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lunedì 23 gennaio 2017

GODDESS - Il Destino della dea di Josephine Angelini


GODDESS- Il Destino della Dea è l'ultimo volume della trilogia scritta da Josephine Angelini e conosciuta in Italia come la saga de IL RISVEGLIO, in cui si affrontano le conseguenze delle precedenti situazioni, soprattutto la fine della guerra e la liberazione degli Dei dell'Olimpo che, liberi dopo secoli, adesso sono in grado di scendere tra gli uomini e nuovamente di divertirsi con loro, dando libero sfogo alle loro manie e alle loro passioni.

A contrapporsi alla loro volontà abbiamo Helena, che non è più la ragazzina insicura e goffa del primo volume, ma una personalità potente, che spaventa gli amici di sempre come Claire e Matt. Ma il suo cuore è ancora diviso tra l'amore di Lucas ed i nuovi sentimenti che prova per il bellissimo Orion.



Dopo la lettura di quest'ultimo libro, la sensazione di una certa omogeneità e coerenza resta piuttosto forte, anche se ci sono innegabilmente delle ingenuità che non mi inducono a non considerarla tra le mie saghe preferite del genere Fantasy. Sicuramente è innegabile il valore di un'idea originale, soprattutto in un contesto dove tutti si copiano tra di loro, logorando l'interesse dei lettori. La Angelini ci offre un mondo antico attraverso uno sguardo nuovo e si diverte a  giocare allo stesso tempo con un patrimonio che offre infinite possibilità.


Molto interessanti sono anche i salti storici che in questo volume sostituiscono i suggestivi viaggi di Helena nella Terra dei Morti del precedente DREAMLESS. Grazie alle acque del fiume Leteo infatti, la ragazza ha recuperato la memoria delle sue vite passate e questo le permette di scoprire che lei e Lucas non sono semplicemente simili ai loro archetipi, ma sono davvero Elena e Paride. A questo si aggiunge anche il ricordo di altre vite passate, altre coppie d'amanti infelici, come Lancillotto e Ginevra. Tutto sembra in qualche modo indicare che il loro amore, anche se vissuto, alla fine è condannato.


Orion si offre nel ruolo della classica spalla su cui piangere, pronto a dare la propria vita per lei, se richiesto, ma non si può sfuggire al destino, anche quello amoroso e la parte che gli è stata assegnata è molto diversa da quella che lui può immaginare. Orion infatti riuscirà a riscattare Cassandra dal suo triste destino, ma la sensazione finale è che qualcosa venga lasciato in sospeso, basti pensare al destino di Lucas, che appare come una strana ombra grigia che prima o poi li raggiungerà come un temporale lontano, anche se non è dato di sapere se ciò avverrà domani o tra un centinaio di anni.

Ho come sempre adorato Hector e ho temuto di averlo perso nel mitico scontro. La sua aria scanzonata ed il suo "principessa" mi strappava sempre un sorriso, anche quando ero persa nella fitta trama. Carina anche l'idea di Omnipolis, perduta troppo rapidamente, ma sacrificio necessario per porre fine alla guerra. Certo ho trovato la battaglia piuttosto confusa, e come dicevo troppi fili lasciati in sospeso.


La famiglia Delos potrà sopravvivere fino a quando vorrà? Ma come sarà possibile? Non invecchieranno mai e saranno sempre giovani e forti o si trasformeranno in creature millenarie, dalla pelle fragile e rugosa, come i Volturni di Twilightiana memoria? E se invece, al contrario, la semi-immortalità li renderà giovani per sempre, o quasi, come giustificheranno la loro presenza?
In TWILIGHT accadeva qualcosa di simile alla fine. Bella ed Edward con tutta la loro famiglia, compreso Jacob e Renesmee, sarebbero vissuti per sempre, ma parliamo di un gruppo che viveva segregato nel cuore della foresta o che si muoveva da una parte all'altra del mondo, con nuovi documenti e nuove identità. Nel momento in cui Bella lascia la vita umana, chiude per sempre i rapporti con tutti e solo Charlie rappresenta la sola eccezione.


Il finale qui  appare piuttosto incerto e traballante, come se si volesse offrire la felicità scontata, senza mostrarci il cammino come conquistarla. Comunque, dopo tre libri di avventure varie, il lettore finisce per accettarlo quasi come atto di fede nei confronti dell'autrice, perché la storia è bella e so sono tanti spunti su cui riflettere. Solo per questo, la saga di Angelini merita di essere scoperta.  

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