuramento; e moriranno per esso.
(CLAIRE E JAMIE)



******



«Tu non lo stai facendo per gli ideali, vero? Non lo fai per la libertà. Per la libertà, per l’autodeterminazione e per tutto il resto.» Scosse il capo. 
«No», disse piano. «E non lo faccio nemmeno per stare dalla parte dei vincitori, una volta tanto. Anche se immagino che sarà un’esperienza nuova.»
Mi rivolse un sorriso repentino e mesto e, colta alla sprovvista, risi. «Perché lo fai, allora?» «Per te», disse senza esitazione. «Per Brianna e il piccolino. Per la mia famiglia. Per il futuro. E, se questo non è un ideale, credo di non averne mai sentito parlare.
(CLAIRE E JAMIE PARLANDO DELLA GUERRA)




*****



«Devi andare avanti, per loro... anche se non lo faresti per te stesso», aveva sussurrato, il viso di Fergus premuto contro la sua spalla, i capelli neri bagnati d’acqua e di sudore, freddi contro la sua guancia. «Tu comprends, mon enfant, mon fils? Comprends-tu?»
(JAMIE A FERGUS)



*****



«Tu», disse, puntandomi un dito accusatorio, «non vai da nessuna parte. Non hai il permesso di ucciderti, sono stato chiaro?» «Oh, ecco da chi ha preso Bree», mormorai, cercando di fermare il giramento di testa. Richiusi gli occhi.
(JAMIE A CLAIRE)



*****



Questa era la mia epoca. La mia realtà era questa: lo stridore del legno, la sensazione untuosa del grasso sotto le dita, l’arco del sole che scandiva il ritmo delle mie giornate, la vicinanza di Jamie. Era l’altro mondo – quello delle automobili, dei telefoni che squillavano, delle sveglie e delle ipoteche – a sembrarmi irreale e remoto. Un mondo che apparteneva soltanto ai sogni.
(CLAIRE)



******



«Io non appartengo a questo posto», dissi piano. «Brianna, Roger... non appartengono a questo posto. Jemmy non dovrebbe essere qui; dovrebbe guardare cartoni animati in TV e disegnare automobili e aerei con i pastelli... e non imparare a sparare con un fucile alto quanto lui, e a sventrare un cervo.» Sollevai il viso e chiusi gli occhi, sentendo l’umidità che si posava sulla mia pelle e pesava sulle mie ciglia. «Ma siamo qui. Tutti noi. E siamo qui perché l’amore che provavo per te era superiore a quello che provavo per la mia vita. E perché credevo che tu mi amassi allo stesso modo.
(CLAIRE A JAMIE)



****



A quel punto piansi, e non feci nulla per trattenermi. Piansi per quegli anni vuoti, tormentati dal desiderio del tocco di una mano. Anni privi di significato, in cui mi ero sdraiata accanto a un uomo che avevo tradito e per cui non provavo alcuna tenerezza. Piansi per le paure e i dubbi e le sofferenze del presente. Piansi per lui, per me e per Mary MacNab, che conosceva la solitudine... e l’amore
(CLAIRE)



*******

Sai una cosa? Provo dispiacere per molte cose e per molte persone. Rupert, Murtagh, Dougal... Frank. Malva», aggiunsi sommessamente, con un nodo in gola. «Ma, parlando per me soltanto...» Mi schiarii la voce. «Non mi pento di nulla», continuai, osservando le ombre che s’insinuavano strisciando dagli angoli della stanza. «Di nessuna maledetta cosa.» «Nemmeno io, mo nighean donn», disse, e le sue dita si fermarono, calde sulla mia pelle. «Nemmeno io.»
(CLAIRE E JAMIE)



*****



Il bisogno di Claire era un bisogno fisico, come la sete per un marinaio rimasto bloccato in mare dalla bonaccia per settimane. L’aveva già avvertito, e piuttosto spesso, negli anni che avevano trascorso separati. Ma perché adesso? Lei era al sicuro; sapeva dove si trovava... forse era solo lo sfinimento delle ultime settimane e degli ultimi giorni a procurargli quel dolore alle ossa, quasi gli fosse stata strappata dal corpo come la costola di Adamo per creare Eva?
(JAMIE)



******



Mi strinse a sé in un abbraccio di costole e alito e calore e muscoli, poi mi allontanò un poco e abbassò gli occhi sul mio viso. Da quando l’avevo intravisto sulla barca non aveva smesso di sorridere. E il sorriso gli illuminava gli occhi. Senza dire una parola, mi tolse la cuffia e la gettò oltre il parapetto. Mi passò le mani tra i capelli e si lasciò trasportare arruffandoli, poi mi prese il viso tra le mani e mi baciò, le dita che affondavano nel mio scalpo. Aveva la barba di tre giorni, che mi grattò il viso come carta vetrata, e la sua bocca mi fece sentire a casa comunicandomi una sensazione di sicurezza.



*****

«La tua espressione», rispose brevemente Ian. «La rivoglio quanto te, Zio Jamie... be’», si corresse con un ghigno ironico, «forse non così tanto... ma la rivoglio indietro. E tu», aggiunse, pungolandogli enfaticamente il petto, «vedi di aspettare.»



*****



«Mi sono convinto che quello che cercavo era Dio. E forse lo era. Ma Dio non è di carne e sangue, e il suo amore da solo non poteva sostenermi.
(THOMAS CHRISTIE A CLAIRE)



******



. «Ho fatto un sogno.» «Un incubo?» Adesso gli capitava di rado, ma qualche volta tornavano: i ricordi sanguinosi di Culloden, della strage e di tutte quelle morti inutili; la fame e il confino della prigione... E ogni tanto, anche se molto di rado, tornava a fargli visita anche Jack Randall con amorevole crudeltà.



******



«Non riesco a guardarti dormire senza provare il desiderio di svegliarti, Sassenach.» La sua mano mi afferrò un seno, ora delicata. «Suppongo di sentirmi solo, senza di te.»




Nessun commento:

Posta un commento